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Lunedì a Bologna, in Piazza Maggiore, per dare la sveglia ad Amministrazioni inadeguate ... |
Questo è il momento di rimboccarsi le maniche e di lavorare per salvare persone e comunità colpite da frane, esondazioni, allagamenti, crolli di infrastrutture, strade e case. Tuttavia è anche ora di riflettere, di leggere e studiare, di ragionare e confrontare percorsi, narrazioni. Questi giorni resteranno scolpiti nella memoria di tutti.
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, manifesta lo
spiazzamento politico del suo Governo dicendo di essere "a disposizione" di Enti Locali e Regione/i. Le donne e gli uomini che pensavano di avere eletto una leader forte, con idee chiare e al passo con i tempi, sono servite/i.
Stefano Bonaccini, il Presidente della Regione Emilia Romagna e del PD che ha lavorato incessantemente per la "crescita" economica e produttiva delle terre dove è nato e cresciuto, per sostenere e sviluppare aziende storiche che hanno determinato fortune e grandi problemi ... il Presidente che ha esaltato la Motor Valley e sostenuto un radicato sistema di potere e di interessi, inscindibilmente legato alle industrie del fossile, delle costruzioni e della "moderna" logistica ... il Presidente che ha riportato nuovamente, dopo 14 anni di assenza, il Gran Premio di Formula 1 di automobilismo a Imola, al contempo "immagine & affari", biglietto da visita nel mondo del "modello emiliano" e massimo del "riformismo possibile" nell'Occidente, vede annegare - insieme a tanta parte dei territori - "progetti" a lungo coltivati e sue incrollabili "certezze". Purtroppo con conseguenze gravi per tantissime persone e comunità. Imprevedibili?
Per rispondere sarebbe bastato poco. Ad esempio leggere, ascoltare, approfondire quanto dicono, da tempo, persone di riconosciuta cultura e di semplice esperienza ...
Di recente è uscito un volume (La distruzione della natura in Italia, Castelvecchi Editore) che ripropone le tesi e le proposte di un Maestro del giornalismo italiano, Padre del nostro ambientalismo: Antonio Cederna. Per una generazione di attivisti, di militanti politici, di amministratori pubblici interlocutore privilegiato. A Bologna, nel 1987, il PCI lo candidò da indipendente al Parlamento italiano. Eletto, restò a Montecitorio per una legislatura.
Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sono indimenticabili la giornate vissute insieme. Le conversazioni, sempre fonte di fatti, esperienze, idee e reciproci impegni. In una partecipata iniziativa pubblica in piazza Santo Stefano, allora ancora parcheggio per auto, proponemmo di "pedonalizzarla", naturalmente contrastati (come sempre) da associazioni di commercianti, industriali e partiti di Governo, dalla DC di Andreotti e Forlani, di Pierferdinando Casini e Federico Bendinelli, al PSI di Craxi e luogotenenti locali. Quella battaglia fu vinta dall'Amministrazione di Renzo Imbeni, con il sostegno convinto di comunisti, indipendenti di sinistra, movimenti e formazioni extraparlamentari tra cui i verdi ed una nascente Legambiente, sindacati dei lavoratori ed associazionismo culturale democratico ... Al contrario, la visione ed il Progetto più complessivo di conversione ecologica della Città e del Paese che includeva per Bologna un potenziamento infrastrutturale del trasporto pubblico, una fascia boscata urbana di 211 ettari attorno alla Tangenziale, parchi naturali lungofiume, la progressiva liberazione del centro dai mezzi privati ... si arenò.
Si affermarono altre tesi, altri interessi. Anche a sinistra.
Ma oggi rileggere scritti e interventi di Antonio Cederna è utile. Fondamentale per chi vuole approfondire le vicende locali, regionali e nazionali. Per capire il "patrimonio" esistente e gli errori commessi. Per correggere politiche sbagliate, prima di ulteriori irreparabili danni.
Il recente volume, con introduzione di Maria Pia Guermandi e prefazione di Tomaso Montanari, è una fonte di grande interesse.
