La prima pagina de il manifesto di mesi fa ... Dopo una settimana di smog, oggi nessun titolo di apertura! |
Da 7 giorni consecutivi Bologna, l'Emilia Romagna e l'intera Pianura Padana registrano livelli medi giornalieri di smog abbondantemente oltre i limiti di Legge. Vedi ARPAE. Ieri a Ferrara si è raggiunta quota 112 microgrammi per metro cubo (contro un valore soglia di tollerabilità di 50).
Le misure fin qui adottate da Comuni e Regioni risultano inefficaci. Il Governo tace.
I media locali e nazionali (salvo rarissime eccezioni) si occupano d'altro.
Eppure i report annuali dicono che in Italia le morti premature per la mal'aria che respiriamo sono decine di migliaia l'anno, le vittime di malattie si contano a milioni, i costi pubblici e privati per le cure sanitarie si moltiplicano.
Uno situazione insostenibile!
Eppure continuiamo a sentire pubblici amministratori, ministri e politici di quasi tutti i partiti, industriali e manager, alti funzionari e sindacalisti sostenere che occorre rilanciare il PIL, le produzioni, le infrastrutture, l'organizzazione delle comunità locali e nazionali come se niente fosse; con le stesse priorità del secolo scorso o, al massimo, introducendo le ultime tecnologie applicate ai settori portanti e tradizionali della crescita economica del passato. Si sostengono ulteriori strade ed autostrade per "fluidificare" la congestione del traffico.
Le alternative (potenziamento delle reti ferroviarie, promozione della mobilità sostenibile, energia rinnovabile, boschi urbani) sono note ma restano senza finanziamenti, irrealizzate.
Al massimo si può passare da un Passante di Mezzo ad un "Passantino" (a costi dimezzati) o ad un Grande Tunnel (a costi raddoppiati).
Possiamo lasciare solo a Greta Thunberg, l'attivista svedese di 16 anni, e alle sue coetanee che oggi manifestano al Parlamento Europeo la protesta e l'iniziativa per la riconversione ecologica dei nostri Paesi e del Pianeta?
Intollerabile. Facciamoci sentire! Ovunque. Ora!
La comunicazione sui muri di Bologna il occasione del G7 Ambiente (8-9 giugno 2017) |
Giovani e studenti manifestano a Bologna in occasione del G7 Ambiente (8-9 giugno 2017) |
Viva Greta!
RispondiEliminaAnna
Visto che i valori delle polveri sono in presenza delle misure antismog, dobbiamo dedurre che queste sono irrilevanti oppure che lo smog senza i mezzi vietati sarebbe a 5stelle?
RispondiEliminaSic
La mia impressione è che nessuno controlli l'effettivo rispetto dei provvedimenti adottati.
EliminaCi dicano quanto personale è impegnato per il rispetto delle ordinanze restrittive, dove sono state le postazioni, quante multe sono state emesse, riscaldamenti domestici e autoveicoli fuori norma, ecc.
VR
Dobbiamo tutti prendere atto che l'ambiente non è una priorità di queste Amministrazioni locali, dei gruppi economici e finanziari dominanti, dei Governi regionali e nazionali che si sono succeduti nel corso dei decenni.
EliminaLo si vede da come (non) vengono gestiti i ricorrenti allarmi smog (con misure sostanzialmente irrilevanti e mai verificate) e da come si progettano gli investimenti strategici: dalla (mancata) pianificazione urbanistica (con costanti nuove edificazioni) alle infrastrutture (dove si continua a scommettere essenzialmente su strade ed autostrade).
Battersi nella società e nelle Istituzioni per obiettivi concreti di conversione ecologica e per lavori socialmente utili e "puliti" è la priorità delle priorità. Può unire e rendere protagoniste tantissime persone, una larga maggioranza di popolo.
Gianni
Che una ragazza di 16 anni, come Greta, sia ospitata nella sede delle Istituzioni europee mi pone qualche interrogativo.
RispondiEliminaMa va bene. Ormai è stata innalzata come simbolo. Può essere un esempio. Per una mobilitazione delle coscienze.
