giovedì 1 agosto 2024

Don Bosco: un (bel) passo avanti! Cosa resta? Tanto, un mondo da cambiare ...

Meno alberi e più ventagli per fermare le ondate di calore in Città?    











Si, si potrebbe dire che hanno vinto tutti, o quasi. Il Sindaco di Bologna "ci ripensa" (la Repubblica), "fa retromarcia" (il Corriere), "fa dietrofront" (il Resto del Carlino): molti alberi di alto fusto che dovevano essere abbattuti rimarranno al loro posto, a svolgere le funzioni naturali straordinarie che esercitano da decenni in quel preciso "luogo" del popolare quartiere San Donato: incamerare il carbonio nocivo prodotto da diverse attività umane; immettere ossigeno prezioso per la vita delle persone; attutire le ondate di calore estivo che colpiscono sempre più questo mondo malato; essere rifugio e "casa" per una quantità di esseri viventi che contribuiscono alla biodiversità che rende originale ed abitabile da noi la Terra.

A Bologna il Parco Don Bosco, più volte "ferito" in questi ultimi mesi dal taglio ripetuto di piante ed arbusti, pare finalmente sottratto alla devastante impermeabilizzazione di suolo di questo tempo e non subirà ulteriori sfregi, potrà continuare ad accogliere le piogge intense e le "bombe" d'acqua che si ripetono sempre più frequentemente anche alle nostre latitudini e filtrarle per alimentare le falde sotterranee che consentono il ciclo della natura.

Dunque, hanno vinto gli insegnanti, i "Fani Green", i residenti che un anno fa, appena informati, si sono attivati per difendere il principale polmone verde rimasto in un territorio fortemente urbanizzato nei decenni da Fiera, Torri di Kenzo Tange, supermercati, centri direzionali del terziario, nuove strade, viali e parcheggi, scuole di vari ordini e gradi.

Hanno vinto quei dirigenti e quei tecnici forti di esperienza, conoscenze e capacità critiche che si sono subito opposti a racconti parziali, distorti, insufficienti di amministratori e funzionari pubblici che hanno pensato di affrontare seri problemi di risorse e di cura del patrimonio pubblico accumulato solo con interventi di costruzione - demolizione totale e privi di una reale valutazione cittadina delle situazioni, delle risorse naturali e materiali disponibili, delle priorità presenti e necessarie per rispondere adeguatamente a dati demografici, tendenze e studi di prospettiva.

Hanno vinto persone, famiglie, maestr3, genitor3, alliev3 ed ex alliev3 delle scuole del Quartiere che si sono mobilitati per non perdere, per sempre, ambienti di di vita cari e vissuti, ricchi di ricordi da non snaturare.

Hanno vinto associazioni ambientaliste, da Legambiente al WWF, da Italia Nostra a Greenpeace, da Fridays for Future a Extinction Rebellion, da Ultima Generazione a Bologna for Climate Justice che da subito e senza esitazione si sono rapportate al Comitato (pro) Besta (ancora oggi "No Besta" per i quotidiani locali e gli organi di disinformazione) e che hanno costantemente assicurato sostegno alla causa comune contribuendo, in momenti delicati, a leggere correttamente fatti, vicende ed accuse di autorità distanti e prive di informazioni veritiere

Hanno vinto i ragazz3 e i giovan3 che avvertendo grandi insicurezze per il futuro e bisogno di cambiamenti radicali in un sistema economico e sociale che procede per inerzia e senza visione si sono progressivamente avvicinati ed hanno contribuito con idee e creatività, con assidua presenza e lavoro a sviluppare lotta e proposte.

Hanno vinto i molti che si sono impegnanti per sviluppare insieme cultura e natura in Città e nelle Istituzioni. Quelli che hanno suggerito libri e speso tempo e denaro per Biblioteca in Comune, i 41 volumi consegnati tra febbraio e aprile al Sindaco.

Hanno vinto gli ideatori ed i costruttori di casette sugli alberi. Un esempio di iniziativa e di capacità creativa ed operativa che troppi sottovalutano.

Hanno vinto quei professori e quei dipendenti dell'Università e di importanti Enti di ricerca bolognesi e nazionali che hanno dedicato studio ed elaborazioni, spesso sotto traccia, alle prese di posizioni del Comitato Besta, rendendo poi possibile il Convegno del Perla della scorsa primavera.

Hanno vinto i diversi intellettuali e le personalità di valore nazionale che ci hanno messo (discretamente) e in fasi diverse la loro faccia per il Don Bosco: dai Wu Ming a Zero Calcare, da Paolo Pileri a Daniele Zanzi, fino a Leone Magiera e Moni Ovadia. 

Ha vinto Claudio Galassi, il 70enne pacifista che a mani nude ha resistito alle cariche di Polizia e Carabinieri che il 3 aprile erano comandati per aprire il cantiere del nuovo edificio Quattrofoglie e per abbattere diverse decine di alberi, al costo di avere un braccio rotto. E Giò, il 19enne studente, ex Besta, ripetutamente colpito da pistole taser dei Carabinieri nella notte del 5 aprile nei pressi del Don Bosco, portato stordito al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore, arrestato, denunciato e in attesa di Processo. E Martino, primo ad essere denunciato per la resistenza pacifica opposta da cittadini inermi al tentativo di aprire il cantiere il 29 gennaio. 

Hanno vinto nonn3, adult3 e giovan3 dei centri sociali e no, che il 20 giugno erano al Don Bosco per sostenere che tram e piste ciclabili debbono essere progettati e realizzati in alternativa alla mobilità inquinante e non al verde urbano.

Hanno vinto i sindacati di base (COBAS, SGB, SI COBAS, USB) che hanno accompagnato e capito la lotta aperta, che hanno denunciato le violenze di apparati dello Stato male diretti e le violazioni ripetute sulla sicurezza nel lavoro compiute il 3 aprile e il 20 giugno.

Hanno vinto tutte quelle persone che pure non esponendosi direttamente e in prima persona hanno manifestato solidarietà e sostegno al Comitato Besta ed al Movimento per la salvaguardia del Don Bosco, molti dei quali hanno firmato petizioni e appelli pro Don Bosco, "pro" Besta e "no Quattrofoglie".

Hanno vinto i consiglieri comunali esplicitamente favorevoli alla lotta (sicuramente uno, Davide Celli, dei Verdi bolognesi, che anche per questo è stato estromesso dalla maggioranza di Centrosinistra) o simpatizzanti (diversi) ancorché silenti (coraggio!). 

Hanno vinto i militanti ed i rappresentanti di forze della opposizione nel Quartiere San Vitale (sicuramente Andrea Tornatore di Sinistra Unita e Francesca Fortuzzi di Potere al Popolo) che si sono impegnati per mesi a portare in discussione nel territorio e in un Consiglio "disattivato" il tema Besta e Don Bosco allo scopo di fare vivere il confronto politico ad anticipare misure ed azioni positive (infine bocciate dal gruppo PD). Ed anche diversi militanti, elettori ed eletti di altri partiti che si sono uniti a queste iniziative e ne hanno assunte di autonome, come ha fatto Andrea De Pasquale, denunciando "l'arroganza della Giunta". 

