martedì 14 marzo 2017

Prima la salute, sul lavoro e in città

La Repubblica, lunedì 13 marzo

























Nel 30esimo anniversario del "più grave incidente sul lavoro del dopoguerra", un articolo su la Repubblica, ricorda bene la strage di operai nel cantiere Mecnavi del Porto di Ravenna, dove il 13 marzo 1987 morirono "13 lavoratori precari, molti assunti in nero la sera prima".
Sulla "Elisabetta Montanari" mancavano tutte le essenziali misure di sicurezza, a partire dagli estintori, ma "i responsabili del cantiere, invece di intervenire per il salvataggio, cercarono di mettere al sicuro se stessi. Improvvisamente veloci come il vento, senza dire cosa accade, contattarono le famiglie dei condannati per farsi consegnare il libretto del lavoro e regolarizzare la posizione degli avventizi in modo da non pagare il conto della tragedia".
"Nella terza fase del dibattimento, in Cassazione, saranno condannate solo otto persone per un totale di 22 anni di carcere.
Un iter interminabile, umiliante ... assimilandosi al concetto di catastrofe, come un terremoto o un'alluvione ...
Oggi i lavori sporchi li fanno gli immigrati. E la Mecnavi opera ancora, senza problemi. Le è bastato cambiare nome" conclude Paolo Rumiz.

Ieri, a Bologna, sono stati condannati (a 2-3 anni) per "omicidio colposo" tre ex consiglieri di amministrazione delle Officine Casaralta, l'azienda che fabbricava carrozze ferroviarie su commissione delle FS. La Giudice del Tribunale li ha ritenuti responsabili della morte di "almeno 25 operai" uccisi dall'amianto: "quantomeno, sottovalutarono il rischio a cui si sottoponevano le maestranze".
E' stata stabilita "la confisca di un patrimonio milionario che era stato sequestrato nel 2014" e si è "stabilito una provvisionale da 150 mila euro per ogni vittima".
"E' un atto di giustizia, una vittoria di chi ha costituito l'associazione Albea, i delegati Giacomo Simoni e Guido Canova, che oggi non ci sono più" ha dichiarato Alberto Monti, Segretario della FIOM CGIL di Bologna.

La Repubblica, martedì 14 marzo

















Restano in attesa di giustizia molte altre vittime della Casaralta.
Come quelle dell'altra importante fabbrica bolognese incriminata: le Officine Grandi Riparazioni delle FS. Qui "i morti accertati dalla AUSL negli anni sono oltre 250, anche se ex operai e familiari fanno salire il conto fino a 600 vittime, perché l'Azienda sanitaria non considera i dipendenti delle ditte esterne che lavoravano nei capannoni e alcune specie di tumori per cui il legame con l'amianto è oggetto di studio".

La salute e la sicurezza sul lavoro è ancora e sempre un grande problema nazionale.
Dall'Emilia Romagna alla Sardegna, dal Piemonte alla Puglia.
Ne hanno scritto giornalisti e scrittori.
Interessanti, tra gli altri, quelli di Rudi Ghedini, Nel buio di una nave, e di Giorgio Meletti, Nel paese dei Moratti.
Ma sarebbe interessante sviluppare, oggi, un approfondimento sulle vittime provocate nei lavori per realizzare grandi opere infrastrutturali (TAV, grandi gallerie e ponti stradali ed autostradali) e in agricoltura (in aziende familiari e nel lavoro nero governato da "caporali" e grandi imprese).
Non di meno, quello meno evidente e sottovalutato nella sanità privata e pubblica, dove si è in presenza di operatori socio sanitari ed infermieri con contratti precari e temporanei, che consentono alle aziende interessate di eludere ogni misura di prevenzione ed ogni principio di cautela.
Eppure da tempo sappiamo che prevenire è sempre meglio che curare.

Lo hanno ricordato ai nostri scarsi Amministratori pubblici e a distratti uomini di Governo (in troppe altre faccende affaccendati) anche i medici bolognesi.
Sulla qualità della vita e sull'inquinamento che colpisce la Città e l'intera pianura padana.
"Sospendere l'avvio dei cantieri del Passante di Mezzo per permettere un approfondimento sull'attuale situazione del traffico e analizzarne gli effetti sui residenti in modo da poter scongiurare i pericoli futuri".
Lo scrive e richiede l'Ordine dei medici, invocando il "principio di precauzione", dopo avere esaminato in Consiglio direttivo il progetto di allargamento della Tangenziale - Autostrada.
Lo riportano oggi la Repubblica.it , il Corriere e il Carlino Bologna.
C'è da augurarsi ora che Virginio Merola, Stefano Bonaccini e Paolo Gentiloni ne traggano finalmente le dovute conseguenze.
Non è mai troppo tardi!

