venerdì 22 marzo 2024

Lettera di una mamma al Sindaco di Bologna ...

Anche il 21 aprile a Bologna si tagliano alberi: per un progetto esecutivo del tram da rivedere 











La primavera al parco Don Bosco inizia con il taglio di decine di alberi: uno scempio sull'intero lato di via Serena, la fila di piante che proteggeva il parco dalla strada totalmente abbattuta dalle motoseghe di Lepore / Clancy.
Stamattina alle 7, con grande dispiegamento di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, gli operai del cantiere del tram hanno potuto svolgere il loro ingrato lavoro sotto lo sguardo di decine di cittadini che si chiedevano perché un'altra inutile e dolorosa offesa al verde cittadino.

Se un' opera che dovrebbe essere apprezzata da tutti si trasforma in un'inspiegabile aggressione verso l'ambiente e la salute dei cittadini attraverso il continuo taglio di alberi, come sta avvenendo da Borgo Panigale a San Donato, c'é una contraddizione evidente.

Se per realizzare la linea del tram si devono impegnare decine e decine di agenti con scudi e manganelli, c'è un problema.

E' che la linea del tram, mezzo pubblico per eccellenza, non prevede la tutela del verde e privilegia ancora una volta il flusso veicolare, il sottopasso da realizzare in via Ferrarese con l'ennesimo sacrificio di alberi è in questo senso esemplare. E così è successo stamattina in via Serena, dove un'alternativa alla distruzione del verde era possibile ma si è preferito tagliare le piante.

Il Comitato Besta intanto ha informato Sindaco e Vicesindaco di un esposto, presentato ai Carabinieri Forestali, congiuntamente al Comitato Don Bosco, per tutelare la nidificazione iniziata da qualche giorno al parco e come previsto dalla legge n.157/92.

La partecipazione cittadina è continuamente osteggiata dall'amministrazione se il Sindaco deve ricorrere a parole di disprezzo verso i cittadini, con la surreale affermazione che il Comitato Besta sarebbe sostenuto dalla destra.

Del resto non volendo incontrare il comitato come può la giunta riconoscerne i membri? Per facilitarne il compito alleghiamo la lettera di una mamma scritta proprio stamattina e che ci pare la miglior risposta alle ridicole parole di Lepore.

Comitato Besta Don Bosco                                                      Bologna, 21 marzo 2024


LETTERA IN DIFESA DEL PARCO DON BOSCO    

Signor sindaco, nel momento in cui scrivo questa lettera alcuni alberi del Parco Don Bosco, quelli che si affacciano su via Serena e che sono stati transennati tre giorni fa, a detta del capocantiere, “per motivi di protezione”, vengono ora abbattuti per i lavori del tram. Si era fatto molto scalpore lunedì 18 marzo, quando alcuni quotidiani in linea con le politiche dell’attuale Amministrazione riportavano l’evento deridendo chi allora presidiava il parco in maniera pacifica. Era stata fatta una promessa a quelle persone che oggi non è stata mantenuta, vale a dire, che le transenne avrebbero protetto alberi e arbusti dai lavori del tram.

Caro sindaco, vorrei dirle che una delle prime cose che i genitori insegnano ai propri figli è che le bugie non si dicono. Ma che messaggio arriva ai ragazzi di oggi, se a nascondere la verità sono proprio le persone al potere qui a Bologna, e che per giunta si professano di sinistra? Oggi i bambini che sono andati a scuola hanno visto i camion della polizia parcheggiati davanti al parco, mentre diversi residenti e cittadini protestavano pacificamente al suo interno.

Perché oggi a presidiare e vivere il parco ci sono i cittadini di Bologna, non i centri sociali o la destra, come si vuol far credere. Ci sono dei residenti, degli studenti, alcuni genitori e insegnanti che hanno lo stesso obiettivo: preservare la biodiversità e le forme di vita di questo piccolo parco nel quartiere San Donato. Tutelare le piante e gli animali che questo bosco urbano lo abitano, significa anche pensare alla salute dei cittadini di domani. Significa difendere un’area verde con l’unica arma consentita ai cittadini, quella della protesta pacifica contro gli agenti della polizia chiamati e mobilitati sul posto da chi questo bosco lo vuole distruggere.

