mercoledì 28 luglio 2021

Non vedono, non sentono o non parlano

Il candidato Sindaco del "nuovo" Centrosinistra alla Festa nazionale di MDP Art.1 










Tre notizie raccontano bene la giornata di lunedì ed il tunnel che debbono superare tutti coloro che pensano che dall'emergenza climatica ed ambientale, dalla pandemia e dalla crisi economica si possa e si debba uscire solo cooperando ed avviando una radicale conversione ecologica delle produzioni e della vita delle nostre comunità.

Del gesto d'amore e di protesta, di solidarietà e di lotta di Chiara Marini (che in Piazza Maggiore si è fatta rasare a zero) abbiamo già dato informazione. Basta qui aggiungere che i due principali quotidiani della Città hanno negato la notizia ai loro lettori. Solo il Corriere di Bologna ha proposto foto e commento in seconda pagina di cronaca. Mentre, a livello nazionale, il quotidiano il manifesto ha scritto un bell'articolo, sotto il titolo: "Bologna, il Passante di mezzo divide le sinistre in città".

Il Corriere di Bologna, in una seconda pagina dedicata alla conferenza stampa di fine mandato del Sindaco Metropolitano (in cui Virginio Merola annuncia "l'eredità del Passante") riporta foto e notizia del gesto di Chiara Marini (martedì 27 luglio 2021)











Il manifesto in pagina nazionale propone "Il caso Bologna, il Passante di mezzo divide le sinistre in città" (27 luglio 2021) 





















Quasi in contemporanea, a questa iniziativa, a testimoniare la distanza esistente tra i sentimenti e la ragione di una parte importante della Città, in particolare le "periferie" urbane, e le Autorità che hanno la responsabilità della salute pubblica e di ottemperare al principio di cautela e di prevenzione socio-sanitaria, il Sindaco di Bologna che per dieci anni ha amministrato l'area metropolitana ha tracciato un consuntivo esilarante e reticente del suo mandato. Titolo di apertura dei due principali quotidiani nazionali con cronaca locale: "Merola si congeda: il Passante è pronto" (Repubblica Bologna); "Passante domani in Giunta: è la mia eredità". Nessun bilancio, dato e valutazioni sullo stato della Città, sulle condizioni di vita nel capoluogo e nei comuni della provincia, sulla qualità dei servizi sociali e della partecipazione, sul traffico e le sue vittime, sul consumo di suolo praticato nell'ultimo decennio (che ISPRA indica ai primi 5 posti nazionali), sui supermercati aperti e sui negozi chiusi,  sugli immobili di edilizia residenziale medio alta costruiti e sulla situazione delle case popolari, sul patrimonio immobiliare sfitto e abbandonato e su quanto è stato recuperato, sui cambi di proprietà intervenuti, sugli alberi tagliati e su quelli piantati, sulle frane e il dissesto idrogeologico in in atto, sui rifiuti effettivamente recuperati e sullo stato delle acque e degli impianti idrici. Silenzio anche su scelte a lungo presentate come soluzioni per il futuro e già da tempo in crisi come People Mover e F.I.CO. Oppure su nuove operazioni spericolate (soprattutto in tempo di Covid e pandemie) come la realizzazione di un terzo grande Palazzetto dello Sport (in area Fiera), di un secondo grande Stadio (in area CAAB) e di un ulteriore sviluppo dell'Aeroporto Marconi, mentre la Regione si prefigge di rilanciare anche gli scali di Forlì, Parma e Rimini. 

In sintesi, la conferma che gli Amministratori ed il PD si sono mossi in questi anni senza una chiara visione progettuale e di governo delle trasformazioni e dei problemi, praticando una sempre più faticosa e mediocre gestione dell'esistente, tra conservazione delle posizioni acquisite e subalternità alle ideologie neoliberiste che sono causa delle grandi contraddizioni del presente.


Il Corriere di Bologna annuncia che domani il Passante sarà votato in Giunta e riporta una affermazione di Merola: "Il mio segno è stato sbloccare infrastrutture ferme da anni" (martedì 27 luglio 2021)
Peccato che il Sindaco abbia rimosso e negato numerosi altri impegni e progetti storici: potenziamento ferroviario e SFM, integrazione dei trasporti pubblici e non inquinanti, "zone 30" e ciclabili protette; consumo di suolo zero, salvaguardia del verde storico e Fascia Boscata prevista dal PRG degli anni '80 ...




