È cosa nota e riconosciuta nel mondo.
Lo sviluppo di qualità, i servizi sociali, l'alta occupazione, i prodotti di valore, il benessere che per decenni hanno caratterizzato l'Emilia Romagna sono stati il prodotto della partecipazione popolare alla vita politica ed istituzionale, della organizzazione e della cooperazione dei lavoratori.
Per questo l'affermazione di Matteo Renzi che il crollo dei votanti alle elezioni regionali sotto il 38% è "questione secondaria" è una triste testimonianza di ignoranza e di arroganza.
Tradisce una scarsa conoscenza della storia del paese che vuole governare e manifesta una cultura del potere priva di consistenti contenuti democratici e progressivi.
Nessuno può sottovalutare "il messaggio" di domenica.
In particolare non può farlo chi dichiara di voler "cambiare verso" al paese e all'Europa.
Chi si propone di sfidare burocrazie e apparati del vecchio potere.
Non parliamo più di Matteo Renzi.
Le posizioni via via assunte dopo la sua elezione a segretario del PD e la veloce scalata alla Presidenza del Consiglio hanno evidenziato la sua distanza da un progetto credibile di rinnovamento in senso democratico e secondo i principi della Costituzione italiana. Che lui, non a caso, vuole modificare (con Silvio Berlusconi).
Gli interlocutori sono altri.
Sono le persone, i soggetti e le forze interessati a costruire un mondo diverso e possibile.
L'astensione maggioritaria di domenica indica soprattutto la mancanza di alternative credibili e convincenti di rappresentanza e di governo.
Il crollo contemporaneo del PD di Renzi e dei vari spezzoni di Centrodestra, infatti, non determina successi significativi di altre liste, soprattutto a sinistra.
Su questo, dunque, occorre ragionare.
A sinistra.
Troppi hanno, fin qui, speculato sui limiti evidenti della vecchia e della nuova classe dirigente del PD, senza prospettare e praticare altre politiche. Proponendo, di fatto, letture parziali della crisi in atto, visioni subalterne, approcci minimali ed autoreferenziali, logiche di gruppo o di fazione insopportabili.
In Emilia Romagna e non solo.
La Giunta Regionale ha contato, fino alle dimissioni volontarie di Vasco Errani, su una maggioranza politica comprendente SEL, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Nessun consigliere, gruppo o partito ha mai posto la questione morale (che non è solo quella delle "spese pazze") come condizione imprescindibile e preliminare della vita istituzionale e nessuno (anche nella sinistra del Pd) ha mai preso le distanze dalle scelte conservatrici e liberiste che hanno consolidato e puntellato un sistema economico e sociale in crisi irreversibile ma sempre più insostenibile per l'ambiente e la vita delle persone.
Poi, di fronte alla scadenza elettorale (subita e non richiesta), anziché sviluppare una comune riflessione critica dell'esperienza fatta e piuttosto che ricercare i punti forti per una alternativa di qualità, si è andati in ordine sparso, anteponendo ad un impegno comune sui problemi da affrontare, "lo schieramento politico" rispetto al vecchio - nuovo "partitone": SEL, "sinistra" nel disastrato Centrosinistra, gli altri "contro".
Così a soli sei mesi dalla interessate e deludente esperienza unitaria di l'Altra Europa con Tsipras, ci si è nuovamente divisi. Con la presunzione di "condizionare", gli uni. Con il tentativo di testimoniare, altri. Risultato: calo complessivo di consensi.
Nel Movimento 5 Stelle.
Principale forza di opposizione negli anni della esplicitazione delle "larghe intese" (2011-2014). Beppe Grillo e i suoi, capaci di intuizioni, di battaglie e di pratiche importanti e condivisibili, hanno prima raccolto poi pagato per la loro diversità e per l'essere "anti sistema".
La lontananza dai canoni classici del confronto politico e mediatico sono stati, insieme, punto di forza, di aggregazione ed elemento di debolezza, di isolamento (che non produce risultati apprezzabili).
Almeno per ora, "il marcio e la crisi del sistema e dei partiti" che secondo il fondatore dovevano progressivamente e velocemente accrescere i consensi al Movimento ed "il sorpasso" su PdL e PD non ci sono stati. La "rivoluzione" è rinviata.
La realtà, molto più complessa e condizionata da interessi materiali e da da poteri e strumenti di comunicazione intelligenti e spregiudicati, si è incaricata di smentire analisi e proposte approssimative e parziali.
Così, anziché allargarsi e/o consolidarsi, i consensi al Movimento 5 Stelle si sono ridotti, tanto a livello istituzionale locale, quanto alle Europee di maggio (almeno secondo le attese e gli annunci), facendo esplodere tensioni sopite, contraddizioni, diversità e contrasti rimasti sotto traccia, divisioni e conflitti esasperati dalle espulsioni.
La speranza di (e in) un Movimento di cittadini a 5 Stelle, capace di portare nelle istituzioni gente onesta, irreprensibile e coerente si è infranta. Lasciando "vittime" soprattutto tra chi più ci ha creduto e ci ha investito tempo e passione.
