A Bologna domenica scorsa un presidio delle partigiane della transizione ecologica ... |
C'è un problema in Città: questi Amministratori non rispondono pubblicamente ad obiezioni sostanziali poste su salute e ambiente, su investimenti e Bilanci. E "tirano diritto" su propositi vecchi, contraddittori con quanto loro stessi provano ad enunciare. Peggio: acconsentono che Autostrade per l'Italia (o chi per lei) lavori su suolo pubblico (oltre 30 aree, giardini e parchi comunali) in assenza delle adeguate autorizzazioni ministeriali sulla "pubblica utilità" dell'opera Passante di Mezzo. Una domanda sorge spontanea. Se il via non arrivasse? Chi pagherebbe i lavori fatti, anticipati? E i danni arrecati al patrimonio arboreo e alla biodiversità?
Forse non è un caso che il Sindaco Matteo Lepore "pressa" da tempo pubblicamente il Ministro Matteo Salvini e replica al ViceMinistro Bignami "Siamo ansiosi di cominciare ... Ci dicano quando partono i cantieri per il Passante".Ma se si investono grandi risorse altrove (2 miliardi al Passante ed opere stradali complementari, altri miliardi per le terze e quarte corsie in A1, A13 ed A14 in Regione, più la nuova Autostrada Cispadana) mancano quelle per un moderno, integrato e visionario progetto di ferrovie, tram, bus e bici. Ergo, non si realizzerà quel nuovo sistema di mobilità che potrebbe davvero contribuire in misura significativa a ridurre l'inquinamento, a Bologna Carbon Neutral 2030, alla conversione ecologica del Paese ed alla riduzione del riscaldamento del Pianeta. E mancano pure le risorse per progettare e sostenere le politiche urbanistiche e di riorganizzazione delle attività sociali che sono indispensabili per attuare seriamente e con i necessari consensi "Città 30".
Del resto Giap e Wu Ming ci hanno consegnato proprio in questi giorni una sintesi efficace di quante "balle" siano state raccontate in merito alla svolta "green" della Giunta Comunale di Bologna e quante promesse di mitigazione e di compensazione restino al palo e indefinite.
Ecco qua.
Questi anni a Bologna: le balle «green» della giunta Lepore-Clancy. Seconda puntata (di 2)
1. Scherzi della sorte: l’assemblea cittadina per il clima
A Bologna, come abbiamo più volte raccontato, c’è una lunga consuetudine di «percorsi partecipativi» posticci, incanalati in procedure tecnocratiche, il cui esito è determinato in partenza. Il fatto che nello statuto del Comune figurino le «assemblee cittadine per il clima» – inserite nel luglio 2021 – va letto in questa luce. Le assemblee erano anche nell’accordo tra PD e Coalizione Civica, fra i contentini, le foglie di fico e le compensazioni simboliche per aver ceduto sul Passante.
Ma l’assemblea cittadina per il clima era anche una richiesta di Extinction Rebellion.
L’amministrazione, in crisi di idee su come lavare-in-verde le proprie politiche, ha pensato di poterne fare l’ennesimo momento di smorzamento e cooptazione. Del resto, quando nel 2019 sempre Extinction Rebellion aveva chiesto al Comune di «dichiarare l’emergenza climatica», l’allora giunta Merola l’aveva subito dichiarata. Non le costava nulla, anzi, era ottimo greenwashing.
Stavolta hanno sottovalutato il contesto, l’umore diffuso in città.
Nell’arco di nove sedute – svoltesi anche in un luogo-simbolo del leporismo, «piazza Lucio Dalla», cioè la pensilina Nervi – cento cittadine e cittadini estratte a sorte nel marzo scorso hanno discusso, elaborato e votato richieste da sottoporre al consiglio comunale.
Pensa te che scherzi può fare la sorte, anzi, il sorteggio, e che beffa per Lepore e Clancy dover leggere su Repubblica (!) del 10 novembre un articolo che inizia così:
«Non più solo i gruppi ambientalisti. Ora è anche la cittadinanza bolognese, rappresentata dai cento membri estratti a sorte dell’Assemblea cittadina per il clima, a chiedere ufficialmente che venga fatta una valutazione dell’impatto sanitario (Vis) del Passante di Mezzo.»