Il Corriere di Bologna, martedì 14 marzo

























Il Carlino Bologna, martedì 14 marzo

15 commenti:

  1. Era ora che i medici si facessero sentire ...
    Da Casale Monferrato a Taranto in Italia ci sono pochi imprenditori onesti e troppi padroni che hanno guadagnato sullo sfruttamento del lavoro delle loro vittime e minato il futuro di intere comunità senza pagare nulla alla Giustizia.
    Purtroppo negli anni i politici sono venuti meno al loro ruolo ed è aumentata la loro dipendenza e riverenza da banche e imprese. Non solo i Marchionne, De Benedetti o Della Valle. Ma anche nei nostri piccoli comuni e nelle regioni. Dove si sono radicati i Vacchi, Guidi, Gnudi, Levorato, Stefanini, Marino, Roversi Monaco ...
    Ciao!

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    1. La partecipazione dei cittadini alla vita politica del Paese e delle comunità locali è importante per dare forza e autonomia alle Istituzioni democratiche e per assicurare che ogni interlocutore sociale sia presente stando al suo posto.
      I medici e le loro associazioni sono una risorsa importante e da valorizzare allo scopo di capire i problemi e superarli.
      Ho un bel ricordo. Le voci che furono protagoniste nel referendum bolognese del 1984 per liberare progressivamente il centro storico e la Città dal traffico veicolare: tra queste medici, ricercatori, personalità della cultura. Su tutti Cesare Maltoni, Giovanni Favilli, Alessandro Ancona, Antonio Cederna, Gianfranco Amendola.
      Se vogliamo vivere tutti meglio, questi mondi debbono tornare protagonisti primari del confronto pubblico e delle scelte istituzionali.
      Gianni

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  2. Resta il fatto che oggi il quotidiano la Repubblica Bologna non ha dato notizia della presa di posizione del dott. Pizza e dell'Ordine dei medici.
    Tempi duri!

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    1. ed oggi la news (dell'ordine dei medici) è sparita dai quotidiani.
      in effetti è meglio parlare delle visite mediche prenotate e bucate dai pazienti con le relative multe accantonate. oppure delle polemiche tra assessori e politici sul sesso degli angeli.
      insomma, non è successo niente di rilevante e su cui andare a fondo.
      come per le morti bianche sul lavoro, sono fatti tragici da mettere in conto. nessun colpevole e semmai ringraziamo per il lavoro offerto a chi non lo aveva ...
      m.v.

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    2. Il documento dell'Ordine dei medici che chiede "una moratoria" sul Passante è un fatto importante.
      Mette in discussione promesse infondate di Autostrade SpA e di Amministratori o Ministri scarsi, inadempienti e irresponsabili.
      E' stato sicuramente sottovalutato e molti tendano di non farlo conoscere, di ridurne la portata e gli effetti.
      Nessuna meraviglia. L'informazione italiana gode di pessima salute (vedi considerazione internazionale sulla libertà di stampa nei vari paesi). Molti editori fanno (contemporaneamente) vari mestieri e hanno molteplici interessi.
      Per fortuna ci sono anche tanti ottimi professionisti ed autorevoli giornalisti di inchiesta ... Ricordiamolo sempre. Potrebbero essere, ancora una volta, decisivi.
      Gianni

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  3. Bologna città aperta.....
    Ryan

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    1. ... e punto alto delle contraddizioni sociali ed ambientali.
      Gianni

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  4. ... eppur si muove!
    Si ci sono sempre troppi yes man, ma il potere non è più solido come qualche tempo fa e si intravvedono crepe.
    Anche se non parlerei ancora di squarci.
    E' necessario tenere la guardia alta!
    pl

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    1. Direi altissima!
      Con casco e mascherina antismog.
      Comunque, concordo. Qualcosa si muove.
      E la primavera potrebbe premiare coloro che in autunno hanno seminato e che continuano a curare quotidianamente i terreni ...
      Gianni

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  5. È chiaro che in Italia hanno prevalso a lungo altri interessi rispetto a quelli del lavoro e della salute.
    Per questo più che le prese di distanza serve unire le forze per realizzare risultati concreti. Santificare ambienti industriali e del territorio (agricolo o urbano) è indubbiamente una priorità.
    Antonio

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    1. A "santificare" non sono d'accordo.
      Ma forse volevi "sanificare", recuperare dal punto di vista ambientale e della salute. Nel qual caso, si concordiamo.
      Gianni

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  6. La cura della salute è un problema in tutto il mondo. Anche in Africa dove rapiniamo materie prime ed esportiamo cellulari e computer scaduti ed inquinanti ...
    A Bologna si terrà a giugno il G7 Ambiente.
    Non dimentichiamolo.
    Raffa

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    1. So che c'è chi già ne discute ...
      Anche se leggo, oggi, che il Ministro Galletti non capisce perché.
      Prima o poi qualcuno glielo spiegherà.
      Gianni

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  7. L'aspirazione dei cittadini alla salute mi pare sana.
    E allora 4 titoli su cui intervenire.
    Smog. Possibile essere ancora e sempre in emergenza?
    Amianto. Perché continua ad essere prodotto e ad accompagnarci negli ambienti di vita?
    Acqua. Viene ancora troppo inquinata e c'è tanto spreco.
    Rumore. Nelle città è continuo e senza controlli.
    Ale73

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