giovedì 6 giugno 2024

Referendum, europee, partiti (40anni dopo) ...

Alla IIA lavoratori in sciopero incontrano comitati ed associazioni per l'ambiente ...











Sabato 8 e domenica 9 giugno si vota per rinnovare il Parlamento Europeo. A Bologna, a pochi giorni da questa impegnativa scadenza si discute della proposta di referendum su "Città 30". Qualcuno ricorda, altri hanno rimosso, tanti non sanno che esattamente 40 anni fa (giugno 1984) il confronto politico si incentrava su analoghe scadenze e questioni. Con diversità sostanziali, su cui riflettere, per capire quanto è cambiato e come agire oggi.

Nel 1984 la sfida internazionale si incentrò su disarmo (allora sostenuto da un vasto movimento pacifista che vedeva impegnato in prima fila il PCI di Enrico Berlinguer) vs riarmo (che ad Occidente puntava a rispondere agli SS20 del Patto di Varsavia con i Cruise della NATO). In Italia era conflitto aperto tra una sinistra impegnata nella difesa della "scala mobile" e nel garantire al movimento dei lavoratori un protagonismo strategico nella trasformazione sociale e politica del Paese e un Governo di Centrosinistra (allora un "pentapartito" DC - PSI - PSDI - PRI - PLI) presieduto dal socialista Bettino Craxi, che praticava la cancellazione per decreto legge dell'aggancio di salari, stipendi e pensioni all'aumento del costo della vita. Lo scontro si alimentava anche sul ruolo democratico ed attivo che la Costituzione del 1948 riconosce a Parlamento ed Assemblee elettive contrapposto ad un accentramento del potere politico praticato da esecutivi e logge massoniche occulte (in particolare, la P2). Nonché nell'occupazione sistematica da parte dei Governi nazionali della direzione operativa e gestionale di grandi enti e servizi dello Stato. 

Nel Capoluogo dell'Emilia Romagna in questo contesto e in concomitanza con il voto per il rinnovo dei rappresentanti italiani nell'Assemblea di Strasburgo, si svolse il Referendum consultivo comunale "per liberare progressivamente il Centro storico della Città dalle auto private dei non residenti". Il Referendum, una occasione straordinaria di confronto popolare sugli indirizzi politico amministrativi dello sviluppo urbano che avrebbero dovuto segnare i decenni successivi. Anticipava questioni che sono rimaste aperte e sempre oggetto di aspri conflitti.
Con novità di rilievo, circa approcci e protagonisti.