Hanno vinto i vecchi e i nuovi partigiani ed il Presidente nazionale dell'ANPI che hanno immediatamente capito ed accettato la contestazione pacifica di alcune donne "pro" Besta alla loro Festa nazionale, senza sentire il dovere di esprimere una pubblica solidarietà a Lepore ed alla Presidente del Quartiere Navile (e contemporaneamente segretaria del PD bolognese).

Hanno vinto anche quelli (forse ce ne sono) che hanno comprensibilmente condannato parole "in libertà", sbagliate e irrispettose rivolte ad esponenti ANPI ed autorità cittadine, per poi dire a Lepore riservatamente "basta arroganza" e "stop ad accuse improprie ed immotivate".

Hanno vinto tutti i partecipanti alle ripetute manifestazioni ed ai presidi ordinati e pacifici svolti in Città e nel Quartiere da settembre 2023 in poi ... Nondimeno i protagonisti di decine di mobilitazioni in altri Quartieri (da Savena a Navile) contro il taglio di alberi ed il consumo di suolo (e non solo) che hanno capito le ragioni strategiche e sostanziali del movimento "pro" Besta e sono state solidali con questa lotta di resistenza e di conversione ecologica.

Hanno perso i falsi e i manipolatori di ogni risma e ovunque collocati: nelle Istituzioni, nei centri di potere economico, nei grandi mezzi di comunicazione. Quelli che ancora e studiano una rivincita.

Intanto, però, siamo di fronte ad un (bel) passo avanti! Da festeggiare. Tutti e consapevolmente.

Restano tanti e grossi problemi.
Perché con il passare delle ore e dei giorni il Sindaco ed autorevoli esponenti PD anziché riconoscere il valore delle idee di tutti, dell'ascolto reciproco, delle esperienze maturate e della ricerca di nuove sintesi di governo della complessa realtà locale e nazionale tende a motivare le decisioni prese essenzialmente per le preoccupazioni di "escalation incontrollabili" di violenza: "non volevo l'esercito" (la versione di Repubblica) e "si rischiava un G8" seguito da "via dal parco o altri agiscano" (il Corriere). In questo sostenuto dal capogruppo in Comune Michele Campaniello ("è chiaro che stiamo parlando di ordine pubblico ... la questione non è più nelle nostre mani") e dal deputato Andrea De Maria ("guerriglia da evitare ... se qualcuno pensa di prendere senso di responsabilità e prudenza per debolezza si sbaglia"). Mentre altre voci - anche dentro il PD - pare colgano l'esigenza di "una svolta inevitabile ... l'ambiente è un tema sensibile ... tagliare gli alberi ha un impatto sulle temperature" (parole dell'europarlamentare Elisabetta Gualmini su Repubblica Bologna), ovvero l'esigenza di "conciliare istanze che sembravano in competizione" attraverso un confronto sempre possibile "anche quando quello che si ascolta non corrisponde al proprio desiderio o a quanto programmato" (Annalisa Corrado, neoeletta al Parlamento europeo e responsabile Ambiente nazionale del partito di Elly Schlein).  

Tutti segni di una lotta politica e sociale aspra, di un confronto culturale in atto
Di certo non risolvibile negando fatti, scaricando responsabilità o giocando a occupare spazi elettorali e di potere dei tradizionali competitori. 
La crisi ecologica e sociale impone di andare decisamente oltre le pratiche di governo in atto con compensazioni e mitigazioni di opere ad alto impatto. Sarebbe un errore imperdonabile, soprattutto verso le nuove generazioni.

Se dunque il Parco Don Bosco si può considerare libero dai cantieri che fino alla scorsa settimana parevano incombere e precluderlo ai cittadini per molti anni, se il presidio 24 ore su 24 del Comitato Besta e dei solidali che lo hanno difeso per 6 mesi è superato (considerando definitive le parole pronunciate dal Sindaco a Palazzo d'Accursio) e possono riprendere le normali presenze e attività dei cittadini che lo hanno sempre frequentato e curato, restano aperti, apertissimi altri fronti. Eccone alcuni.
 
Per le Besta. Serve ribadire? Il comitato non è mai stato contro: "No Besta". 
A insegnant3, genitori, giovan3 e ragazz3 che si sono battuti per salvare suolo vergine, alberi ed arbusti, la ricerca di una nuova sintesi tra Natura e Cultura interessano, eccome, le soluzioni amministrative. La rivendicazione della ristrutturazione della scuola del 1984 risponde ad un apprezzamento convinto per un progetto di architettura e di didattica che non pare superato dalle ipotesi avanzate per ora dal Sindaco e dalla sua Giunta con l'uso del nuovo "polo didattico", realizzato per studenti delle superiori (salvo ovviamente per quanto opportunamente stabilito dalle nuove normative in materia di criteri energetici e antisismici). A dirlo sono insegnanti, genitori, pedagogisti, architetti, studiosi di riconosciuto valore, altre ad ambientalisti ed ecologisti che hanno avanzato da tempo serie proposte di ristrutturazione. Vale la pena abbattere oggi una scuola inaugurata nel 1984 per fare altro al suo posto? 

Per il governo della conversione ecologica di Bologna e dell'Emilia Romagna.
Il movimento composito e plurale che si è progressivamente mobilitato al Don Bosco ha maturato la forte convinzione che il valore di questa lotta travalica i confini di via Fani, via Serena, viale Aldo Moro e si collega ad un bisogno diffuso di una vita più libera e bella. Data dalla costante ricerca di eco-compatibilità nel territorio, nelle produzioni e nei consumi, nella individuazione delle priorità delle opere, piccole e grandi, che dobbiamo privilegiare e decidere insieme: (ri)valutando l'esercizio delle pratiche democratiche migliori per gli anni che viviamo, consapevoli che un vecchio sistema di partecipazione è saltato, che la crisi delle Istituzioni è profonda, che a Bologna questa maggioranza è stata scelta sul 51% degli aventi diritto al voto.

Due nodi sono aperti e ineludibile per tutti nelle prossime settimane:

1. I tanti Parchi e Giardini pubblici chiusi ai cittadini e considerati da oltre un anno e mezzo cantieri (o, nel gergo di ASPI, Lotti 0 del Passante di Mezzo). 
Con una pratica di "realismo" che sconfina decisamente nella "irresponsabilità" sociale ed ecologica, questi Amministratori del Comune di Bologna hanno autorizzato (tra il 2022 e il 2023) l'abbattimento di molte centinaia di alberi ed arbusti ancora in assenza del Progetto Esecutivo e dei Costi effettivi della "Grande" Opera nazionale. Ed ora? Si procede con i lavori senza adeguate risorse (i costi sembrano moltiplicarsi e "del futuro non c'è certezza" ...) ribadendo i No (chi sono "quelli del No"?!?) ad ogni ulteriore richiesta di Valutazione dell'Impatto Sanitario (richiesti anche dell'Assemblea Cittadina proposta da XR e organizzata dal Comune!) e di aggiornamento della VIA (scaricando gli alti costi dei ricorsi al TAR sui cittadini "rei" di dissentire dalle procedure seguite) o si riaprono tutti questi spazi verdi ai cittadini, prendendo atto della inaffidabilità di Matteo Salvini & Roberto Tomasi?

