mercoledì 7 luglio 2021

Emergenza climatica e inadeguatezze del PNRR

Nubi minacciose su Vancouver e la British Columbia ... Il clima cambia ed esige responsabilità  











Nell’ultima settimana di giugno, negli stati occidentali del continente americano le temperature hanno superato di 20 gradi le medie stagionali, toccando i 50 gradi nella provincia canadese del British Columbia: più di 700 morti, 150 incendi, città evacuate e in fiamme. Gli esperti avvertono che il caldo aumenterà la siccità e il rischio di incendi, condizioni che potrebbero peggiorare a luglio e agosto.

Nello stesso periodo, vicino a Verchojansk in Siberia le temperature hanno superato i 47 gradi, accelerando lo scioglimento del permafrost e le emissioni di gas serra. Alte temperature e sconvolgimenti del clima si sono registrati anche in Europa: il mese di giugno è stato il più caldo di sempre in Olanda e Finlandia, grandinate e nubifragi hanno devastato importanti aree continentali (Vosgi e Baden-Wüttenberg).

Proprio nel momento in cui parte della popolazione mondiale faceva i conti con questi eventi estremi e i suoi tragici effetti, sono trapelate le bozze del nuovo rapporto dell’Ipcc (Intergovernamental panel on climate change) contenente un inequivocabile messaggio: «Preparatevi all’impatto». Le anticipazioni del report completo, che sarà pubblicato nel 2022, sono allarmanti: chi nasce oggi e, quindi, avrà 30 anni nel 2050, si troverà in un mondo con più persone che soffrono la fame e che vivono in povertà. Quel mondo dovrà affrontare fenomeni di ampia portata: migrazioni di massa, rischi di malattie veicolate da insetti e virus, perdita di capacità produttiva per le crisi del settore agricolo, dell’allevamento e pesca. La terra e gli ecosistemi si modificheranno di conseguenza. Per l’uomo la situazione sarà più complicata: la nostra vita dipende dalla presenza di condizioni climatiche specifiche, senza le quali non possiamo sopravvivere. Le conseguenze dello scenario prospettato dall’Ipcc sono chiare: occorre riconsiderare le interdipendenze tra modello economico, soddisfazione dei bisogni e consumi energetici.

Il Capilano Suspension Bridge, a Vancouver, all'interno dell'omonimo Parco naturale: 137 metri di passerella collegano le sponde di una gola profonda 70 metri (luglio 2015)
Una attraversata "impegnativa". Sicuramente meno della "transizione ecologica" che ci è richiesta ...


Quando in tanti, contemporaneamente, ci si incammina salgono coraggio, tensione, preoccupazione ...
Il percorso è obbligato. 
Come quello della "transizione ecologica": senza conversione delle produzioni, degli investimenti in grandi opere di interesse collettivo, della organizzazione della vita di miliardi di persone i rischi si moltiplicano.
 













































La transizione ecologica ed energetica, al centro del Pnrr italiano e dei fondi aggiuntivi, va in questa direzione con i suoi 222,1 miliardi di euro complessivi, di cui ben 68,6 miliardi, destinati all’asse strategico «Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica». Nel Piano, però, è assente la consapevolezza delle interdipendenze tra emergenza climatica, soddisfazione dei bisogni e modelli di produzione e distribuzione delle risorse. Una pesante carenza stando alle risultanze del recente studio pubblicato da Jefim Vogel (Università di Leeds) che mette in evidenza la necessità di disegnare e attuare la transizione ecologica a partire dalle relazioni tra clima, economia e sistemi di distribuzione delle risorse (Socio-economic conditions for satisfying human needs at low energy use: An international analysis of social provisioning, in Global Environmental Challenge, 2021). In quest’ottica, la transizione ecologica dovrebbe occuparsi di come soddisfare i bisogni umani e il benessere delle persone attraverso l’impiego di livelli sostenibili di energia. Oggi nessun paese è in grado di farlo. Tutti i 106 paesi analizzati sono più o meno insostenibili dal punto di vista energetico: solo 29 raggiungono livelli sufficienti in tutte le dimensioni considerate riguardanti la soddisfazione dei bisogni (salute, nutrizione, accesso all’acqua potabile, servizi igienici sicuri, istruzione, reddito minimo).

I paesi che effettivamente soddisfano i bisogni utilizzano almeno il doppio del livello massimo di consumo energetico che potrebbe essere sostenibile a livello globale, molti addirittura il quadruplo. Inoltre, i livelli di utilizzo dell’energia sono significativamente correlati con la soddisfazione dei bisogni solo fino a una certa soglia, mentre alti livelli di consumo di energia non sembrano necessari per il miglioramento del benessere delle persone.