1. Sulle finalità e sugli intenti.
Nel 1984 i promotori del Referendum si proponevano di ragionare per promuovere una mobilità delle persone e delle merci eco-compatibile in armonia con una vita urbana già pesantemente condizionata da gravi problemi di inquinamento atmosferico ed acustico. Emergeva il bisogno di investire grandi risorse pubbliche e private in investimenti alternativi e in Progetti di trasformazione sociale, produttiva e dei consumi orientati alla eco-compatibilità. Vi era consapevolezza che un simile processo non poteva e doveva avvenire attraverso delibere amministrative e il comando di pochi. Occorreva ragionare con l'intera comunità. Costruire un percorso coinvolgente - dai semplici cittadini alle loro associazioni ed organizzazioni, alle rappresentanze amministrative e parlamentari - sulle infrastrutture prioritarie e sui mezzi di trasporto collettivi più adeguati. Si trattava di: introdurre pratiche per un controllo continuo (le centraline SARA, ovvero del Sistema Automatico Rilevamento Ambientale) dello stato dell'ambiente e della salute pubblica; ridurre la dipendenza delle persone dalle auto private; prevenire malattie su donne, uomini, animali e vegetazione, evitando così spese sanitarie e di cura aggiuntive; evitare danni erosivi a monumenti storici assediati da smog, polveri e decibel. Attraverso il Referendum si intendeva determinare un confronto ed una elaborazione creativa, una nuova sintesi nella visione della/e città, una cultura condivisa ed un governo responsabile, plurale, convergente del territorio. Anche tra gruppi dirigenti di Partito e di influenti organizzazioni di categoria che avevano una formazione prevalentemente produttivistica e materialistica. Di fatto più autonomia e capacità critica verso il sistema (i sistemi?) dominanti, meno dipendenza dal PIL, dalle industrie meccaniche, petrolifere e delle costruzioni, dalle lobby dell'auto e della gomma, più attenzione per la qualità della vita, il benessere delle persone e degli altri esseri viventi.
Ora, nel 2024, scontiamo le sconfitte storiche subite nel corso di questi decenni. Nel corso di alcuni anni la produzione creativa e lungimirante che ha caratterizzato la politica e le Amministrazioni pubbliche bolognesi ed emiliano romagnole (apparati, dirigenti e politici) introducendo varie esperienze di alto valore sociale ed ambientale si è esaurita. Intuizioni e Progetti come la pedonalizzazione di centralissime piazze e strade del Centro (tra cui via Rizzoli, Ugo Bassi e Indipendenza) nei giorni feriali; l'inserimento nel PRG dell'85-88 di vincoli per aree da destinare a Bosco urbano (per ben 211 ettari) prospicienti l'Asse Tangenziale - A14 (allora ancora a 10 corsie) e il suo primo avvio (nel Parco Chico Mendes, in zona Arcoveggio); una metropolitana di superficie per un rapido collegamento tra i Quartieri della periferia, elemento forte di una nuova rete di trasporto pubblico ... sono stati archiviati. Sono prevalse le resistenze conservatrici e si è affermato un riformismo debole e subalterno al sistema economico e sociale dominante sul piano nazionale ed internazionale.
Oggi, di fronte alla esaltazione del fare, alla "cultura" dei cantieri che - sempre e comunque - cambiano in meglio la realtà (a prescindere da fatti ed esperienze: leggi F.I.CO, Civis o People Mover per intenderci) abbandonare il proposito di "Bologna 30" (proposto essenzialmente in termine di vincolo, di limite di velocità anche quando - raramente - si potrebbero superare) pare, a molti cittadini, una iniziativa ispirata a riacquisire "libertà" di movimento, senza imposizioni di autorità poco credibili, senza controllo alcuno da parte di un potere distante e invadente, burocratico e ossessivo, piuttosto "prenditore" che "costruttore". Insomma "l'individuo che si autoregola" di fronte a una società oramai priva di pratiche politiche democratiche e partecipate, coerenti e lungimiranti

2. Sui soggetti promotori.
Quaranta anni fa la richiesta di Referendum venne avanzata da nascenti associazioni ambientaliste (Lega per l'Ambiente, oggi Legambiente) e culturali, sportive, ricreative (l'ARCI) che criticavano il sistema di potere dominante e che intendevano proporre un progetto di trasformazione della società. La proposta fu fatta propria dall'Amministrazione comunale (Sindaco Renzo Imbeni espresso da una maggioranza di sinistra che comprendeva gruppo consigliare Due Torri, composto da PCI, PdUP, Indipendenti di Sinistra, e PSI) e dall'intero Consiglio, che infine organizzò la consultazione.
Oggi, l'iniziativa referendaria è ben vista innanzitutto da comitati di operatori e liberi professionisti, da piccoli o medi imprenditori; è proposta da partiti neo liberisti all'opposizione dell'Amministrazione locale, viene sostenuta da Ministri e Sottosegretari del Governo Meloni. Ha sorpreso buona parte dei partiti di CentroSinistra e degli amministratori della Giunta Lepore, che in ogni caso si è già caratterizzata con "Bologna 30" - vada come vada d'ora innanzi - per l'immagine (propagandata per alcune settimane a reti unificate) di una Amministrazione "progressista", orientata a "ridurre le emissioni clima alteranti", ad "aumentare la sicurezza stradale" e a "ridurre gli incidenti e la mortalità". Mentre in Città, già dopo pochi mesi, gli "effetti speciali" degli annunci si sono già enormemente attenuati, anche per effetto delle rassicurazioni intervenute dal Sindaco (indecente quella agli automobilisti di "abbandonare lo sguardo dalla velocità effettiva dell'auto, per concentrare l'attenzione sull'eventuale indicazione del controllo dei vigili").
Così, di fatto, lo scontro referendario, diviene un "braccio di ferro" tra conservatori del sistema in essere (le Destre) e riformisti deboli, privi di coraggio innovatore e di responsabilità. Questi ultimi (in prevalenza uomini del PD) per via delle troppe irrisolte contraddizioni che continuano a caratterizzare il governo di Bologna e dall'Emilia Romagna: i grandi investimenti che ancora vengono sostenuti per strade ed autostrade che non si conciliano con l'obiettivo della riduzione degli automezzi in circolazione, la insistente propaganda sulla Motor Valley e la difesa ad oltranza dei motori tradizionali, gli inadeguati investimenti per promuovere i trasporti collettivi e non inquinanti, il continuo consumo di suolo ed una pianificazione urbanistica che incentiva poli logistici, supermercati tradizionali, rilancio delle fonti energetiche fossili (dai rigassificatori ai numerosi nuovi impianti di distribuzione di carburanti fossili lungo le nostre strade).
Un braccio di ferro - arma di distrazione di massa - forse interessante, accettabile e sopportabile per entrambi i fronti referendari e politici che si contendono l'alternanza nelle istituzioni. Perché continua a catalizzare l'attenzione su nodi minori anziché su "grandi" e costosissime opere la cui realizzazione è considerata scontata in modo convergente tanto dal CentroSinistra quanto dal DestraCentro, con viva soddisfazione di Confindustria, Legacoop, Confcommercio, API, Banche, Fondi e Assicurazioni, sindacati subalterni o silenti di varie categorie, affaristi di ogni risma. 

