Trenta cittadini in Piazza del Nettuno in solidarietà con Emiliano, 22 anni a digiuno per il clima |
Domenica 1 ottobre più di trenta persone, provenienti da tutta la Regione, si sono unite per un giorno allo sciopero della fame per il clima che Emiliano, attivista di Extinction Rebellion (XR), ha iniziato il 27 settembre. Nonostante l’immensa ondata di solidarietà e, soprattutto, nonostante le gravi conseguenze che l’azione di Emiliano potrebbe avere sulla sua salute, le istituzioni rimangono in silenzio, totalmente disinteressate alla vita di un proprio cittadino 22enne.
Scioperanti: le motivazioni
Oltre allɜ scioperanti, tantissime le persone in piazza a supporto del movimento e tantissime le realtà alleate che hanno aderito allo sciopero della fame per un giorno: Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna (RECA-ER), Fridays For Future Parents, Nonni in piazza per il futuro, Portico della pace, Link, Unione studenti Bologna, sono solo alcune.
A partecipare allo sciopero sono statɜ cittadinɜ di tutte le età, provenienti da tutti i territori della Regione. Cittadinɜ accomunatɜ dalla preoccupazione per Emiliano e per la sua salute, dall’inquietudine per gli eventi estremi degli ultimi mesi e dalla consapevolezza che le istituzioni stanno contribuendo a portarci verso il collasso climatico e sociale, ma avrebbero il potere di invertire la rotta se solo si dotassero degli strumenti necessari.
Le richieste del movimento
Extinction Rebellion pone due richieste all’Amministrazione Regionale. La prima è quella di anticipare gli obiettivi di neutralità climatica dal 2050 al 2030. La seconda è l’indizione di un’Assemblea Cittadina regionale per elaborare le politiche eco-climatiche necessarie a realizzare questo impegno, sul modello dell’Assemblea Cittadina sul clima che il Comune di Bologna sta già realizzando.
Queste richieste rientrano nel solco delle critiche al cosiddetto “Patto per il Lavoro e per il Clima”, l’agenda regionale che è stata bocciata dalle oltre 70 realtà ecologiste che fanno parte di RECA-ER, perché ritenuta inconsistente e totalmente insufficiente nell’affrontare la gravità della crisi eco-climatica.
Rompiamo il silenzio
Non sono bastate le morti di 17 persone e oltre 22.000 sfollatɜ a causa delle devastazioni delle alluvioni lo scorso maggio per cambiare direzione politica e non bastano le campagne che i movimenti ecologisti portano avanti ormai da anni.
Ora Emiliano è in sciopero della fame e rischia la propria salute pur di farsi ascoltare, ma non sta bastando nemmeno questo a muovere le coscienze dei nostri decisori politici regionali. Pretendiamo uno spazio di confronto e di dialogo immediato, che possa portare ad impegni seri e concreti nell’affrontare una crisi che sta già sconvolgendo le vite di moltissimi abitanti della nostra regione.
Extinction Rebellion, 2 ottobre 2023
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Gli scioperi della fame non fanno per me, eppure l'iniziativa mi pare di tutto rilievo e meritevole di una attenzione che non ho trovato adeguata altrove.
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