Più natura e più cultura: cittadini in presidio davanti alla sede del Quartiere San Donato San Vitale |
Alla vigilia del primo maggio il Sindaco di Bologna, intervistato da Carlino e la Repubblica sulle elezioni Europee 2024 e sulle Regionali del dopo Bonaccini, afferma: "l'industria e il lavoro sono centrali, senza non si crea benessere, poi la casa e le infrastrutture. La salute e l'ambiente dopo l'alluvione richiedono un salto di consapevolezza. Se nei prossimi giorni si dovesse partire da un nome del candidato, sarebbe l'approccio sbagliato. Occorre costruire un percorso di ascolto. Proporrò a Elly Schlein che prima di buttare lì un nome e dividerci, facciamo un atto di fiducia nei cittadini e apriamo una fabbrica del programma Emilia Romagna. Con i sindaci di altri comuni costruiremo dal basso una discussione. Serve aria nuova".
I giornalisti chiedono "servono le primarie"? E Lepore: "non dirò mai di no alle primarie, sono uno strumento politico che ha fatto molto bene alla nostra comunità, ma delle primarie buttate lì perché la politica non scioglie le contraddizioni sono inutili. Per vincere serve un valore aggiunto che va ben oltre quello che possono portare i partiti. Sento stanchezza sulle idee, come se dopo 20 anni le parole d'ordine fossero sempre le stesse, dobbiamo mostrare che abbiamo risposte nuove. L'ambientalismo oggi è fondamentale".Parole meditate, programmatiche, impegnative? O di circostanza, propagandistiche, di lotta interna al PD ("Delrio apre alle primarie" titola il giorno dopo il Carlino) che il vento si porterà presto via?
Di certo le considerazioni di Matteo Lepore non sono scontate nel suo Partito e nelle Amministrazioni di Palazzo d'Accursio e di viale Aldo Moro.
Negli stessi giorni, infatti, il Presidente della Regione e capolista PD alle Europee di giugno ha presenziato al Motor Valley Fest di Modena al fianco di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del made in Italy del Governo Meloni "tra auto, eventi e convegni" (vedi il Corriere del 3 maggio) e l'Assessore alla Scuola di Palazzo d'Accursio, alla prima uscita pubblica successiva alle interviste di Matteo Lepore, non si capacita che a Bologna ci sia "gente che preferisce 20 pioppi che fanno della pluma alla realizzazione di una nuova scuola in una zona come San Donato che ne ha bisogno". Quindi, sempre a proposito del Parco Don Bosco, della costruzione della nuova scuola Quattrofoglie e del successivo abbattimento delle Besta, Daniele Ara ribadisce "i lavori dovranno comunque partire entro l'estate".
Ma la contraddizione riguarda lo stesso Lepore e la Giunta che si definisce "la più progressista d'Italia". Ragioniamo.
Oggi, lunedì 6 maggio, il Sindaco ha convocato un incontro con i cittadini che si sono mobilitati per salvaguardare il Parco Don Bosco e per ristrutturare le scuole Fabio Besta. La scelta politica di Lepore sarà quella di considerare la sostanza delle istanze dei comitati, delle associazioni ecologiste e del vasto movimento che si è pronunciato contro il proposito dell'Amministrazione di edificare la nuova scuola Quattrofoglie, consumando suolo vergine, abbattendo decine di alberi e (successivamente) le Besta? La Giunta si presenterà con una sintesi di governo nuova, possibile, unificante: una scuola Besta (ri)qualificata in un Parco salvaguardato. O, al contrario, insisterà per avviare, prima possibile, "il cantiere" cocciutamente sostenuto da una parte di Amministratori e politici PD?
Nelle ultime settimane si sono susseguiti fatti che non promettono nulla di buono. Infatti, dopo i ripetuti tentativi di sfida portati avanti con parole d'ordine tipiche di ceti sociali conservatori e di partiti privi di visione ("scuola contro alberi", ovvero "nuovi servizi vs rigenerazione urbana") l'Amministrazione comunale ha fatto ricorso a polizia e carabinieri in assetto anti sommossa per vincere la resistenza civile non violenta dei cittadini. E solo dopo le cariche e un braccio rotto ad un 70enne, le botte e l'arresto notturno di uno studente 19enne ex Besta (oggi in libertà e in attesa di processo) il Sindaco ha deciso di avviare un problematico confronto, che ha messo allo stesso tavolo "pro Besta e Don Bosco" e "pro Quattrofoglie". Sono tuttavia continuate intimidazioni e identificazioni della polizia verso attivisti (giovani e 80enni) impegnati nella mobilitazione ambientalista, che recentemente anche una sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto fondata su "fini nobili".