2. Il Servizio Pubblico per una Mobilità Sostenibile.
Diciamolo chiaro: una sola linea passante del Servizio Ferroviario Metropolitano non muta le abitudini dei quotidiani e dei potenziali pendolari. Soprattutto se riduce le corse e nel frattempo altre linee sono  interrotte per anni (come la Bologna - Portomaggiore). Se mancano impegni precisi, conseguenti alle pianificazioni più volte annunciate negli ultimi decenni: come diverse e strategiche Stazioni urbane (in prossimità dei Grandi Ospedali o dell'Aeroporto). Dunque, in questo contesto, anche una misura auspicabile come Città 30 (non sostenuta nei Bilanci e contraddetta da miliardi di investimenti istituzionali e privati in nuove strade, autostrade e mezzi) diventa facilmente un "provvedimento - bandiera", letto da migliaia di bolognesi come "ideologia" o "propaganda". Troppo deboli, infatti, sono e restano ancora le alternative concrete praticabili. Nell'immediato come nel medio - lungo termine. 

Per l'esercizio pieno dei diritti fondamentali dei cittadini. 
Anche a Bologna è tempo di reagire con la più ampia mobilitazione all'uso di atti repressivi contro il dissenso e la partecipazione attiva, pacifica e creativa delle persone. 
Le denunce, i fogli di via, le minacce nei confronti di student3 e lavorator3 sanzionati in questi mesi debbono essere ritirati. E la questione riguarda tanto il caso Besta - Don Bosco quanto attivis3 di Ultima Generazione e di Extinction Rebellion, per azioni di civile disobbedienza non violenta agite nei confronti di scelte locali, nazionali e dei 7 Grandi del Pianeta. Ma non solo, come ha denunciato una ragazza di XR, che assisteva ad una protesta il 9 luglio scorso ed ha subito ugualmente e incomprensibilmente violenze e umiliazioni. Il Disegno di Legge dei Ministri Guido Crosetto, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi va combattuto con determinazione e seppure slittato a settembre per l'approvazione definitiva ha già prodotto effetti pesanti e gravi nella vita politica e sociale del Paese. Per questo il 21 settembre prossimo è stata proposta e si terrà a Bologna una manifestazione di tutt3 coloro che chiedono giustizia e libertà, conversione ecologica e cambiamento nelle produzioni e nei consumi.

Si, a Bologna, in Emilia Romagna (a novembre al voto) e in Italia si apre una nuova fase di conflitti sociali, di confronto culturale e di lotta politica.

Per ora godiamoci il ferragosto, ci aspetta un autunno caldo.



Fotocronaca di mobilitazioni bolognesi di fine luglio

Mercoledì 24 luglio: all'entrata della sede dell'AUSL di Bologna, in via Castiglione, si ritrovano rappresentanti delle organizzazioni sindacali di base ed attivisti del Comitato "pro" Besta ...
















La protesta ha voluto richiamare nuovamente l'attenzione sulle violazioni alla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini del 20 giugno al Parco Don Bosco, quando le motoseghe della ditta Arcadia sono state azionate da operatori su cestelli sollevatori che includevano poliziotti intenti a trascinare a terra pacifici disobbedienti legati ai tronchi degli alberi ...  


Attività di abbattimento di alberi svolte in totale assenza di cantiere e di cartelli informativi, in presenza di poliziotti, carabinieri, pacifici manifestanti, disobbedienti legati agli alberi, passanti casuali: come mostrato da numerosi filmati e tante foto (nell'occasione portate al collo da alcune partecipanti) ...  


Dalla Direzione dell'AUSL di Bologna, a cui spettano responsabilità di controllo sulla sicurezza nelle attività lavorative, nessuna risposta pubblica ... Ad oltre un mese dai fatti un silenzio assordante: come quello delle Autorità cittadine, Sindaco in testa (casualmente incontrato e contestato nella pausa pranzo) o quello dei Sindacati Confederali ...

Mercoledì 24 luglio: i Verdi di Bologna (estromessi dalla maggioranza politica in Comune dal Sindaco) incontrano comitati, associazioni e cittadini in vista delle elezioni regionali di novembre 2024 al Centro Civico di via Marco Polo: si susseguono negli interventi aspre critiche alle politiche della Giunta Bonaccini ed alla scelta del candidato a succedergli fatta dai vertici PD prima di avviare qualsiasi confronto programmatico con gli interlocutori del "campo largo" ... 










Una riflessione critica sull'alleanza è sollecitata dalla maggioranza degli interventi: di fronte alla riconosciuta "emergenza climatica ed ambientale" le risposte di governo sono state decisamente inadeguate a partire dalle 4 Proposte di Legge sottoscritte da oltre 7000 emiliano romagnoli su iniziativa di RECA e Legambiente, ferme da oltre un anno nei cassetti di viale Aldo Moro ... La candidatura del Sindaco di Ravenna sostenitore di Rigassificatore e responsabile di continuo consumo di suolo non convince. Intanto in sala blu per difendersi dal luglio più caldo di sempre una giovane donna interviene con il ventaglio in mano ...

Giovedì 25 luglio: in via Paolo Fabbri 101 presso VAG61 una partecipata assemblea manifesta solidarietà a attivist3 di Extinction Rebellion per la repressione contro le pacifiche manifestazioni del 9 luglio in occasione del G7 svolto a Bologna ...









Tanti gli interventi: da non una di meno, a Mediterranea ...


Da associazioni ambientaliste a gruppi giovanili "pro" Palestina ...

Da singole attiviste e rappresentant3 di Amnesty International ...


Da Pier Giorgio Rocchi ed una giovane esponente di Rigenerazione No Speculazione ...

Da Roberto Panzacchi, attivista del Comitato Besta Don Bosco ...


Sollecitato da una partecipante, attivista di AMO Bologna, interviene anche il capogruppo di Coalizione Civica in Consiglio Comunale, Detjon Begaj: "la nostra voce contro atti di repressione e di violenza non è mai mancata e ci caratterizza su ogni abuso compiuto verso manifestazioni di dissenso" ... 

Venerdì 25 luglio: presso il circolo ARCI Guernelli, Valentina Corona, attivista di XR espone in conferenza stampa i fatti del 9 luglio scorso in occasione della giornata bolognese del "G7 della Scienza e della Tecnologia" ...


La denuncia dei fatti "con tanto di fogli di via per una decina di attivisti di Extinction Rebellion" per la Repubblica è notizia nazionale ... (sabato 26 luglio 2024)
Nulla, tuttavia sul silenzio assordante delle autorità cittadine e della Regione Emilia Romagna sulla repressione, sulle umiliazioni, sulle violenze e sulle minacce subite da parte di apparati dello Stato dai manifestanti pacifici che rivendicano Democrazia e Cultura, Ecologia e Giustizia ...














