mercoledì 8 giugno 2022

Aeroporto & Passante di mezzo: "dovere minimo" o errore massimo?

Cittadini in Assemblea al Parco della Zucca per fermare il Passante e per investimenti alternativi ...











Un mese "caldo", giugno. Che si prolungherà per tutta l'estate e forse oltre. Questione di clima e di ambiente. Ma, insieme, questione sociale e democratica. In un tempo di guerra e di pandemia che tutti vorremmo rimuovere. Che molti (soprattutto tra le classi dominanti) non vogliono considerare per il portato di cambiamenti duraturi destinati a modificare "l'ordine costituito" e "il mondo atteso", in continua costante "crescita".  

Giovedì 2 giugno, il più diffuso giornale bolognese, il Resto del Carlino, a proposito di Infrastrutture ha pubblicato un articolo di fondo indicativo: "Falsa partenza per un'opera così importante". "Falsa partenza", perché il quotidiano propone due pagine con "l'ira" dei cittadini per le "informazioni lacunose" di Società Autostrade e delle Amministrazioni pubbliche relativamente ai 1.840 espropri dovuti al Passante di Mezzo: per l'allargamento dell'Asse A14-Tangenziale o per i cantieri necessari ai lavori di costruzione dell'opera. "Così importante" perché il Quotidiano Nazionale (edito dal Gruppo Monrif) sostiene che "dopo 25 anni di dibattiti ... realizzarla è il "dovere minimo".

"Poco tempo per consultare le carte, appuntamenti concessi a ridosso delle scadenza previste, documenti mancanti" ammette Andrea Zanchi nell'artico di fondo del Carlino ... ((2 giugno 2022)
Inadeguatezze di incapaci o prassi di chi vuole imporre l'opera senza un consapevole consenso?














Le pagine del Carlino con "l'ira" dei cittadini e "gli appuntamenti di giugno" dell'Assemblea No Passante.
Tuttavia per il Quotidiano Nazionale "dopo 25 anni di dibattiti" ... il "dovere minimo" è realizzare l'opera (2 giugno 2022)

















Tre giorni dopo, Carlino Bologna titola sul "grande ingorgo" di auto all'Aeroporto e in Città ... Causa tilt al sistema tecnologico di rilevamento automatico delle targhe ai parcheggi del Marconi (5 giugno 2022)















Eppure il Presidente del Marconi, Enrico Postacchini, che contemporaneamente all'Aeroporto Presiede l'ASCOM Bologna e Confcommercio dell'Emilia Romagna rassicura: "ci siamo attivati per risolvere il problema" ... (5 giugno 2022)
Naturalmente quello "tecnico" e "contingente" per il Commerciante ed Amministratore dell'importante Servizio Pubblico. Non quello "strategico", al contempo Politico e Progettuale, che richiede una svolta nelle scelte di Governo per la vita della Città e del Paese: una mobilità eco-compatibile, consumo di suolo zero e più verde urbano.

























Domenica 5 giugno, lo stesso quotidiano titola "Marconi, il grande ingorgo: in tilt il sistema di riconoscimento delle targhe. Code e proteste" all'ingresso dell'Aeroporto e "traffico paralizzato per ore nelle zone adiacenti".

Forse è comprensibile che nella Redazione del Quotidiano Nazionale del Gruppo imprenditoriale delle storiche famiglie Monti e Riffeser (con forti interessi nel petrolio) non ci si renda conto o non si possa ammettere pubblicamente che queste esperienze non sono casuali "incidenti" di percorso. Tutt'altro. Qualcuno potrebbe sostenere che sono le ultime, ulteriori conferme di ideologie, approcci, scelte politiche sbagliate degli ultimi decenni. Radicalmente sbagliate. Alternative c'erano, individuate ed anche scritte in Documenti e Piani votati dalle Assemblee Elettive locali e regionali. Mai coerentemente perseguite. Chi ha memoria storica potrebbe aggiungere che alcune alternative a quanto "fatto" restano in buona parte attuali e competitive. Ma non è questo il tempo per nostalgie, rimpianti, rivincite o discussioni rivolte unicamente al passato: ora abbiamo la A14 dinamica nel tratto urbano della A14, un inadeguato People Mover ed una rabberciata Fabbrica Italiana COntadina; ancora manchiamo del Servizio Ferroviario Metropolitano e di un efficiente potenziamento delle Ferrovie regionali nonostante i numerosi (e costosi) Treni ad Alta Velocità, di una sicura rete di percorsi urbani ciclabili, di un adeguato numero di impianti di ricarica energetica per incentivare i veicoli elettrici, magari condivisi. 