Infine, venerdì, l'ultima "mossa del Comune" (titola il Corriere): "spuntano 500mila euro per le Besta" (il Carlino). Per la Vice Sindaca "una replica concreta a una preoccupazione legittima" (la Repubblica) ovvero "una risposta concreta ai timori dei cittadini" (il Corriere). Per l'Assessore all'Urbanistica "un piano epocale", parte di un investimento complessivo di "17 milioni per il verde urbano" da "concludere entro il 2026", che "trasformerà la Città". E Raffaele Laudani precisa: "non governiamo in risposta ai comitati" (la Repubblica).
Quanto al Don Bosco, pare di capire che "la strada" imboccata dall'Amministrazione comunale non sia quella "maestra" che si sostanzia nel ricercare soluzioni di qualità strutturale, didattica, educativa che non arrechino ulteriori danni al patrimonio naturale esistente. Con significativo risparmio di risorse naturali, materiali e finanziarie.
Salvo auspicabili smentite, Lepore e C. restano così prigionieri dell'idea "costruiamo (la nuova Quattrofoglie) consumando (suolo vergine) e abbattendo (alberi ed arbusti)" per poi "distruggere (le Besta) e rifare (un nuovo Parco Don Bosco)". Della serie nota: "sfruttiamo" ancora materie e territorio e successivamente "mitighiamo" e "compensiamo".
Le parole dell'Assessore Laudani sulla "trasformazione epocale" meritano però ulteriori considerazioni e prossimi approfondimenti. Del resto sono in linea con altre affermazioni fatte dal Sindaco Lepore circa l'importanza dei cantieri aperti o che si vogliono aprire nei prossimi mesi.
Che Bologna vivremo nel 2030? Sulla base delle scelte, delle priorità, degli investimenti di oggi?
Colpiscono alcune cifre esposte da Assessori e Sindaco.
I "17 milioni per il verde" sono sicuramente importanti. Soprattutto se contengono progetti di "riduzione dell'asfalto, del cemento e del mattone", se impiegati in interventi di ripristino naturale di terreni edificati: il riferimento alla Montagnola può essere interessante, è un esempio e va discusso.
Non può tuttavia sfuggire che Sindaco, pochi Assessori, alcuni Ministri e dirigenti di Enti nazionali (da Invimit a Cassa Depositi e Prestiti) dopo avere avviato i lavori per il Tecnopolo, stanno trattando sul futuro di varie aree ex militari e demaniali: dalla ex Caserma Perotti alla ex Mazzoni, dalla ex Stamoto, ai Prati di Caprara. Poi ci sono aree "selvagge" come Bertalia - Lazzaretto o importanti cunei agricoli in San Donato San Vitale, al Navile e oltre il Reno Borgo Panigale che muovono vari e contrastanti interessi, nonché appetiti di grandi gruppi speculativi. E ancora: Aeroporto, Fiera, "F.I.CO." con le contraddizioni in essere e i progetti di ulteriore sviluppo in capo alle rispettive proprietà pubbliche-private ... Quindi gli Stadi (per un Bologna che conquista l'Europa) e i palasport (per società storiche di basket - Virtus e Fortitudo - che ci provano). E qui le cifre degli investimenti e le voci di Bilancio si moltiplicano alla ennesima potenza.
La "trasformazione epocale" di Bologna di cui parlano gli Amministratori bolognesi è determinata da tutto questo. E dalle infrastrutture annunciate, volute e discusse.
Il Sindaco, qualche amministratore e politico parlano con una enfasi spropositata di trasporto pubblico, delle due linee (rossa e verde) del tram (ridimensionate e riviste) e di Servizio Ferroviario Metropolitano. Riguardo a quest'ultimo, è il caso di ribadire che la linea Porretta - Pianoro non è affatto la rete progettata e attesa da oltre 20 anni! Mancano ancora 4 stazioni urbane previste in Progetto; il passante di collegamento in Stazione Centrale per le linee suburbane; la Bologna - Portomaggiore è interrotta da oltre un anno e dalla Stazione Centrale alle Roveri si viaggia con bus sostitutivi nel traffico urbano, con i tempi previsti per i lavori di interramento imposti per un solo binario che continuano a slittare. E nessun Amministratore ha chiesto di investire risorse europee per accelerare questa grande ed utile opera! Con quale crono-programma si procede?
