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Natura e cultura alla mobilitazione bolognese di Fridays for Future di venerdì 19 aprile ... |
Capirsi è sempre più difficile. Anche quando si dovrebbe parlare la stessa lingua, lo stesso "dialetto". Quando esperienze accomunano persone, che si ritengono tutte "progressiste", di sinistra, informate sui fatti, che hanno responsabilità pubbliche o che le hanno avute.
L'Amministrazione comunale di Bologna venerdì pomeriggio ha scritto una nota che inizia così: "Peccato l'assenza del comitato no Besta al primo incontro di confronto".
A chi si riferiva parlando di "comitato no Besta"?
A quei cittadini residenti che si sono auto organizzati nel Quartiere San Donato San Vitale e in Città per rigenerare, riqualificare, ristrutturare proprio le scuole Fabio Besta che la Giunta Lepore vorrebbe abbattere entro il 2026, per costruire a fianco - con un impegno di spesa di 18 milioni, di cui 2 dal PNRR - una nuova scuola: "la Quattrofoglie". Ma, evidentemente, per l'attuale Amministrazione presentare "i fronti" in campo "pro Besta" e "pro Quattrofoglie" non è ritenuto utile.
Passiamo al "primo incontro di confronto". Prosegue la nota:"non sarà possibile ritardare troppo la partenza del cantiere". Inevitabile una domanda: se "la sospensione dei lavori" annunciata il 7 aprile scorso ha per Lepore e C. un esito già definito nella ripartenza "del cantiere" (quel cantiere!) di quale "confronto" e possibile "incontro" si parla?
Le tesi del Comitato Besta e del più vasto movimento "pro Don Bosco" che si è mobilitato negli ultimi mesi è noto: fermare il consumo di suolo, difendere gli alberi e il verde urbano. Da qui la proposta al Comune ed al Quartiere di riconsiderare l'intervento (costruttivo e distruttivo) annunciato e trovare una diversa "sintesi di governo" che possa soddisfare tanto "il fronte ambientalista bolognese" che coinvolge WWF, Italia Nostra, Legambiente, Fridays for Future, Extinction Rebellion, Bologna for Climate Justice, AMO Bologna, l'Assemblea No Passante e tante altre personalità e Comitati locali, quanto i cittadini ed il Comitato prevalentemente interessati a migliorare le prestazioni energetiche, sismiche, di attività didattica, educativa, formativa e sociale delle scuole del Quartiere.
Si può fare? Si, si può! Volendo ascoltare, considerare e rielaborare.
Nessun progetto è immodificabile. Lo hanno dimostrato anche il Sindaco e la sua Giunta di recente. A lavori del tram avviati (con fondi del PNRR) sono stati introdotti cambiamenti. "Niente sottopasso in Piazza de l'Unità" hanno titolato i giornali. Sottotitolo: "salvati 40 alberi".
Bene. Un passo avanti, condiviso. Una decisione netta, politica ed amministrativa. Anche in questo caso risultato di partecipazione popolare, di una critica argomentata e di un conflitto (aperto da un Comitato di cittadini). Normalità democratica. Dunque replicabile ed auspicabile. Anche perché come scrive ancora la nota di venerdì dell'Amministrazione "non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B". Giusto. Non devono esserci cittadini con diversi diritti, in nessun quartiere, in nessuna periferia.
Sempre per capirsi, il Comitato (pro) Besta, il movimento pro Don Bosco e il vasto "fronte" ecologista e di cittadini pro natura e pro cultura tra le molte iniziative organizzate negli ultimi mesi ha promosso, a partire dal 12 febbraio e per sette settimane consecutive, "Biblioteca in Comune": la consegna, giorno dopo giorno, di 41 libri a Lepore (sempre impegnato) tramite il personale dell'anticamera di Palazzo d'Accursio e la segreteria del Sindaco. Volumi storici e di attualità, testi di autori locali, nazionali ed internazionali.
Insomma la critica forte, determinata, senza sconti, di propositiva all'Amministrazione Lepore (come a quella regionale di Bonaccini, come quella ai Governi nazionali che si susseguono) è che nei progetti e negli atti, nella pianificazione del territorio e negli investimenti infrastrutturali mancano di una "visione" generale, un indirizzo strategico di conversione ecologica e di giustizia sociale. Mancano ancora conteggi sui beni naturali, sui valori contenuti e rinnovati, aggiunti e/o sottratti del patrimonio comune (indivisibile) rappresentato dal suolo, dall'acqua, dall'aria, dalla biodiversità vegetale ed animale. Una valutazione puntuale, costante su quantità e qualità di questi elementi essenziali per la vita umana, per la salute delle persone e per la prevenzione delle malattie. Che incide sul benessere delle comunità, sulla felicità degli individui, sulle spese della sanità e delle famiglie.
