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A Bologna gli alluvionati manifestano sotto le torri del Fiera District e della Regione ... |
La cronaca quotidiana offre continue riflessioni e lezioni. Almeno per chi ha voglia di capire e di impegnarsi per un mondo migliore. Prendiamo la giornata di giovedì. In mattinata un appuntamento del popolo alluvionato con la testimonianza di persone che negli ultimi 17 mesi, dal 17 maggio 2023 al 17 ottobre 2024, hanno perso parenti, amici, concittadini e dovuto rimboccarsi le mani più volte per fronteggiare un disastro annunciato e mai affrontato adeguatamente dalle Istituzioni e dal sistema economico e sociale dominante come quello del dissesto idrogeologico del territorio, risultato di politiche irresponsabili e del profitto che si sono fatte nel corso dei decenni in Emilia Romagna e in Italia. Nel pomeriggio oltre due ore di confronto nella Consulta del Verde del Comune di Bologna
che anziché misurarsi sui problemi e le possibili risposte alla questione grande e aperta della valorizzazione di Natura e Cultura in una Città, in una Regione e in un Paese sempre più soffocati da asfalto, cemento, mattoni e degrado si è soffermata in una contesa infinita su presenze legittime e illegittime al suo interno dotandosi, infine, di una presidenza temporanea riconosciuta da neppure 1/3 dei suoi componenti.
Sotto le Torri di Viale Aldo Moro la giusta protesta di cittadini residenti ed attivi nelle terre di Romagna e del bolognese colpite da frane ed esondazioni ha trovato un momento di convergenza nelle comprensibili critiche ai Governi regionali e locali di CentroSinistra, si è differenziato nel giudizio su politici ed amministratori di DestraCentro e si è ritrovato e riunito contro "gli ambientalisti che impediscono di abbattere vegetazione, nutrie ed altri animali che vivono tra argini e fossi" ...
Esponenti di Fratelli d'Italia e della Lega di Salvini dalla piazza e dal palco hanno apprezzato l'onda reazionaria che ha cambiato colore ad alcuni Comuni finiti sott'acqua qui e nelle Marche, poi per dirottare l'attenzione dalle pesanti inadempienze del Governo di Giorgia Meloni, del Commissario Figliuolo e del ricco mondo degli affari sulla pelle dei disperati e sulle "emergenze" hanno concentrato il tiro su chi si batte per "una conversione ecologica che ammazza l'economia reale e le attività agricole". Quasi che gli attivisti per l'ambiente che pure erano presenti e solidali ieri in piazza, che hanno organizzato nella primavera dello scorso anno e nelle settimane scorse "brigate" solidali di intervento nelle terre colpite per recuperare case e vita e che stanno organizzando la manifestazione regionale del prossimo 26 ottobre a Bologna "Non è maltempo è crisi climatica" per "un cambio di rotta radicale nelle politiche e nel modello produttivo e sociale della nostra regione" ... non fossero naturali potenziali alleati. Certo, per produrre "sintesi" nuove e all'altezza delle sfide. Nella consapevolezza del lungo percorso da costruire insieme. Ma consapevoli che senza unire nel confronto franco e senza rimozioni di comodo o concessioni puramente diplomatiche le reciproche conoscenze, energie e volontà a vincere continueranno a essere i "grandi predatori e profittatori della Terra", ovvero un sistema di potere dato e falsamente in competizione tra "imprenditori" della conservazione e della reazione, tra vecchi e nuovi liberisti che approfittano della divisione e dei conflitti ... tra polli (da sopprimere, come quelli di Renzo).