Dunque, come procedere? 

In sostanziale continuità con quanto praticato a livello nazionale e locale? Fonte di crescenti contraddizioni e di "emergenza climatica ed ecologica" (riconosciuta tanto dal Consiglio Comunale di Bologna quanto dalla Giunta Regionale dell'Emilia Romagna nell'estate 2019). Oppure è maturo il tempo per aggredire le vere fonti dei problemi e decidiamo di avviare - qui ed ora - una sostanziale conversione ecologica della società, dalle produzioni ai consumi? Agendo contemporaneamente su abitudini dei singoli e su investimenti delle comunità di cui siamo parte attiva e responsabile. Attivando oggi, non dopodomani, il mondo della cultura, della ricerca, del lavoro. Per evitare che la decantata "Transizione" sia ridotta a "finzione" e vissuta come "greenwashing". Nel danno generale.

Esemplifichiamo.

Domenica Cantiere Bologna ha pubblicato ragionevoli e critiche considerazioni di Municipi Sociali sull'espansione dell'Aeroporto Marconi. Con il lancio di una Assemblea pubblica per il prossimo 16 giugno (ore 19, Centro Sportivo Pizzoli, zona Lame) per discutere come sviluppare una nuova fase della mobilitazione che da decenni si propone di fermare una incontrollata crescita delle rotte e dei voli; per conquistare una regolamentazione coordinata e sostenibile in Regione e nel Paese; per integrare i diversi sistemi di mobilità rispetto alle esigenze reali e primarie delle comunità che abitano le periferie, l'Emilia Romagna, l'Italia.

Lunedì è iniziato il "No Passante di Mezzo tour" con il primo di tre incontri organizzati nei Quartieri maggiormente esposti: Navile, San Donato - San Vitale. Al Parco della Zucca Luca Tassinari ha fatto il punto di un impegno che mobilita da 6 anni associazioni, comitati e cittadini. Ma che ancora sicuramente è contenuto entro la parte più attiva, politicizzata e informata dell'opinione pubblica. E, c'è da scommettere, potrebbe evolvere nei prossimi mesi di fronte alle procedure di esproprio ("l'ira" di cui parla il Carlino) e successivamente, ancor più, all'eventuale avvio dei lavori: che, minimo, "dureranno 55 mesi" e coinvolgeranno tutta Bologna. Con disagi e problemi che è facile prevedere se, oggi, si grida "rabbia" (vedi qui sotto Repubblica Bologna) per gli effetti causati, a Borgo Panigale, dalla chiusura del ponte sulla via Emilia (per opportune manutenzioni straordinarie) o, nel centro storico, della piccola via Carbonesi.


Repubblica Bologna titola in prima pagina sugli effetti del traffico a Borgo Panigale in seguito alla chiusura del ponte della via Emilia sul Reno e di via Carbonesi ... (7 giugno 2022)

 
Le pagine interne di Repubblica Bologna ... Con il paradosso di amministratori che, da un lato, investono prevalentemente su strade ed autostrade nella illusione di fluidificare i flussi e rendere più veloci i tempi di percorrenza con gli automezzi e, dall'altro, invocano mezzi di controllo "per moderare la velocità" ... (7 giugno 2022)
Ma obiettivo generale non è quello di investire sulla efficienza e sulla sicurezza di sistemi alternativi di mobilità che riducano progressivamente la dipendenza delle persone e delle imprese da auto ed autocarri alfine di ridurre i mezzi privati in circolazione nelle città e nel Paese?   



















