Un grafico che propone gli incrementi giornalieri e settimanali di 2 anni e 1/2 di CoronaVirus ... |
Sono molti (e autorevoli) quelli che, in queste settimane, criticano "la fuga nelle complessità" per leggere fatti e vicende della vita considerati "semplici". E allora proviamo a proporre dati incontrovertibili. Nella convinzione che questa volta saranno gli stessi (molti e autorevoli) a suggerire cautele e riflessioni più ponderate. Che sono sicuramente opportune. Come sempre.
A nessuno può sfuggire il ritorno prepotente della pandemia.
Nella prima settimana di luglio la media giornaliera di incremento dei casi accertati di Covid è stato di 95.804 infezioni. Nella stessa settimana di luglio dello scorso anno (2021) erano di 1.053. Due anni indietro (luglio 2020) 201.
Certo, allora si usciva dal lockdown. E lo scorso anno le cautele erano ancora forti. Ma il dato è notevole.
Dunque, pare difficile eludere il nodo posto dal professor Nino Cartabellotta, studioso, Presidente della Fondazione Gimbe: "si è preferito non rovinare la road map riaperture".
E ancora: "sincronizzare una scadenza burocratica con uno scenario desiderato, circolazione endemica del virus, o addirittura fine pandemia, è stato un gravissimo errore".
L'intervista di ieri a Nino Cartabellotta su il Fatto Quotidiano ... (10 luglio 2022) |
Forse ha ragione Daniela Ranieri che scrive sullo stesso Fatto Quotidiano "Che seccatura: Draghi perde la scommessa contro il Covid". La giornalista scrive: "Cosa è successo? Semplice: per onorare il dio del Pil , il governo tecnico (dunque razionale, netto, pragmatico) ha diffuso per un anno via propaganda e via decreti una sorta di pensiero magico secondo il quale il Coronavirus che provoca il Covid avrebbe prima o poi capito con chi aveva a che fare e si sarebbe estinto da solo".
Purtroppo non sempre i Migliori si confermano tali.
E Daniela Ranieri "ricava un insegnamento prezioso: il virus non scompare. Tutt'altro: si adatta alla nostra stupidità".
Almeno fino a prova contraria. Diamoci da fare.
L'articolo di Daniela Ranieri su il Fatto Quotidiano di sabato (9 luglio 2022) |
Ma i fatti contano relativamente. Soprattutto quando si accumulano meriti speciali e poteri elevati.
RispondiEliminaBasta guardarsi attorno.
s.
Dunque, per chi non ha "poteri elevati" né "meriti speciali" debbono contare innanzitutto "i fatti".
EliminaGianni
Fatti e dati alla mano, non si può ridurre la spesa per la sanità pubblica. Piuttosto è urgente investire sul personale, formarlo e retribuirlo più adeguatamente. Semmai si può risparmiare sugli sprechi e potenziare la medicina di base, nel territorio e per le donne.
RispondiEliminaI maggiori costi? Ridurre le spese militari o per opere inutili.
Anna
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EliminaSi. Sarebbe imperdonabile continuare in spese per il riarmo o per infrastrutture che contraddicono la conversione ecologica delle produzioni e dei territori.
EliminaGianni
Ultimo dato giornaliero 144.058 nuovi casi e 157 decessi. Non addebiterei la responsabilità a Draghi e Speranza o ai No vax. Eppure loro raccolgono le spinte a non considerare la realtà, se questa impone cambiamenti di organizzazione, di abitudini, di potere.
RispondiEliminam.m.
Considero più prudente ed affidabile la media giornaliera della settimana: 103.777 nuovi contagi e 109 decessi (al 15 luglio).
EliminaDraghi e il suo Governo al momento dell'insediamento avevano 2 obiettivi su tutti: contrastare la pandemia e qualificare gli investimenti di Next Generation EU e PNRR. I risultati realizzati non mi sembrano positivi (su entrambi i fronti, anche se oggi abbiamo diversi elementi per analisi e riflessioni). La crisi di consensi attuale credo nasca soprattutto da qui. Anche se uomini di Governo, partiti e media preferiscono parlare d'altro.
Gianni
Se contano i fatti, le dimissioni di Draghi non sono un problema per chi chiede di combattere più efficacemente la pandemia.
RispondiEliminaIn questi mesi l'abbiamo sottovalutata riaprendo tutto e abbandonando ogni precauzione. L'importante era rilanciare l'economia e i commerci. Senza cautele.
BiBi
Considerazioni obiettive.
EliminaChe si riscontrano nell'approccio quotidiano nelle classi dirigenti (o, meglio, dominanti) del nostro Paese.
Pensiamo alle irrisolte sottovalutazioni dell'emergenza climatica ed ecologica, causa di gravi malattie, di vittime e morti premature, di danni continui alle comunità ed al Patrimonio collettivo dell'umanità.
Ecco perché questo è il tempo di cambiare visione, priorità, abitudini. Si può, si deve. Ora!
Gianni