Del resto, di polli (consapevoli e no) ce ne sono diversi in circolazione. Lo si è visto nel tardo pomeriggio in occasione del confronto in sede di Consulta sul Verde. Un piccolo grande mondo di associazioni storiche, di realtà emergenti, di gruppi di cittadini con idee, progetti e spesso pratiche per il futuro. In qualche (limitato) caso con apprendisti stregoni, che puntano a occupare spazi d'azione e/o trarre opportunità personali e/o di parte. Una Consulta che ha operato in un contesto complesso, di crisi palese della democrazia e delle Istituzioni, tra molte contraddizioni evidenti e sotto traccia. Nelle difficoltà ha prodotto anche alcuni risultati importanti, punti di partenza per alzare il tiro su questioni vitali e strategiche: il valore della natura, del verde urbano, della tutela degli alberi e della biodiversità; la cura, la manutenzione e la piena restituzione alle comunità del patrimonio collinare, dei parchi e dei giardini storici, delle aree demaniali dismesse e da passare alle generazioni presenti e a quelle che verranno (a parzialissima compensazione delle antropizzazioni operate in questi decenni). Insomma battaglie urgenti, studi da sviluppare, propositi concreti da realizzare. Di stringente attualità: come rafforzare e qualificare la cultura, il personale ed il lavoro per i settori di attività interessati; come rendere davvero protagonisti tanti cittadini e intellettuali interessati; come dotarsi di canali efficaci per fare incontrare amministrati ed amministratori ...
Purtroppo, invece, nella Consulta del Verde di Bologna ci si è arenati nelle secche si un confronto misero per gestire quote irrilevanti di sottogoverno. Zuffe da polli ... (destinati al macello, come quelli di Manzoni). Difficile e, in fondo, poco interessante discutere le diverse responsabilità (interne ed esterne) per il punto di caduta a cui si è giunti. Molto più interessante è capire tutti insieme come si può aprire una pagina nuova da questa esperienza e da questa dura lezione.
In fondo le associazioni, i comitati dei cittadini ed anche il Comune di Bologna (se non qualche suo più o meno autorevole Amministratore) hanno tutto l'interesse ad uscire presto dallo stato di delegittimazione che di fatto che ha portato prima alle dimissioni della Presidente Angela Iacopetta, poi alla presidenza pro tempore (fino al 31 dicembre 2024) di Giandomenico Fortino, esponente di Casaralta Che Si Muove un gruppo a troppi (colpevolmente?) sconosciuto e già segretario della sezione Nilde Iotti del PD.
Per il popolo inquinato ed anche per quei politici ed amministratori locali che vogliono reagire allo stato di cose presenti è davvero triste ritrovarsi soli e privi di opportuni riferimenti politico - istituzionali (decisi da Assemblee elettive) quando i problemi e i conflitti sono rilevanti, come ora. E forse proprio per questo persone libere e disinteressate da logiche di parte, come Daniela Rocca, attivissima nella importante esperienza del Comitato Besta e della lotta per la salvaguardia degli alberi del Don Bosco, hanno espresso disponibilità ad assumere una responsabilità scomoda ma significativa come quella di coordinare e fare funzionare la Consulta del Verde, se e in quanto utile ad uscire da bracci di ferro di scarso interesse generale; per concentrarsi, tutti e subito, con passione e con le rispettive conoscenze e competenze su soluzioni mature e possibili per fronteggiare i piccoli e i grandi problemi che riguardano centro storico, periferie ed area metropolitana.
Si può ancora agire per non fare la fine dei polli? Ovvero, perché il potere sia permeato maggiormente dagli interessi reali del popolo alluvionato, inquinato ed emarginato da sfide autoreferenziali sempre più insopportabili?
La parola ai protagonisti!
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Giovedì 17 ottobre, ore 10. Al Fiera District, sotto la sede della Regione Emilia Romagna, la mattinata di protesta e di lotta promossa da comitati di alluvionati e di agricoltori ...
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Arrivano centinaia di persone con trattori, striscioni, materiali simbolici raccolti nei territori ...
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Dalla Romagna e dall'Emilia con cartelli e messaggi su cui riflettere e discutere ...
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Testimonianze e rabbia dalla bassa bolognese ...
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Dal ravennate ...
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A cavallo da un maneggio della Città metropolitana ...
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Rai3 documenta ...
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Giovani da Castel Bolognese ...
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Rivendicano aiuti che non hanno avuto e politiche che causano continue preoccupazioni ed ansia ...
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Con ironia e determinazione ...
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Giovani ecologisti per "cambiare rotta" e ricercatrici dell'ENEA impegnat3 nelle Brigate solidali per spalare il fango e con il Comitato Besta per salvare natura, ecosistemi e cultura ... |
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"La sicurezza è un diritto per tutti" ...
