Il Sindaco Matteo Lepore che inaugura "l'Area Angelo Vassallo" fa parte del "pieno" ... |
La forza politica e culturale di una città si misura anche per la capacità di riflettere continuamente sulle sue contraddizioni: saperle riconoscere, trovare rimedi alle inadeguatezze e soluzioni ai problemi aperti. A Ferragosto i ritmi lenti e lo stress minore possono aiutare ad annotare nuovi impegni e priorità per settembre. E allora proviamo a vedere "il pieno" e "il vuoto".
Bologna ha saputo battersi come meglio non poteva per Patrick Zaki, il giovane egiziano che frequentava con profitto la sua Università, colpito dal regime militare che opprime il suo Paese. Un merito soggettivo e collettivo che va riconosciuto a tutti coloro che si sono spesi per mesi e incessantemente per la liberazione di un uomo, uno studioso e un amico.Anche per questo la Città potrà continuare ad essere un riferimento attrattivo per tante ragazze e tanti ragazzi del mondo. Che sanno di poter essere accolti, riconosciuti, rispettati. Per crescere, per migliorare se stessi e il mondo in cui viviamo.
Era di origine egiziana anche Youssef, il ragazzo di 16 anni morto in via dell'Osservanza il 30 luglio scorso, sbalzato dalla sella della sua bicicletta nella ripidissima discesa che da Villa Aldini, dove ha sede il Centro per minori non accompagnati che lo ospitava (a quattro mesi dal suo arrivo in Italia) porta in via San Mamolo. Non è il primo incidente in quel tratto: già nel 2015 un ragazzo pakistano di 23 anni, anche lui in bici ed anche lui ospite del Centro, aveva drammaticamente perso la vita.
Era marocchina Sabrin Rhoufraoui, 27 anni, che lavorava in un forno di via Massarenti e che il 24 luglio è morta all'Ospedale Maggiore dopo 10 giorni di agonia per l'incidente che il 14 luglio l'aveva vista vittima di uno scontro con un'altra bici sulla ciclabile che da via Rimesse porta in via Nuova e zona San Donato passando sotto la Stazione Ferroviaria di San Vitale. Un percorso pericoloso per due curve che non consentono di vedere per tempo ciclisti provenienti dalla direzione opposta e che sono da affrontare in discesa: dunque, con massima attenzione e con ripetute frenate di prudenza.
E' il caso di ricordare Sabrin e Youssef. Magari con la giusta sobrietà. Migranti di recente o prima generazione, qui avevano trovato amici, ragioni per fermarsi, per studiare e lavorare, per vivere. Ma qui hanno anche incontrato una fine prematura. Per qualcosa che ci chiama ad una responsabilità collettiva. Che ci interroga. Troppe volte archiviamo le disgrazie come frutto del "destino". Negando a noi stessi che occorre intervenire per correggere scelte che evidenziano errori.
"Quella" ciclabile (sotto la Stazione San Vitale) può e deve essere rivista e migliorata in sicurezza. Come molte altre, soprattutto quando non protette dalle auto e dagli autocarri (o dal commino distratto di pedoni). Ovvero quando non conservate adeguatamente e tenute in buono stato. C'è inoltre una necessaria cura all'educazione stradale per tutti. Compresi i ciclisti. In Emilia Romagna di fronte ai 17 morti che già registriamo nell'anno in corso torna un problema di informazione: dalle scuole alla cartellonistica, dall'accoglienza per i migranti (che spesso usano i mezzi meno costosi e più esposti) alla segnalazione dei punti dove prestare massima attenzione (come le rotonde, che favoriscono sicuramente la "fluidità" dei veicoli su gomma, a danno delle bici). E sarebbe bene tutelare per almeno 10 anni i "monumenti" alle vittime degli incidenti. Magari, qualificati e riconosciuti dalle Autorità cittadine, Sindaco in testa.
Bene ha fatto, alcuni mesi fa, Matteo Lepore ad intervenire alla cerimonia di intitolazione di un giardino in zona Corticella ad Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica, ucciso da assassini ancora non assicurati alla Giustizia. L'iniziativa è volta a valorizzare l'attività di un cittadino e "Sindaco pescatore" impegnato da sempre sul fronte legalità e ambiente. Sotto le motivazioni di Claudio Dellucca, Presidente di Legambiente Bologna, l'associazione che - insieme a Libera - ha proposto e sostenuto l'intitolazione.
