Parlano residenti di via Libia e zona Cirenaica, di via Massarenti, di via Cellini a ridosso di A14 - Tangenziale ed è un coro unanime: "viviamo un inquinamento insopportabile", "non possiamo aprire le finestre di casa se non a notte fonda", "respiriamo da decenni polveri cancerogene" ...
Si capisce che "l'esasperazione" è maturata nel tempo.
Ed oggi è ancor più motivata per i ripetuti superamenti dei limiti di legge, per gli interventi di autorevoli medici e per studi pubblicati da istituti di ricerca internazionali.
Ed oggi è ancor più motivata per i ripetuti superamenti dei limiti di legge, per gli interventi di autorevoli medici e per studi pubblicati da istituti di ricerca internazionali.
I promotori dell'incontro (Associazioni Cirenaica e il Parco) insistono su un loro obiettivo quasi ventennale per il quale hanno raccolto alcune migliaia di firme: interrare la linea ferroviaria Bologna - Portomaggiore nel tratto urbano allo scopo di togliere alcuni passaggi a livello che, nelle ore di punta del traffico, sono causa di code e di paralisi della circolazione.
Altri cittadini ed associazioni (Legambiente) evidenziano diverse e contrastanti preoccupazioni: per un ulteriore investimento (almeno 40 milioni) finalizzato a "fluidificare" e non a "ridurre" la mobilità stradale, che pregiudicherebbe il potenziamento della ferrovia ed imporrebbe consistenti disagi per tutto il periodo dei lavori a residenti e pendolari, che ovviamente non potrebbero usufruire del servizio ferroviario nel tratto interessato.
Altri cittadini ed associazioni (Legambiente) evidenziano diverse e contrastanti preoccupazioni: per un ulteriore investimento (almeno 40 milioni) finalizzato a "fluidificare" e non a "ridurre" la mobilità stradale, che pregiudicherebbe il potenziamento della ferrovia ed imporrebbe consistenti disagi per tutto il periodo dei lavori a residenti e pendolari, che ovviamente non potrebbero usufruire del servizio ferroviario nel tratto interessato.
Contraddizioni in seno al "popolo inquinato" che, anziché essere portate a sintesi dai politici e dagli amministratori presenti (tutti PD!), vengono utilizzate per accampare giustificazioni e rinvii, per alimentare divisioni.
L'Assessore Regionale, Raffaele Donini, assicura che dal suo insediamento (autunno 2014) "si è corso" per "ottenere i finanziamenti necessari" e per "avviare i lavori" ma, di certo, "per realizzare l'obiettivo interramento non si può rivedere il progetto attuale, ad un solo binario". Progetto che invece, secondo Andrea De Pasquale, dovrebbe essere migliorato "contemplando - subito o in futuro - il raddoppio dei binari" per aumentare le capacità di frequenza e di trasporto. Simone Borsari, Presidente del Quartiere, ed Irene Priolo, Assessore del Comune, garantiscono che incalzeranno la Regione ed il Governo per "fare presto". E così il capogruppo Democratico a Palazzo D'Accursio, Claudio Mazzanti.
Donini conclude convinto che il CIPE entro uno - due mesi deciderà positivamente e promette che il raddoppio nel tratto Bologna Roveri - Budrio può essere il passo successivo. Insieme al collegamento in Stazione Centrale con la Bologna - Vignola, al fine di realizzare una linea ferroviaria "passante" e diretta, come previsto dal Servizio Ferroviario Metropolitano (negli anni '90). Includendo anche le Stazioni previste nel SFM ma ancora non realizzate (Ravone - Ospedale Maggiore e San Vitale Ospedale Sant'Orsola - Malpighi) si tratterebbe di ulteriori 100 milioni di investimento.