Sorvoliamo sul fatto che anche i «gruppi ambientalisti» sono parte della cittadinanza bolognese, e badiamo al sodo: da un ambito estratto a sorte è giunta la stessa identica richiesta che i comitati fanno da anni, contro la quale il sindaco aveva eretto una muraglia di silenzio, tracotanza e tireremo-diritto.
Attiviste e attivisti gli hanno chiesto conto di quel silenzio per mesi, “spentolando” chiassosamente davanti a Palazzo d’Accursio ogni volta che si riuniva il consiglio comunale, senza riuscire a cavargli una parola. Forse perché nel biennio 2021-2022 ogni dichiarazione sulla «green infrastructure» era stata ridicolizzata, Lepore aveva intimato ai suoi: del Passante non si deve più discutere.
Invece all’assemblea se ne è discusso, e la richiesta di fare la VIS è passata all’unanimità, come si legge sempre nell’articolo:
«Sulla valutazione dell’impatto sanitario del Passante […] nessuno ha mosso opposizioni. Anzi: “Si stanno già abbattendo gli alberi per costruirlo, ma è un nostro diritto sapere che conseguenze avrà questa opera sulla salute”, ha commentato una donna sulla cinquantina durante una pausa.»
Nulla di vincolante, intendiamoci. L’amministrazione riporterà tutto nei binari della “partecipazione” come piace al PD. Escogiteranno qualcosa per fingere di aver tenuto democraticamente conto bla bla bla, avranno già in mente un modo, roba che guardata da lontano con poca luce possa somigliare a una sorta di VIS. Ma intanto è un’altra crepa, e ci sembrava importante renderne conto.
E ora torniamo al discorso lasciato in sospeso al termine della prima puntata.
Come scrivevamo, nel dicembre 2021, al momento di approvare il Passante, la maggioranza leporiana firmò un Ordine del Giorno che impegnava il sindaco e la giunta su tre questioni:
1. L’Osservatorio Ambientale per il monitoraggio degli impatti dell’opera: qualità dell’aria, rumore, cantieri…;
2. Il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM).
3. Le opere di mitigazione del Passante.
Questi impegni, a distanza di due anni, sono rimasti lettera morta, nonostante – soprattutto per quanto concerne il SFM – gli annunci accompagnati da fanfare. Quella leporiana è una politica degli annunci, annunci, sempre annunci, ma quando vai a vedere, sotto gli annunci non c’è niente.
Per forza di cose, quella che segue è un’esposizione tecnica e zeppa di riferimenti locali. Per questo l’abbiamo “sdoppiata”: la proponiamo prima in sintesi, poi in una versione approfondita che motiva le varie affermazioni.
2. L’inchiesta in sintesi
2a. L’Osservatorio ambientale (OA)
L’Ordine del Giorno del 27 dicembre 2021 impegnava il sindaco e la giunta:
a) «a farsi parte attiva per l’istituzione dell’Osservatorio Ambientale […] con particolare attenzione al dettaglio del monitoraggio ante operam, in corso d’opera e post operam.»
In realtà l’insediamento dell’OA era già prescritto dal decreto di compatibilità ambientale del progetto. Quanto al monitoraggio, non è verificabile nel dettaglio, ma soltanto in sintesi.
b) a garantire «una comunicazione imparziale e trasparente degli impatti ambientali dell’opera e dei valori inquinanti generati dalla stessa»
La comunicazione non è imparziale, perché affidata in toto a una società che fa capo ad Autostrade per l’Italia (ASPI). Non è nemmeno trasparente, perché non vengono pubblicati i dati grezzi dei rilevamenti, ma soltanto sintesi.
c) «a proporre la partecipazione di un esperto indipendente indicato dai comitati cittadini dei residenti vicini all’area interessata dall’opera, appartenente al mondo accademico e della ricerca.»
Nella composizione dell’OA non figura nessun esperto indipendente.
d) «a proporre di inserire nei compiti dell’Osservatorio ambientale lo sviluppo e l’avvio della sorveglianza epidemiologica in concomitanza con l’avvio del piano di monitoraggio»
Il piano di monitoraggio è partito nell’autunno 2022. Della «sorveglianza epidemiologica» non si hanno notizie. Ma in fondo l’impegno era a proporla, non a ottenerla…
Su questo primo aspetto, dunque, gli impegni presi due anni fa non hanno prodotto alcun risultato diretto.