C'è poi la questione irrisolta e controversa del Passante di Bologna. Ora Matteo Lepore parla di 3,5 miliardi e si dice preoccupato per il taglio di 400 milioni che teme siano relativi ad interventi "concordati" di mitigazione e compensazione per l'aumento dei mezzi che ASPI prevede attraverseranno la Città sul nuovo nastro di asfalto e cemento a 16-18 corsie che si vuole costruire.
Otto anni fa l'impegno di spesa previsto per l'opera sottoscritta da Bonaccini, Castellucci, Merola e Renzi era di 650 milioni. Lievitati a 2 miliardi in seguito agli accordi annunciati nel 2021. Cosa ha determinato le ultime stime?
I cittadini, le loro rappresentanze e le assemblee elettive hanno il diritto - dovere di sapere, capire e valutare. Tante cose sono cambiate in questi anni. E verifiche di merito, aggiornate, puntuali, critiche sono indispensabili. Soprattutto dopo il maggio 2023, con il portato di distruzioni e sofferenze. Ancora non risolte.
Queste Amministrazioni locali e quella della Regione Emilia Romagna che ancora non hanno risolto la questione delle risorse necessarie per fronteggiare i danni delle alluvioni e delle frane di un anno fa, possono continuare come nulla fosse successo a investire miliardi in ulteriori strade ed autostrade?
Giunte e maggioranze politiche lungimiranti possono continuare a sopportare la chiusura di decine di parchi, giardini ed aree pubbliche, per i cantieri del Lotto 0 e per lavori propedeutici alla approvazione definitiva del Progetto Esecutivo di un Asse viario a 18 corsie fermo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del Ministro Matteo Salvini?
Non è questo il tempo per riconsiderare complessivamente e, tutti insieme, le "trasformazioni epocali" utili e necessarie per la Città e per la Regione, per il Paese e per l'Europa?
"Rifiuti, smog e picchi di calore. Così soffoca l'Emilia Romagna" titola la Repubblica l'articolo di Sabrina Camonchia che informa sull'ultimo Rapporto IRES sull'ambiente. Vale la pena ragionare, con più cultura e più natura, per la conversione ecologica delle nostre comunità. Qui ed ora.
"Serve aria nuova" sostiene in questa intervista a la Repubblica Matteo Lepore ... E ancora: "l'ambientalismo, oggi, è fondamentale" ... (30 aprile 2024) |
Matteo Lepore al Carlino: "Penso al terzo settore, che ha temi sociali some l'abitare e l'ambiente ora fuori dai radar politici" ... (30 aprile 2024) |
"C'è chi preferisce 20 pioppi ad una nuova scuola" ... riporta il Carlino dell'intervento di Daniele Ara a margine degli stati generali della scuola pubblica in CGIL (3 maggio 2024) |
La pagina del Corriere con le affermazioni di Ara a fondo pagina ... Mentre campeggia un articolo "un anno dopo l'alluvione. Ancora mille sfollati, si acceleri" (3 maggio 2024) |
"Caso Besta, la mossa del Comune" titola il Corriere ... Sopra "l'alluvione un anno dopo, il bilancio: lavori in corso e ristori a singhiozzo" (4 maggio 2024) |
"Per il Don Bosco 500mila euro" ... l'articolo del Corriere (4 maggio 2024) |
Il titolo del Carlino: "e spuntano 55mila euro per le Besta" ... (4 maggio 2024) |
La pagina di la Repubblica: tra "Piano epocale" e "Rapporto IRES sull'ambiente. Rifiuti, smog e picchi di calore. Così soffoca l'Emilia Romagna" ... (4 maggio 2024) |
La Repubblica, il giorno dopo: "Lo scontro sull'ambiente. E il dialogo"? (5 maggio 2024) |
Sul Corriere di Bologna gli argomenti del Comitato Besta e Don Bosco" ... (5 maggio 2024) |
L'articolo del Carlino ... (5 maggio 2024) |
Il caso degli "eco-attivisti" sulla pagina del Corriere di Bologna: per il Tribunale "uno scopo superiore dietro i blitz sulla tangenziale" ... (1 maggio 2024) |
Il titolo di la Repubblica sulla sentenza del Giudice nei confronti di tre attivisti di Ultima Generazione che hanno bloccato la tangenziale: "Scopi nobili" ... (1 maggio 2024) |
