L'articolo di Pietro Parrino su il Fatto Quotidiano |
"In una società sana, la sequenza naturale delle priorità è prima l'ecosistema, poi la società e per ultima l'economia".
L'affermazione è del professor Pietro Perrino, ex direttore del CNR di Bari.
Lo scrive all'interno di un articolo "la bufala Xylella: non è il batterio a uccidere gli ulivi" pubblicato di recente su il Fatto Quotidiano.
Il genetista, docente universitario, sostiene: "la Xylella, un batterio da quarantena, non è la causa della malattia degli olivi in Puglia. Si chiama Complesso del Dissecamento Rapido dell'Olivo (CoDiRO) ed è causato da criticità ambientali, che sono più forti proprio nelle aree focolaio del Salento, dove la desertificazione avanza più che altrove. C'è una stretta relazione tra desertificazione, più inquinamento e CoDiRO. Una relazione che i politici non vedono. Anzi, l'allora Ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, ha emesso un decreto ministeriale che obbliga gli agricoltori all'uso massiccio di pesticidi ... La soluzione al CoDiRO non è l'abbattimento degli alberi, ma il ripristino di buone pratiche agronomiche e di disinquinamento, già pronte sul mercato".
A ben riflettere il confronto culturale, sociale e politico aperto in Puglia ha tratti assai comuni con molti altri conflitti aperti nel nostro Paese e ben oltre i confini nazionali ed europei: riguarda la qualità dello sviluppo e gli investimenti prioritari per costruire un futuro migliore per tutti gli esseri viventi, oggi e domani.
Tra questi conflitti, c'è anche quello in corso in Emilia Romagna su alcune grandi opere stradali ed autostradali.
"Pretendiamo un confronto diretto il prima possibile, essendo peraltro alla guida della Regione italiana prima per crescita ed export" afferma oggi Stefano Bonaccini. E continua: "le infrastrutture approvate ... sono state considerate strategiche e chieste da tutte le parti sociali ... Si vuole dare un danno all'economia della Regione per dispetto politico"?
I motivi per cui il Presidente Bonaccini sostiene il Passante di Mezzo (il RdC, 22 giugno) |
Il Presidente della Regione rivendica giustamente un confronto diretto tra le Istituzioni. E' dovuto. Come sarebbe stato necessario convocare - da parte sua - l'Assemblea Regionale dell'Emilia Romagna e - da parte di Virginio Merola - il Consiglio Comunale di Bologna prima di firmare l'accordo del 15 aprile 2016 con Matteo Renzi ed Autostrade SpA.
Tuttavia c'è da augurarsi che questa condivisibile sollecitazione non sia rivendicata solo in ragione dei primati regionali "per crescita ed export" e, soprattutto, che il confronto sulle "infrastrutture strategiche" non si basi principalmente (se non esclusivamente!) su valutazioni "economiche" o di schieramento politico.
Una lettura, quest'ultima, che ritorna (vedi i titoli di la Repubblica sull'assemblea aperta dei Consigli di Quartieri svolta la settimana scorsa: "rodeo", "derby PD - M5S") ma che distorce e sottovaluta drammaticamente la portata del confronto in atto a Bologna, in Italia ed a livello internazionale.
La sfida indicata da Pietro Perrino: "prima l'ecosistema, poi la società e per ultima l'economia".
O, se vogliamo: una economia ed una organizzazione della società finalmente eco-compatibili.
Cioè finalizzate ad "affrontare i bisogni sociali del presente senza compromettere quelli delle generazioni future" (come indicato dal Rapporto "il futuro di noi tutti" della Commissione ONU già nel 1988).
E' chiaro che, partendo da questo punto di vista, per contrastare l'inquinamento, lo spreco energetico, la congestione del traffico privato anziché continuare ad investire la grande parte delle risorse pubbliche e private in infrastrutture stradali ed autostradali e in mezzi di trasporto (delle persone e delle merci) su gomma (con motore a scoppio), è tempo di potenziare una rete efficiente e competitiva di trasporto pubblico e non inquinante.
Non a caso, da mesi, anche gli Amministratori che non si decidono ancora a rinunciare al Passante di Mezzo ed alla Cispadana, propongono alla discussione scelte future ed ancora indefinite su tram, mezzi elettrici collettivi, bici (attraverso i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile).
Apprezzabile.
