giovedì 25 luglio 2019

Bonaccini? Per quale Governo?

Una interessante intervista di Bonaccini al Corriere di Bologna (martedì 23 luglio). 

















C'è un uomo che più di ogni altro, nonostante tutto e tutti, riesce a stare ancora una volta dalla parte di chi governa.

Era con Mario Monti.
Nel 2011, quando la crisi economica ha travolto Silvio Berlusconi e gli alleati di Centrodestra, anziché intraprendere la via maestra di naturali nuove elezioni, su pressioni del "compagno" Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sostiene il Governo "dei tecnici" votato da tutti i Partiti e i Gruppi parlamentari con la sola eccezione della Lega (allora) Nord.
Difese senza incertezze quella scelta e, da allora, nessuna riflessione critica.

E' stato con Enrico Letta.
Cresciuto con Luigi Bersani è stato tra i primi, dopo l'esito delle elezioni del 2013 ed il bis di Napolitano, ad apprezzare il Governo PD, PDL, Coalizione Civica, per poi sostenere la candidatura alla segreteria del PD di Matteo Renzi, di cui è diventato braccio destro e responsabile organizzazione.

E' stato con Matteo Renzi.
Nel 2014, le dimissioni di Vasco Errani lo portano alla Presidenza della Regione Emilia Romagna con il minimo storico dei votanti (37,8%) nella Regione studiata per decenni nel mondo per le esperienze di democrazia, cooperazione ed alta partecipazione. I festeggiamenti cancellano qualsivoglia riflessione.
Con l'amico Matteo ed il Sindaco Virginio Merola sceglie di correggere le strategie per la mobilità nel nodo di Bologna e di firmare l'accordo per il Passante di Mezzo con l'A.D. di Autostrade, Giovanni Castellucci, ancor prima di ascoltare il Consiglio Comunale del Capoluogo e la Provincia.

E' stato con Paolo Gentiloni.
Perso il Referendum Costituzionale del 2016, ha condiviso l'esperienza del nuovo Governo, caratterizzato dal Ministro degli Interni Marco Minniti, dal Ministro ai Trasporti ed alle Infrastrutture Graziano Delrio, dal Ministro all'Ambiente, tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, fino alla sconfitta storica del 4 marzo 2018.

Ora è con Giuseppe Conte.
La nascita del Governo "giallo - verde" lo ha visto combattere fiero contro ambientalisti, cittadini auto organizzati, Ministri ed Amministratori del M5S che volevano lo stop alle nuove strade ed autostrade regionali (Passante di Mezzo, nuova Cispadana e bretella Campogalliano - Sassuolo) per concentrare le risorse nazionali e locali su maggiori investimenti ferroviari e per i trasporti pubblici o meno inquinanti. Infine si ripresenta, orgoglioso di avere organizzato "Quelli del Si all'apertura immediata dei cantieri" (con ANCE, Confindustria ... Lega e Forza Italia) e di avere indotto alla retromarcia l'infelice coppia Danilo Toninelli - Michele Dell'Orco, in rotta con gli esponenti locali del loro MoVimento.
Ancora sulle tracce della Lega, "il nostro" Presidente si caratterizza per sostenere insieme ai Presidenti di Lombardia e Veneto maggiori Autonomie Regionali (naturalmente in "versione moderata e contenuta" rispetto ai colleghi Attilio Fontana e Luca Zaia) per le aree "ricche" del Paese, senza preoccuparsi granché per il progressivo impoverimento dei Comuni e per il caos istituzionale delle Città Metropolitane e delle Province.

Ecco dunque, Stefano Bonaccini, inserirsi nel vivo della crisi politica di questi giorni con una interessante intervista rilasciata ai cronisti politici del primo quotidiano italiano, il Corriere della Sera.
Può ovviamente stupire lo spendersi di questo dirigente di lungo corso del PD a favore di Giuseppe Conte nelle stesse ore in cui si giocano sfide politiche di prima grandezza e dove i toni e gli atti del confronto Parlamentare si alzano oltre il livello di guardia ed è in discussione la stessa sopravvivenza del Governo.
Eppure il messaggio è chiaro.
Secondo l'attuale Presidente della Regione Emilia Romagna questo Governo (sempre più segnato dall'influenza del Capitano Salvini e dalle sue amicizie imbarazzanti ma tollerate) può ancora essere utile al Paese (checché ne dicano Nicola Zingaretti, Matteo Renzi e vecchi compagni ed amici).
Se procede su Autonomie regionali concordando con la Giunta emiliana e mediando con gli amministratori lombardo - veneti e se sblocca le "grandi opere" che aumentano il PIL e possono incrementare il lavoro a livello nazionale e regionale (ad esempio la linea TAV Torino - Lione di cui capofila nel consorzio di imprese di costruzione è CMC di Ravenna) ... è bene non mettere in discussione la tenuta del Ministero Conte. Con buona pace di quanti vedono il prevalere della destra leghista di Matteo Salvini e temono per i diritti civili e del lavoro, per una crescita senza qualità che aumenta le contraddizioni sociali ed ambientali.
Del resto pare certo per Bonaccini: "non ci sono alternative".
Nè il PD, i suoi dirigenti e amministratori, intendono costruirle coprendo bisogni sociali e istanze ambientali diffuse e radicali. Intervenendo nei conflitti aperti, facendo politica tra i tantissimi delusi dalle mediazioni al ribasso operate all'interno del "Governo del cambiamento" e in questa Europa che rischia di implodere con il riesplodere della Brexit e le pesanti contraddizioni e competizioni nazionali ed economiche.