Eppure per una maggioranza sempre più ampia di persone, di lavoratrici/ori e di giovani ragazze/i questo stato di cose e queste abitudini consolidate non producono nulla di buono: dipendenza lavorativa da arroganti e sfruttatori, vita complicata nelle relazioni, solitudine, esposizione continua a rischi di salute e di eventi climatici in continua evoluzione (dalle "ondate di calore" alle "piogge torrenziali con allagamenti e alluvioni"). 
 
Dunque, criticare queste scelte di governo e rivendicare alternative sostanziali e profonde, di strategia resta una esigenza diffusa e matura per ogni persona libera e pensante che rifiuta guerra e riarmo, che vuole convivere in pace con persone diverse e con la natura, che coltiva interessi professionali, culturali ed artistici propri di una vita che meriti di essere vissuta.

Da ciò la necessità di ricercare quella autonomia di analisi, quella capacità di studio e di confronto propositivo, quella elaborazione creativa e mobilitante che ha contraddistinto alcune importanti mobilitazioni popolari del secolo scorso, nonché belle esperienze in atto nel mondo di oggi e nel protagonismo ribelle e fantasioso degli ultimi tempi.

I fatti e le cronache locali e nazionali raccontano esperienze da valutare e valorizzare. Utili per ripartire meglio attrezzati


Fotocronaca della CiEmmona'24 e di un incontro davanti alla IIA (già Breda - Menarini)

Il volantino per la Critica Mass Interplanetaria 2024 di Bologna ...




Tutti in bici ... Partenza dal Parco Don Bosco, simbolo di resistenza in nome di cultura e natura (1 giugno 2024)
 

Esemplari di bici e di altane sugli alberi a difesa della natura e della salute pubblica ...
 

Che musica ...


Tamburelli e pizzica salentina ...


Comunicazione ...


Bandiere come strumenti ...


L'attesa e il riposo ...


Bici su bici ...


Esercizi alla fune ...


Sorellanza e fratellanza ...


Un banchetto del Comitato Besta Don Bosco: firme in solidarietà alla lotta ...


Gadget e informazioni ...


Raccolta contributi ...














Residenti partecipi anche da finestre e balconi, con bandiere della pace e di solidarietà alla lotta ...


Dai palazzi al Parco: per la pace e il disarmo, un salvagente per la biodiversità ...
 

I grandi alberi difendono ancora a comunità dal calore del sole di giugno ...


Su viale Aldo Moro arrivano altri ciclisti e mezzi a energia umana ...


I tantissimi partecipanti faticano a trovare spazi adeguati in Caduti della via Fani ...


Sui pedali e ... con bici bidirezionale! Occhio alla coppia giallo-verde.


Lungo viale della Repubblica, a fianco delle reti arancioni per i cantieri del tram ...


Lungo via Stalingrado ... dietro i loghi del Don Bosco














Con ogni tipo di mezzo a pedale a fianco del Polo Tecnologico in costruzione: ecologia e cultura debbono produrre nuove sintesi ...


Lavoratori degli impianti di carburante solidarizzano con attivisti ecologisti ...


L'entrata in tangenziale: meno asfalto e cemento, più natura e mobilità eco-compatibile nell'interesse generale!