Eppure i disagi generali e gli incidenti causati dai cantieri (per quanto pesanti e irreparabili) non sono che un problema temporaneo. Duraturo, per molti decenni, sarebbero invece le ferite al territorio urbano bolognese. Naturalmente non limitate alle aree di esproprio. Non a caso nella progettazione di ASPI contrattata con le Amministrazioni pubbliche si parla di "compensazioni" per gli ulteriori danni arrecati alla Città. E personalità qualificate e riconosciute, come il professor Vincenzo Balzani di UNIBO, hanno ampiamente smontato gli slanci volontaristici del neo Sindaco Lepore tesi a valorizzare, decisamente oltre il lecito, le ultime (modeste) "mitigazioni" messe in campo da progettisti & costruttori pur di procedere nella realizzazione delle 16 - 18 corsie di asfalto e cemento. Del resto è sempre più evidente che il Passante di Bologna trascina con se un complesso di altri interventi economici ed urbanistici: per lo sviluppo delle arterie stradali ed autostradali in tutta la Regione (A1, A13 e A14, A22, nuova Cispadana) e di servizi connessi e complementari. Si tratta di un "modello" e di un sistema di potere, di sotto-potere, di progressive dipendenze. 

Le attiviste della Associazione Pane Non Oil amano accompagnare gli interessati a conoscere di persona i danni già prodotti nelle campagne bolognesi. Lo hanno fatto più volte in bici e su richiesta. In diversi terreni coltivati (tra "gli ultimi" che resistono "sempre più poveri di biodiversità" precisa Maria Luigia Savoia, insegnante in pensione) si sono interrotte coltivazioni o si sono avviati lavori per nuovi mega impianti di carburanti fossili (Eni, Enercoop ...). 


La campagna coltivata di via Marescotti, al confine del Comune di Bologna con San Lazzaro e Castenas... (31 maggio 2022)



Sempre su via Marescotti, voltando lo sguardo verso la rotonda e la strada trafficata che collega Villanova e San Lazzaro ... fervono i lavori per uno dei 7 nuovi impianti di carburanti fossili decisi dal Comune di Bologna ... 


Il cartello dei lavori fornisce le indicazioni e le autorizzazioni previste ...


L'impianto Enercoop (più avanti nei lavori) è uno dei due previsti su via Marescotti ... Sullo sfondo la sede di Coop Alleanza 3.0 e, più in là la Torre Unipol di via Larga ...
 
Stesso Quartiere qualche km oltre, passato il Pilastro, tra i campi coltivati di via Calamosco angolo viale Europa si apprezza la vasta area destinata a un nuovo impianto di carburanti fossili ... (31 maggio 2022)


Il fronte che divide terreno coltivato e incolto indica l'area prevista a impianto di distribuzione carburanti ... (31 maggio 2022)


















































































Sono solo alcuni esempi. Altri terreni ad uso agricolo sono destinati ad hub per grandi gruppi della logistica che "corre su strada" e riguardano Comuni della bassa bolognese o lungo la via Emilia. Anche se le mobilitazioni pagano e, qualche volta, ottengono risultati inizialmente insperati (come a Malalbergo) dove una lotta intelligente e coinvolgente a difesa di una storica risaia ha ottenuto un risultato tangibile, almeno per il momento. Diverso, purtroppo, il discorso in altre realtà come a Castel San Pietro Terme o a Minerbio, sull'impianto ENI. 

Ma non sfugge che la sfida del Passante di Mezzo va decisamente oltre Bologna e l'Emilia Romagna. Riguarda il Paese intero e le sue prospettive di passaggio ad uno sviluppo eco-compatibile per il 2030 e il 2050, in linea con gli obiettivi impegnativi ed ancora ambiziosi, per quanto sfumati, espressi delle più recenti COP mondiali volute dall'ONU.   

Dunque, le battaglie per fermare il Passante di Mezzo e per non espandere l'Aeroporto Marconi sono, oggi, un passaggio ineludibile per tenere aperta una possibilità di sviluppo globale e locale alternativo.

Fin qui le Autorità preposte, nonostante le sollecitazioni fatte e gli impegni presi nei decenni, non hanno fornito informazioni essenziali: sulla qualità dell'ambiente e dell'inquinamento, aggiornata con le tendenze in atto (che non sono più quelle previste nei progetti iniziali e con quei tempi); sulla connessione esistente tra smog, salute delle comunità e biodiversità dei territori (per rispondere alla domanda, oggi attuale, sul perché nella "ricca" e strutturata Emilia Romagna abbiamo pagato un prezzo tanto alto in morti e contagi per Covid19); sui flussi di mobilità approvati da PUMS ed altri Piani per gli anni a venire (2030 -2050) ma, ora, da aggiornare alla fase nuova che viviamo per gli scenari geopolitici in evoluzione (che - volenti o nolenti - non sono sicuramente gli stessi di sei o tre anni fa) rispetto a costi economici di materie prime e prodotti, redditi reali delle comunità, movimenti turistici in entrata e in uscita, tendenze demografiche ... 