Questa sincera partecipazione rende però del tutto inaccettabile la scelta del Comune di cancellare "de facto" l'intitolazione di un Parco dello stesso Quartiere Navile, Presidente Federica Mazzoni, Segretaria del PD bolognese, ad un'altra personalità impegnata nella lotta per la difesa della natura, per i diritti delle comunità indigene e contro le organizzazioni criminali multinazionali come Chico Mendes. Una revisione storica della decisione istituzionale del 1989, Sindaco Renzo Imbeni, attuata nel gennaio 2022 dalla Amministrazione di CentroSinistra il giorno della nascita di Virginia Woolf, scrittrice di valore internazionale a cui è stato dato un giusto riconoscimento. E che, tuttavia, nessuna persona seria può giocare a contrapporre ad altri. O, peggio, a "bruciare" dedicandole un giardino "a perdere": chiuso da mesi "per avviare con il Lotto 0 le attività propedeutiche ai Cantieri del Passante di Bologna" e domani, probabilmente, bosco urbano rasato a terra per i lavori necessari a costruire le 18 corsie autostradali e di Tangenziale che si vorrebbero a Bologna.
Anche qui, dopo "i fatti di maggio" e di questi anni, una Città di cultura europea ed internazionale che vuole rinnovare l'orgoglio e il carattere democratico, ecologista e di giustizia sociale della sua natura più profonda sa vedere tutto il bicchiere: la sua parte che contiene buona acqua e l'altra quella che registra un vuoto ... da riempire riparando agli errori fatti ed alle mancanze esistenti.
Fotocronaca della Città di Patrick Zaki, di Youssef, di Sabrin Rhoufraoui ... per la Bologna che non dimentica Angelo Vassallo, Chico Mendes e Virginia Woolf
Studenti e professori, giovani e no manifestano in Piazza Verdi alla prima manifestazione pro Patrick Zaki (febbraio 2020) ... |
Bologna al tempo della pandemia: sul grande spazio pubblicitario di Palazzo dei Notai l'arte di Gianluca Costantini ... (primavera 2020) |
Da Palazzo d'Accursio "Libertà per Patrick Zaki" e "Verità per Giulio Regeni": il bicchiere "mezzo pieno" (primavera 2023) ... |
E il bicchiere "mezzo vuoto": la notizia del Carlino sul "ragazzo di 16 anni di origine egiziana" ... (31 luglio 2023) |
Il "bicchiere mezzo vuoto" continua: la pagina di Repubblica Bologna ... (1 agosto 2023) |
La notizia su Carlino Bologna della ragazza di 27 anni di origine marocchina ... (25 luglio 2023) |
Il ricordo di Sabrin Rhoufraoui nelle parole dell'amica ... (Carlino Bologna, 1 agosto 2023) |
"L'ultimo saluto" in provincia di Reggio Emilia nella cronaca del Carlino ... Anche Bologna farebbe bene a ricordare una sua residente, studente e lavoratrice! |
La ciclabile che collega via Rimesse e via Nuova, sotto la Stazione Ferroviaria San Vitale ... (10 agosto 2023) |
La discesa accelera la velocità delle bici ... (10 agosto 2023) |
Una curva verso via Rimesse ... (10 agosto 2023) |
... impossibile vedere a distanza di sicurezza (10 agosto 2023) |
La discesa da Via Nuova ... anche lo specchio (seminascosto dalla vegetazione) non determina adeguata sicurezza ... (10 agosto 2023) |
Un mazzo di fiori e un ricordo di Sabrin sul luogo dell'incidente ... (10 agosto 2023) |
I dati relativi alle morti in bici pubblicati su la Repubblica ... (mercoledì 9 agosto 2023) |
Il "bicchiere mezzo vuoto": il Comune sta investendo ancora nella migliore pista della Città la "Carlo Piazzi". Qui in Viale Lincoln, zona Fossolo 2 ... (10 agosto 2023) |
Qui il cantiere della Ciclabile Carlo Piazzi nel tratto tra Via Allende e Viale Lenin (10 agosto 2023) |
Nel "bicchiere mezzo pieno": Matteo Lepore, il Sindaco di Pollica e la Presidente del Quartiere Navile, Federica Mazzoni, inaugurano l'Area Angelo Vassallo a Corticella (23 maggio 2023) |
L'intervento di Claudio Dellucca, di Legambiente Bologna ... (23 maggio 2023) |
La targa del Comune di Bologna ... (23 maggio 2023) |
Il "bicchiere mezzo vuoto" ed una delle contraddizioni dell'Amministrazione Lepore: rimossa l'intitolazione del 1989 a Chico Mendes della prima realizzazione del "Bosco amico per Bologna" ... |
Intervento di Claudio Dellucca, a nome di Legambiente Bologna, in occasione dell’intitolazione ad Angelo Vassallo dell’area verde di via Corticella - Bentini 23 maggio 2023
L’iter per intitolare quest’area verde del quartiere Navile ad Angelo Vassallo si conclude oggi con questo evento che vede la presenza dei sindaci di due centri gemellati dal 2012, Bologna e Pollica.