I cartelli indicano "manifestazione" a fianco del campo base costruito in previsione dei cantieri per il Passante di Mezzo che ASPI, Amministrazioni e Governi intendono realizzare ...


La manifestazione di protesta procede oltre l'uscita Fiera ...
 

A migliaia, tantissimi giovani, molte donne e madri ...


Direzione San Lazzaro, oltre l'uscita San Donato ...


A San Donnino, in solidarietà con i comitati No Passante e l'Assemblea Cittadina che chiedono indagini epidemiologiche ed una Valutazione dell'Impatto Sanitario, mai voluta dalle Autorità ...


Verso l'uscita Roveri ...


Nel tunnel, grandi e piccini ...


Bandiere sulle spalle ...


L'atto responsabile di disobbedienza civile termina alle Roveri, uscita 10 ...


In via Rimesse ...


"Oil de gamba" in via Massarenti ...




















Verso Porta San Vitale e i viali a Sud ...


Si procede anche col vento ...


Un volantino, per non perdere le buone iniziative ...



Verso Porta Santo Stefano ...


Tira vento ...


Oltre San Mamolo ...


Donne in viale Aldini ...


Attraverso Porta Saragozza ...


In viale Vicini ...


Bandiere palestinesi!

Donna con kefiah palestinese ...


A coppia ...


Scoppiati ...


Con casco e senza ...














Il serpentone circonda Porta Lame e procede verso la Stazione FS 2 Agosto 1980 ...


In via Matteotti, davanti già in Piazza de l'Unità ...


Dietro, ancora da salire sul ponte della Ferrovia ...


Dalla Bolognina alla zona Lame attraverso viale Gagarin ...
 

Sulla prima pagina del Carlino una bella foto dall'alto di un ponte della Tangenziale "per la protesta green" (2 giugno 2024)


Dal titolo "Centinaia sui pedali" alla pagina 14 ... ma le prime (2 e 3) sono dedicate al "Referendum su Città 30" ... (2 giugno 2024) 


Anche per Repubblica Bologna foto in prima pagina ma l'apertura su "Città 30, referendum inatteso" ... (2 giugno 2024)
 

"Gli irriducibili della bici dilagano in tangenziale" ... a pagina 5 di Rep (2 giugno 2024)


A pagina 2 il Referendum: "se si andrà alle urne potrebbe essere nel 2025" ... (2 giugno 2024)
 

Per l'Assessora Valentina Orioli "inattesa la decisione dei garanti" ... (2 giugno 2024)


Il Corriere apre con "la sfida sul referendum Città 30" e informa "servono 9 mila firme" ... (2 giugno 2024)


Per trovare notizia sulla CiEmmona '24 si deve cercare a pagina 7, un trafiletto in basso a sinistra ... (Corriere, 2 giugno 2024)


Tiene banco sui media e nel confronto tra i partiti "il referendum su Città 30". Il Carlino titola "La sfida delle opposizioni: il PD aiuti nella raccolta delle firme" ... (4 giugno 2024)
 













A pagina 9, "Economia", il Corriere di Bologna, pubblica un articolo sulla vicenda dell'Industria Italiana Autobus, già Menarini e Breda - Menarini, con la dura vertenza in corso ... (2 giugno 2023)


"Il quarto stato" dei nostri giorni ... Ad oltre un secolo dal dipinto di Pellizza da Volpedo, simbolo delle battaglie politico sindacali dei lavoratori tra '800 e inizio '900, lunedì l'uscita degli operai e degli impiegati dalla fabbrica di via San Donato per lo sciopero e l'assemblea con studenti, ricercatori, comitati ed associazioni impegnati nella conversione ecologica segna un nuovo capitolo del movimento di emancipazione e di liberazione dallo sfruttamento del capitale ... (3 giugno 2024)


Nel piazzale antistante la fabbrica, decine di lavoratori e di cittadini ascoltano con attenzione gli interventi che si susseguono veloci per un'ora e mezzo ...


Introduce l'incontro Mario Garagnani, responsabile "automotive" della FIOM CGIL di Bologna ...


Ricostruisce le vicende di questa lunga lotta e le ragioni che motivano nuove alleanze sociali per determinare conversione ecologica nelle produzioni e nei consumi ...
 