In una recente intervista il Sindaco ha detto: stiamo "facendo tanti cantieri che Bologna aspettava" da decenni. Il titolo del Corriere è secco: "Disagi inevitabili ma tempi rapidi, così cambieremo il volto della città". Conclude Lepore: "Il Passante esiste da quando il sindaco Dozza fece la tangenziale e da allora Bologna è attraversata dal traffico di tutta Italia. Ora ci sono 3,5 miliardi di euro che Autostrade e il Ministero si sono impegnati a mettere per il nostro territorio con opere di mitigazione e compensazione per ridurre l'impatto dell'esistente. Più si ritarda la partenza di questi lavori, più si crea un danno. D'ora in poi non aspetteremo solo ciò che ci viene detto ma valuteremo come tutelarci".
Ci sono almeno tre punti da chiarire. Su cui Sindaco e Ministri, partiti e governi debbono assumere precise responsabilità.
1. "Tre miliardi e mezzo"? Di che parla il Sindaco? Quando Renzi, Bonaccini, Merola e Giovanni Castellucci (nella primavera del 2016) cambiarono repentinamente "il progetto" sostenuto per oltre un decennio (il Passante di 35-40 km. nella pianura a Nord di Bologna) e sottoscrissero il Passante di Mezzo - senza alcun coinvolgimento delle Assemblee Elettive e dei cittadini - si parlava di una cifra decisamente inferiore al miliardo di euro. Poi raddoppiata con il passaggio al "Passante di ultima generazione". Ma ora l'ulteriore raddoppio a 3.5 miliardi cosa includerebbe? Come è possibile e motivato? Urgono risposte!
2. Lepore rivendica il diritto alla "tutela". E' doveroso approfondire. "Tutelarci" da chi e da cosa? Perché a proposito di una democrazia costituzionale come quella italiana, analogo diritto hanno a lungo provato ad esercitare cittadin3 ed associazioni insoddisfatt3 delle Valutazioni fatte dalle autorità competenti sulle conseguenze ambientali e sanitarie che questa "grande opera" comporterebbe verso persone e comunità. Eppure il TAR ha rigettato questa richiesta e chiesto ai singoli cittadini ricorrenti di fare fronte alle spese processuali per diverse decine di migliaia di euro. Con il Comune di Bologna e la Regione Emilia Romagna (che dovrebbero riscuotere!) pronti a incassare, senza rendersi conto della "offesa" che una simile procedura arreca alla credibilità della giustizia e della Democrazia.
3. Infine, forse la questione più seria e nuova per capirsi, per provare a confrontarsi davvero e a ragionare insieme. A quasi un anno dalle alluvioni che hanno sconvolto nel maggio 2023 la Romagna e tanta parte di Bologna. Matteo Lepore e C. ritengono davvero che i fatti enormi e sconvolgenti del maggio 2023 non richiedano - qui ed ora - una revisione drastica e radicale di propositi e di "cantieri" pensati ed "aspettati" da anni, da decenni, in alcuni casi dal secolo scorso?
La Città che si ama definire "più progressista d'Italia" e che pure ha riconosciuto nel suo Consiglio Comunale "lo stato di emergenza climatica ed ecologica", che vuole "raggiungere la neutralità di emissioni di CO2" in anticipo sull'Europa" può rinunciare ad una messa in discussione di una parte significativa dei propositi "del passato"? Innanzitutto le sedici - diciotto corsie di asfalto e cemento stradale che si vorrebbe attraversassero Bologna? E la cosiddetta "valorizzazione" economica e finanziaria delle aree ex militari e/o demaniali (dalla ex caserma Perotti ai Prati di Caprara Est ed Ovest, dalla ex Mazzoni alla ex Masini, dalla ex STAMOTO alla ex STAVECO). O cunei agricoli e di verde come quelli a Nord oggetto di mire speculative di costruttori e di operazioni immobiliari vendute come "sociali".
Nonché
le raccomandazioni degli illustri professori delle Università di Bologna, Firenze, Padova e Torino che hanno scritto il
Rapporto sugli eventi meteorologici del maggio 2023 commissionato dalla Regione. Dove, nelle conclusioni (da leggere integralmente) sta scritto:
"procedere ad attente verifiche sulla pianificazione del territorio" affinché "vadano ad agire concretamente sulla riduzione del consumo di suolo e sul ripristino delle aree di pertinenza fluviale". E, ancora, "per questi obiettivi sono necessarie una decisa semplificazione burocratica e delle opportune agevolazioni fiscali che rendano più convenienti le ristrutturazioni e le riqualificazioni delle aree già edificate e abbandonate, piuttosto che le nuove edificazioni su terreni “vergini”.
Signor Sindaco, non fugga dalle responsabilità politiche e di governo del momento.
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L'intervista del Sindaco di Bologna al Corriere: "Stiamo cambiando la città, rimboccandoci le maniche e facendo tanti cantieri che Bologna aspettava. Se vogliamo recuperare i ritardi del passato" ... (18 aprile 2024). "Recuperare i ritardi" è necessario, basta intendersi su quali sono: i cantieri sono diversi e la qualità della vita può cambiare in meglio o in peggio! Dipende dalle priorità.