E’ un significativo passaggio collegato all’impegno di chi si è speso a diversi livelli per tenere viva la memoria di questa esemplare figura di sindaco che, pur in assenza di un iter processuale dopo 13 anni dalla sua uccisione, è stata ricordata giustamente anche a Bologna il 19 marzo scorso tra le vittime di mafia.
Tra i soggetti che si sono attivati in questa direzione nella nostra città, come l’associazione Sulle orme di Angelo Vassallo, si può aggiungere anche Legambiente Bologna che si è raccordata un anno fa con il Consiglio di Quartiere Navile, proponendo l’intitolazione a Vassallo di questa area verde.
Il “sindaco pescatore” non ha mai interrotto il proprio legame con l’attività intrapresa fin da giovanissimo, anche quando per tre mandati si è messo a disposizione della comunità cilentana: la sua esperienza di conoscenza e rispetto dell’ambiente naturale si è coniugata con lo spirito di servizio che ha espresso per la tutela e la valorizzazione del territorio.
Angelo ha fatto parte di Legambiente, costituendo per anni un punto di riferimento, non solo locale, per promuovere la protezione degli ecosistemi marini, minacciati da attività umane invasive, e la qualità della vita nelle aree interne, sottraendole alla speculazione edilizia e allo sfruttamento turistico.
Gli abitanti di questo comune compreso nel Parco del Cilento, dalla rigogliosa parte interna collinare al bellissimo mare di Acciaroli, più volte Bandiera blu, hanno potuto contare su una guida illuminata che ha costruito legami positivi per la crescita di una piccola imprenditoria diffusa, imperniata sulla valorizzazione dei prodotti della terra e della pesca, su un’accoglienza turistica sostenibile e di qualità.
Un altro merito, da ambientalista coerente e caparbio qual era: quello del raggiungimento in pochi anni, di alti livelli nella raccolta differenziata dei rifiuti da parte del piccolo comune campano.
Vassallo ha dato slancio ad un percorso di crescita economica e culturale, volto a rafforzare l’identità locale, in una logica di apertura verso l’ambito nazionale ed internazionale: l’esempio su tutti, l’istituzione del Museo della Dieta mediterranea.
Il territorio come bene comune, da conoscere e far conoscere, da proteggere sotto l’aspetto ecologico e da rispettare in tutte le sue identità, da far crescere con il concorso delle forze sane a disposizione.
Il territorio come àncora di impegno e di coerenza in una realtà nella quale il suo essere sindaco, in più occasioni, andava oltre il dovuto, a livello di coinvolgimento personale, sia in termini di tempo sia per i rapporti diretti da tenere.
Dalle ricostruzioni delle persone a lui vicine, dagli squarci di verità che la determinazione del fratello Dario ha portato a galla, dai lenti e difficoltosi atti di indagine che si sono misurati con diverse omertà, Vassallo è risultato vittima di chi ha continuato per anni a muoversi nel disprezzo di quella legalità che lui si era sforzato di far diventare pratica quotidiana, anche favorendo nei più giovani un sano legame con la comunità.
Per concludere, con un passaggio che può apparire forse troppo netto, voglio richiamarmi al valore positivo che si è avviato con l’adozione di quest’area da parte di Legambiente Bologna, nel quadro di un Patto di collaborazione con il Quartiere.
Ciò ha finora permesso ad un gruppo di giovani attivi nel nostro circolo la messa a dimora di alberi da frutto e piante aromatiche, l’organizzazione di alcune iniziative pubbliche, dando un’identità a quello che da oggi possiamo chiamare non solo Giard-igno ma Giardino Vassallo.