A condizione che: si decida di fermare gli investimenti previsti da Bonaccini, Delrio, Merola e Galletti, che contraddicono apertamente i PUMS; si concentrino tutte le risorse disponibili al potenziamento ed all'ammodernamento delle ferrovie regionali, al completamento ed alla realizzazione del SFM bolognese, a progetti integrati di trasporto che coinvolgano TPER ed un uso sicuro delle bici.
Impegni presi e ribaditi più volte anche da DS, PD e Centrosinistra. Mai rispettati.
Ne uscirebbe una Città più vivibile, solidale e meno inquinata. Con produzioni, infrastrutture, servizi, cultura di qualità.
Punto di riferimento nazionale per una conversione ecologica del Paese, per adattare ed adeguare le scelte di governo ai cambiamenti climatici che stanno determinando processi sociali profondi e sconvolgenti a livello planetario.
Finalmente la prevenzione prevarrebbe sulla cura, con conseguenti risparmi sulle spese sanitarie e assicurative, pubbliche e private.
Finalmente la partecipazione democratica dei cittadini al confronto pubblico ed istituzionale prevarrebbe su decisioni di gruppi dirigenti politici, industriali e sindacali ristretti e distanti dai bisogni e dalle aspirazioni quotidiane di tantissime persone.
Il confronto pubblico sul Passante secondo la Repubblica ... |
Il Corriere di Bologna propone i risultati di Aria Pesa (venerdì 22 giugno) |
Città metropolitana di Bologna
RispondiEliminaNel 2016 (dati Ausl) l’inquinamento da polveri sottili ha causato
108 morti
300 ricoveri
220 anni di aspettativa di vita persi per l’intera popolazione
L'Italia è in cima alla classifica europea per morti premature e anni di vita perduti a causa dell'inquinamento. Lo studio VIIAS, che ha visto la Regione Emilia-Romagna fra i suoi promotori, stima al 5% del PIL i costi legati ai danni provocati dall'inquinamento. Basta confrontare questo dato con la spesa sanitaria nazionale , che si attesta all'incirca al 6,5% del PIL, per capire che difendere l'ambiente e la salute umana è un obiettivo prioritario per garantire lo sviluppo economico. .
“Una fetta rilevantissima della popolazione italiana è esposta, nei centri urbani ma non solo, a un letale areosol che produce danni al feto, riduce lo sviluppo dei polmoni e cognitivo dei bambini, causa l’insorgenza di tumori al polmone, e aumenta l’incidenza di morte cardiovascolare e respiratoria, è riconducibile all’incremento dell’incidenza di Alzheimer”, afferma l'avvocato milanese Anna Gerometta Presidente di Cittadini per l’Aria, “sarebbe ora che il nostro Governo si accorgesse di questo danno immane alla popolazione e mettesse in campo misure e fondi adeguati facendone una priorità assoluta. Una simile strage ogni anno è riconducibile in grandissima parte alla mancanza di politiche adeguate che, fra l’altro, coincidono in gran parte con quelle che è necessario adottare al più presto per combattere i cambiamenti climatici”
Una situazione così critica rappresenta un’occasione unica per mettere in campo azioni che fanno la storia di un paese. Cosa chiediamo al governo regionale? Chiediamo un cambio di marcia in termini di priorità, ampiezza, incisività e urgenza delle politiche. Ma anche un cambio di direzione. L’adozione delle misure di risanamento della qualità dell’aria, lo ha stabilito la Corte di Giustizia Europea, non ammette dilazioni per ragioni di convenienza politica, spesa o opportunità. La salute dei cittadini viene davanti a tutto. Non ci sono categorie da proteggere. Ogni categoria è democraticamente rappresentata nei malati da inquinamento atmosferico. E l’attuale trascinarsi della Regione a scansare le procedure di infrazione o le sentenze dei Tribunali, delegando le misure ad altri enti con il palese intento di evitare ogni responsabilità invece che attivarsi e difendere la salute dei cittadini è un comportamento inaccettabile".
Sono convinto che chi decide di non misurarsi fino in fondo con queste grandi contraddizioni della società non assolverà ad un ruolo positivo.
EliminaSulla grande sfida della conversione ecologica ha fallito il Centrosinistra nazionale e locale.
Lega e Centrodestra pure avvertendo i problemi sono prigionieri di una cultura neoliberista ed individualista sostanzialmente conservatrice e incapace della necessaria radicalità.