Quella che di certo non è una priorità dei grandi media nazionali e locali. Basta ascoltare tv e radio o sfogliare i quotidiani (che relegano nelle pagine interne la questione dell'inquinamento atmosferico). Lo smog non fa notizia. O meglio parlarne determina dubbi che possono compromettere le narrazioni e gli obiettivi del sistema di potere dominante. Quindi silenzio, fin quando possibile.
Porlo all'attenzione dell'opinione pubblica comporterebbe sfidare l'ordine consolidato delle priorità.
Prendendo atto del fallimento delle misure antismog l'assessore bolognese Irene Priolo dice che servono misure strutturali di breve e medio periodo e annuncia l'introduzione di una ZTL ambientale. Vedremo di che si tratta ... Intanto, non gli viene il dubbio che sarebbe meglio cambiare i progetti infrastrutturali per Bologna e per l'Emilia: a partire da quella del Passante di Mezzo la cui realizzazione rappresenta il più importante investimento della amministrazione Merola e che prima caccerà nel caos la città per 4-5 anni, poi svilupperebbe per i prossimi decenni il trasporto su gomma (forse fluidificandolo per qualche mese in attesa di nuove code, sempre più prossime alle case di decine di migliaia di residenti).
Se gli amministratori che guidano le istituzioni locali vogliono competere anche per il futuro a rappresentare questa regione al Parlamento europeo e in Regione sarebbe bene aggiornassero le riflessioni ed i progetti.
Possibile?
L'insistenza con cui Bonaccini, Delrio, Merola e Priolo continuano a rilanciare il Si alle tradizionali grandi opere (Passante di Bologna, Autostrada Cispadana, Bretella Sassuolo - Campogalliano) e rinunciano a sfidare (dividere?) il Governo Conte sulla Mobilità Sostenibile (ferrovie per pendolari e merci, SFM, boschi urbani, rigenerazione no speculazione) dice che i referenti, i riferimenti e i potenziali alleati del PD sono tra i ceti sociali (e politici) interessati a conservare il sistema anziché cambiarlo.
EliminaPossibile? Pare di Si. Almeno fino a prova contraria.
Gianni
PS. Premesso che "la storia siamo noi" ... che la facciamo giorno per giorno con le nostre azioni e con le parole ... "Simboli" o "esempi" positivi, perché no?
Oggi, venerdì, di Greta vi risulta qualche iniziativa anche a Bologna?
RispondiEliminas.
Mi risulta che in Piazza Maggiore e Nettuno ci siano state alcune iniziative ...
EliminaNel pomeriggio, all'Università, Studenti per l'Ambiente si sono incontrati con vari comitati cittadini impegnati in conflitti locali e nazionali. Si è parlato di prossime scadenze: 16 marzo a Bologna, per salvaguardare il bosco ai Prati di Caprara, ed il 23 marzo a Roma per una manifestazione nazionale pro conversione ecologica delle grandi opere.
Gianni
Invitamo a disertare la mobilitazione a favore delle autostrade lanciata da Merola e Bonaccini per il 9 marzo.
RispondiEliminaA Governo ed Enti Locali chiede invece di aprire un tavolo di dialogo sulla decarbonizzazione dei trasporti.
Un inizio d’anno nero per lo smog in pianura padana. Dai primi giorni febbraio tutti capoluoghi dell’Emilia-Romagna sono costantemente sopra i limiti delle PM10, con gran parte dei capoluoghi che sono già oltre i 25 giorni di sforamento sui 35 consentiti in un anno. Eppure il 9 marzo il sindaco di Bologna Merola ed il Presidente Bonaccini hanno lanciato la manifestazione pro autostrade, a cui molte parti sociali sembrano pronte ad aderire.
“Una pagina triste per questa regione. E’ incomprensibile avviare uno scontro istituzionale e sociale a favore delle autostrade, simbolo del passato e di un trasporto ad alto impatto. Per questo invitiamo i corpi sociali e gli aderenti al “Patto per il lavoro” a non prestare il proprio nome a questa iniziativa”.
