Medici, infermieri ed operatori sanitari del Maggiore di Bologna (il Corriere, 12/4) |
1. Claudia Gabiati, quarantenne, medico gastroenterologo del Fatebenefratelli di Milano, dopo 5 anni al Pronto Soccorso, 6 in corsia, oggi in "Trincea" al COVID Unit.
"Oggi ci chiamate eroi, benissimo, evviva, però segnatevela 'sta cosa e riparliamone quando ci sarà tempo".
"Vorrei tenere questi applausi per il futuro" ... "quando i prossimi governi ci taglieranno i reparti, gli ospedali, i corsi di laurea. Specie qui in Lombardia, dove per anni tutto andava alla sanità privata e le briciole a quella pubblica".
"Da una settimana il terremoto è rallentato. Lo spiraglio è che vediamo qualche letto libero".
"Chi parla di riaprire è tutto matto".
La preziosa testimonianza di Claudia Gabiati, intervistata da Pino Corrias (la Repubblica 12 aprile 2020) |
2. Maurizio Marchesini, sessantenne, presidente dell'omonimo gruppo, multinazionale del packaging, 2mila dipendenti tra Italia ed estero, già Presidente di Confindustria Emilia Romagna.
"In Germania non hanno chiuso e mi pare che i contagi non siano molto di più. Con la Germania che continua l'attività e noi fermi si rischiano danni enormi. E se i flussi economici cambiano, la strada per ricominciare è in salita".
L'interessante intervista di Maurizio Marchesini su Carlino Bologna (12 aprile 2020) |
3. Vincenzo Colla, 58 anni, Assessore al Lavoro della Giunta di Stefano Bonaccini, già Vice segretario generale della CGIL.
"L'Emilia Romagna perde ogni mese 4-5 miliardi di PIL".
"Molte nostre imprese sono sicure. L'Emilia Romagna è pronta. Poteva riaprire prima. Penso solo alla Ferrari, una delle nostre eccellenze ... Ferrari sarebbe nelle condizioni per riaprire le attività anche in settimana, ma deve aspettare il 4 maggio. Perché?"
Le tesi di Vincenzo Colla ... intervistato da il Resto del Carlino !2 aprile 2020) |
4. Riccardo Manca, direttore generale di Lifebrain, il più grande network di laboratori di analisi in Italia, impegnato nel progetto "Back on Track" con Ferrari ed un pool di virologi.
"Siamo orgogliosi di supportare gli uomini e le donne di Ferrari nella lotta contro il COVID-19. Contiamo di effettuare i test sierologici volontari con una tempistica prevista di 2/3 settimane".
E le anti-tesi del "Cavallino Rosso" di Maranello nell'articolo pubblicato dal Corriere (12 aprile 2020) |
5. Carmelo Barbagallo, Annamaria Furlan e Maurizio Landini, segretari generali di UIL, CISL e CGIL.
"Tutti vogliamo si ricominci nel massimo della sicurezza e con le necessarie garanzie per la salute in tutti i luoghi di lavoro, nei territori, nelle città. Oggi è questa la priorità del sindacato".
"Bisogna cogliere questa occasione per cambiare il nostro modello di sviluppo e ricostruire profondamente il nostro Paese che non vogliamo più sia quello di prima".
"Vogliamo un Paese che sappia ridisegnare l'economia basandosi sulla sostenibilità ambientale, sulle produzioni eco compatibili, sul riassetto del territorio, sull'innovazione, la scuola, la formazione, la ricerca e la conoscenza".
La lettera a la Repubblica di Barbagallo, Furlan e Landini, segretari di UIL, CISL e CGIL (domenica 12 aprile 2020) |
In quale ordine si potrebbe stabilire il quoziente di responsabilità sociale di questi importanti protagonisti del futuro del Paese?
Il mio parere, del tutto personale, è il seguente:
RispondiElimina1. la dottoressa 10
2. l'imprenditore 4
3. l'assessore 5
4. il manager 7
5. i sindacalisti 7
Nessuno me ne voglia, oggi li vivo così.