2b. Il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM)
Sempre l’OdG del dicembre 2021 impegnava sindaco e giunta:
a) a definire «una tempistica certa e rapida per l’effettiva costruzione o completamento delle stazioni ferroviarie di Bologna Prati di Caprara, Bologna Borgo Panigale Scala e Bologna Zanardi, nonché per l’adeguamento di Bologna San Vitale, Bologna San Ruffillo e Bologna Fiera»
I fondi per questi interventi, già stanziati nel 2012, sono stati sbloccati dalla Corte dei Conti a giugno 2023. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sostiene però che i costi per realizzarli sono quasi triplicati. Di conseguenza, non c’è alcuna tempistica certa e perciò nemmeno rapida sull’avvio dei lavori.
b) a concordare «i tempi di attivazione, linea per linea, dell’orario cadenzato simmetrico, con frequenze a 30′ e a 15′ nell’ora di punta».
I tempi di attivazione per quelle frequenze – con i problemi che vedremo nell’approfondimento – sono stati definiti solo per 2 linee su 5.
c) a «concordare con la regione Emilia-Romagna, in quanto committente del servizio ferroviario regionale, l’estensione dell’arco di servizio fino alla mezzanotte sulle linee SFM, garantendo su tutte le linee almeno un treno all’ora per direzione anche nelle giornate festive»
Al momento, 2 bus sostitutivi notturni per senso di marcia viaggiano in 4 linee su 5 e in 2 giorni su 7 (nel weekend). Nei festivi, i treni (quasi) ogni ora ci sono (e c’erano già) in 2 linee su 5.
d) a «[concordare con RFI e con la Regione] tempi rapidi e certi di ripristino dei binari di superficie dall’11 al 15 in Stazione Centrale per la conseguente attivazione delle corse ferroviarie passanti, a partire dalle fondamentali relazioni passanti Vignola-Bologna-Portomaggiore e Porretta-Bologna-San Benedetto Sambro.»
Non ci sono tempi certi per il ripristino dei binari. La linea passante Vignola -Portomaggiore, senza cambio obbligato a Bologna Centrale, non verrà realizzata prima del 2025. Sulla Porretta – San Benedetto Sambro le corse passanti riguarderanno solo una parte del tracciato.
e) a «estendere la validità di biglietti e abbonamenti urbani TPER sui treni SFM in ambito urbano»Esiste (e già esisteva) soltanto un tipo di biglietto integrato bus/treno e a Bologna lo si può acquistare solo in tre biglietterie. I normali biglietti e abbonamenti ordinari TPER per i bus urbani ed extraurbani non valgono sui treni SFM (e viceversa).
f) a «chiedere a Ferrovie Emilia-Romagna la ridenominazione della stazione di “Bologna Rimesse” come “Bologna San Vitale”»
Sull’orario ferroviario attuale le due stazioni risultano ancora distinte.
g) a «migliorare l’accessibilità ciclabile e pedonale delle stazioni ferroviarie in ambito urbano»
Verrà realizzato in minima parte (3 stazioni su 20) con gli interventi previsti al punto a.
h) a «studiare la fattibilità di una nuova fermata SFM presso via degli Orti-via Parisio-via delle Armi, con interscambio diretto con la fermata Tper “Po”»
La fattibilità sarà anche stata studiata, ma il progetto non rientra in nessuno degli interventi sbloccati di recente.
i) a «realizzare parcheggi bici protetti (depositi e bike box) presso tutte le stazioni SFM in ambito urbano».
La ciclostazione Roveri – già realizzata da tempo – è stata attivata a luglio 2023. È l’unico deposito di questo tipo presente sulle linee del SFM.
l) a «utilizzare il coordinamento dei mobility manager d’area per interessare le zone industriali servite dal SFM e le rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici al fine di costruire un piano di spostamenti casa-lavoro sostenibile che tenga conto del SFM»
Non siamo in grado di valutare, quindi lo diamo per buono.