Donini conclude convinto che il CIPE entro uno - due mesi deciderà positivamente e promette che il raddoppio nel tratto Bologna Roveri - Budrio può essere il passo successivo. Insieme al collegamento in Stazione Centrale con la Bologna - Vignola, al fine di realizzare una linea ferroviaria "passante" e diretta, come previsto dal Servizio Ferroviario Metropolitano (negli anni '90). Includendo anche le Stazioni previste nel SFM ma ancora non realizzate (Ravone - Ospedale Maggiore e San Vitale Ospedale Sant'Orsola - Malpighi) si tratterebbe di ulteriori 100 milioni di investimento.
"Volendo, si possono trovare" afferma l'Assessore Regionale ed ex segretario del PD bolognese.
Ma la realtà è che ancora i finanziamenti mancano. Da molti anni.
Si, perché ingenti risorse sono state e vengono tuttora destinate, dai governi nazionali e locali, altrove.
In nuove strade ed autostrade, in ulteriori corsie d'asfalto e blocchi di cemento.
Lo si è fatto ripetutamente negli ultimi decenni.
Lo si vuole fare ancora con il Passante di Mezzo (almeno 700 milioni). Oppure con la Cispadana, che interessa la bassa emiliana.
Ma così si alimenta uno sviluppo insostenibile, ancora una volta incentrato sulla dipendenza dall'auto.
Il contrario della prevenzione; della conversione ecologica delle produzioni, dell'organizzazione della vita delle città, delle infrastrutture per la mobilità.
Pagheremo due volte.
In salute, innanzitutto. E poi, per le procedure di infrazione e per le penalizzazioni che la Comunità Europea ha giustamente stabilito nei confronti dei paesi e delle regioni che non rispettano l'ambiente e inquinano l'aria oltre i livelli concordati.
Si potrebbero pensare e realizzare altri progetti?
Certo.
Volendo, come dice l'Assessore Raffaele Donini.
Cambiando le priorità del Governo nazionale e delle Amministrazioni.
Praticando una moratoria dell'accordo dell'aprile 2016 (sottoscritto da Merola, Bonaccini e Renzi con Autostrade SpA) e raggiungendo un Patto tra Istituzioni e cittadini (organizzati in comitati ed associazioni) per un dettagliato programma (risorse e tempi definiti, controllabili) per completare ed avviare il Servizio Ferroviario Metropolitano; per potenziare tutte le Ferrovie regionali: con il raddoppio di linee inadeguate, l'aumento della frequenza dei treni, il rinnovo del parco mezzi e delle tecnologie per la sicurezza.
Solo un forte ed immediato investimento nazionale e regionale sul ferro coordinato con un ammodernamento integrato del trasporto pubblico locale (TPER, ecc.), con una rete di percorsi ciclabili protetti e di servizi bici, con la semplificazione e l'unificazione di abbonamenti e biglietti tra le Aziende possono accrescere l'offerta alle persone di una mobilità alternativa, capace di spostare quote rilevanti "dalla gomma" a mezzi meno inquinanti e più sicuri per tutti.
Solo così si unisce il popolo inquinato. Quello di via Libia e della Cirenaica con quello di via Massarenti, quello di via Cellini con quello di San Donnino e della Croce del Biacco. Quello delle periferie bolognesi con quello residente nei comuni dell'hinterland ... Quello emiliano con quello delle altre regioni padane ed adriatiche ...
L'ambiente, la salute e la conversione ecologica sono le "parole da cui ricominciare" per migliorare la qualità della vita nelle città e nel Paese.
Per dare un senso al nostro "lavoro", alla "casa" comune, alla richiesta delle "mamme".
Se Matteo Renzi e molti dirigenti - amministratori del PD lo hanno dimenticato, ricordiamoglielo insieme.
Costruendo occasioni, partecipazione, dibattito.
In nuove strade ed autostrade, in ulteriori corsie d'asfalto e blocchi di cemento.
Lo si è fatto ripetutamente negli ultimi decenni.
Lo si vuole fare ancora con il Passante di Mezzo (almeno 700 milioni). Oppure con la Cispadana, che interessa la bassa emiliana.
Ma così si alimenta uno sviluppo insostenibile, ancora una volta incentrato sulla dipendenza dall'auto.