"Virginio Merola consegna alla città il Passante pronto per l'avvio, vale a dire la principale opera sbloccata , il grande vecchio delle infrastrutture bolognesi e dunque anche il simbolo di un recupero del ritardo di venti anni" scrive Valerio Varesi su la Repubblica. "Abbiamo recuperato due decenni e alla futura Amministrazione spetta il compito di seguirne la realizzazione" afferma il Sindaco uscente.
Al di là di ogni altra precisazione, una ammissione di progetti datati e inadeguati alle esigenze attuali e future!

 









Terza notizia. Nel tardo pomeriggio, ospiti di "Unica. Le idee che ci uniscono" la Festa nazionale di MDP Art.1 di Borgo Panigale, si è svolto un significativo incontro pubblico tra i principali protagonisti della nuova leva del Centrosinistra bolognese, vincitori delle Primarie del 20 giugno scorso. L'Assessore e candidato Sindaco Matteo Lepore, PD, e la consigliera comunale di Coalizione Civica, Emily Clancy; assente (invitato) la sardina Matteo Santori, in panchina (senza parola) Max Bugani, capogruppo del M5S e candidato Sindaco nel 2016. Il dialogo, introdotto dal senatore Vasco Errani, per oltre 15 anni Presidente della Regione (1999-2014), prima di Stefano Bonaccini, oggi sostenuto anche dai Coraggiosi di Elly Schlein e del consigliere Igor Taruffi (che completa il palco al Parco Cevenini) ha offerto alcuni elementi di indubbia novità e di comune riflessione.  Tra cui: la richiesta di "cambiare una legge regionale urbanistica che non sta raggiungendo l'obiettivo di ridurre il consumo di suolo"; maggiori investimenti diretti alla "sanità di base e del territorio"; una nuova fase della democrazia partecipativa, ad esempio "attivando esperienze di Assemblee cittadine costituite a sorteggio"; la "valorizzazione e formazione di nuovo personale" al servizio delle Istituzioni, "autonomo ed autorevole verso i gruppi imprenditoriali con cui dovremo misurarci"; la sfida insita nel Tecnopolo in costruzione, con il Data Centre del Centro Meteo europeo, "stimolo per tutte le attività di ricerca e per la crescita culturale e delle conoscenze sulla vita del Pianeta". La Fabbrica del Programma dovrà approfondire e concretizzare. Tuttavia, in quasi due ore di dibattito, un clamoroso vuoto, evidentemente voluto e concordato. Forse per evitare reciproci imbarazzi e dissensi in una platea variegata, ma sicuramente attenta e sensibile ai temi complessi, strategici e dirimenti della vita quotidiana e della "transizione ecologica".

Non una parola sul Passante di Mezzo, la "grande" opera di proprietà pubblica e di gestione privata su cui domani si deciderà in Giunta per volontà di Merola, Bonaccini e C. Su cui dovrebbero essere impegnati almeno 2 miliardi di euro nei prossimi anni. Che dovrebbe "aprire i cantieri nel 2022", per almeno "4 anni e mezzo". Secondo i propositi degli attuali Amministratori e del PD, in realtà, avrebbe già dovuto essere il "progetto del mandato" che si sta chiudendo (2016-2021). Ed anche per questo cinque anni fa lo scontro politico elettorale era stato forte. Con la sinistra di Coalizione Civica (da sempre alternativa alle lobby dell'asfalto e del cemento) che conquistò un incoraggiante 7% ed il M5S (presentatosi come "terzo polo" in aperto conflitto con il sistema di potere consumista e produttivista) al 16%. Entrambi in marcata e fiera opposizione al monocolore di Palazzo d'Accursio ed al Governo Renzi. Nell'ultimo anno le cose sono cambiate. Con l'avvicinarsi del nuovo voto amministrativo e in un contesto nazionale segnato dalla pandemia e dalle esperienze dei Governi Conte e Draghi, il confronto si è impoverito e ristretto. A livello nazionale e locale è divenuto sempre più confuso, autoreferenziale, di schieramento ed a prescindere dai contenuti programmatici: una sfida per il potere e gli strapuntini. Si, un potere sempre più limitato per le Istituzioni e, in particolare, per le Assemblee elettive.  Fortemente condizionato da poteri economici e finanziari prevaricanti, arroganti, capaci di condizionare piccoli e gradi soggetti politici e singoli amministratori (e/o Ministri). Insomma per uomini in carriera (che si candidano) piuttosto che la Politica (la rappresentanza ideale e solida di istanze sociali) contano gli sponsor, le lobby e gli imprenditori o i manager interessati a mettere "le mani" sulle risorse pubbliche.