Anche in Emilia Romagna, terra di iniziale affermazione. Gli eletti alla Regione finiscono il mandato nel Gruppo misto o sospesi. Nel Comune di Bologna una consigliera su due è fuori. Il sindaco di Comacchio pure. Quello di Parma quasi. In campagna elettorale una parte di militanti eletti e/o dissidenti presenta una lista di Liberi Cittadini con candidato Presidente un consigliere di Budrio, in competizione con la lista ufficiale dei "grillino".
Risultato: più consiglieri del passato, ma molti voti in meno di Politiche 2013 ed Europee 2014.
Ora Beppe è "stanchino".
Insomma, il voto emiliano, con quel 62% di astensione (anche) politica e argomentata (vedi molti commenti di chi passa da qui) e con quel 38% di voti da leggere con massima attenzione ed obiettività (ad esempio la rivitalizzata Lega Nord è anche il partito del referendum contro la legge pensionistica Monti - Fornero e contro "questa Europa" della moneta unica e di tasse, retribuzioni, economie in competizione), ci dice che siamo di fronte ad una crisi complessa, delicata, anche pericolosa.
Ci dice che tutto è in movimento e che occorre abbandonare vecchie consolidate certezze e un "nuovismo" d'accatto e mettere in campo apertura mentale, intelligenza critica, creatività e volontà per unire tantissime persone attorno a valori e "fondamentali" di sempre: onestà, solidarietà, libertà, eguaglianza, democrazia, giustizia, cooperazione, lavoro, ambiente, futuro.
Parole semplici e cariche di contenuti da articolare insieme e fare vivere ogni giorno.
Verso lo sciopero generale e sociale del 12 dicembre e dopo.
Per mettere in moto una forza politica "di lotta" e "di governo" adeguata ai tempi, capace di rappresentare tanto una parte significativa del 38% che è andata al voto, quanto grande parte di quel 62% che si è astenuto.
Occorre sempre rispondere ai messaggi e misurarsi con la febbre.
Vero. Il contrasto tra protesta sociale e non voto non è automatico, ma il segno della mancanza di credibilità delle attuali forze politiche di governo e di opposizione.
RispondiEliminaPuntare sull'incontro tra sinistra e movimento cinque stelle è giusto ma la crisi corre veloce e non aspetta.
Riusciranno i nostri eroi ad arrivare prima … del disastro?
pl
Attenzione però, cari amici, i problemi non sono solo nella politica.
RispondiEliminaQui in Emilia si pagano anche gli errori ed i limiti dei buoni artigiani e cooperatori. A Imola, per esempio, ci sono molte crisi e chiusure. E prima ci sono state a Ferrara. Altre ne verranno.
Voglio dire che i problemi riguardano l'economia, lo sviluppo, l'assetto sociale.
Le soluzioni, come detto nel post, sono complesse.
Mentre fin qui le risposte locali, nazionali ed europee sono state banali e inadeguate.
Tempi duri!
Carlo
Una sberla, come dice anche Bonaccini.
RispondiEliminaNon mi pare sia servita.
Basta sentire i progetti del Sindaco di Bologna, su Hera e la vendita di azioni pubbliche ...
Non ci siamo proprio.
Chiedono altre sberle?
Anna
Si, Anna.
RispondiEliminaO meglio, loro non le chiedono. E parlano d'altro.
Ma tu hai ragione.
Sempre Merola ha anche elevato l'imposta comunale sulla casa.
Solo che astenersi, non serve.
Li si conferma. Semplicemente.
La febbre sale, caro Gianni.
Ciao!
A proposito di PD e di Regioni.
RispondiEliminaConsenso popolare alla Moretti nelle primarie del Veneto.
Allora, forse era giusto candidarla, nonostante le osservazioni critiche di questo blog ...
Sic
Sic, forse era giusto. Forse.
EliminaIo confermo le osservazioni critiche contenute nel post "Alessandra, la grande" del 4 novembre.
Gli impegni con gli elettori e i cittadini vanno onorati. Fino in fondo.
Gianni
Se capisco bene la sostanza è che centrosinistra e centrodestra non sono convincenti, ma che non ci sono neppure alternative politiche: di sinistra o altre.
RispondiEliminaE allora bisogna pensare di mettere insieme chi è ancora su sponde opposte. Ma il tempo vola e intanto lorsignori decidono: in Europa e qui.
Mentre i lavoratori CISL scioperano oggi, quelli CGIL e UIL il 12 dicembre, il Movimento 5 Stelle si frantuma, SEL e Civati si danno appuntamento a Milano mentre Rifondazione, Ingroia e Maltese a Roma …
Certo che se anche la speranza è l'ultima a morire, le prospettive corrispondono alla stagione. Tardo autunno, verso l'inverno.
v.
v., capisco e condivido.
EliminaSperiamo solo che l'inverno sia mite e passi veloce lasciando il passo ad una rigogliosa primavera!
Gianni
Non concordo sui 5S.
RispondiEliminaIn Europa sono con formazioni di destra che indicano soluzioni nazionaliste e non condivisibili.
In Italia sono nel pallone. Tra l'autoritarismo - depressione di uno dei fondatori e l'azienda - malata dell'altro. Tra l'uno vale uno dei più ed il nuovo direttorio a 5.