Io sono una residente e una mamma e sono sconcertata all’idea che quest’angolo di pace e di tranquillità, verrà presto spazzato via per fare posto al suo interno ad un polo scolastico con una  palestra di proporzioni wagneriane, firmata CONI.

William Shakespeare diceva secoli fa: “siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni” (“We are stuff that dreams are made of”). E chi non ha mai sognato una casetta sull’albero?

Nel Parco Don Bosco ci sono delle casette. Non sono eleganti come quelle realizzate in legno, ma hanno un grande valore agli occhi di chi conosce la storia recente di questo parco. Sono il simbolo della lotta contro la distruzione di un polmone verde in una area molto trafficata e cementificata, sono la voce dei cittadini che la colata di cemento all’interno del parco pubblico proprio non la vogliono. Danno voce ai sogni delle persone che l’abbattimento di questi poveri alberi, la rifiutano, perché una scuola all’interno del parco è già presente. Sono nate, le casette,  spontaneamente e questo le rende davvero bellissime. All’interno di questo parco c’è anche un’altalena, che accoglie i bambini che vi entrano. Rave, caro sindaco? Non credo proprio.

Dove sono le destre, signor sindaco? Io faccio spesso delle passeggiate nel parco, francamente nelle destre non mi sono mai imbattuta. Personalmente ho sempre votato la sinistra, perché ne condivido i valori. La tutela dell’ambiente e del verde cittadino dovrebbe essere tra questi. E non solo sulla carta.

Se oggi, nel quartiere San Donato di Bologna, difendere un parco dalla cementificazione significa essere di destra, allora lo sono. Se esprimere la propria opinione in quanto cittadina di questa città, residente di questo quartiere e genitore, significa improvvisamente essere di destra agli occhi di chi invece vuole un polo scolastico mastodontico con una palestra firmata CONI all’interno del parco, allora e solo allora, sono di destra.  Perché oggi più che mai, difendere l’ambiente in cui viviamo significa fare politica.

Nella speranza, forse vana, di far riflettere i “benpensanti” su quello che sta avvenendo oggi in questa area di Bologna, in questo IC 10, dove si sta fomentando l’odio e la divisione anche tra i genitori, allo scopo di perseguire politiche poco trasparenti e non favorevoli alla salute di chi in questo quartiere ci dovrà rimanere, perché non ha i mezzi per comprare casa in un’area più verde di questa città. 

M., una residente e mamma dell’I.C. 10                                           Bologna, 21 marzo 2024



Fotocronaca di inizio primavera al Parco Don Bosco (21 marzo 2024)


Le primissime ore del mattino ...

In Caduti della via Fani parcheggiano contingenti di Polizia ...


In Viale Aldo Moro carabinieri ...


Una fila di agenti della PS entra al Parco Don Bosco insieme agli operai che hanno il compito di spostare di 2 metri le transenne posizionate solo lunedì scorso ...


Altri operai al lavoro sul lato del Parco prospiciente viale Aldo Moro (sotto il controllo dai carabinieri) ... 




Una decina di poliziotti e due operai (che sistemano un TNT sul lato esterno del cantiere, verso Parco Don Bosco) ...
 

Doppio lavoro: il TNT viene risistemato sul lato interno al cantiere (sul versante del Parco restano solo poliziotti) ...
 


Su via Serena ecco un camion con cestello ...


Il cantiere, gli alberi e la vegetazione da via Serena ...


Sotto gli occhi della polizia decine di cittadini che partecipano al presidio del Don Bosco si avvicinano al cantiere ...



Si alzano braccio e cestello: le rassicurazioni date agli attivisti ecologisti la mattina di lunedì 18 marzo dal capo-cantiere della ditta che lavora alla realizzazione del progetto esecutivo del tram sono smentite ... 



Ora è chiaro che l'obiettivo di giornata è "il taglio degli alberi e degli arbusti" ...


Sui rami in fiore entrano in funzione le motoseghe ...


Si parte dai più snelli ...


Ragazze in prima fila nella opposizione ...


Diretti al Cosmoprof attraversano il Parco delegazioni d'Oriente ...