Ecco alcuni spunti di stringente attualità. Scritte dall'Autore nella sua Prefazione del 1975 e contenute in una relazione letta alla XXX Conferenza dell'Automobil Club d'Italia (Stresa 27-30 settembre 1973). Cinquanta (50) anni fa!
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"Il tema dell'opera" scrive Antonio Cederna "è il malgoverno del territorio, la distruzione della natura, la privatizzazione sistematica del suolo nazionale" ... (gennaio 1975)
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Prosegue "L'opera di corruzione di coloro che traggono fortune dalla rapina del suolo ha agito in profondità. La loro propaganda attraverso tutti i mezzi di informazione ha per lungo tempo conculcato nella gente fin la coscienza delle esigenze elementari, del diritto ad un ambiente civile e umano" ...
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Antonio Cederna critica "una cultura erede di secoli di cortigianeria" ...
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"Si aspetta a scoprire la difesa del suolo quando l'Italia è sommersa dall'alluvione" ...
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"Sono decenni che le forze politiche più avanzate, gruppi di cittadini, associazioni si battono per sventare sciocchezze e disastri, presentano proposte alternative" ...
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"E' di importanza decisiva l'azione quotidiana" ...
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"La prospettiva è un'insensata proliferazione di strade e di case che porterà alla distruzione irreparabile del nostro territorio" sostiene Cederna alla XXX Conferenza dell'ACI (Stresa, settembre 1973)
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Riferendosi ai costruttori: ... "il traguardo è un'Italia ricoperta da un'interrotta crosta di cemento e di asfalto, che cancellerà per sempre ogni fisionomia dei luoghi" ...
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"L'incisione dell'ecosistema provoca un aumento del ruscellamento di superficie e la degradazione dei terreni, con conseguenti pericoli di frane e possibili alluvioni più in basso" ...
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"Dobbiamo convincerci che è assurdo pretendere di adeguare città e campagna a un processo senza limiti qual è quello dell'incremento della motorizzazione privata: è il contrario cui dobbiamo tendere, l'adeguamento cioè di auto e strade alle esigenze, ai valori, alle dimensioni, alla qualità dei territori" ... (settembre 1973) |
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Antonio Cederna e Bologna: gli articoli de l'Unità sull'iniziativa di piazza Santo Stefano, "una piazza da pedonalizzare" scrive il volantino di convocazione ... (giugno 1987)
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Fotocronaca del presidio in piazza Maggiore di lunedì 15 maggio 2023, ore 16.30. |
Uno striscione ...
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La pianta del Passante di Mezzo prospettato da Autostrade ...
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Dettagli di "progetto" da fare conoscere a tutti ...
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Documentazione varia: con la storia de "Il Passante di Bologna" scritto da Wolf Bukowski e Wu Ming ...
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Un secondo striscione ...
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Attivista con cartello ...
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... e il lato A
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Facciamo rumore ... affinché una infrastruttura antistorica (parola di Assessora della Giunta Lepore) come il Passante di Bologna non passi nel silenzio corresponsabile!
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Protagonisti sempre giovani con la casseruola ...
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Eco pacifisti ...
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Donne ...
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Ciclisti quotidiani ...
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Consumatori critici ...
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Uno degli attivisti No Passante motiva le ragioni del presidio ...
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Ragazze e ragazzi con pentole ...
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... e tamburi
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Volantini ... davanti a Palazzo d'Accursio
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Una pluralità di voci, argomenti e strumenti ...
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Passanti coinvolti ...
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Manifestanti e polizia ...
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Bici o mondo a rovescio?
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Turisti leggono interessati i volantini e chiedono informazioni in lingua inglese ... |
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pentola e "matterello" bolognese ...
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Non vogliamo essere solo "donatori di sangue" ...
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Grande determinazione ...
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... e piccoli strumenti
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Un concerto per vincere la solitudine. Una comunità solidale ...
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... laica e religiosa
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Sotto la statua del Nettuno ...
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Contro lo spreco, lettura collettiva di un volantino ...
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Vista dal Palazzo ...
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Vista dal futuro ... I giochi sono fatti?
