Bologna, primo giugno: flash mob per città sicure, a misura di bambini e della salute ... |
Coraggio! Forse qualcosa si muove anche in Italia. Una sentenza - seppure di primo grado e da confermare - così netta non si era mai vista. Dopo cinque anni di dibattimento con 47 imputati (a Taranto) sono arrivate 26 condanne e 280 anni di carcere a imprenditori, manager e dirigenti d'azienda, autorità pubbliche ed amministratori. Fanno già discutere, ovvio (e, taluni aspetti, meritano approfondimenti). Ma rappresentano comunque un passaggio essenziale. Un potere dello Stato può sanzionare penalmente un sistema perverso, che sotto il ricatto del lavoro e di produzioni necessarie al Paese impone un degrado ambientale insostenibile, con danni irreversibili alla salute delle persone ed alla biodiversità.
Comprensibile il giudizio della associazione ambientalista che dal 2005 denuncia l'inquinamento dell'ILVA e di Taranto: "vittoria nostra e della città, lo Stato cambi rotta" ... sostiene Alessandro Marescotti di Peacelink. E, in una intervista a il manifesto, propone soluzioni: a partire da una riconversione senza acciaio ... (vedi sotto)Mentre Valentina Petrini (il Fatto Quotidiano, martedì 1 giugno) sostiene che dopo una sentenza così "in un Paese normale, civile, democratico un governo convoca una riunione d'urgenza e valuta il da farsi. Subito dopo il Premier parla alla cittadinanza e illustra chiaramente le tappe per la messa in sicurezza di popolazione e operai. Rassicura tutti che nessuno sarà lasciato indietro ma nemmeno sacrificato. E invece ancora una volta il silenzio del Governo fa un rumore assordante".
Mario Draghi, martedì era a Bologna e nel modenese per visitare le "eccellenze" emiliane, per ribadire "qui c'è voglia di ripartire", per ascoltare il Presidente Stefano Bonaccini ed i rappresentanti di Confindustria chiedere ancora una volta di "sbloccare le infrastrutture finanziate: il Passante di Mezzo, la Bretella autostradale Campogalliano - Sassuolo, la nuova autostrada Cispadana".
Qualità dell'aria? Inquinamento atmosferico ed acustico? Progetti di rigenerazione urbana, di rimboschimento delle città e della pianura padana, di messa in sicurezza del territorio dai rischi sismici e e dei mutamenti climatici, di potenziamento delle ferrovie regionali e del trasporto pubblico? A leggere e sentire i bene informati non se ne è parlato.
Pare davvero abbia ragione Barbara Spinelli in un recentissimo articolo "Draghi, Operazione Reconquista" dove sostiene sia in corso un tentativo di restaurazione per scardinare dieci anni che hanno insidiato i dogmi neoliberisti. Con l'alt al blocco dei licenziamenti, il no alla tassa di successione e i "rischi ragionati" si tenta di ripristinare e procedere con "il Pilota Automatico".
"Con Draghi il mercato si libera di parecchi controlli, declassati a burocratici. Il desiderio è di chiudere la parentesi della pandemia e restaurare quel che c'era prima. Offerta e domanda devono potersi di nuovo incontrare direttamente, senza intermediari. Fino alla prossima crisi finanziaria o sanitaria o democratica che sia. O al prossimo crollo di un ponte o di una funivia. Si chiama rischio, non disastro" scrive la giornalista, per 5 anni parlamentare europea. E conclude: "vince l'osannata resilienza / sopportazione, che sta soppiantando - simile alle varianti virali - le più promettenti nozioni di resistenza e normalità alternativa".
Ma forse dopo la sentenza sull'ILVA e le importanti mobilitazioni per una rivoluzione ambientalista nelle nostre città e nel mondo intero possiamo e dobbiamo mantenere il dubbio ed unire al pessimismo della ragione l'ottimismo della volontà. E tante iniziative per un Progetto comune di società più giusta ed ecologica.
L'intervista ad Alessandro Marescotti di Peacelink, l'associazione ambientalista che dal 2005 denuncia l'inquinamento dell'ILVA a Taranto (martedì 1 giugno 2021, il manifesto) |
Se ben ricordo anche per la strage alla stazione di Viareggio il primo grado di giustizia individuò responsabili penali. Poi però......
RispondiEliminas.
Sulla sentenza di Taranto Niki Vendola è di diverso parere. Dice di essersi occupato anche senza specifiche competenze di ambiente e di Ilva ed ora si ribella ad una sentenza ingiusta.
RispondiEliminaL.
è tutto molto triste. la sentenza non fa gioire, perché condanna per un avvelenamento che ha già causato lutti e ferite non superabili. perché non è definitiva e sappiamo che altre volte i giudizi sono cambiati e per la giustizia i responsabili dei disastri sono rimasti sconosciuti. perché se anche la sinistra e i cinque stelle cedono ai ricatti e mediano sulla salute..... non si intravvede chi altro possa porre rimedio ai mali della terra. a meno che non si creda nel cavaliere nero o in un essere divino e superiore...... ma ho l'impressione che anche l'enciclica di francesco sicuramente ispirata al bene comune non abbia convertito che in minima parte imprenditori e politici che professano la stessa fede.
Eliminacri91
Per porre rimedio ai disastri ambientali servirebbero più controlli, meno condoni e tanta prevenzione. Che non si pratica.
RispondiEliminaSi preferisce costruire e curare. Prima PIL, poi mitigazioni e sanità, tanta sanità, sempre più privata.
La destra è interessata agli affari, la sinistra al lavoro, i verdi e i cinque stelle hanno troppe incoerenze.
Anna