Insomma se tutto sta cambiando sul piano nazionale, europeo e mondiale, possiamo noi confermare le vecchie priorità stradali, autostradali e aeroportuali?

Se è in crisi evidente un modello economico e sociale, una "visione" di crescita che antepone la quantità delle produzioni, dei consumi, dell'occupazione, degli affari, del denaro sulla reale utilità delle attività umane, sulla qualità del lavoro e di una sua più equa suddivisione tra le forze disponibili, sui Diritti e Doveri fondamentali e universali, democraticamente condivisi, possiamo procedere come nulla fosse con il Passante di Mezzo e la crescita dell'Aeroporto?

Ecco perché, ora più che mai, vale la pena non commettere l'errore massimo e perdere le ultime occasioni per ragionare e approfondire insieme come meglio investire le risorse limitate di cui disponiamo. 


Al Parco della Zucca, sotto il Palazzo che fu delle Tranvie di Bologna, il primo degli incontri promossi dall'Assemblea No Passante di Mezzo ... (6 giugno 2022)


Sono esposti i Progetti di potenziamento a 16 - 18 corsie dell'Asse A14 - Tangenziale previsti da ASPI ...


Una immagine frontale dei partecipanti ...


Si raccolgono le firme per sostenere 4 proposte di legge di iniziativa popolare su Acqua, Energia, Rifiuti e Suolo per una svolta ecologista nelle politiche della Regione Emilia Romagna ...

Si alternano le domande ed i suggerimenti per portare avanti la mobilitazione politica e culturale, allargare il coinvolgimento, procedere nei ricorsi ...
 

Le sedie non bastano, molte persone seguono in piedi ...

Altri seguono seduti a distanza ...


Ragazze e giovani sul prato ...


Daria Prandstraller e Luca Tassinari ricordano: che tutti i contributi saranno considerati nella sintesi che sarà effettuata dall'Assemblea alla fine dei 3 incontri; che chiunque creativo o studio professionale può partecipare al concorso per realizzare il logo della mobilitazione; che l'ultima settimana di settembre si terrà un festival di musica ed arti varie ... 


Il volantino che informa sui prossimi appuntamenti: lunedì 13 al Parco di San Donnino e lunedì 27 giugno al Parco Montale, a fianco delle Scuole Scandellara ...
 

In attesa dei prossimi incontri, qualche dato in più ...

7 commenti:

  1. Ma come si fa a vincere "la sfida dell'impatto zero al 2030" di cui parla l'assessora Boni con una scelta "antistorica" come quella del Passante?
    Ciao!

    RispondiElimina
  2. La mia impressione è che in Emilia Romagna stiamo frenando il cambiamento ecologico. Subalterni all'imprenditoria di queste terre e, volendo, a sindacati sostanzialmente incapaci di rappresentare il mondo del lavoro più colto e popolare.
    DG

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'emendamento "salva Ferrari" mi pare davvero un boomerang: più tempo per adeguare i motori delle industrie della Motor Valley non significa avvantaggiare i concorrenti nella accelerazione della immissione di nuovi mezzi elettrici nel mercato?
      Carlo

      Elimina
    2. È l'Emilia Romagna che ancora una volta guida la transizione!
      Sic

      Elimina
  3. Ancora code e disagi al Marconi. Ma questo fine settimana la causa non sono le tecnologie di ultima generazione per l'accesso ai parcheggi. Sono le auto lasciate in sosta selvaggia.
    M.

    RispondiElimina
  4. Diventa difficile commentare ciò che a Bologna ed in Emilia Romagna si sta concretizzando, scelte miopi o ben ponderate?
    Scelte che cambieranno il profilo della città "più progressista d'Italia"
    Mi viene spontaneo pensare a quanta ipocrisia vi sia in quells aggettivazione di città.
    Il problema vero rimane sempre il modello di sviluppo la crescita infinita il "benessere" inteso come capacità di consumo.
    Contro il consumismo ci si batteva, una volta, ora il consumismo pare diventato parte integrante delle nostre vite e della nostra società.
    O si cambia paradigma o si muore.
    Ciao

    RispondiElimina
  5. Oggi ricordo l'assemblea al centro Pizzoli, ore 19, via Zanardi 228, quartiere Navile.

    RispondiElimina