Oggi, come non vedere che l'investimento più rilevante mai fatto su Bologna (per il Passante di Mezzo, lievitato in 5 anni da 650 milioni di euro ad oltre 2 miliardi) oltre a significare ulteriori gettate di asfalto e cemento nei quartieri popolari Reno - Borgo, Navile, San Donato - San Vitale e Savena con un immediato ulteriore consumo di suolo, un taglio rilevante di alberi ed arbusti, un ovvio avvicinamento a migliaia di storiche e recenti abitazioni, una naturale perdita di valore del patrimonio immobiliare di tanti proprietari mette in conto la prospettiva di ulteriore traffici locali e nazionali su gomma, con il conseguente portato di consumi energetici e di inquinamento (sempre ammesso da ASPI, sempre denunciato da esimi studiosi e dalle associazioni che oggi si raccolgono nella Rete bolognese delle lotte ambientali) con un effetto trascinamento su tutti i consumi e le produzioni?E, ancora, in futuro, sulle scelte urbanistiche, economiche e sociali dell'area urbana e metropolitana del capoluogo, della Regione, del Paese? 

La sala gremita della Festa di Art.1 ascolta passaggi e silenzi di Errani, Lepore, Clancy e Taruffi ... (lunedì 26 luglio 2021)















E evidente che senza o con Passante di Mezzo Bologna, l'Emilia Romagna, l'Italia saranno decisamente comunità diverse. Più o meno inquinate. Più o meno in "transizione ecologica".

L'alternativa c'è: chiara e nota. Non già il Passante a Sud proposto dai partiti di Destra e da qualche tecnico libero professionista. Anche se non va sottovalutato che oggi questa apparente "soluzione" parte fors'anche come meno costosa e sicuramente come meno dirompente per i quartieri popolari pesantemente inquinati. Con cittadini che faticano a credere alle ripetute rassicurazioni degli Assessori di turno (oggi Claudio Mazzanti ed Andrea Corsini) che, in oltre 4 anni di cantieri, "tutto procederà senza intoppi, contrattempi, disagi" ed incidenti. E sarà anche difficile spiegare, almeno per chi è favorevole ai tunnel sotto le Alpi o ai Ponti sullo Stretto e crede ciecamente nelle tecnologie di ultima generazione e sottovaluta sempre i bilanci ambientali ed i principi di cautela, che un passaggio sotto i Colli bolognesi è "insostenibile" come è stato ripetuto in passato da Amministratori del PD e manager interessati di ASPI. 

La risposta alternativa, possibile e matura sta in immediati consistenti investimenti su ferrovie locali e regionali, per spostare quote rilevanti di mobilità nell'arco di alcuni anni dalla gomma al ferro ed a mezzi collettivi meno inquinanti. Assicurando pendolari, imprenditori e commercianti che "la transizione ecologica si costruisce insieme"; per vivere tutte e tutti meglio e in sicurezza, per promuovere la mobilità eco-compatibile delle merci e la mobilità "dolce" per milioni di persone, di giovani e di studenti (che debbono muoversi in sicurezza su treni e bus moderni non sovraffollati). Un trasporto pubblico ed individuale finalmente integrato, ragionato e programmato. Perseguibile attraverso uno sviluppo urbanistico e sociale partecipato. Coinvolgendo nella progettazione competenze locali ed internazionali e discutendo, disegno complessivo e singoli progetti, nelle Assemblee cittadine (a sorteggio). Se utile e necessario (perché no!) con consultazioni popolari che esprimano indirizzi politici prevalenti.