Una delle promotrici motiva le ragioni dell'iniziativa ... |
Tra i numerosi interventi un attivista dei comitati che sostengono la regolamentazione del traffico aereo del Guglielmo Marconi, "uno dei 4 aeroporti della Regione" ... |
Daniela Rocca argomenta a nome del Comitato Besta Don Bosco ... |
Dai partecipanti un caloroso grazie e un attestato di solidarietà a Dante Regazzi, che ringrazia ... |
Spazio al concerto resistente, con musica, parole e canto ... |
Il manifesto dell'iniziativa del 28 aprile ... |
Il manifesto di Legambiente per il prossimo incontro della Scuola di Formazione ... Sempre giovedì 9, a Faenza un altro appuntamento di confronto a un anno dall'alluvione: "Ricostruire meglio", vedi qui il programma. |
Non posso e non voglio interpretare Lepore. Ma rilevo pure io la distanza tra le affermazioni politiche pubblicate su la Repubblica il 30 aprile e tanti atti amministrativi assunti come primo cittadino di Bologna. Le Besta? Non solo. Ma anche lì ciò che disturba maggiormente è la mancanza di dati e analisi a supporto delle deliberazioni. Inoltre trovo insopportabile l'ossessivo ribaltamento di posizioni effettive. Ad esempio i Comitati Besta e Don Bosco che vengono presentati come "no Besta" mentre quello favorevole alla "nuova scuola Quattro foglie" e alla demolizione del plesso del 1984 viene proposto come "si Besta". Simili accorgimenti espositivi indicano una manipolazione della realtà che squalifica chi la esercita. Peccato siano i nostri amministratori.
RispondiEliminaF.78
Condivido.
EliminaE chiedo a tutti di restare ai fondamentali in questo confronto politico sul futuro della Città e del Paese.
L'alternativa è e deve restare tra chi vuole investimenti qualificati nel segno della conversione ecologica delle comunità e chi pratica e vuole continuare a praticare interventi in opere inutili, sbagliate o prive di sostenibilità e di rispetto per il patrimonio naturale necessario agli ecosistemi e alla salute delle persone.
Purtroppo c'è chi tenta di confondetele idee e le posizioni in campo. E chi invita a guardare il dito anziché la luna.
Gianni
La vera questione irrisolta per il governo del territorio è se mediare gli interessi dell'economia con quelli dell'ecologia, oppure se l'intelligenza collettiva vuole ricercare benessere, lavoro, imprese nel pieno rispetto dell'ambiente e della natura.
RispondiEliminaQuesto a mio avviso segna lo spartiacque politico tra chi vuole CONVERSIONE ECOLOGICA e chi procede con OPERE INQUINANTI & COMPENSAZIONI.
Sono indirizzi di segno opposto, che meritano di essere rispettati, senza accampare scuse o falsità.
M.
Sottoscrivo.
EliminaGianni
Grazie. Trovo gli scritti su questo spazio una boccata di ossigeno. Ricostruzioni di fatti e personaggi nelle loro opposte sfaccettature. Un racconto onesto che vorrei trovare quotidianamente in un giornale che non c'è.
RispondiEliminaDa qui nasce anche la mia critica. La cadenza degli articoli regolarmente ritardata. Per dire: questa mattina ero passata per leggere un commento rispetto all'incontro in Comune di lunedì tra Emily Clancy, i tecnici e i comitati. Mi sarebbe stato utile. Arriverà?
Anna
Grazie Anna!
EliminaContributi sempre utili e su cui riflettere.
Ecco, intanto, il comunicato stampa del Comitato Besta Don Bosco scritto in seguito all'incontro di lunedì a Palazzo d'Accursio.
Gianni
QUATTRO FOGLIE ( DI FICO)
Il sindaco Lepore si dichiara dispiaciuto e continua a rilanciare i prossimi incontri, pur non essendo venuto lunedì, mentre in precedenza si era presentato “attrezzato” della sola brochure promozionale del progetto 4 foglie.
Ma è Clancy che fa saltare il tavolo!
Alla nostra richiesta di valutare ed, eventualmente, decidere soluzioni alternative al progetto Quattro foglie, salvando il parco Don Bosco, Clancy risponde “NÉ SI, NÉ NO”
Forse abbiamo un' idea differente di partecipazione.