La notizia nazionale è ripresa anche sulle pagine del il Fatto Quotidiano ... (26 luglio 2024)














Venerdì 25 luglio: nel cortile di Palazzo d'Accursio Andrea De Pasquale espone le ragioni critiche verso l'Amministrazione Lepore condivise da 18 comitati civici cittadini (dopo un confronto durato alcuni mesi) ...

Una foto di gruppo dei protagonisti dell'iniziativa ...
L'assai composito elenco degli aderenti, che include ed esclude soggetti protagonisti delle lotte recenti ed attuali in Città, ha alimentato discussioni con adesioni, critiche e aperti dissensi che saranno oggetto di confronto e sviluppi nelle prossime settimane ...

Ecco il testo del Comunicato stampa redatto da "Comitati e cittadini uniti a tutela dei beni comuni, contro arroganza e violenza" (che rimanda ad un più corposo Manifesto di 6 pagine) ... 


Venerdì 26 luglio: nel pomeriggio si apre la Due giorni del Don Bosco, con un appello "al resto d'Italia" per fermare il cemento, insieme!  



"I territori sono di chi li vive" ...


La notizia era stata colta dai quotidiani: ecco Il Corriere ... (21 luglio 2024)


L'articolo di la Repubblica ... (21 luglio 2024)


Primo appuntamento: una interessante e partecipata discussione su un libro di Francesco Fantuzzi su "La società dell'emergenza" ...


L'autore propone "parole chiave per cercare di comprendere e connettere un mondo complesso e non essere costretti a schierarsi di qua o di là e a individuare un nemico"

Pensieri e movimento: nel pomeriggio l'arte della cura del corpo e delle relazioni ...


Persone e strumenti musicali: al centro una chitarra ...






Il Don Bosco è e vuole restare uno spazio verde e aperto a tutta la comunità e per ogni persona ...


Esposta l'arte di Cecilia Lorenzetti di Santa Bellezza, 2024 (colori acrilici, cera e china su carta) ...









Diversi banchetti espongono materiali di solidarietà internazionale per i diritti universali negati, libri e volumi sulle vicende nazionali e dell'Europa ...

Attivisti politici che collegano passato, presente e futuro ...


Anche la nuova rivista della storica Lotta Continua racconta la lotta del Don Bosco e "pro" Scuole Besta ...


Giovani attivisti di Potere al Popolo, una presenza costante nel Movimento per la conversione ecologica ...


Don Bosco è anche riposo ...


Disegno e lavori di gruppo: "lasciateci in mezzo agli alberi, se segate il bosco ci segate il futuro!"


Animazione su altane per ragazzini ...


La bacheca, ricca di iniziative ...


Il mondo a rovescio: "Chi distrugge il Don Bosco lo fa per l'orribile cemento" ..

Arte creativa prodotta da giovani con materiali di recupero ... 


Don Bosco e buona gastronomia ...


Alla cassa: i ricavi sono destinati alle spese legali necessarie per difendere il dissenso politico colpito dalla repressione ...

Claudio Galassi a tavola: il suo braccio spezzato il 3 aprile è lentamente recuperato ... 


Si fa sera, "ascolta" ...














Ci sono le mondine, con i loro cori ...










"Cantiamo le lotte del lavoro del secolo scorso e partecipiamo alle lotte per la giustizia e l'ecologia di oggi" ...


Sabato 27 luglio: all'edicola la locandina de il Resto del Carlino propone lo "scoop": "Besta, cambio di rotta, la costruzione della nuova scuola verso lo stop" ... 


Le pagine del quotidiano titolano "colpo di scena" ... (27 luglio 2024)














Al Don Bosco arrivano giornalisti, fotoreporter, cineoperatori: il sorriso di Daniela Rocca nell'intervista a TGR di Rai3 ...
















E' il momento delle giovanissime resistenti ...
 
















Una Resistenza plurale, come nella lotta di Liberazione: per le "pantere grigie" l'ondata di calore, in assenza di alberi refrigeranti e boschi adeguati, comporta l'uso continuo del ventaglio ...
















Si avvicina il momento dell'Assemblea ...










Persone, generazioni, culture, progetti a confronto ... 



All'ombra degli alberi difesi con la disobbedienza civile non violenta il 3 aprile, si inizia ...


Il compito è assolto da Antonella Selva ...







Intervento di apertura dell'Assemblea della Due giorni al Parco Don Bosco, 26 e 27 luglio 2024 


Quando abbiamo chiamato questa assemblea, la settimana scorsa, la prospettiva era di dover affrontare di nuovo la violenza della polizia, di dover di nuovo assistere impotenti e frustrati al taglio di altri alberi e questa volta alla distruzione del parco e di dover in più subire le conseguenze anche a lungo termine della repressione, con provvedimenti restrittivi, processi e costi al di sopra delle nostre possibilità. Avevamo chiamato quest'assemblea anche per chiedere la solidarietà del paese.


Non intendevamo darci per vinti, ma sapevamo che lo scontro  era impari e non potevamo vincere un confronto diretto. E nonostante che per un anno l'amministrazione abbia opposto un muro alle nostre richieste, anche nelle ultime settimane, negli ultimi giorni, dopo le violenze subite il 20 giugno, abbiamo continuato con determinazione ad affermare le nostre ragioni, a incalzare il sindaco, a tenere vivo il presidio e fare attività di aggregazione nel parco e anzi abbiamo voluto rilanciare, con questo raduno di due giorni, perché la storia del movimento operaio ci ha insegnato (come hanno ribadito le mondine di Bentivoglio che sono venute a trovarci ieri sera) che tutto sta a resistere un giorno più del padrone (o in questo caso del sindaco).

E, a sorpresa, poco fa è giunta la notizia della resa della controparte! Il parco è salvo, abbiamo vinto!

Questa vittoria è di tutte noi: è la vittoria di un intero popolo che si è unito su un obiettivo. È il mondo reale, quello delle persone di carne e ossa che vogliono il loro parco, quello dei giovani a cui non sta bene il modello di società che gli viene imposto, che è emerso e ha strappato la rappresentazione di cartapesta allestita dal potere.

E' una piccola vittoria, perché questa città e questa regione, che è tra le più inquinate del pianeta e, dicono gli esperti, oggi è l'hot spot del riscaldamento globale, ha problemi molto più gravi, a cominciare dal passante, cioè il progetto di allargamento dell'asse autostrada-tangenziale fino a 18 corsie, in mezzo alle case dei quartieri nord, i tanti altri parchi minacciati da progetti altrettanto assurdi, la turistizzazione spinta del centro storico e la conseguente impossibilità di trovare casa per vivere, e che si porta dietro l’invadenza crescente dell’aeroporto. Però è una vittoria importante perché ci dice che non è vero che There Is No Alernative (TINA) di thatcheriana memoria, non è vero che "ormai è tutto deciso, non possiamo farci niente". NO. Se siamo determinati possiamo cambiare il corso delle cose.