Su questo secondo aspetto, nessuno dei 10 impegni è stato mantenuto al 100%. Risultati molto parziali, e in buona parte già programmati, riguardano 4 obiettivi, mentre un quinto lo abbiamo abbuonato noi per mancanza di informazioni certe.
2c. Le opere di mitigazione
Sempre l’OdG impegnava sindaco e giunta:
a) a «concludere e sottoscrivere un Accordo per regolare puntualmente i tempi e gli impegni per la progettazione e la realizzazione delle opere della c.d. “fase 2”. E che questo Accordo integrativo completo di cronoprogramma, sia in ogni caso adottato e sottoscritto prima dell’avvio delle opere approvate nella C.D. “Fase 1″»
Non c’è alcun cronoprogramma delle opere di mitigazione, anche se i lavori di allargamento dovrebbero iniziare – sempre da cronoprogramma – fra due mesi.
b) «significativo ampliamento e potenziamento degli interventi»
Dato che gli interventi non sono stati pianificati, ogni loro ampliamento e potenziamento risulta del tutto immaginario.
c) ad «assicurarsi che la manutenzione dei 20.000 nuovi alberi in carico alla società Autostrade per l’Italia S.p.A. sia effettuata ad un livello qualitativo paragonabile a quello della dotazione verde in carico all’amministrazione comunale»
Fin qui, ASPI ha abbattuto centinaia di grandi alberi per i cantieri del «Lotto 0». Della manutenzione dei nuovi se ne comincerà a parlare chissà quando.
Su questo terzo aspetto, gli impegni di due anni fa non hanno ancora ottenuto il benché minimo risultato.
Chi vuole può fermarsi qui. Di seguito, invece, l’approfondimento e tutte le pezze d’appoggio sull’Osservatorio ambientale e il Servizio Ferroviario Metropolitano. Sulle opere di mitigazione, non c’è bisogno di approfondimenti. Semplicemente, non sono all’orizzonte.
3. (qui l'inchiesta completa pubblicata su ww.wumingfoundation.com)
Fotocronaca del presidio ecologista di domenica 12 novembre, ore 10.30, in Piazza del Nettuno in occasione del Forum per le Transizioni giusta
Il messaggio di una attivista ecologista ... |
Sotto il Sacrario dei Caduti della Liberazione, Partigiani della transizione ecologista danno la sveglia ad Amministratori, politici ed imprenditori incoerenti ... |
Una delegazione di insegnanti e genitori delle scuole Besta e di residenti del Quartiere San Donato contestano il progetto di abbattere alberi per ricostruire la scuola ... |
Cittadini si informano e partecipanti al Forum dialogano con i manifestanti ... |
"Stop al consumo di suolo"! |
"Gli alberi non si tagliano" esposto davanti all'entrata di Sala Borse ... |
Un bolognese da anni attivo nella cura e nella tutela del Parco Don Bosco ... |
Panoramica parziale del presidio ecologista per una Transizione Giusta ... |
Passanti fotografano ... |
Turisti fotografano ed osservano curiosi di una dialettica viva ... |
La critica e la sveglia agli Amministratori ... |
L'ultima settimana su il Resto del Carlino Bologna: il "via ai cantieri in tangenziale" ... (10 novembre 2023) |
Nelle pagine interne: il Sindaco Lepore "pressa il ministero" ... (10 novembre 2023) |
La Redazione "coltiva" il ping - pong tra Giunta di Centrosinistra e Governo delle Destre: "Passante, i tempi delle polemiche" ... (11 novembre 2023) |
Per il ViceMinistro Galeazzo Bignami "Questo Governo ha snellito l'iter" per realizzare il Passante ... |
Manca ancora la pubblica utilità per l'opera, ma "via ai lavori" ... (13 novembre 2023) Questa è l'Italia. |
I Fratelli d'Italia all'attacco ... |
Il Sindaco Lepore insiste: "ansiosi di cominciare ... ci dicano quando parte" ... (14 novembre 2023) |
Eppure, secondo il Questionario di ventimila cittadini, "Bologna vuole cambiare" ... |
Interessante. Ma qualcosa non funziona nella grafica.
RispondiEliminas.
Qualche nota.