Il contrario della prevenzione; della conversione ecologica delle produzioni, dell'organizzazione della vita delle città, delle infrastrutture per la mobilità.
Pagheremo due volte.
In salute, innanzitutto. E poi, per le procedure di infrazione e per le penalizzazioni che la Comunità Europea ha giustamente stabilito nei confronti dei paesi e delle regioni che non rispettano l'ambiente e inquinano l'aria oltre i livelli concordati.
Si potrebbero pensare e realizzare altri progetti?
Certo.
Volendo, come dice l'Assessore Raffaele Donini.
Cambiando le priorità del Governo nazionale e delle Amministrazioni.
Praticando una moratoria dell'accordo dell'aprile 2016 (sottoscritto da Merola, Bonaccini e Renzi con Autostrade SpA) e raggiungendo un Patto tra Istituzioni e cittadini (organizzati in comitati ed associazioni) per un dettagliato programma (risorse e tempi definiti, controllabili) per completare ed avviare il Servizio Ferroviario Metropolitano; per potenziare tutte le Ferrovie regionali: con il raddoppio di linee inadeguate, l'aumento della frequenza dei treni, il rinnovo del parco mezzi e delle tecnologie per la sicurezza.
Solo un forte ed immediato investimento nazionale e regionale sul ferro coordinato con un ammodernamento integrato del trasporto pubblico locale (TPER, ecc.), con una rete di percorsi ciclabili protetti e di servizi bici, con la semplificazione e l'unificazione di abbonamenti e biglietti tra le Aziende possono accrescere l'offerta alle persone di una mobilità alternativa, capace di spostare quote rilevanti "dalla gomma" a mezzi meno inquinanti e più sicuri per tutti.
Solo così si unisce il popolo inquinato. Quello di via Libia e della Cirenaica con quello di via Massarenti, quello di via Cellini con quello di San Donnino e della Croce del Biacco. Quello delle periferie bolognesi con quello residente nei comuni dell'hinterland ... Quello emiliano con quello delle altre regioni padane ed adriatiche ...
L'ambiente, la salute e la conversione ecologica sono le "parole da cui ricominciare" per migliorare la qualità della vita nelle città e nel Paese.
Per dare un senso al nostro "lavoro", alla "casa" comune, alla richiesta delle "mamme".
Se Matteo Renzi e molti dirigenti - amministratori del PD lo hanno dimenticato, ricordiamoglielo insieme.
Costruendo occasioni, partecipazione, dibattito.
Un manifesto, una iniziativa, una opportunità per conoscere ... |
Dal locale al nazionale.
RispondiEliminaDalla mobilità agli impianti industriali.
Dalle produzioni agricole a quelle energetiche.
Dai rifiuti alle scorie nucleari.
Salute e sicurezza sono conversione ecologica.
Ciao!
Ok. Si vogliono spendere decine di milioni per un'opera di ingegneristica ferroviaria che serve per chi risiede in città e viaggia in auto .
RispondiEliminaZero vantaggi per il servizio e per i pendolari.
Come sempre.
Lodi
I nostri amministratori si propongono di raddoppiare gli utenti quotidiani del trasporto pubblico e della bici. E' un obiettivo che va sostenuto. Anche perché per realizzarlo c'è bisogno di investire. E spesso ci si dimentica di questi impegni per privilegiarne altri.
RispondiEliminaAntonio
caro Antonio, sono d'accordissimo nel sostenere i nostri amministratori nel loro obiettivo di raddoppiare gli utenti del trasporto pubblico e della bici; è un obiettivo che mi entusiasma, ma non capisco come possano raggiungerlo aumentando le corsie automobilistiche nel passante di mezzo o interrando una sola (non doppia) linea del SFM; non si raggiungerebbe meglio incrementando le linee ferroviarie,costruendo le programmate stazioni SFM, aumentando il numero dei treni e incrementando la cadenza dei viaggi?
EliminaSandro
Importante non è "fare", ma "fare bene".