Come siamo arrivati fin qui

luglio 2023 => gennaio 2024, "l’emergere del comitato": tutto inizia un anno fa con la scoperta dell'assurdo progetto comunale di duplicare una scuola distruggendo la parte di parco con le alberature più vetuste (dove ci troviamo ora) per poi demolire la scuola esistente, edificio di neanche 40 anni, frutto di una progettazione partecipata per una didattica all'avanguardia. Volantinaggi, sensibilizzazione nel quartiere raccolta firme, poi cortei, partecipazione ad un infuocato consiglio di quartiere aperto, studio, approfondimento e primi collegamenti con esperti naturalisti, climatologi, botanici, architetti. Era ancora solo un parchetto di periferia, ma già travalicava i confini del quartiere in quanto in quel piccolo spicchio di verde davanti alle torri della regione, in mezzo alla gentrificazione di S.Donato, cominciavano a specchiarsi le trasformazioni in corso in tutta la città         

29 gennaio => 20 giugno 2024, "le casette": dopo 7 mesi di mobilitazione completamente inascoltata e addirittura irrisa dagli assessori Ara e Borsari (con il sindaco non si riuscirà a parlare fino ad aprile 2024), il 29 gennaio ecco il primo tentativo di installare il cantiere, presidiato solo da alcune pattuglie di vigili urbani. All'allarme lanciato dai residenti del comitato che si incatenano agli alberi, alcune centinaia di solidali accorrono e le transenne cadono. Al posto del cantiere viene installato il presidio permanente. Nascono le ormai famose "casette sugli alberi". Fase estremamente feconda per la relazione e l'interazione tra soggetti diversi: i "vecchi" residenti, con la loro rispettabilità e la memoria storica e il loro radicamento nel quartiere, e i giovani "ribelli", portatori di pratiche inedite e coraggiose, fantasia, entusiasmo e di una visione ampia, tutti uniti nella determinazione di salvare questi alberi e fare della gestione del territorio La Questione politica in città. In questo periodo si tentano le vie legali con un ricorso al tribunale civile sul modello di Torino, ma ci si scontra con il blocco di potere pd che in questa città e in questa regione è onnipervasivo. Prosegue il lavoro di sensibilizzazione, tessendo relazioni con altri comitati che dall'esempio del Don Bosco acquistano spinta ed entusiasmo. Dopo la sentenza negativa del tribunale, il 3 aprile il comune torna all'attacco inviando la celere, 100 agenti in antisommossa fanno da scudo ad un manipolo di operai che riesce a tagliare 6 alberi prima che la rabbia montante dei presidianti, ormai diverse centinaia, riesca ad irrompere nell'area di lavoro, impedendo di fatto di proseguire: polizia e operai devono ritirarsi. Nella notte un'azione di rappresaglia dei carabinieri si accanisce su un giovanissimo presidiante malmenato, stordito col taser, portato in caserma e processato l'indomani mattina. Le reazioni di sdegno di fronte alla gravità dell'episodio scuotono anche l'amministrazione e finalmente è il sindaco in persona stavolta che cerca il dialogo per togliersi d'impaccio. Convoca il comitato a un "tavolo", ma è chiaro che non c'è nessuna volontà di trattare su niente: il sindaco pensa semplicemente di potersela cavare promettendo qualche compensazione in più, ma non ha fatto i conti con un'opposizione che ormai è cresciuta, agguerrita, sempre più determinata e forte. Il comitato abbandona il tavolo e rilancia con un convegno il 25 maggio in cui ottiene contributi di altissimo livello da esperti locali e nazionali in campo ambientale, pedagogico e architettonico. Il progetto comunale è ormai indifendibile, il pd è isolato, ma fa quadrato trincerandosi nel silenzio. La manovra del tavolo non è riuscita ma ha potuto ugualmente insinuare le prime diffidenze tra le diverse anime del presidio. Tuttavia il dato più significativo è la rapidissima fioritura di comitati e gruppi civici che in ogni angolo della città riescono a prendere voce per denunciare l'aggressione al territorio e soprattutto agli alberi. E' come se la vittoria, ancorché parziale, qui al Don Bosco avesse incrinato il muro di rassegnazione, messo in discussione il dogma thatcheriano e “il partito dell’ormai"- L'alternativa esiste: organizzarsi, mobilitarsi, soprattutto cominciare a dire dei NO. In questo mix di tensione per l'incombere dello sgombero, la crescente simpatia da parte della cittadinanza e una gestione sempre più complessa del presidio attraversato anche da forti tensioni, si arriva al 20 giugno, quando uno schieramento di polizia abnorme attacca i presidianti che cercano di difendere con i loro corpi le piante sul perimetro lungo via Aldo Moro, dove insiste il cantiere del tram. Quella mattina si vedono scene inconcepibili: la polizia e gli operai insieme determinati a tirare giù dagli alberi i manifestanti inermi a costo anche di ucciderli se necessario di fronte a centinaia di manifestanti a terra malmenati senza motivo. Tutta la stampa cittadina è presente, foto e video fanno scandalo in tutto il paese ma sulla vicenda in città cala un muro di omertà apparentemente inscalfibile.


Dopo il 20 giugno - Questa impasse per alcune settimane ha tenuto in scacco il presidio, le divergenze di visione cominciano ad acutizzarsi e la pesante consapevolezza che la controparte - amministrazione pd e ministero dell'interno fdi uniti - è disposta ad alzare lo scontro fino a livelli insostenibili apre divisioni sulle prospettive. Questo incontro è una prima risposta per tentare di uscire dall'angolo

criticità presenti

Le settimane seguite alle violenze del 20 giugno sono state critiche: dopo l'attacco fisico abbiamo subito un fortissimo attacco mediatico in cui i violenti diventavamo noi mentre le violenze da noi subite venivano occultate; il messaggio forte e chiaro era che l'asse tra sindaco pd e ministro dell'interno fascista non avrebbe tollerato che la sfida andasse avanti. Se non fossero bastate le violenze ecco arrivare le denunce, i provvedimenti restrittivi e i costi conseguenti a rendere più difficile lo scenario. Con tutta evidenza la volontà era di non permettere che un esempio di resistenza vincente emergesse.

In un quadro già complicato, in più, ha fatto irruzione la campagna elettorale conseguente all'elezione dell'ex governatore regionale Bonaccini al parlmento europeo. La definizione della coalizione elettorale di centro sinistra, che include i verdi in alleanza col pd, ha alimentato ulteriori diffidenze.

Ma questo non significa affatto che siamo soli, anzi! La determinazione che ha caratterizzato la nostra lotta, con il rifiuto netto della logica delle compensazioni, lo smascheramento della finta partecipzione e con l'evidente  fondatezza delle nostre ragioni aveva già conseguito importanti risultati come la decostruzione della retorica green washing, l'imposizione di maggior controllo e cura nella manutenzione del verde, problema delicatissimo in questo momento di cambiamento climatico, la simpatia e la fiducia che la cittadinanza ci tributa e la formalizzazione del coordinamento di ben 18 comitati cittadini che hanno elaborato un "manifesto" dai contenuti molto netti sul terreno ambientale e della democrazia (altra emergenza che in tutta Europa accompagna la gestione dell'emergenza ambientale).