Un messaggio che chiama tutti alla riflessione e all'impegno.
Vogliamo tenerci questo Governo nato "per il Cambiamento" e che sta navigando con poche importanti novità, troppa disumanità, tanta "Conservazione" del potere costituito?
Quanto ancora si possono accettare queste politiche (e questi uomini) da parte di chi a sinistra ed al centro ogni giorno denuncia i pericoli per la democrazia, per un imbarbarimento dei rapporti umani, per l'arretramento dei diritti civili, del lavoro, di libertà?
Oppure, per chi davvero intendeva con il voto del marzo 2018, poi con il "Contratto di Governo e con il Ministero Conte avviare cambiamenti significativi ad un sistema di potere in crisi drammatica e liberarsi progressivamente di un establishment europeo espressione dei grandi gruppi economici e finanziari?

Nel M5S, come a Sinistra e tra le forze democratiche e popolari del PD è tempo di reagire e di battersi per capovolgere una situazione umiliante e senza apparenti sbocchi positivi. E, tuttavia, in grande movimento e con tantissimi interlocutori, di ogni generazione inclusi tanti giovanissimi, interessati ad una seria conversione ecologica delle produzioni e della organizzazione della vita delle persone, alla giustizia sociale ed al rispetto dei diritti e dei doveri universali dei cittadini, al disarmo, alla pace ed alla cooperazione tra i popoli e le varie comunità.

Il tempo è ora!


La pagina del Corriere di Bologna che evidenzia le contraddizioni all'interno del Governo e del M5S (martedì 23 luglio)

Lo scontro politico locale e nazionale sul Passante di Mezzo sulla pagina di Repubblica Bologna (martedì 23 luglio)

Sempre la Repubblica Bologna martedì 23 luglio propone l'ennesimo "allarme ozono":
effetto dell'afa e delle alte temperature determinate dai mutamenti climatici


Ancora Repubblica Bologna del 23 luglio mette in evidenza le grandi contraddizione nelle politiche locali e nazionali:
1. Si agisce con provvedimenti antismog parziali, in territori limitati e in tempi lunghi.
2. Si interviene con l'obiettivo di rinnovare il parco auto privato reinvestendo somme importanti
per ogni persona/famiglia su un modello di sviluppo, di produzioni e di consumi "vecchio", inquinante, da cambiare.

Il giorno dopo il voto in Consiglio Comunale per il Passante il RdC. evidenzia "i dubbi dei tecnici" e il No dei cittadini
(mercoledì 24 luglio)

Sul potenziamento di A14 e Tangenziale di 4-6 corsie il Si di Confindustria e il No del Verdi (Carlino Bologna, 24 luglio) 
La pagina de il Carlino Bologna "conferma i fondi" che il Sindaco Merola vuole mettere per la ristrutturazione dello Stadio
in accordo con la proprietà dell'imprenditore italo - canadese Saputo.
Come noto fanno parte dell'intervento le aree sportive del Cierrebi e dei Prati di Caprara, destinate ad essere "valorizzate"
(giovedì 25 luglio)


Il Resto del Carlino sulle pagine locali propone le relazioni e gli interessi che sono in gioco sulla trattativa dello Stadio.
Dopo la crisi di uno dei gruppi che aveva partecipato ai progetti ed ai confronti iniziali,
ora si parla del primo "colosso delle costruzioni" in Italia (giovedì 25 luglio)








16 commenti:

  1. Mi ero persa questa ultima perla. Ma già l'uomo non mi sembrava al posto giusto. Non perde occasione per mostrare un piglio arrogante e macho. Se il centrosinistra vuole confermare il governo della regione suggerirei di cambiare cavallo.
    Non si può certo votare Lega o centrodestra ad egemonia Salvini o Berlusconi. Ma perché non presentare un volto gentile?
    L'Emilia Romagna è ricca di politiche dolci declinate al femminile e di donne di grande esperienza.
    Non sarebbe l'ora giusta?
    Non mi si dica che questo è scimmiottare la Lega che candida Lucia Borgonzoni.
    La questione va ben oltre la sfida elettorale. E parla la concretezza di grandi questioni: salute, sanità, servizi, procreazione, maternità, attività di cura.
    Anna

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    1. Anna, bene un "volto gentile" e "femminile". Al riguardo, anch'io avrei idee (per Bologna e per la Regione).
      Con due precisazioni.
      1. Parlerei anche di politiche innovative. Radicalmente innovative (come mi pare fai anche tu). Nel segno della conversione ecologica delle produzioni e della società. Del resto (timidi) segnali non mancano, anche nel mondo imprenditoriale (dall'IMA e da altri, anche verso una mobilità quotidiana più sostenibile). Ma chi ha responsabilità amministrative e di governo delle comunità deve proporre progetti complessivi e partecipati, sulla cui base si orientino poteri pubblici, investimenti privati e azioni dei singoli.
      2. Parlerei al plurale. Un "volto gentile" tra volti gentili. Un insieme di persone, accomunate da stili ed approcci del tutto nuovi: inclusivi, formativi, costruttivi (in controtendenza con "l'arroganza" diffusa della politica che anche tu denunci).
      Gianni

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  2. A forza di dire che alle prossime elezioni sapremo per chi non votare, arriveremo alle prossime elezioni non sapendo chi votare...

    Ryan

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    1. Il rischio c'è. Per evitarlo, si accettano volentieri suggerimenti ...
      Gianni

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  3. I fatto è che quello che tu giustamente chiami "il potere costituito" si trascina non solo partiti ridotti a comitati elettorali. Ci sono un insieme di organizzazioni, enti, associazioni oggi assai più combattive rispetto agli ultimi anni. E strutture ministeriali ed amministrative sornione e non collaboranti. Vogliamo chiederci perché?
    Io penso che se vogliamo capire l'atrofico pensiero dei vari Bonaccini, Rossi, Chiamparino, Sala...... dobbiamo risalire alla crisi generale della democrazia che ha ricostruito l'Italia nel secondo dopoguerra (diciamo 1950-'70).
    Ora il trascinamento e le degenerazioni che alimentano ancora queste aggregazioni hanno acchiappato le forze del "cambiamento" e le trascinano alla morte civile, nel gorgo della politica senza anima, cuore, testa.
    Chi ha idee e forza per uscire da questo pessimismo ragionevole?
    Mario C.

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    1. Sarebbe bello nel tempo del "politicamente scorretto", delle "parole vuote", delle "incoerenze diffuse" ragionare sui perché.
      Tenendo sempre presente il carattere internazionale dei problemi.
      I pericoli per la democrazia hanno dimensione locale e sovranazionale.
      Riguardano tutta l'Europa. Abbiamo detto dei fragilissimi equilibri nella UE. E nei singoli Paesi? Che ci dice il travaglio della Brexit? O la situazione politica in Spagna? E nella in Francia Macron, nella Germania di Merkel e in Polonia?
      Oltre? Pensiamo alla Russia (con le centinaia di arresti verso le elezioni amministrative di Mosca), alla Cina (con le imponenti manifestazioni e gli scontri di Hong Kong), agli Stati Uniti (su numerosi versanti: dalla insicurezza diffusa dei cittadini, alla ideologia imperiale e protezionistica sul piano economico "contro gli stessi alleati")). Per non dire di Turchia, Egitto, Brasile, Venezuela, Corea ...
      L'ottimismo della volontà può venire dalla mobilitazione di energie, persone, idee che (negli anni della globalizzazione) maturano a livello planetario, da Oriente ad Occidente, dal Nord al Sud. Greta Thunberg è un esempio. Per fortuna non il solo. Pure tra tantissime contraddizioni e riserve.
      Si, riflettiamo: perché ...
      Gianni

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  4. Attenzione! Perché la democrazia non si garantisce solo con le pur necessarie riflessioni. Sono necessarie azioni. Per questo l'opportunismo di Bonaccini (che ora tifa Conte e C. per portare a casa la sua autonomia regionale e le sue "piccole" opere) è miope. Perché lascia il potere a "questi" e "non prepara futuro".
    Per ridare credibilità alla politica è necessario occuparsi di lavoro, salute, formazione, servizi, ambiente. E su questo contendere le tesi di Salvini e C.
    Max