L’altro aspetto interessante della ricerca è che fattori come qualità dei servizi pubblici, eguaglianza dei redditi, qualità delle istituzioni democratiche e accesso all’elettricità sono associati a una maggiore soddisfazione dei bisogni e a un fabbisogno energetico inferiore. Al contrario, la presenza di industrie estrattive e la crescita economica oltre livelli moderati di benessere sono associati a una minore soddisfazione dei bisogni e a maggiori fabbisogni energetici.

Transizione ecologica/energetica e modello economico non devono essere disaccoppiati: il miglioramento dei fattori di approvvigionamento virtuosi e l’abbandono di quelli dannosi consentirebbe una migliore soddisfazione dei bisogni a livelli di consumo energetico molto più bassi ed ecologicamente sostenibili. Ciò, conclude la ricerca, è però contrario alla politica economica dominante. Del resto, i cambiamenti climatici sono un fenomeno complesso, che richiede una visione politica capace di cogliere le interconnessioni tra ambiente, economia e benessere. Obiettivo ben al di là di classi dirigenti tecnocratiche che continuano a considerare lo sviluppo solo in funzione della crescita.

Filippo Barbera, il manifesto, 6 luglio


Una targa originale fotografata a Vancouver, British Columbia, Canada (luglio 2015)
Assicuriamo a tutti di poter essere ... "nonna p"









La prima pagina di oggi de il Fatto Quotidiano denuncia i limiti del PNRR del Governo Draghi ...
(7 luglio 2021)



Secondo studi di associazioni ambientaliste, in Italia i progetti che determinano davvero "transizione ecologica" sono solo il 13% degli oltre 220 miliardi previsti nel PNRR inviato alla Unione Europea ...
(il Fatto Quotidiano, 7 luglio 2021)



"Il PNRR: 248 miliardi di occasioni sprecate"? La denuncia e le proposte delle ragazze di Extinction Rebellion e di Fridays for Future in Piazza Maggiore nella primavera scorsa restano senza risposta e tornano di attualità ... Del resto, a Bologna e in Emilia Romagna si continua a sostenere che 2 miliardi investiti nel nuovo Passante di Mezzo sono prioritari rispetto alle risorse per potenziare ed ammodernare le ferrovie regionali, il SFM ed i trasporti pubblici per studenti, lavoratori e per merci ... 



6 commenti:

  1. In British Columbia, Siberia, Valle d'Aosta si sciolgono ghiacciai secolari. Esperienza diretta.
    s.

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  2. Il rapporto dell'IPCC è un documento che influenzerà le decisioni politiche essenziali per il nostro futuro e quello di alcune specie che condividono con noi questo pianeta. 4000 pagine che verranno pubblicate solo nel febbraio 2022, troppo tardi per i vertici Onu sul clima, biodiversità e sistemi alimentari che terranno quest'anno.
    Qualche scenziato ha giustamente deciso di far girare la bozza che arriva in un momento di ipotetico "risveglio ecologico" globale e rappresenta un promemoria sulla realtà rispetto alla sfilza di promesse sul net zero da parte di governi e mega imprese di tutto il mondo che più passa il tempo e più sembrano colossali greenwashing. Come ha detto recentemente Greta T.: il to act dei "grandi" non è un agire ma un recitare...
    Bella l'allegoria del ponte!
    Ciao


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  3. Carbis Bay lo scrittore ha ricordato che "affrontare il cambiamento climatico ora è una sfida politica e di comunicazione tanto quanto una sfida scientifica o tecnologica" e tu, caro Gianni, ti dai da fare alla grande!

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  4. Il Ministero della "mobilità sostenibile" ha convocato per il prossimo 27 luglio la Conferenza dei servizi che darà il via libera al potenziamento in sede del Passante tangenziale-autostradale dentro Bologna. Tutti a sperticarsi a (s)parlare di Transizione Ecologica, Emergenza climatica, necessità di inversioni di rotta post-Covid, poi nella realtà dei fatti impera il motto: "Tutto sia come prima", possibilmente peggio. Grazie a tutte le forze politiche e antipolitiche, ai movimenti pseudo coraggiosi, progressisti, ecologisti, ai candidati sindaci che consapevolmente condanneranno la città a continuare nella deriva eco-ambientale e della salute pubblica intrapresa da decenni.
    Ryan

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    1. Il giorno esatto è il 29 luglio, ma cambia ben poco.
      Ryan

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  5. Senza raggiungere i livelli limite di Canada e Russia anche in Italia il riscaldamento fa danni immediati e duraturi.
    Soffrono lavoratrici e muoiono lavoratori occupati senza tutele dignitose nella raccolta della frutta e nella cura dei campi.
    Ma poi le pianure coltivate si inaridiscono, le Alpi vedono ridursi ghiacciai secolari, i mari crescono ed entrano nelle terre bonificate nei primi decenni del secolo scorso. Per Venezia e Ferrara si annunciano pericoli estremi.
    Come dice Greta è ora di agire!
    Anna

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