E  infine è arrivata la resa del sindaco!

perché quando tutto un popolo si muove, con anche tutte le sue contraddizioni, scatena una forza che non si può arginare

E oggi abbiamo la dimostrazione che sì, si può anche vincere!

lancio coordinamento / rete

In Italia, in tutta Europa e nel mondo le lotte per i diritti ambientali e per la difesa dei beni comuni dalla furia estrattivista del capitale si intrecciano alle lotte sociali e all'opposizione popolare alla guerra, nella consapevolezza che "fine del mese e fine del mondo sono la stessa lotta", e che, nel contesto di guerra e di un'economia di guerra imposta, le garanzie democratiche a cui eravamo abituati sempre più sono considerate un optional. Il che significa che chiunque prova ad opporsi, sia esso un piccolo comitato di quartiere come il nostro, un’organizzazione ambientalista di respiro nazionale come XR o un vasto movimento di denuncia del genocidio in Palestina o chiunque intenda opporsi a un'opera inutile dannosa e imposta è destinato a scontrarsi con una repressione spropositata.

E' quindi con consapevolezza di quanto sia impari la sfida che ci sta di fronte, ma oggi anche con la consapevolezza che, avendo la forza della ragione si può vincere, e che se non ci proviamo noi, mondo reale, dal basso, non lo farà nessuno per noi, che abbiamo chiamato questo incontro. Perché se il parco oggi è salvo, l'intera città, come tutte le altre città, le montagne, i litorali, sono esposti a un vero e proprio saccheggio:

è una sfida che nessuno può vincere da solo, ma che si può vincere!

poniamo quindi anche l'obiettivo di avviare un abbozzo di coordinamento delle lotte ambientali e per la democrazia che in tutto il paese stanno alzando la voce contro il sacco del territorio.


 Antonella Selva, 27 luglio 2024



L'ascolto ...











Loredana ...


Simonetta ...


Una giovane donna ...


Una domanda sorge spontanea: perché solo donne usano il ventaglio?


Una delegazione di lavoratori fiorentini ...


L'intervento di un ex GKN fa il punto sull'esperienza della vertenza per la conversione ecologica dell'industria meccanica ...


Impossibile dar conto di tutti gli interventi, qui Eddi parla delle lotte sul litorale laziale ...


Quarantotto pagine illustrano e argomentano "Storia ed ecologia di un litorale a rischio" ...


Da Roma Capitale a Bologna: un cittadino del Quartiere Navile fa il punto sulla vertenza aperta con Istituzioni ed Aeroporto Marconi per i voli degli aerei ...

Sulla vertenza cittadina per la riapertura ai cittadini degli impianti sportivi del CRB e per il rispetto degli impegni istituzionali stabiliti interviene Vincenzo Donati, già Presidente del Quartiere Saffi ...










Un attivista di Extinction Rebellion propone per sabato 21 settembre una manifestazione contro la repressione e per sostenere le lotte aperte per la conversione ecologica e per la giustizia sociale ...











Durante l'assemblea arriva la gradita visita di Moni Ovadia ...










Moni si siede e conversa con Lidia ...










Con Teresa e il maestro Leone Magiera ...










All'assemblea interviene Gabriella, storica esponente bolognese No Passante ...










Nell'intervento di un rappresentante di Villa Paradiso analisi e proposte per continuare la mobilitazione ...








L'assemblea si articola in gruppi: più interventi per raccogliere vissuto e progetti ...










Tanti contributi: da appuntare e discutere per le prossime settimane ...










Un confronto aperto, ricco, interculturale ...










Intergenerazionale ... Un patrimonio di esperienze, progetti, iniziative da non disperdere!










Si fa sera, ma il tempo dei ventagli resta di attualità ...










Ai partecipanti all'assemblea il saluto caloroso e gli argomenti forti e ficcanti di Moni Ovadia ...


Il breve e apprezzato intervento del maestro Leone Magiera ...


Una giornata davvero straordinaria si chiude a tavola, con cibo e impegni per il futuro ..



Il giorno dopo: alcuni commenti a confronto ...


Da un giovane attivista, impegnato nel presidio del Don Bosco:


Arrendetevi siamo ovunque e multiformi 


Il fenomeno del Don Bosco è un chiaro segnale per giunte di ogni colore (o dell'unico colore, il grigio) che il vaso è colmo, e che non solo eco-attivist3 lo hanno compreso, ma un gruppo sempre più numeroso di cittadin3, con idee politiche di ogni tipo.

Non ci fermeremo finché non avremo una città veramente verde e non green, finchè il consumo di suolo sarà zero e non "zero con deroghe e compensazioni"; finchè gli alberi nuovi saranno veri alberi, grandi e non spazzoloni del cesso destinati a morire dopo due anni o due mesi; finché non prevarrà l'etica del riparare e ristrutturare al posto di demolire e rifare tutto con un bel tetto di erba.                                    

La nostra lotta non si fermerà, continuerà ad allargarsi e ad essere esempio per nuove, fino a che questa politica devastatrice non sarà abbandonata. Conoscendo la pervasività degli interessi economici tra le aziende del cemento e amministrazioni di ogni bandiera, temiamo che non terminerà a breve.

Non siamo ibridi, ma multiformi e ovunque.

Non siamo "buoni" tenuti in scacco da "cattivi", ma attivist3 con diverse metodologie di resistenza.

Siamo quell3 che portano i cani a pisciare al parco

quell3 che portano le torte la mattina presto in presidio

quelle che assillano il sindaco con cartelli sulle violenza poliziesche

quell3 che smascherano i finti tavoli in comune

Quell3 che producono mele e video satirici sulla giunta pd

Siamo quell3 che scrivono in strada e sui social

Quell3 che cantano con le mondine 

Quell3 che irrompono nel consiglio di quartiere

Quell3 che dormono Tra le foglie al gelo

Quell3 che t inseguono per strada col foglio firme

Quell3 che ne sanno più dei tecnici del comune 

Quell3 che si fanno picchiare dalla celere è quell3 che fanno marachella

Siamo quell3 vestite da ninja, da impiegate è da dire dei boschi

Quell3 che sanno che il futuro darà loro ragione e qualche volta anche il presente 

@cleptocantautorao.forro


Dai giornali:


La foto notizia sulla prima pagina di Carlino Bologna con "l'autocritica di Lepore: Commessi troppi errori. Ma così si evita l'uso della forza" ... (28 luglio 2024)















Nelle pagine interne il Carlino scrive di: "malumori nel PD" (Simone Borsari, Adriana Locascio), apprezzamenti a sinistra (Coalizione Civica, Potere al Popolo) e proposte incalzanti del Comitato Besta (ora ritirate le denunce) ... (28 luglio 2024)




















la Repubblica Bologna fornisce una lettura parzialmente diversa della Conferenza stampa del Sindaco sul "dietrofront" dell'Amministrazione: "Si rischiava un G8" ... (28 luglio 2024)