Dai diversi piani delle finestre e delle terrazze osservano residenti ...

Interviene una manifestante eco-pacifista: "natura e cultura sono Beni Comuni" ...


L'uso delle motoseghe "produce" effetti più velocemente delle parole e dei "libri" ...


I manifestanti si fanno sentire e portano voce ed argomenti dal Don Bosco in Fiera ...


"Il grande albero resisterà" a uomini e progetti sconsiderati?


Cambia lo scenario del quartiere ... L'estate prossimo e quelli successivi saranno meno ombreggiati e con minor ossigeno per tutti!


I tronchi a terra ("le potature" secondo un quotidiano locale) crescono di minuto in minuto ...


Uno spaccato della Città: c'è chi protesta (a sinistra, in basso), chi lavora (in alto, al centro) e chi assiste dalla finestra di casa (in alto, a destra) ...
 

Crescono i manifestanti, "producono" gli operai, osservano dalla finestra residenti ... 


Il disboscamento dal lato di via Serena ...


A terra rami in fiore ...


Restano da rimuovere tronchi e radici ...




















... e ancora qualche alto albero


Salgono braccio, cestello e operai ...

La polizia osserva "lo scempio" ...


L'uomo e la motosega all'opera ...


Cadono rami, tronchi e polveri sottili ...


In pochi minuti si distrugge un patrimonio naturale costruito in molti decenni ...


Sulla testa di ragazz3 critici e "ribelli" ...


Sanno che il cappuccio non è affatto un sufficiente rimedio ...


Dal Parco Don Bosco attivisti del Comitato Besta intonano canzoni di lotta con parole creative e ironiche contro un potere sordo e privo di cultura ...


Contro ogni previsione narrata verso il 2030 a Bologna cresce il cemento e si riduce il verde ...
 

Continuano senza sosta gli abbattimenti di alberi di alto fusto e il consumo di suolo ...














Per compensare nuove impermeabilizzazioni del suolo e taglio di migliaia di alberi con nuovi e esemplari e "desigillazioni" di terreni edificati si impiegano molti decenni ... e intanto?


Si raccolgono rami in fiore ...


Con tante gemme ...


Daniela Rocca, del Comitato Besta, argomenta le ragioni della mobilitazione popolare ai giornalisti ...


Un camion con cassone raccoglie "legna" preziosa ...


Donne e uomini del Comitato Besta discutono, decidono e si incamminano ...


Il primo giorno di primavera al posto del libro per Biblioteca in Comune, il Sindaco Lepore merita rami in fiore ...


Come tanti cittadini e persone di cultura "in Città e nel Paese vorremmo più natura" per contrastare il riscaldamento climatico ...
 

In anticamera di Palazzo d'Accursio: "vorremmo parlare con il Sindaco" ...


L'attesa ...


"Impegnato Matteo Lepore" gentili segretarie del Sindaco accolgono il dono e ringraziano ...


I rami in fiore sistemati in un porta ombrelli ...


Testimone oculare Alessia Sironi per incronaca.unibo (vedi qui) ...


Le contraddizioni e i conflitti del nostro tempo portati nel cuore di Palazzo d'Accursio nel primo (triste!) giorno di primavera ...














Il titolo del Corriere di Bologna ... (21 marzo 2024)
Un Sindaco che, per difendere sue scelte amministrative da sentenze del TAR, "attacca" cittadin3 ed associazioni che sostengono natura e cultura e che afferma che lui "migliora" la Città mentre altri "la contemplano" ha forse bisogno di un po di riposo e di solide letture ... 
  

La pagina di Repubblica Bologna ... (21 marzo 2024)
Occorre ricordare a troppi smemorati che al fianco di Làbas contro lo sgombero della ex Caserma Masini dell'agosto 2017 - nel silenzio di Merola e Lepore (vedi qui) - si mobilitarono (qui la grande manifestazione di settembre) anche molti attivisti che oggi si battono per cambiare rotta alle politiche di governo della Città e del Paese? A chi giova alimentare una gestione del potere priva di visione strategica e di contenuti chiari e coerenti di conversione ecologica della società?
 