Tra i colleghi un delegato del Consiglio di fabbrica motiva le ragioni che inducono a continuare la lotta avviata "per mantenere l'unica azienda italiana produttrice di autobus" ...


"Compito di Governi, Ministeri, Industrie partecipate dallo Stato, Regioni ed Enti Locali è promuovere una nuova domanda di trasporto pubblico adeguata alla crisi climatica" ...


Tra i partecipanti anche delegati di altri consigli di fabbrica ...

Operai, studenti e ricercatori applaudono l'intervento di un altro lavoratore dell'IIA ...


La solidarietà di un rappresentante della CISL di Bologna ...


L'intervento del Segretario Generale della Camera del Lavoro di Bologna, Michele Bulgarelli ...


Sara, di Fridays for Future ...


Uno dei ricercatori di UNIBO impegnati ad allacciare il dialogo e costruire prospettive socialmente qualificanti nella vertenza IIA ...














Nel piazzale dell'iniziativa un banchetto per la raccolta di firme sui 4 referendum nazionali proposti dalla CGIL contro il Jobs Act ...
 

Operai ed impiegati IIA in fila per la firma: "il lavoro deve essere tutelato, ora è troppo precario e i salari sono troppo bassi" ...


L'ascolto ...


Le buone ragioni dell'impegno comune nelle parole di un giovane ricercatore UNIBO ...


Pasquale di Exinction Rebellion argomenta sulla visione di società da perseguire e sulle grandi opere da selezionare per assicurare vita, salute, biodiversità ...



Al banchetto CGIL Michele Bulgarelli e Susanna Sandri raccolgono la firma di Silvia Piccinini, consigliera della Regione Emilia Romagna per il M5S ...


Interviene Gianni De Giuli, del Comitato Besta Don Bosco: "due esperienze di lotta, un obiettivo comune di società a misura di persone e comunità" ...


Interviene uno studente del coordinamento universitario LINK ...


L'applauso ...


Marco, dei CARC, collega le esperienze bolognesi a quelle nazionali: della GKN un esempio ...


Una ciclista: la conversione ecologica della mobilità si basa su più trasporti collettivi e più spazi e sicurezza per bici e mezzi non inquinanti ...
 

Una ragazza di Bologna for Climate Justice ...


Ad ascoltare Daniela Rocca, del Comitato Besta, Silvia Zamboni, consigliera regionale del Gruppo Verdi - Europa Verd, e Sergio Del Giudice, capo di gabinetto del Sindaco della Città Metropolitana Matteo Lepore ...
 

L'ultimo intervento della giornata è di uno degli attivisti che hanno promosso l'assemblea ...
 

Troppe sono le piccole e le grandi contraddizioni vissute ogni giorno: sui luoghi di produzione e di consumo, nelle periferie e in natura ...


La mobilitazione nelle università, nelle aziende e nei quartieri continua: al lavoro, allo studio e alla lotta!


9 commenti:

  1. Segnalo che l'ultima news è che il Comune ha infine dovuto risolvere i collegamenti Aeroporto - Città con un collegamento bus aggiuntivo, essendo ormai acclarato che le navette che possono viaggiare sulla rotaia che collega Stazione FS con Guglielmo Marconi sono del tutto inadeguate alla domanda degli utenti di BLQ. Un argomento in più a sostegno delle tesi qui esposte.
    W.Rossi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it9 giugno 2024 alle ore 10:42

      Caro W.Rossi, dubito che il bus 494 possa "risolvere"' il problema. A me pare l'ennesima "pezza" aggiunta (a costi molto alti, come denunciato anche dal capogruppo in Comune di Coalizione Civica, Detjon Begaj) alla irresponsabile scelta iniziale: quella del People Mover, che accantonava di fatto il precedente progetto di Servizio Ferroviario Metropolitano. Quella (SFM!) era la soluzione ragionevole e praticabile: perché includeva una Stazione all'Aeroporto Guglielmo Marconi collegata direttamente, ogni 15', al resto della Città e della Regione.
      Perché non si è perseguita? Sarebbe necessario capire e rispondere agli inevitabili sospetti.
      Su questo blog il problema è posto dal 7 dicembre 2015, ripreso in agosto e settembre 2016 a lavori iniziati ...
      Resta il fatto che per evitare altri danni ecologici, sociali, economici e finanziari sarebbe questo il momento per ridiscutere complessivamente e in profondità le priorità per gli investimenti e l'organizzazione eco-compatibile di Bologna e dell'Emilia Romagna. Prima di procedere con altre infrastrutture sbagliate, come il Passante di Mezzo, le nuove Autostrade e le corsie aggiuntive in A1, A13 e A14. L'occasione del rinnovo dell'Assemblea legislativa regionale non va persa per costruire la svolta che le lotte di cittadini, comitati ed associazioni propongono da mesi al centro del confronto e dei conflitti.
      Gianni