Non come tavoli in cui la decisione è stata già presa e i cittadini sono convocati solo per decidere se la nuova scuola va dipinta di verde o di rosso.
La vicesindaca dice che non è stato possibile " entrare nel merito".
Ma noi siamo entrati nel merito del progetto, rimanendo al tavolo, e il fisico e climatologo, ex direttore dell’ARPAE, Vittorio Marletto ha parlato dei danni ambientali che la realizzazione di questo piano potrebbe produrre, incidendo maggiormente nei processi di cambiamento climatico.
Piuttosto l'assessora all’ambiente Clancy non è stata in grado di rispondere a queste importanti riflessioni.
Poi, a sorpresa, un esponente del “comitato del si” è intervenuto, ribadendo la necessità di riprendere ad abbattere gli alberi per costruire la nuova scuola, decretando così la fine della discussione.
E non abbiamo potuto aggiungere le considerazioni di Daniele Zanzi, agronomo di fama internazionale, che ci spiega come il progetto “4 foglie” sia propagandistico e lacunoso dal punto di vista del calcolo dei costi e dei benefici ambientali. E delle ripercussioni sulla salute dei cittadini.
Quelle della progettista Fioretta Gualdi che sottolineavano come il nuovo progetto sarebbe, non solo più dispendioso ma, perfino peggiorativo e carente rispetto a quello attuale.
E quelle di Fausto Bonafede, biologo, naturalista e consulente scientifico del WWF, che avrebbe spiegato che sul piano ambientale e delle emissioni climalteranti è quasi sempre più conveniente ristrutturare il vecchio edificio piuttosto che abbatterlo per costruirne uno nuovo.
Cos'altro possiamo leggere nelle dichiarazioni successive della vicesindaca?
Il tentativo di scaricare la colpa dell' esito dell'incontro sul comitato Besta, dopo aver cercato di comprare il consenso dei cittadini, con l' assurda proposta di un ulteriore sperpero di denaro pubblico: ben 500 mila euro, per un “maxi piano green di riqualificazione” (oltre a quello già preventivato e sempre a debito della cittadinanza).
Vorremmo che l’amministrazione ascoltasse le nostre ragioni e ci rispondesse sulla possibilità di ristrutturare l'attuale scuola, senza abbattere il parco, cosa che finora si è rifiutata di fare. Solo così si potrebbe aprire un vero dialogo.
Le nostre posizioni sono il frutto, non solo della percezione dell' importanza del parco da parte degli abitanti del quartiere, in una zona così densamente urbanizzata ma, anche, di studi approfonditi, in diversi campi (climatologia, botanica, ecologia, pedagogia, ingegneria...) e svolti da esperti riconosciuti a livello nazionale e internazionale e precedentemente citati.
Ma ancora di più ci interessa dialogare con la cittadinanza, perché l’assetto della città non è affare privato del sindaco e della giunta, ma tocca pesantemente / personalmente / direttamente la vita delle persone.
Il nostro modello di città non è un parco giochi per turisti, fatto solo di B&B e speculazione. La salvaguardia del Parco Don Bosco e delle scuole Besta è il simbolo della tutela del bene pubblico e dei reali bisogni dei cittadini.
Ad un anno dall'alluvione i partiti di destra e sinistra non hanno ancora fatto i conti giusti con la questione ambiente - clima [1] e quella sociale - risorse [2].
RispondiEliminaChe senso ha rifare dalle fondamenta una scuola dopo 40 anni e poi accorgersi che dal progetto economico di 17 milioni mancano 500 mila euro per il verde?
E quale uso dei soldi pubblici assennato è quello che non capisce che nell'ultimo anno sono cambiate le priorità anche a Bologna?
L.
Mi interessa particolarmente la ricerca Ires. Intanto perché affronta pesanti palle al piede per lo sviluppo dell'Emilia Romagna: rifiuti, smog, picchi di calore. Inoltre perché rappresenta istanze sindacali di particolare rilevanza per procedere nei cambiamenti necessari. Inquinare meno e produrre con maggiore finalità sociale è decisivo, ma i lavoratori saranno protagonisti attivi? O si opporranno per timore del proprio lavoro e dei propri redditi? Vedi Francia.
RispondiEliminaChe dice la Cgil?
Ciao!
Sul Don Bosco è lotta per difendere natura e salute. Nulla da aggiungere. Oltre viale Aldo Moro un nuovo proposito: palazzetto Virtus, supermercato, parcheggi.....
RispondiEliminaChe fare????