"Il caso" di Repubblica Bologna (22 marzo 2024) che sceglie, ancora una volta, di non rivolgere domande al Sindaco ed alla sua Giunta sulle scelte di conservazione di un modello di crescita e di produzione in crisi ... ovvero sulle palesi divisioni nella maggioranza che ha eletto Lepore, con i Verdi "estromessi", Volt inascoltata e "mugugni" vari nello stesso PD ... 
  

Il Corriere di Bologna titola in prima pagina: "Tagliati gli alberi alle Besta. Ma per i cantieri del tram" ... Resta aperto il conflitto per le decine di alberi di alto fusto che Lepore e la sua Giunta vorrebbero tagliare, sempre al Parco Besta, per ricostruire su suolo vergine nuove Scuole Besta, a fianco di quelle in funzione ...
 



























Su Carlino Bologna (22 marzo 2024) una pagina che dimostra il gioco strumentale di Lepore e dei dirigenti del suo Partito sui rapporti con le Destre: se in Consiglio Comunale o in Città FdI critica la Giunta sul progetto Besta - Don Bosco non va, se invece il ViceMinistro Galeazzo Bignami risponde al Sindaco di Bologna che "l'opera Passante si fa, è tra le nostre priorità" ... zero problemi e riflessioni.
Il popolo Democratico ha di che riflettere ... 


E a proposito di democrazia, di partecipazione e di Costituzione: al quartiere San Donato San Vitale, dove è aperto il conflitto sul progetto nuova scuola Besta - Parco Don Bosco, l'opposizione di Sinistra Unita denuncia il fatto che il Consiglio non si riunisce dal mese di gennaio e la richiesta di mettere all'ordine del giorno la vicenda del conflitto sociale in corso non è ancora stata accolta ... (22 marzo 2024)

4 commenti:

  1. Considero la vicenda Besta un suicidio politico per l'amministrazione comunale. Proprio perché a differenza di altri grandi progetti che coinvolgono interessi nazionali qui siamo di fronte a un conflitto locale, dunque più facilmente risolvibile.
    L.

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  2. A questo punto mi piacerebbe ragionare anche sul tram. Perché i progetti varati fin qui mi sembrano non considerare affatto le funzioni urbane essenziali delle alberature e degli spazi verdi o agricoli. Questo intervento al Don Bosco anticipa infatti quelli previsti alla Bolognina per entrambe le linee previste e segue quelli in Saffi e a Borgo Panigale. Ora io concordo che muoversi in tram è più ecologico che farlo in auto e dunque sostengo l'investimento dell'Amministrazione comunale bolognese. Vorrei però che l'opportunità di realizzare una infrastruttura utile a tutti non avvenisse in contrasto con il diritto a migliorare la città di tutti. Il sindaco giustamente dice di non volerla "contemplare" e anch'io, infatti, dico che mentre i parchi e gli alberi vanno salvaguardati le rotaie dei trasporti pubblici debbono sostituire prevalentemente l'asfalto delle strade. Insomma l'obiettivo comune deve essere spostare quote significative di persone dall'uso dei mezzi privati ai mezzi collettivi competitivi. Una libera e vantaggiosa scelta degli individui piuttosto che un obbligo imposto da misure coercitive.
    DG

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  3. Parco Don Bosco e Prati di Caprara sono importanti per Bologna. Come lo sono i boschi in Appennino e le zone umide nella bassa. Non capirlo è segno di incultura. E troppe autorità pubbliche mostrano deficit incomprensibili da accettare.
    C.

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  4. La contestazione a questo scempio mi sembra un film Meccanismo già visto con il Passante di Bologna, con il sindaco che automaticamente etichetta chi non la pensa come lui e la sua giunta; il guaio è che la mamma tiene a ''precisare'' che ha votato sempre a sinistra: il sindaco una volta eletto dovrebbe essere il sindaco di tutti anche di chi non lo ha votato e la sensibilità ambientale non è solo di chi vota a sinistra. Senza accorgecene ogni volta si entra in un meccanismo che bisognerebbe spezzare e accettare che se una cosa è giusta dalla parte della barricata ci si può, anzi ci si deve trovare anche se non si ha votato dalla stessa parte.

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