      Elimina
  2. Colgo qui utili informazioni e sollecitazioni alla lotta.
    Chiedo: il voto per l'Europa e per la regione (probabilmente tra pochi mesi) è da sfruttare o meglio astenersi?
    s.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it9 giugno 2024 alle ore 11:12

      Il mio è stato un voto critico, per avere una rappresentanza al Parlamento Europeo che non avvalli alcuna guerra o scelta di riarmo. Credo da sempre che l'Unione Europea e i Paesi che la compongono debbano compiere azioni di pace e di cooperazione nel segno della conversione ecologica e del riconoscimento di pari Diritti e Doveri per i popoli di tutto il mondo. Questo è il tempo per superare ogni blocco militare, a partire dalla NATO; per dare forza ad un nuovo multilateralismo; ad una Autorità globale che faccia rispettare, ovunque, i Principi contenuti nella Carta Universale delle Nazioni Unite. Un solo esempio: la questione palestinese è irrisolta da molti decenni, non si è certamente aperta con la strage di ebrei del 7 ottobre 2023. Urge imporre subito allo Stato d'Israele con una forza di interposizione internazionale il rispetto delle risoluzioni ONU.
      Gianni

      Elimina
  3. A proposito di quarantesimo. A giugno morì anche Berlinguer. Giusto?
    Ale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it9 giugno 2024 alle ore 11:18

      Giusto. Un evento che ha contribuito a mutare la storia dei comunisti italiani e forse della sinistra europea. Merita adeguate riflessioni, fin qui solo parzialmente proposte. Vorrei presto approfondire.
      Gianni

      Elimina
  4. Voglio parlare di europee e partiti, dei referendum (in realtà come evidenzi tu, c'è quello locale su "città 30" ma anche quelli nazionali sul lavoro proposti dalla CGIL) ci sarà tempo ...
    La Schlein da chiuso la campagna del Pd a Padova lo stesso giorno del triste comizio di Berlinguer (40 anni fa). Un omaggio al segretario del Pci ma che resta più formale che di contenuti. Anche tu hai infatti ricordato la partecipazione dei comunisti italiani al movimento per il disarmo dei primi anni '80 (contro le basi di Comiso e non solo). Oggi il partito democratico e il gruppo SeD di Strasburgo sostengono il riarmo nazionale dei Paesi Nato e l'invio di armi in Ucraina e Israle.
    Quanta tempo è passato!
    E questo Pd quanto è distante dai principi e dalle lotte del Pci di Gramsci e Berlinguer.
    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gtugnoli16@libero.it9 giugno 2024 alle ore 12:10

      Per il momento mi limito ad una sola considerazione.
      Come è giusto riconoscere che tra i fondatori e i protagonisti del Partito Democratico fondato nel 2007 (dalla fusione di Democratici di Sinistra e Margherita) ci sono stati dirigenti, militanti e iscritti del PCI, altrettanto doveroso è dire che il PD di Walter Veltroni, Dario Franceschini, Pier Luigi Bersani, Guglielmo Epifani, Matteo Renzi, Maurizio Martina, Nicola Zingaretti, Enrico Letta ed Elly Schlein (i numerosi Segretari che si sono succeduti in questi 17 anni) è - per cultura politica e per prospettive di trasformazione della società - tutt'altra cosa rispetto al Partito Comunista Italiano di Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer ed Alessandro Natta. Non casualmente sciolto da Achille Occhetto e dalla maggioranza che si formò al XIX Congresso Nazionale di Bologna (dopo "la svolta della Bolognina" del 1989) per, poi, dare vita al Partito Democratico della Sinistra.
      Varie ragioni richiedono un prossimo approfondimento.
      Gianni

      Elimina
  5. Giustamente difendiamo la Costituzione. Ma un paese che vota la sua rappresentanza in Europa con meno del 50% di votanti si può ancora definire democrazia?

    RispondiElimina