L.
Non mi sento proff. e dunque non dò voti.
RispondiEliminaComunque a me sembra che in questo caso medici, manager e sindacalisti facciano la loro parte, mentre gli imprenditori i loro interessi di breve - medio periodo.
L'unico sfasato è l'amministratore regionale che dovrebbe rappresentare gli interessi dei cittadini ed invece si fa interprete di Confindustria, Confartigianato e Confcommercio.
Sandro
Mancano due figure essenziali: il presidente del consiglio e i suoi ministri; i direttori dei mezzi di comunicazione e i loro collaboratori.
RispondiEliminaO no?
Io indico semplicemente la mia percezione sulla responsabilità sociale dei 5 soggetti. Nell'ordine: 1. la dottoressa del Fatebenefratelli. 2. Annamaria Furlan (con Landini e il segretario Uil). 3 il dirigente del laboratorio di analisi ingaggiato dalla Ferrari. 4. l'assessore emiliano. 5. l'imprenditore di confindustria.
RispondiEliminaAncora una volta le donne sono le migliori.
E questo solo per l'oggi. Con ampi margini di riscatto per tutti.....
Anna
Fin quando il bollettino quotidiano dei morti registra quota 600, penso che è difficile dar torto a Claudia, medico in prima linea.
RispondiEliminaPiuttosto vorrei che chi vuole riaprire le attività produttive e progressivamente tutto il resto risolvesse i problemi irrisolti, come sostengono anche i segretari dei sindacati confederali.
Per intenderci, faccio qualche esempio.
1. i mezzi di trasporto collettivi e individuali quanto sono e saranno sicuri? come li sanifichiamo? con quali frequenze? quali dotazioni di sicurezza sono garantite? abbandoniamo tutti metro, tram e bus per salire sulle auto private?
2. le mense e i punti ristoro che garanzie danno? mangiando non si possono tenere le mascherine, dunque altre misure di tutela debbono essere pronte. Ci siamo? siamo attrezzati? oppure ancora una volta lanciamo il cuore oltre l'ostacolo e speriamo vada tutto bene?
3. con le scuole chiuse come si gestiscono i problemi dei nostri figli? andiamo a lavorare per pagarci una/un baby sitter? oppure affidiamo i bimbi ai nonni se sono rimasti sani?
Marchesini e Colla quando perorano le loro convinzioni farebbero bene ad occuparsi anche di questi aspetti della vita delle comunità, proprio a proposito di responsabilità sociale delle imprese e delle istituzioni.
Aggiungo un parere sul tema aggiunto da un precedente commento.
Conte ed i Ministri a mio parere sono rimasti spiazzati dal coronavirus. Come tutti noi. Nei commenti agli allarmi dei cinesi e dell'OMS pensavano ad una epidemia molto più semplice. Poi hanno capito, trovandosi di fronte a difficoltà strutturali storiche e dipendenti da dinamiche che attengono ai decenni precedenti ed alla organizzazione spontanea dei mercati globali. Per questo trovo ora discutibile che qualcuno critichi questo governo italiano pensando di sostituirlo con Draghi e amici che hanno diretto per decenni il sistema malato che ora è esploso. Penso semmai che il Presidente del Consiglio italiano debba maturare esperienze con grande modestia, sapere leggere gli errori che si commettono lavorando, dirigere il paese e l'europa verso uno sviluppo più giusto e sostenibile. Vedo che una parte della comunicazione resta in mano a proprietari e direttori che resistono ad ogni coraggiosa innovazione e che purtroppo selezionano le proprie capacità critiche in base alla consolidata vicinanza con i diversi interlocutori (Prodi e Veltroni come Berlusconi e Tremonti per esempio sono trattati spesso come padri nobili della storia d'Italia, mentre Conte e Di Maio o Salvini e Bagnai come i principali responsabili delle crisi del presente). Eppure l'esigenza di rinnovare le classi dirigenti di ogni parte è una priorità politica ed ancor prima culturale.
Ciao!