Un'armata brancaleone con cui difficile costruire il domani.
Meglio soli.
Antonio
Antonio, vedere Grillo e il molto più complesso mondo 5 Stelle solo per le scelte (negative e criticabili) di collocazione al Parlamento Europeo o per le pratiche (autoritarie e risibili) di gestione del Movimento mi pare uno sport nazionale interessato e riduttivo.
EliminaVogliamo discutere sulle alleanze internazionali e sulla vita democratica delle altre grandi forze politiche che si sono alternate al governo? O direttamente quelle del PD?
Forse è più utile e produttivo ragionare anche sui contenuti forti che hanno prodotto l'esperienza "Grillina". La critica al sistema politico - imprenditoriale dominante nel nostro paese e in Europa. La introduzione di pratiche di risparmio e di compatibilità ambientale nelle attività sociali. La politica come passione ed impegno civile e non mero esercizio del potere e di carriere personali. La pratica di sobrietà e di trasparenza della vita istituzionale.
I successi elettorali nascono da qui.
In quel mondo ci sono risorse fondamentali per cambiare verso.
Potenzialità che difficilmente si possono trovare altrove.
Se ne può fare a meno?
Possono essere inglobate nelle altre forze politiche?
La vocazione maggioritaria del PD è la risposta?
Se i progetti e le politiche sono lo Sblocca Italia e le leggi sul lavoro l'attenzione mi pare rivolta ad altri soggetti ed a preservare il vecchio potere. O no?
Gianni
Emilia Romagna e PCI hanno rappresentato dal dopoguerra a fine 900 un esempio di Riformismo Sociale e Politico unico in Italia ed in Europa .
RispondiEliminaIl coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini attraverso forme di mutualismo , la partecipazione attiva ai processi decisionali della vita politica e democratica hanno caratterizato ,fino a fine 900, la crescita e lo sviluppo della Regione e dei cambiamenti in essa avvenuti.
La voglia di partecipare c'è sempre stata, in questa regione , peccato che la voglia di partecipare è stata dolcemente e lentamente annullata con scelte che hanno portato i momenti decisionali sempre più lontano dai cittadini , e che si continuano a perseguire.
Diventa difficile continuare a pensare di contare quanto ti vedi sempre più allontanato da qualsiasi momento di discussione di crescita e di decisione.
Ora che Renzi abbia una prospettiva minimale della democrazia mi pare evidente per cui non mi meraviglia il fatto che consideri la non partecipazione al voto un fatto secondario . Per lui e per gran parte del PD conta Vincere ,non come . Ora paradossalmente , la non partecipazione può essere interpretato come un momento di partecipazione di gran parte del popolo del PD che non si riconosce nelle scelte di Renzi . Un segnale ,un voto , per indicare al Partito il disaccordo , visto l'impossibilità ormai acclarata di poter discutere all'interno delle sedi di partito.
Ecco io all'astensione gli darei questo taglio , da qui poi si può partire per capire il perchè della mancata crescita a Sinistra .
Velocissimo, quanto spazio abbiamo ora a Sinistra , come si propone una forza di Sinistra puramente alternativa o anche con propositi di governo ? Sciogliere questo nodo mi pare essenziale , senza districarlo non si va da nessuna parte ,poi si può parlare di programmi .
Dopo però :
Ciao
G:
G., penso che una grande forza di sinistra si caratterizzi per una lettura critica del mondo, per valori, progetti e programmi di sviluppo della società alternativi al sistema di potere dominante. Se è così, rappresentanza di soggetti sociali interessati al cambiamento e propositi di governo si tengono e non si contraddicono.
EliminaIn altri termini.
Non si cambia il mondo senza governare.
Non si governa senza consenso.
Non si raccoglie consenso senza strategie e pratiche convincenti di cambiamento.
Il margine per continuare a contrapporre una sinistra di governo e una sinistra radicale mi fare finito.
Gianni
Condivido , c'è posto per una sola sinistra che raccolga istanze di cambiamento , che sia pronta a raccogliere la sfida del" essere di governo" e proponga una alternativa politica e sociale al sistema attuale .
EliminaPer fare ciò è pero indispensabile che ognuno metta da parte personalismi , accetti e si confronti con le differenze e non si erga a censo
Sinistra e Governo non devono essere termini inconciliabili .
G.
Mi piacciono onestà trasparenza democrazia futuro.
RispondiEliminaPurtroppo, Expo e MOSE prima, ROMA oggi ci dicono che PDL e PD-L hanno gestito insieme affari e scaricato sui cittadini i costi.
Per cambiare ci vuole un Movimento di cittadini. Fin qui è stato a 5 Stelle. Se ne nasceranno altri bene. Io sono solo contenta. Più siamo meglio è.
Fiorella
Ma quale ripensamento? Ma quale cambiamento? Ma quale programma?
RispondiEliminaDai partiti solo guerre per gli assessorati e le posizioni di predominio.
Dal PD a Sel.
Mentre i grillini si frantumano.
Che spazio di confronto resta per le cose da fare?
Franca