RispondiEliminaPer il Civis, ad esempio, si è "fatto male".
Ed anche per il "people mover". Costoso e inadeguato.
Anche in questo caso bisogna partire con il piede giusto.
Togliere i passaggi a livello e le code delle auto a motore acceso è comprensibile. Ma non lo è al di fuori di un progetto che riduce il traffico di auto e incrementa l'uso di treni e bici.
Perché spende soldi pubblici al di fuori di un progetto di risanamento ambientale e di programmazione urbana.
Allora trovo giusta la "moratoria sul Passante di Bologna" e la "sottoscrizione di un nuovo Patto per la mobilità sostenibile" per realizzare subito ciò che ci è stato promesso almeno 20 anni fa: il Servizio Ferroviario Bolognese. Destinando qui tutte le risorse necessarie. Quelle che Donini dice che "volendo, si trovano", ma ancora "non ci sono". Appunto.
Si parta da queste! E da quelle che consentirebbero a tanti altri lavoratori di preferire un comodo treno nelle mattinate di nebbia per recarsi in azienda o in ufficio. Certi di non avere ritardi o soppressione di servizio.
Perché questa è la vita di tanti "metropolitani".
tinti
Condivido pienamente.
EliminaAggiungo una sola cosa: più servizi ed utenti di treno e maggiore uso della bici consentirebbero anche a chi (per varie ragioni) è "dipendente" dall'auto di poterla usare con minori problemi.
Gianni
Come no. Salute è conversione ecologica.
RispondiEliminaOvunque.
L'incendio dell'industria di trattamento dei rifiuti di Pomezia ha provocato diossina 700 volte superiore a quella considerata a rischio.
Magari gli effetti non sono immediati ma per il futuro.
Quindi ogni governante dovrebbe occuparsi di prevenire i rischi immediati ed a rischio incubazione.
Nel dubbio c'è da privilegiare il principio di cautela!
BiBi
Purtroppo il "principio di cautela" non è nella cultura dominante.
EliminaCome quello della "prevenzione".
Entrambi vanno ripresi, motivati e valorizzati.
Ieri ho partecipato alla bella ed interessante Camminata "I piedi sulla città", guidata da Wu Ming 2 e Wolf Bukowski. 18 km. per verificare le contraddizioni dello sviluppo di Bologna: le importanti risorse umane e ambientali come i progetti di chi vorrebbe le sue "mani sulla città".
La sfida è tra una organizzazione sociale che privilegia ambiente, qualità e benessere delle persone e una crescita incontrollata in base agli interessi di pochi grandi gruppi, che in cambio di rendita e profitti promettono lavoro (subalterno), opere e servizi (accessori e privati) ...
Gianni
Sono stata di recente in Belgio ed Olanda.
RispondiEliminaSuggerirei a molti nostri politici un giro da quelle parti.
In ragione della salute si fanno funzionare treni, si da priorità alla bici, si allungano (si, si allungano) i percorsi per le auto.
Ma anche in Svizzera ed Austria il trasporto pubblico è privilegiato rispetto agli autocarri.
Ambiente, natura, salute al primo posto!
s.
Ma quale conversione ecologica realizzano i nostri amministratori pubblici?
RispondiEliminaAncora una volta tentano di imporre senza alcun principio di precauzione e tutela della salute dei cittadini scelte dissennate.
In Emilia la Giunta Bonaccini vuole realizzare una nuova autostrada, la cosiddetta Cispadana.
A Bologna con il Comune di Merola il nuovo Passante consistente di 4 / 6 corsie in più della attuale Autostrada - Tangenziale.
E per la Valutazione dell'impatto ambientale si impegnano a fare prima dei lavori, durante e dopo i rilievi sull'inquinamento con mezzi della Agenzia regionale.
E' questa la considerazione per l'ambiente? Prima si fanno le opere e poi si raffrontano i risultati?
Qui nessuno si converte e noi dobbiamo sopportare procedure assurde.
A scapito della salute di tutti!
Ricci