Un manifesto di Legambiente e di RECA E.R. a sostegno delle 4 leggi di iniziativa popolare |
E' partita la raccolta firme per 4 proposte di leggi regionali di iniziativa popolare, a tutela dell’ambiente, promosse dalla Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale e da Legambiente. I temi proposti riguardano ambiti di intervento fondamentali per la transizione ecologica che il nostro Paese deve affrontare. Non tutti, volendo. Ma sicuramente essenziali e meritevoli di cambiamento.
Primo. "Acqua e rifiuti, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alle scelte che riguardano il servizio idrico e quello dei rifiuti e proporne la ripubblicizzazione".Secondo. "Energia, nell’intento di spingere con forza la produzione da fonti rinnovabili e costruire un modello di distribuzione accessibile e democratico".
Terzo. "Rifiuti, al fine di ridurne la loro produzione, aumentare la quota destinata al riciclo e, allo stesso tempo, uscire dall’incenerimento".
Quarto. "Consumo di suolo, per favorire la riqualificazione e la rigenerazione urbana e contribuire ad arrestarlo".
Le molte buone ragioni per cui Legambiente e RECA propongono Leggi di iniziativa popolare su Acqua, Energia, Rifiuti e Consumo del suolo ... in un manifesto pubblico |
Sostengono le organizzazioni promotrici: "le proposte di legge mantengono un profilo netto e forte sui temi affrontati nonostante l’intervento della Consulta statutaria regionale, organismo che giudica l’ammissibilità dei contenuti delle proposte di legge di iniziativa popolare regionale, che ha usato una logica restrittiva nell’esame dei testi inizialmente presentati".
E ancora: “le ragioni che ci hanno spinto a quest’iniziativa sono sostanzialmente due".
"La prima è relativa ai contenuti avanzati nelle proposte, che segnano una svolta importante sulle questioni individuate. Esse rappresentano altrettanti punti fondamentali per affrontare la transizione ecologica, la difesa dei beni comuni, il contrasto al cambiamento climatico e alla devastazione ambientale, la tutela della salute dei cittadini, la promozione del lavoro di qualità, e reclamano un cambiamento di fondo del modello sociale e produttivo che è dominante anche nella nostra regione".
"La seconda è che le scelte che sta compiendo anche l’Amministrazione regionale sui temi suddetti vanno in un’altra direzione rispetto a quanto da noi indicato e vanno quindi modificate. Nonostante i propositi contenuti nel Patto per il lavoro e il clima definito alla fine del 2020, infatti, le politiche regionali sono orientate da una logica per cui l’importante è che ci sia una forte crescita quantitativa del PIL, senza verificare cosa ciò comporti per il benessere dei cittadini e per la salvaguardia delle risorse naturali ed ambientali. Si continua a pensare allo sviluppo fondato sulle grandi opere, a partire da quelle autostradali, riproponendo un modello di mobilità basato sui veicoli privati e ignorando ciò che questa scelta comporta in termini di consumo di suolo. Infine, si prosegue con le privatizzazioni di servizi pubblici, come quello idrico e della gestione dei rifiuti, che garantiscono la gestione di beni comuni fondamentali e si ripropone un’idea di produzione e distribuzione centralizzata e verticistica dell’energia, che ha come conseguenza quella di privilegiare le fonti fossili rispetto a quelle rinnovabili”.
RECA e Legambiente concludono: "per l’insieme di queste ragioni, le nostre 4 proposte di legge intendono proporre una discussione a tutta la società e la politica regionale affinché si arrivi ad un reale cambio di passo: la crisi ecologica, economica e sociale è ormai da tempo sotto gli occhi di tutti. Abbiamo scelto uno strumento, quello delle proposte di legge di iniziativa popolare, che parte dal coinvolgimento delle persone e che costituisce un esercizio importante di democrazia: solo attraverso la partecipazione dei cittadini si possono invertire le tendenze in corso e produrre scelte positive per la società regionale".
Ora, affinché le leggi approdino all’Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna,
Partecipa!
Il popolo inquinato in strada a Milano in occasione della mobilitazione giovanile per COP26 di Glasgow (2 ottobre 2021) |
Piuttosto che "grandi" (e costosissime) opere, vedi il Passante di Bologna, le 3° o 4° corsie su A1, A13 e A14, la nuova Autostrada Cispadana ... investimenti di conversione ecologica, ora! |
Perché il mondo (tra emissioni, clima e, ora, guerra e rischio nucleare) è in pericolo ... (2 ottobre 2021) |
Dunque, basta chiacchiere, bla - bla - bla, investimenti nocivi, costosi, sbagliati ... Da Milano a Bologna, cambiare le priorità! (2 ottobre 2021) |
"L'acqua non si vende, l'acqua di difende" sostengono dirigenti ed attivisti di Legambiente e RECA Emilia Romagna ... (3 novembre 2021) |
Interessante. La partecipazione dal basso è sempre importante e può aiutare le donne e gli uomini che nelle istituzioni condividono queste battaglie.
RispondiEliminaCi sono banchetti a Bologna e provincia nel fine settimana?
Anna
Bene acqua, rifiuti, energia, consumo di suolo. Ma vanno cambiate anche le politiche su aria e mobilità.
RispondiEliminas.