“Nello stesso momento in cui studenti e società civile scendono nelle piazze d’Europa per chiedere azioni urgenti per fermare il riscaldamento globale, in Emilia Romagna si prepara una manifestazione a favore di autostrade e infrastrutture dedicate alla mobilità privata su gomma”.
Si apre così la nostra lettera inviata e agli enti locali ed alle parti sociali con la richiesta di aprire un tavolo di confronto, non più procrastinabile, sulla decarbonizzazione dei trasporti.
“La chiamata a scendere in piazza a favore delle autostrade appare come la campana a morto di una stagione ormai lontana. Stagione in cui la nostra regione produceva innovazione e idee all’avanguardia per il Paese. Oggi sembra rimanere in campo solo il pragmatismo, incapace di discriminare tra le necessità di uno sviluppo sostenibile e logiche del passato”.
Non ignoriamo il tema cruciale del lavoro, ma l’idea che queste opere siano una soluzione salvifica è fallace e demagogica. Degli interventi oggetto di confronto – Bretella Campogaliano Sassuolo, Cispadana, adeguamento nodo bolognese – se ne discute da oltre un decennio. Imprese e mondo del lavoro avrebbero invece molte più chance di vedere aperti cantieri su opere davvero utili per clima, ambiente, e mobilità di pendolari e merci. Molteplici gli esempi: dai tram, all’ammodernamento delle linee ferroviarie minori, passando per il collegamento ferroviario Tirreno-Brennero, fino all’adeguamento dei ponti malandati sul Po. Lo stesso PUMS di Bologna (il piano della mobilità sostenibile) sarebbe un progetto su cui fare convergere le forze di tutti.
Nella lettera entriamo anche sul tema del corretto rapporto tra istituzioni: se, correttamente, il Ministro dei Trasporti sta portando avanti quanto promesso prima delle elezioni, il mancato coinvolgimento degli enti locali sul cambio di progetto del passante di Mezzo rischierebbe oggettivamente di determinare precedenti pericolosi. “Auspichiamo dunque che si apra un tavolo su Bologna, con i tre livelli istituzionali: Stato, regione e Comune. In questo tavolo il Ministro Toninelli dovrebbe chiedere di avere al primo posto le opere in attesa di partire che riguardano la sostenibilità. Ricordando che Autostrade da tempo aveva accantonato 1200 milioni per il nodo bolognese: il tema non è quello di fare risparmiare la Società, ma di usare queste risorse per la mobilità di Bologna a 360 gradi utilizzandole anche e soprattutto per il trasporto pubblico. Una richiesta fatta al Comune di Bologna già da oltre 2 anni”.
(Continua)
Legambiente Emilia Romagna
(2 parte)
RispondiEliminaSe il presidente di questa regione intende essere ricordato come quello che ha fatto la battaglia per le autostrade, faccia pure. Auspichiamo che il tessuto sociale ed imprenditoriale della regione non si lasci coinvolgere in questa folle crociata, ma anzi alzi la voce chiedendo la cantierizzazione delle vere opere utili alla mobilità collettiva: il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano di Bologna, il finanziamento delle linee di TRAM e l’implementazione della rete ferroviaria per il trasporto di merce e passeggeri. Solo così si potrà rispondere al problema dell’inquinamento dell’aria nel bacino padano, e dare un forte segnale della direzione che si vuole intraprendere per il contenimento del riscaldamento globale, vera emergenza sociale degli anni a venire.
Legambiente Emilia Romagna
Tanto tuonò che piovve!
EliminaSic
Legambiente Emilia Romagna ha scritto cose importanti e condivisibili.
EliminaGianni
C'È chi si salva, oggi , in questo assurda Italia, dal governo all'opposizione , come direbbe De Andrè , siamo tutti coinvolti o meglio colpevoli , nessuno si autoassolva.
RispondiEliminaSicuramente "siamo tutti coinvolti" e "nessuno si auto assolva".
EliminaTuttavia non tutti hanno le stesse responsabilità, né tutti sono ugualmente colpevoli.
Gianni
Possiamo sorprenderci di più del fatto che lo smog in pianura padana è record, del baciamano di JC Juncker a Greta T. o della galera per l'ex presidente lombardo Formigoni?