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    1. Se la politica deve affrontare i problemi di vita di miliardi di persone che vivono in un Mondo sempre più interconnesso e popolato ed avere strategie globali lungimiranti e di valore universale con conseguenti e coerenti azioni locali e regionali non c'è da essere ottimisti.
      Stefano Bonaccini, questo PD (come in Europa molti partiti Socialdemocratici) non mostrano di avere né pensieri globali di conversione ecologica, né politiche adeguate di cambiamento sociale ed ambientale.
      Da qui derivano la forza, l'arroganza, le minacce delle nuove destre europee e in Italia della Lega di Salvini e Borgonzoni.
      Urgono riflessioni adeguate, correzioni di rotta e progetti sostenibili in tutti i soggetti politici in campo.
      Gianni

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  5. Bonaccini è un uomo concreto e coerente. Vuole portare a casa gli obiettivi che si è dato.
    A differenza di Di Maio che una volta al governo ha preso atto passivamente:
    a) della differenza che c'è tra 32% e 51%,
    b) della forza politica della Lega;
    c) della importanza delle lobby.
    Peccato che il primo abbia obiettivi sbagliati e che il secondo ne avesse diversi condivisibili. Quasi tutti già abbandonati.
    Ciao!

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    1. Mi ripeto.
      L'esperienza dovrebbe indurre tutti a riflessioni critiche ed autocritiche, a correzioni di strategia e di pratica, a progetti alternativi in funzione di una nuova sostenibilità sociale ed ambientale delle comunità.
      PD, M5S e sinistre varie ne hanno voglia? Il tempo è ora.
      Gianni

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  6. I compagni di Bonaccini come il senatore De Maria finiranno per bocciare lo stop al TAV presentato del M5s insieme ai leghisti di Salvini. Del resto il marito della Priolo lo ha dichiarato ai giornali che per impedire altri incidenti gravi occorre sostenere le grandi opere già programmate dai governi precedenti: la Torino - Lione infrastruttura ad Alta Capacità che servirà anche per muovere merci in Europa e il Passante di Bologna che fluidificherà il traffico incolonnato dei TIR.
    Possibile?

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    1. Volendo, c'è stato di peggio in Parlamento. La mozione del PD, di FI e di FdI "pro tunnel" votate dalla Lega di Salvini. "Quelli del Si", tutti insieme ancora una volta, senza distinzioni (come nelle piazze e nelle sale pro "grandi opere inutili").
      Dunque il problema non è l'occasione specifica, subito colta dalla Lega.
      La questione è di sostanza: l'adesione di Destre, Centro e PD (la maggioranza dei partiti e dei parlamentari attuali) ad uno sviluppo produttivo ed economico sbagliato e di conservazione, in contrasto con le politiche che a livello globale, nazionale e locale occorre sostenere per una diversa qualità dello sviluppo e degli investimenti.
      Gianni

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  7. Anche Merola invita Bonaccini a scendere un po' dal pero perché lo trova distante. Come inizio, non male no?
    Quanto al governo mi sembra chiaro che molti non apprezzano questo, ma nessuno sa con quale sostituirlo. No?
    Valli

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    1. 1. Anche Merola dovrebbe "scendere dal pero" e non parlare di Città sostenibile praticando e perseguendo investimenti ingenti come il Passante di Mezzo, i tanti supermercati, nuove costruzioni direzionali e residenziali fuori da progetti di recupero immobiliare. O chiudendo esperienze sociali interessanti senza accordi preventivi con i protagonisti. A proposito, qualcuno è passato a controllare a che punto stanno le "imminenti ristrutturazioni" a suo tempo annunciate dal Sindaco per giustificare gli sgomberi praticati al Cassero di Porta Santo Stefano ed alla Caserma Masini?
      2. In effetti una maggioranza alternativa a quella M5S - Lega è tutta da costruire. Prima del voto, con il voto e dopo il voto.
      Non darei nulla per "fatto" e scontato.
      Quali soggetti politici saranno in campo? Quali leadership? Quali nuovi programmi? Quando si voterà? Quanti andranno a votare? Quali rapporti di forza si determineranno?
      A me pare che tutto sia in movimento. In Italia, in Europa e nel mondo. In quale contesto (politico, ambientale, economico, sociale) ci troveremo tra una settimana, un mese, tre mesi?
      Ci sono preveggenti?
      Meglio che ognuno dia con modestia il suo quotidiano contributo critico e propositivo ...
      Gianni

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  8. Ma secondo voi gufava o diceva seriamente?
    s.

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