RispondiElimina1. Azzeccato il riferimento all'inquinamento. In tutta la Regione lo smog supera nuovamente i limiti di legge (ben oltre quelli che comunque creano danni alla salute dei più fragili).
2. Ottima la domanda su come si possa già lavorare se ancora manca il via del ministero. E' legale? E' opportuno?
3. Grande Wu Ming! Mi pare abbia conquistato sul campo il ruolo di rappresentante nell'Osservatorio urbano sull'ambiente che una amministrazione progressista dovrebbe istituire.
4. La foto con la piazza che si specchia nella protesta è da premio ad un concorso internazionale.
Ciao!
Non leggo il Carlino e questo carteggio mi è risultato nuovo. La cosa che piu mi ha colpito è l'assessora Orioli: che delusione!
RispondiEliminaDa donna e da bolognese vorrei che si proponesse di trattare i suoi concittadini almeno come i vertici di Aspi e forse le sarebbe anche utile un incontro con Egle Possetti la portavoce dei parenti delle vittime di Ponte Morandi per mettere meglio a fuoco la responsabilità sociale degli interlocutori quotidiani con cui dice di andare avanti senza problemi.
Anna
Apprezzo il costante richiamo di Gianni Tugnoli al SFM (contratto sottoscritto nel 1997 mai messo in pratica) che il PD bolognese tiene in sospeso, appunto, per motivi che andrebbero dichiarati con precisione, visto che quella infrastruttura sarebbe importantissima per alleggerire e di molto il traffico privato. Di questo articolo apprezzo molto anche il richiamo al sistema unico di tariffazione al quale la società ATC (tutti ricordano, credo, la società di proprietà di Comune e Provincia, che è stata regalata da Merola alla Regione) ha lavorato già nel primo decennio di questo secolo, con importanti investimenti. Il risultato avrebbe dovuto essere un sistema tariffario completamente integrato, con titoli di viaggio spendibili sui mezzi dei diversi gestori regionali, soprattutto i titoli multicorse: il sistema avrebbe dovuto essere costruito proprio intorno ai titoli multicorse - venduti ad un valore nominale da assegnare poi, in base alle "timbrature", ai gestori utilizzati dal passeggero. Ad esempio un cittadino bolognese che va a lavorare a Forlì avrebbe potuto comprare l'abbonamento in una qualunque delle aziende facenti parte del progetto e poi usarlo per pagare l'autobus di Bologna, il treno regionale e quindi l'autobus a Forlì. Una SW di clearing avrebbe poi spartito il denaro incassato a monte tra le varie società. Questa era l'idea, il progetto in base al quale si sono spesi milioni di euro. Non l'abbonamento MiMuovo. Per me (opinione personalissima) che ho vissuto alcune cose da vicino, è chiaro che uno dei problemi più grandi che abbiamo è la istituzione Regione. Ho 70 anni e ho vissuto il periodo nel quale Bologna ERA una città ben amministrata, lo dico da persona che non è mai stata iscritta al PCI e che quel partito ha tanto criticato. In questa città (forse ovunque, non so) le cose si sono deteriorate a poco a poco, ma molto in fretta si deteriora tutto quello che finisce nelle mani della Regione. Come è stato per ATC (ora TPER) e i suoi progetti. Daniela Valdiserra
RispondiEliminaLe decisioni passano sulle nostre teste con grande disinvoltura. Tanto il popolo o non sa o dimentica in fretta. Ricordo la frase dell'assessore all'urbanistica Laudani quando ci si era spesi per la costruzione delle torri denominate fin da subito mostri: "Mettetevi l'animo in pace, che vi piaccia o no la cosa si farà".
EliminaAmen? O anche no!
Anch'io proporrei di invertire le priorità negli investimenti: partiamo dalle ferrovie e dai trasporti pubblici urbani, al contrario di quello che fanno Meloni e Salvini con le politiche nazionali, Bonaccini e Lepore con il governo di Regione e Comune. O che hanno accettato Conte e Toninelli quando hanno avuto i voti e il Governo per cambiare le cose.
RispondiEliminaM.
Il giorno 21 novembre, festa degli alberi alle ore 13 ci si vede al parco Don Bosco per abbracciare le piante che il comune vuole abbattere per costruire le nuove Besta. Una scelta alternativa, no?
RispondiElimina