RispondiEliminaMario Cinico
Che giustizia sia resa non è frequente ma è importante.
EliminaChe il Presidente della Commissione Europea ammetta la propria irresponsabilità non è una novità assoluta (vedi Grecia).
Quanto allo smog in Pianura Padana non affidiamoci al vento, né ai tanti sodali (vecchi e nuovi) di Formigoni, né ai sostenitori (vecchi e nuovi) di Juncker.
Gianni
E se ad esempio tante Greta scendessero in strada il 16 marzo prossimo per salvare il bosco selvaggio ed il patrimonio comune dei prati di caprara, per liberare bologna dall'autostrada in mezzo alla città, per maggiori controlli ambientali come quelli richiesti qui sotto da un comunicato di A.MO Bologna?
RispondiEliminaLe centraline fisse di rilevamento degli inquinanti lungo la tangenziale devono essere installate.
Noi lo diciamo da tempo, ma ora lo dice anche un’autorità giudiziaria.
A seguito di un nostro esposto, infatti, la Procura della Repubblica ha riconosciuto come tuttora pienamente vincolante la prescrizione - impartita circa quindici anni fa con l’approvazione della “terza corsia dinamica” - di installare due centraline fisse per la misurazione degli inquinanti lungo la tangenziale di Bologna.
Una prescrizione, pertanto, alla quale la società Autostrade deve adempiere senza esitazione d’intesa con il Comune di Bologna, mentre devono vigilare affinché ciò avvenga la Regione Emilia- Romagna, che quella prescrizione aveva richiesto, e il Ministero dell’Ambiente che l’ha inserita nel decreto di VIA.
La richiesta di installare le centraline è una necessità imposta dalla elevatissima incidenza del sistema tangenziale-autostrada sulla qualità dell’aria di Bologna e sulla salute dei bolognesi, come del resto riconosciuto dalla stessa Regione Emilia-Romagna, secondo cui:
“Allo stato attuale, circa il 40% delle emissioni di NOx e di PM10 nel macrosettore trasporti su scala comunale proviene dal sistema tangenziale/autostrada; nel 2025 tale contributo salirà a più del 50% per le emissioni di NOx e di PM10” (Parere finale della Regione Emilia-Romagna sul “Passante di Mezzo”, paragrafo 7.17).
Proprio così: un tratto di strada di nemmeno 20 chilometri sugli oltre 800 che compongono la rete stradale di Bologna, produce da solo il 40% dell’inquinamento da traffico, percentuale che salirebbe al 50% se si desse seguito all’assurdità di un suo potenziamento.
I nostri amministratori sanno che l’asse tangenziale-autostrada è una camera a gas a cielo aperto e che il suo allargamento, totale o parziale, peggiorerebbe la qualità dell’aria, peraltro senza reali benefici per il traffico, e tuttavia procedono ostinatamente in direzione contraria alla salute pubblica.
Sarebbe davvero ora che a Bologna tutti quanti, politici di qualsiasi schieramento, amministratori, cittadini, organi di informazione, prendessero atto del fatto che un’autostrada che passa a meno di tre chilometri dalle due torri è un pericolo che i nostri polmoni e il nostro diritto ad una mobilità sostenibile non possono più permettersi.
La signorina (e soprattutto i suoi genitori) hanno trovato il modo di salire alla ribalta mondiale.
RispondiEliminaBuon per loro.
Ma è tutta una cosa costruita, totalmente inutile riguardo ai fini che si pone la famigliola
Il riuscire a lanciare alla ribalta una portatrice di problemi enormi è un vecchio trucco. Va notato che, più il soggetto che si riesce a far assurgere al palcoscenico internazionale è giovane, e maggiore è il successo che ne consegue.
Ovviamente questa messa in scena della ragazzina che, giustamente, ma in maniera sconclusionata e utopistica alza il ditino sparirà (mediaticamente) dalla scena molto presto
In cambio, in qualche modo, riuscirà a entrare in politica, cosa che notoriamente spesso giova a chi ci riesce