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L'obiettivo del Passante di Mezzo, di altre corsie, strade ed autostrade in Regione (per 3,5 miliardi) - qui la risposta al Corriere del Sindaco - non può essere prioritario rispetto a investimenti sostanziosi per potenziare trasporti su ferro e collettivi competitivi, per pendolari e merci ...
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-------------------------------------------------------------------------Nota dell’Amministrazione comunale
Peccato l'assenza del comitato no Besta al primo incontro di confronto con l'amministrazione. Ci hanno richiesto circa 1000 pagine di documenti e abbiamo preparato una chiavetta che possono venire a ritirare, da oggi la trovano in Comune. Gli incontri, per quanto ci riguarda, proseguiranno così come la disponibilità dell’amministrazione, ma non sarà possibile ritardare troppo la partenza del cantiere. In ogni caso, il Sindaco ritiene corretto che tutto ciò che viene detto e ascoltato nei tavoli di confronto sia a disposizione di tutti e due i comitati di cittadini, sia quelli contratri che quelli favorevoli, non ci sono infatti cittadini di serie A e cittadini di serie B. I genitori e gli insegnanti dell'istituto comprensivo hanno partecipato per un oltre un anno al percorso di definizione del progetto e oggi sono in gran parte favorevoli come abbiamo avuto modo di rilevare nell'incontro con il consiglio d'istituto e nuovamente anche oggi al tavolo di confronto. Chiederci di escluderli non è ammissibile. Pertanto facciamo ancora una volta appello al dialogo da parte di chi protesta.
Due info di contesto: l’incontro è durato circa due ore ed erano presenti oltre ai rappresentati del comitato a favore della nuova scuola, il Sindaco, la vice sindaca, la capodigabinetto, circa dieci tra tecnici e progettisti.
Bologna, 19 aprile 2024
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Una cronaca utile, una interpretazione di fatti che sollecita approfondimenti. Grazie!
RispondiEliminaGrazie a te.
EliminaApprofondire le questioni è l'obiettivo di tgcoop.
Gianni
Il caso don bosco a me pare dire che il comune di lepore non ha a cuore il 2030-2050.
RispondiEliminaIl consumo di suolo e l'abbattimento di alberi adulti è ripetuto e miope. Scrivere ci siamo rotti i polmoni non è fantasia ma politica basata sulle esperienze di vita.
Quella che i partiti non praticano. Il loro mondo preferisce litigare sui prossimi candidati al parlamento europeo o in regione. Non capiscono che a noi interessa ciò che vogliono fare quando entrano nei palazzi del potere. E questo non ci è chiaro o quando lo è ci pare assurdo. Come in troppi casi avviene a Bologna. E chi si appella non ha giustizia.
a.m.
La crisi di Democrazia è conclamata.
EliminaPartiti autoreferenziali. Giustizia assente. Imprese e grandi gruppi economici e finanziari interessati al massimo profitto e privi di responsabilità sociale.
La risposta? A me piace ricordare la frase di Antonio Gramsci sul primo numero di L'Ordine Nuovo:
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza".
Gianni
Siamo a 3.5 milioni per il gassante di mezzo?! Per reggere opere fuori di testa, aumentare le dotazioni è indispensabile.
RispondiEliminaCosì da convincere incerti, neutralizzare riottosi, isolare irriducibili.
È il sistema, bellezza.
Mario C.
Mario C. mi spiace averti contagiato.
EliminaLepore ha parlato di 3,5 miliardi, non 3,5 milioni.
Sul resto nulla da correggere.
Gianni
Occhio. Al punto 1. scrivi tre milioni e mezzo. Ma sono miliardi. Ovvio.
RispondiEliminaCiao!
Si, certo. Grazie!
EliminaHo corretto.
Gianni
Ho impiegato due ore a leggere il Rapporto della Commissione istituita dalla Regione su alluvioni e frane del maggio 2023. Sono una bomba! Perché nessuno ne parla? Le raccomandazioni dei professori sono fortissime e segnano una sentenza definitiva su molti progetti di Bonaccini e Lepore. Ti credo che il presidente della regione cerchi rifugio al parlamento europeo.
RispondiEliminam.m.
Non credo che chi cerca "rifugio" lo faccia sottoponendo al voto. Di Bonaccini si possono condividere o no le idee, ma va riconosciuto che ci ha sempre messo la faccia. Non ho letto il Rapporto di 160 pagine ma, anche in questo caso riconosciamo che la loro nomina è stata fatta dalla giunta della Regione. Evidentemente senza pregiudizi. Ora semmai esiliato che le risposte politiche e di governo siano conseguenti.
EliminaPD-mda
NB.
EliminaIl correttore automatico colpisce sempre chi non è uso rileggere:
- sottoponendosi non sottoponendo
- esigiamo non esiliato.
PD-mda