Anche il Corriere di Bologna titola con "Lepore: Si rischiava un G8 e Bologna non lo merita" ... Poi pubblica "il retroscena: lo sgombero in agosto, il confronto al Comitato, il dietrofront" ... (domenica 28 luglio 2024)




















Piero Ignazi, intervistato su la Repubblica, sostiene "il problema della riduzione del verde in città è serio, abbiamo poca attenzione a Bologna sul verde. Non vedo progetti analoghi a quello di Parigi per piantare centinaia di migliaia di alberi, il rimedio più efficace alle ondate di calore. Il terreno di scontro è stato ambientale e se si tolgono alberi grandi per sostituirli con altri più piccoli, ci vogliono decenni perché si arrivi alla stessa condizione" ... (29 luglio 2024)














Dopo il Consiglio Comunale di lunedì, la prima di la Repubblica titola "Besta, Lepore si difende: Non volevo l'esercito in città ... Non siamo caduti nella trappola. Usati metodi inaccettabili" ... (30 luglio 2024)













Andrea De Maria, deputato PD, parla al Carlino di "guerriglia da evitare"! La redazione sottotitola e virgoletta: "Si torni alla legalità" ... Per l'onorevole "Ora chi occupa il parco lo deve finalmente liberare e restituirlo a cittadini e comunità" ... (30 luglio 2024)
Questo lungo post e questa fotostoria della vita al Don Bosco potrebbe servire all'ex Sindaco di Marzabotto per ritornare tra noi?!? 














Sul Corriere due articoli da non perdere. Primo: "Lepore ora incalza i No Besta: Via dal parco o altri agiscano" ... Sotto una l'eurodeputata Elisabetta Gualmini, pure lei PD, sostiene: "Lepore ha fatto bene, è legittimo cambiare idea anche quando serve a evitare una situazione di alta conflittualità come lo sgombero". E ancora: "La partecipazione non vuole dire semplicemente informare, oppure fare consultazione solo con alcuni" e"La questione ambientale, è dimostrato, stia crescendo ... Tagliare gli alberi ha un impatto sulle temperature ... bene percorsi partecipati per un maggior coinvolgimento sulla gestione del verde" ... (30 luglio 2024)





















Forse meno diretta ma ancor più politica arriva a Sindaco e C. anche un messaggio di Annalisa Corrado, responsabile nazionale del partito di Elly Schlein, e neo eletta al Parlamento Europeo: "conciliare istanze che sembravano in competizione" ... 
Si, piuttosto che attardarsi in volgari e irrispettose ricostruzioni dei fatti dell'ultimo anno, amministratori e dirigenti del PD bolognese, regionale e nazionale farebbero bene a riflettere sulle enormi contraddizioni del sistema economico e sociale che viviamo anche in queste Terre di mondine, lavoratori, studenti, intellettuali e produttori creativi ...
Le elezioni per il dopo Bonaccini incombono e nell'interesse generale si impone una svolta, a partire dalle politiche di conversione ecologica, come sollecitano RECA, Legambiente, un vasto movimento di cittadini, giovan3 e ragazz3 che raccoglie importanti e creative risorse. Decisive per costruire un blocco sociale e politico alternativo al sistema di potere dominante, ai promotori di guerre e di morte ...





















Martedì 29 luglio: una locandina in Romagna del Corriere scrive "Mare bollente e mucillagini, l'esperta fa il punto" ...





















All'alba sul porto canale di Cesenatico si scorgono a pochi chilometri dalla costa le Torri che estraggono carburanti fossili ... Non bastasse gli amministratori e i partiti di CentroSinistra e di DestraCentro vogliono il Rigassificatore a Ravenna ... (29 luglio 2024)
 

















Sul Passante di Bologna a 18 corsie "la Regione spinge e chiede di vedere Salvini: Cantieri prima del voto" ... (Corriere di Bologna, 20 luglio 2024)
Con queste premesse fino a quando si protrarranno le ondate di calore?

12 commenti:

  1. Il primo commento a ques vi to lavoro immenso (utile per conoscere molti fatti e per riflettere) è relativo all'intervista all'onorevole De Maria e alla stoccata lapidaria: "torna tra noi"! Ma chi gliel'ha raccontata fin qui???? Di quale occupazione parla?
    E perché non ringraziare i cittadini e i giovani che con la loro lotta hanno garantito proprio "la restituzione del parco alla comunita"? Non ci fossero stati loro (questi giovani!!!) oggi anche quegli alberi non ci sarebbero più e un altro cantiere sarebbe stato aperto per costruire edifici in aree verdi.
    Come hanno riconosciuto molti.
    Ci dicano anche l'on De Maria e il PD cosa vogliono fare delle aree verdi attorno alla tangenziale!!!!
    Chiuse, devastate ed ora abbandonate. Si, giusto riaprirle. Come riapre a fine agosto la festa del PD al Parco Nord, perché nessuno ha ancora provveduto a piantare gli alberi del bosco promesso. O no?
    Chi governa questa città? Chi rispetta gli impegni?
    DG

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  2. A me pare che il Sindaco abbia semplicemente messo una pezza ad una serie notevole di errori politici ed amministrativi. Credo che al di là delle chiacchiere la Giunta sia molto, molto isolata.
    F.M.

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  3. I ventagli, bel colpo. Comunica!
    Un servizio pieno di suggestioni.
    Nei prossimi giorni provo a dire qualcosa in più.
    BiBi

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  4. Capisco che parlando di "mattone" hai voluto prevenire osservazioni elusive.
    Io sfruttando la stagione ho impiegato il tempo necessario e dico.
    1. La giunta bolognese ha completamente sbagliato lettura della vicenda per una grave inadeguatezza politica e culturale: nel pd la questione ecologica è ancora considerata pari ad altre. Mentre noi sappiamo essere il cuore della crisi planetaria presente. Un bel problema.
    2. Di fronte all'ampio sostegno raccolto verso la causa salvaguardia don Bosco - pro Besta ci sono condizioni nuove per unire un fronte più vasto e compatto su obiettivi più sostanziosi?
    3. Le crepe che rilevi nel "campo largo" con esponenti verdi, di sinistra e cattolici distanti dai gruppi più conservatori possono produrre risultati in tempi ragionevoli? È di ieri il crac in liguria , ma in Emilia tutti uniti su de Pascale? In queste condizioni il voto di novembre va affrontato o ignorato?
    4. Ora mi concentrerei su tre priorità: più investimenti nel verde pubblico (si, paghiamo con il caldo a 36-37° gli abbattimenti massicci di alberi), una mobilità alternativa (archiviato il Passante di mezzo, integrare un potenziamento sostanzioso ferro, bus, bici), insistere sulle 4 leggi regionali di iniziativa popolare (acqua, energia, rifiuti, suolo).
    Ciao!

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  5. Una domanda ed una proposta sul tema verde urbano.
    L'altra sera in TV in un programma di Corrado Augias, Mancuso ha presentato il suo libro su alberi e boschi in città. Ma se ne sa nulla del suo impegno di consulenza bolognese?
    Mi piace invece l'idea di proporre all'amministrazione comunale che autorizza per un altro anno il PD all'uso di parco nord perché i lavori di rimboschimento non sono ancora iniziati, di riaprire contemporaneamente anche parchi e giardini a fianco della Tangenziale, perché pure i cantieri del Passante non sono partiti. Giusto?
    L.