Insomma, quanto scritto e sostenuto ripetutamente anche in atti ufficiali, storici e recentissimi, delle stesse Istituzioni. Naturalmente aggiornati con dati, novità, eventi ed esigenze di oggi (post pandemia). E di prospettiva (nulla può tornare come prima del lockdown! si è giustamente ripetuto).

Chi ha in mente Città e Paesi più sani, vivibili, proiettati verso comunità riorganizzate sotto il segno del rispetto delle persone e di uno sviluppo sociale e civile in armonia con la natura e la salvaguardia degli ecosistemi non può oggi tacere; archiviare o delegare un grande tema come quello della traduzione concreta e locale di scelte che determineranno il comune futuro.

Un nuovo Centrosinistra (o un nuovo Centrodestra o un "terzo polo") che nascesse senza un Progetto chiaro e coerente di conversione ecologica verso il 2030 - 2040 è destinato presto a pagare dazio. E a farlo pagare a tutti noi. 


Il pieghevole avanti retro di Aria Pesa distribuito in Piazza Maggiore lunedì. Motiva le ragioni per cui spendere negli anni 2020 oltre 2 miliardi per realizzare un Passante di Mezzo vecchio di decenni è cosa non buona e saggia


La petizione è, allo stato, una delle possibilità per fare sentire la voce dei cittadini che chiedono di cambiare politiche e progetti. 


8 commenti:

  1. E pensare che i contrari al Passante sono maggioranza.... magari silenziosa, ma maggioranza anche tra i partiti della coalizione di Lepore.
    L.

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  2. Domani mattina, ore 10, flash mob ecologista in Stazione Centrale (piazzale Ovest) per chiedere il completamento del servizio ferroviario metropolitano e per dire no al Passante.
    Verdi

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  3. Per esperienza sono certa che ai nostri amministratori non mancano antenne e informazioni.
    Penso che Verdi, Sinistra e 5 Stelle insieme avrebbero potuto contendere al PD e al Centrodestra la guida di Bologna impegnandosi nei fatti per la transizione ecologica.
    Anna

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  4. E invece, ancora una volta, risulta più comodo fare la vita da gregario e lasciare la città e la sua deriva, anche ecologica, nelle mani dei soliti.

    Ryan

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    1. Farà anche comodo, ma ma non il bene delle persone e delle generazioni future. Destinare nuove risorse comuni e familiari verso la realizzazione di strade e il rinnovo del parco auto non è la priorità. Veniamo da mesi di scuole chiuse o parzialmente aperte per il rischio pandemia dovuto a trasporti inadeguati e sovraccarichi. E per l'Università non va meglio.
      Dunque hanno pienamente ragione Enzo e Marco, Chiara, Eleonora Silvia e tutte/i coloro che si battono per cambiare società e sistema economico. Investiamo le risorse meglio e in modo che produca meno rischi. Le parole debbono avere un senso e le coalizioni forza e chiarezza. Almeno per le elezioni comunali non ha senso allearsi se si pensano sul Passante e sul futuro della città cose opposte, come sta avvenendo nel centrosinistra (tra PD e Verdi o Volt).
      Almeno io non voglio votare comodini.
      Anna

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  5. Condivido la tua rabbia e la tua visione Gianni,grazie per mettere sale e luce negli ingranaggi di un meccanismo malato cieco e inarrestabile nella sua autoreferenzialità.

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  6. L'esempio del People mover fa pensare. La Giunta del Comune accantona 1,4 milioni per il primo anno.
    Non hanno voluto sentire ed ora dobbiamo vedere altre risorse pubbliche sperperare. Perché non ci parlano anche di questo.
    Troppa presunzione, poco futuro.
    Rossi

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  7. Condivido in toto,Coalizione Civica, si è fatta fregare, purtroppo, adducendo il solito trito e ritrito ricatto del meno peggio.
    Non vedo luce in fondo al tunnel, oggi,
    C'era la speranza di riavere una Sinistra alternativa nuovamente a due cifre, a Bologna.
    Purtroppo credo che questa scelta sarà estremamente penalizzante per CC.
    Che fare?
    Continuare a cercare di rompere gli schemi, continuiamo a provarci, ma la vedo veramente grigia.
    Non per me, ma per Bologna e la sua storia.
    Ciao.
    G.

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