Pensiamo che anche gli abitanti del vicinato, i passanti, gli humarells che hanno visto o dato consigli ed apporti ai più giovani all’opera, abbiano iniziato a sentire quest’area verde anche un pò loro, una piccola e preziosa parte del territorio in cui vivono, in cui vivrà anche qui la memoria di una figura rappresentativa dell’ambientalismo e della legalità.
Purtroppo le differenze sociali crescono e pesano sulle nostre vite. A Bologna come altrove.
RispondiEliminas.
E' così. Anche se taluni fingono di non vedere ...
EliminaGianni
Vedere solo una parte del bicchiere è sicuramente più comodo. Si adduce ai pigri. Abituati a comandare o a eseguire ciò che altri decidono. Per poi giustificarsi ed attribuire "agli altri" le responsabilità.
RispondiEliminaConcordo comunque che sarebbe buona cosa ridiscutere atti di governo che gli eventi dimostrano di essere ripetitivi e poco visionari.
M.N.
Vero. I "pigri" possono trovare rassicurazioni su tesi parziali. Cogliere le contraddizioni però è utile per mettere a fuoco situazioni, tendenze, processi e provare a governare le dinamiche su obiettivi chiari, condivisi, concreti.
EliminaGianni
Youssef è il nome del ragazzo morto in via dell'Osservanza. Il suo nome lo puoi trovare sul luogo dell'incidente insieme a mazzi di fiori. Come quelli posti a ricordo di Sabrin. Certo però che a settembre Bologna può fare molto di più!
RispondiEliminaPer le due giovani vittime e per la sicurezza di chi usa la bici in città.
Ciao!
Grazie!
EliminaCorreggo il testo e concordo sul "fare molto di più".
Gianni
Bene. Vuoi foto di via dell'Osservanza?
EliminaCiao!
Nell'incipit si parla di "annotare nuovi impegni e priorità per settembre". Potete essere più precisi e propositivi?
RispondiEliminaPD-mda
Si, certo.
EliminaRicordare Youssef e Sabrin in una o più iniziative pubbliche della intera comunità bolognese (rappresentativa o associata) mi pare possibile ed utile (1). Sono due giovani vite che qui avevano trovato e, mi risulta, apprezzato l'accoglienza e la vita. Pure nelle note difficoltà di migranti di recente o seconda migrazione. Due giovani vite drammaticamente spezzate da incidenti stradali che vanno meglio capiti e su cui correggere gravi sottovalutazioni: per errori di progettazione e/o gestione di percorsi ciclabili; per mancanza di informazione adeguata e di segnaletica di pericolo, ad esempio (2).
Si può pensare a qualche forma di ricordo permanente: un cippo, la posa di una "bici bianca" stabile ... (3)
Parliamone.
Poi priorità selezionate e partecipate negli investimenti delle Istituzioni sui percorsi ciclabili (4).
A questo riguardo vedrei utile ragionare in occasione della Settimana europea della Mobilità sostenibile (17-24 settembre): con meno propaganda o presentazione di "fiori all'occhiello" e più vissuto, più contraddizioni colte nella vita di ogni giorno delle persone, dei pendolari che usano la bici per studio, lavoro, vita di relazioni (5).
Poi penso che siano da mettere a punto le esperienze di Bilancio Partecipativo: meno "riserva indiana" su budget specifici e preconfezionati e più impegno a condividere la Programmazione del Piano poliennale degli investimenti pubblici e/o sociali (6).
Giusto per cominciare con alcune proposte. Discutendo, sicuramente altre emergerebbero e potrebbero essere considerate utili e da realizzare in tempi dati. Volendo.
Gianni
considerazioni / proposte valide.
Eliminaaggiungerei guardando avvenimenti degli ultimi giorni / mesi / anni (bardonecchia / alluvione in e.r. / ponte morandi a ge.) la riapertura di tuti i parchi / giardini di bologna e la rinuncia a mega - progetti quali passante di mezzo e strada fondovalle savena
per cominciare.
p.
Quella di alzare " 🚲 bianche" nei luoghi di tragici incidenti in cui hanno perso la vita ciclisti è una iniziativa di associazioni e consulta comunale. Visto il ripetersi di fatti meriterebbe darsi regole e iniziative. No? E programmare campagne di comunicazione ed investimenti.
RispondiEliminaR.