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Prossimo appuntamento in Piazza Maggiore lunedì 22 maggio, ore 16.30 ...
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La voce di Linda Maggiori, mamma, scrittrice, attivista ambientalista residente a Faenza ... (il Fatto Quotidiano, 18 maggio 2023) |
Le tesi di Cederna mi sembrano inappuntabili e la protesta in piazza mi pare sacrosanta.
RispondiEliminaLa catastrofe ecologica che vive l'Emilia Romagna dovrebbe ridurre l'arroganza dei vertici istituzionali e consentire misure molto più radicali.
Ale
Di fronte alla tragedia romagnola e nazionale (nelle Marche o in Campania o in Sicilia non va meglio) parlare di "nutrie" o di "terremoto" significa rifiutare ogni riflessione profonda.....
RispondiEliminaQuesta è crisi di un sistema economico e sociale (come diceva anche "il maestro" A.C.) e dobbiamo provvedere dimostrando che siamo i "sapiens" del nuovo millennio.
Stop guerre devastanti e basta riarmo (come dice anche Francesco). Impariamo a convivere tra comunita diverse che si rispettano e cooperano, emarginando gli interessi miopi di profittatori arricchiti sfruttando risorse comuni (siano essi autarchi "orientali", capitalisti "occidentali" o dittatori di "colonie" mai uscite dalla dipendenza dei colonizzatori.
Zorro
Se qualcuno considerava "i giochi fatti" deve capire che dopo i fatti di questi giorni vanno riaperti.
RispondiEliminaQuel bambino, la sua mamma, i suoi nonni non possono accettare che si privilegino altre 4-6 corsie di asfalto, altro cemento, altri abbattimenti di alberi e boschi per realizzare infrastrutture stradali mentre crollano ponti, spariscono strade ferrate, si favorisce una crescita tradizionale e causa della crisi climatica, ecologica, economica, sociale, migratoria.
Oggi, più di ieri le priorità sono diverse e spero che lo capiscano sempre più persone.
Anna
Bel ricordo di Antonio Cederna. Parlando di fiumi, altrettanto e ancor più interessante sarebbe il ricordo di Giuliano Cannata. Con la sua grande esperienza, denunciava lo scempio dei corsi d'acqua rettificati, canalizzati entro argini troppo vicini e insufficienti a contenere le piene. Criticava i Consorzi di Bonifica, enti attuatori degli scempi, ma spesso anche promotori, dei quali oggi sembra non parlare più nessuno. I fiumi sono diventati canali per poter coltivare quanto più territorio possibile, oltrechè per costruire, creando un sistema critico che necessita di grande manutenzione (a carico della collettività) e che i cambiamenti climatici mandano in crisi.
RispondiEliminaBISOGNA RIDARE SPAZIO AI CORSI D'ACQUA.
Grazie. Arricchisco le mie conoscenze. Pensavo che piazza Santo Stefano fosse stata pedonalizzata ancor prima. Oggi comunque sarebbero maturi ulteriori passi nel centro storico e nelle periferie. Al riguardo però mi sembra mancare qualsiasi pensiero / progetto / programmazione. Non ho vissuto gli anni '70 e '80. Ma l'idea che mi sono fatta è che oggi rispetto ad allora siano cambiate le coordinate generali dei partiti e degli amministratori. Cederna se parliamo di lui (ma la stessa cosa vale per altre personalità femminili / femministe che ho avuto occasione di studiare / conoscere meglio) ha idee chiare e nette, una cultura autonoma costruita attraverso studi / esperienze / confronti approfonditi. Ora gli scambi sono molto diversi: più veloci / essenziali / tecnici.
RispondiEliminaTroppe cose risultano scontate / indiscutibili.
Esempi.
1. La Repubblica fondata sul lavoro può prescindere dal cosa di produce?
2. Le grandi opere nazionali sono adeguatamente valutate e selezionate in quanto priorità dal Parlamento?
3. Quali forme di concorso possono concretamente esercitare i cittadini alla definizione delle scelte sociali / politiche / istituzionali?
L.