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"Basta sprechi" ...
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Trattori di agricoltori che debbono fare i conti con danni rilevanti e incertezze sul futuro ...
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Sul palco si alternano testimonianze, denunce, propositi ...
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Continuano le interviste a promotori ed avvocati ...
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Al microfono un cittadino della Val di Zena e a seguire del Comitato Bassa Valle dell'Idice ...
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Da Faenza con frusta, maschere e cartelli ...
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... prontamente ripresi da telecamere e fotografi
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Di fronte al palco ...
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... e sotto durante l'intervento di un piccolo imprenditore |
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Una confessione: "Presto che è tardi ... Abbiamo paura"
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In piazza il consigliere comunale della Lega, Matteo Di Benedetto ...
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Cittadin3 dalla Val di Zena ...
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Il candidato alla presidenza della Regione della Lista Emilia Romagna per la Pace, l'Ambiente e il Lavoro" Federico Serra ...
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Un esponente di "Agricoltori Italiani" ...
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Agricoltori da Brescia ...
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Una testimonianza della reazione all'esondazione del fiume Misa da Senigallia (Regione Marche) ...
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Claudio Pasini denuncia "le procedure folli per i rimborsi" ...
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L'intervento di Elisa Tagliavini, già consigliera comunale di Monterenzio ... poi interrotta dagli organizzatori perché "questa è una manifestazione apolitica" ...
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Un capannello politico ...
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Una foto opportunity ...
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Una testimonianza dalla Romagna ...
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L'intervento di Riccardo Galassi, geologo ...
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La notizia su Carlino Bologna ... (18 ottobre 2024)
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La cronaca e l'intervista su la Repubblica Bologna ... (18 ottobre 2024)
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Sulla prima pagina del Corriere di Bologna ...
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La pagina interna del Corriere ...
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E la cronaca sulla Consulta del Verde ... (Corriere di Bologna, 18 ottobre 2024)
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Della serie quando la politica anziché rappresentare persone e sfidarsi su soluzioni si limita ad agitare problemi e contendersi potere (o posizioni e sottogoverno).
RispondiEliminaCi sono alluvionati che aspettano risposte? La sinistra critica Meloni, la destra Bonaccini e tutti i suoi predecessori. Poi gli uni e gli altri dispensano attacchi a chi ha impedito il taglio degli alberi lungo i fiumi? e la caccia alle nutrie che aprono tane sugli argini? gli ambientalisti!
E' dura guardarsi dentro e capire i disastri più profondi come quelli di chiudere gli ospedali in montagna, o abbandonare le linee ferroviarie che collegano provincia e città spopolando le periferie più lontane. L'agricoltura e l'agro-industria possono continuare a essere intensive?
Io ripartirei dalla crescita che abbiamo praticato nei decenni e dalla urgenza di rivederne criteri e fini.
Si, per non essere polli e finire in allevamenti e gabbie di ferro.
DG
Vicenda consulta comunale per il Verde.
RispondiEliminaDomanda: a chi giova il non funzionamento?
La mia risposta: a chi non si preoccupa di una delle questioni più importanti per il nostro futuro. A sensazione sono molti: le lobby dei costruttori, sempre alla ricerca di affari; politici disinteressati al bene comune, sia a destra che a sinistra; cittadini ignoranti, che vivono solo di presente e superfluo.
Un invito: chi vuole vivere in una città più sana e bella faccia funzionare i momenti di partecipazione e si concentri su realizzazioni utili alle comunità.
e.c.
Solidarietà agli alluvionati. Altre ore difficili. Hai ragione, non fare i polli!
RispondiEliminaEd esigere rispetto e cambiamenti.
m.m.
Piove!
RispondiEliminaA Bologna il Ravone è esondato e molte strade e cantine sono sott'acqua......
Da Modena a Senigallia tanti problemi.
Ora tutti a casa, ai piani alti. Ma poi insieme nelle piazze e nelle istituzioni per chiedere di togliere asfalto e cemento e di curare il verde. Più verde con intelligenza e risorse.
WM
A volte le virtù magiche del potere sanno trasformare i polli in vipere ... altre volte in sapiens sapiens!
RispondiEliminaSic