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  6. Ok. A settembre rilanciamo l'obiettivo della riapertura del parco Chico Mendes!

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  7. Ancora una dettagliata ricostruzione. Su cui anche molti amministratori dovrebbero riflettere. Sempre guardando avanti. Suggerirei a sindaco e assessori di meditare ancora qualche settimana e di trovare con tutti gli interessati la soluzione davvero più convincente dopo il "passo di lato" compiuto, che io considero una vittoria (piccola, certo, ma importante!) di tutta Bologna. Quindi anche loro.
    Voglio dire che ora la soluzione deve essere davvero una sintesi convincente e condivisa tra "natura e cultura". Che ricostruisca dialogo civile e politico dai conflitti inevitabili (in una realtà viva). E anche dovesse prevedere un trasferimento momentaneo in attesa di ristrutturazioni profonde di plessi datati bene, benissimo. Meglio che nuovi edifici su terreno ancora libero di cemento (cioè patrimonio pubblico, bene comune).
    Poi occhio alle aree ex militari. Come i Prati di Caprara, la Mazzoni, la Perotti, la Stamoto...... (riguardano tutti).
    Questa vicenda dice che la partecipazione deve anticipare un proposito definito e finanziato. Deve basarsi su chiari propositi: esempio meno emissioni 2030. E il governo della Città sarà ricordato per quanto dimostrerà di saper fare d'ora in poi prima che per gli errori certamente commessi sulle Besta. Coraggio.
    M.

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  8. È possibile un approfondimento relativo al comitato dei comitati? Quello coordinato dall'ex consigliere pd in Provincia De Pasquale? Come funziona?
    Vedo tra i 18 soggetti aderenti realtà agli antipodi su questioni di prima grandezza. Quindi mi incuriosisce capire le cose.
    D.R.

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    1. La mia risposta è tutti appassionatamente contro la Giunta. Obiettivo tanto della destra quanto di una sinistra che si accontenta di testimoniare la sua esistenza.
      Aggiungo una richiesta di chiarimento su un punto che non riesco a tradurre: "Hanno vinto anche quelli (forse ce ne sono) che hanno comprensibilmente condannato parole "in libertà", sbagliate e irrispettose rivolte ad esponenti ANPI ed autorità cittadine, per poi dire a Lepore riservatamente "basta arroganza" e "stop ad accuse improprie ed immotivate". Possibile specificare?
      A.G.

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  9. La rete dei comitati dichiara, a una sola voce, la propria soddisfazione per l’epilogo della vicenda relativa al Parco don Bosco.
    Come la maggior parte dei cittadini bolognesi, siamo felicissimi che quel piccolo polmone verde di biodiversità e benessere in un quartiere di palazzi e cemento, alla fine, seppur ferito, sia salvo.
    È doveroso da parte di tutti ascrivere il merito di questo grandissimo risultato a chi è riuscito con tenacia, caparbietà e passione civica a portare avanti la battaglia: il Comitato Besta. Comitato che ha saputo coinvolgere in una lotta fatta di presìdi, iniziative culturali e informative e azioni simboliche, un insieme molto eterogeneo e variegato di persone (semplici cittadini, studiosi, esperti, pensionati, studenti, giovani attivisti…) che definire frange di violenti è un insulto all’intelligenza e alla verità, e non aiuta certo a inquadrare i fatti per quello che sono realmente.
    Come già dichiarato dallo stesso Comitato Besta, ci auguriamo che ora si lavori per trovare una soluzione seria per l’edificio scolastico delle scuole medie, oggetto indivisibile della questione, e con loro diciamo: la scuola va salvata!
    La soluzione trovata dal sindaco di trasferire la comunità scolastica negli spazi del “Polo dinamico” (in costruzione da anni e destinato ad altri scopi) va contro qualsiasi reale interesse dei cittadini e in particolare di quelli residenti nel quartiere S. Donato, e definisce una contraddizione incomprensibile e irrispettosa dei programmi in essere con altre realtà scolastiche (Sabin in testa).
    Ricordiamo che tra le motivazioni fondanti della protesta, congiuntamente alla salvaguardia degli alberi del parco, c’è sempre stata quella di dimostrare l’evidenza di quanto l’istituto scolastico fosse migliorabile con pochi e avveduti interventi di riqualificazione e a costi decisamente più bassi, come avvenuto del resto qualche mese prima nelle scuole gemelle “Guercino” (non a caso, il Comitato si è sempre orgogliosamente definito, proprio per questo, “Sì Besta”). Su questo tanto si è spesa (tra gli altri) la stessa Fioretta Gualdi, progettista di quell’edificio costruito negli anni Ottanta; così come molti membri del corpo docente che hanno sempre confermato la qualità di quella scuola e la sua piena adeguatezza alle esigenze didattiche attuali. Ora tutto questo sembra perdere attenzione e interesse, e una scuola, oggettivamente molto più efficiente rispetto alla maggior parte delle altre in città è pronta per essere sacrificata all’“intelligenza” di una scelta opportunistica e di comodo. Sedotta, dismessa e abbandonata, come fosse lei la causa di tutti i mali dell’inadeguatezza della gran parte degli edifici scolastici di Bologna (di cui nessuno parla). Il tutto condito da un abile gioco di prestigio che sposta comunità scolastiche di qua e di là come fossero pedine in una vecchia scacchiera appiccicata con lo scotch, e che programma nuove costruzioni, quindi altro cemento (e qui si raggiunge davvero il paradosso), per poter controllare e regolare questi inutili e discutibili travasi. Insomma pare ancora una volta che “l’intelligenza” e la visione pragmatica di chi ci governa faccia di tutto per non guardare la realtà “reale” della propria città, portando avanti programmi e progetti che tutto sono tranne che orientati agli interessi dei cittadini che la vivono e al bene comune.
    Ci auguriamo e chiediamo che ci sia ancora spazio per completare il ripensamento, che il “passo di lato” possa diventare un passo non tanto indietro ma finalmente avanti; che la scelta possa diventare davvero “intelligente” e saggia, e rispettosa dei cittadini di Bologna e del bene comune.
    Noi lavoreremo, uniti, anche per questo, portando avanti le tante voci dei cittadini che si sono stancati di questo modo di amministrare la cosa pubblica, cioè i nostri interessi e i nostri soldi.
    Sono stati salvati gli alberi (benissimo!!), salviamo anche la scuola (e evitiamo nuove inutili costruzioni)!
    Comitato "Bologna, l'aeroporto incompatibile"

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  10. Grazie Gianni per i tuoi resoconti competenti puntuali e pieni di passione. La difesa degli alberi e la lotta per farli aumentare anziché distruggerli sarà sempre di più un tema su cui lavorare.

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  11. Sempre grazie, Gianni Tugnoli. La divulgazione è essenziale.

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