I consensi confluiti sul M5S corrispondono ad una loro originaria sensibilità verso una svolta ecologista. Ora sono alla prova. Con il Governo Conte e Ministri in ruoli chiave, con le responsabilità in Comuni significativi.
Prima e dopo il successo di Imola, Di Maio (con l'incontro alla Breda Menarini e - oggi - su il Corriere di Bologna) indica e ribadisce alcuni fronti di impegno effettivamente strategici: industriali, produttivi, per la mobilità e a tutela dei beni comuni.
Le verifiche non mancheranno.
Gianni
In una società sana non si producono oggetti distruttivi.
RispondiEliminaIn una società sana si lavora per migliorare la vita.
In una società sana non si vive per lavorare (o nella speranza di trovare un lavoro).
In una società sana si divide il lavoro necessario.
In una società sana non si scaricano i problemi sugli altri.
In una società sana si risolvono i problemi.
In una società sana non si distrugge l'ambiente.
In una società sana si opera per salvaguardare l'ecosistema naturale.
In una società sana non si abbattono alberi secolari, non si produce acciaio come all'ILVA, non si buttano i rifiuti pericolosi come nella Terra dei Fuochi, non si fanno i Passanti in Mezzo alle città.
In una società sana si difende la vegetazione autoctona dai prodotti chimici, si produce per vivere, si recuperano le materie prime e si smaltisce in sicurezza, si costruiscono sistemi di mobilità meno inquinanti.
VR
Viviamo in una società malata.
EliminaCultura, progetti, partecipazione sono cure salvavita!
Gianni
Che Martina, Bonaccini e Merola non siano una risposta ai problemi degli italiani lo dice anche il voto delle amministrative.
RispondiEliminaPer il PD si tratta di decidere: o gli elettori sono masochisti, oppure avranno qualche ragione e meglio non fare spallucce e tirare comunque diritto.
Senza ascoltare i motivi veri della rivolta Toscana ed emiliana si perde.
E si continuerà a perdere!
La realtà è che si è mal governato. Il territorio, le periferie, i servizi, l'arrivo dei migranti, le crisi aziendali, la riorganizzazione del commercio ...........
Amministratori sempre disponibili per imprese, banche e mediatori di discutibile moralità e indifferenti a cittadini e comitati di scopo.
I lavoratori e i giovani si sono sentiti soli, sempre più abbandonati dal partito, dal sindacato, dalla cooperativa. Le case del popolo sono state chiuse o aperte a prescindere dal l'orientamento e dalle pratiche dei frequentatori.
Poi le lotte di potere interne infinite, per qualche seggiola sempre più traballante.
Saranno meglio leghisti o grillini? Non è detto.
Ciao!
Una lettura critica convincente.
EliminaIndicazioni utili per il futuro.
Gianni
Senza progetti sociali, senza passioni e amore non si può più vincere.
RispondiEliminaAnna
Forse ti riferisci a PD e Centrosinistra?
EliminaGianni
Sicuramente a loro. Ma non solo a loro.
EliminaAnna
Dopo Imola verrà l'Emilia.
RispondiEliminaDopo Siena e Pisa, la Toscana.
Con Martina, Bonaccini e Rossi in campo e con Renzi allenatore che possiamo pretendere?
Per tornare a competere ci vuole un bel rinnovamento. Una buona campagna acquisti fatta verso giovani estranei ai giochi del passato e verso persone esperte, qualificare e disinteressate dal potere per il potere.
Antonio
Mi sembrano le stesse opinioni di Massimo Cacciari (oggi su il Fatto Quotidiano).
EliminaNon so quanto presenti nel piccolo grande mondo del PD e del Centrosinistra.
In ogni caso, ripartirei da una analisi più obiettiva e realistica delle contraddizioni del presente; dai progetti e dai protagonisti necessari per costruire un mondo in pace e migliore, perché rispettoso dei diritti - doveri universali delle persone.
Gianni
Non compro il Fatto, né riesco a leggerlo on line.
EliminaMi fa comunque piacere se le opinioni collimano.
Aggiungo solo che servirebbero assemblee aperte e coinvolgenti in tutti i comuni.
Antonio
Antonio
Non mi farei illusioni. Non mi pare certo che siamo di fronte a segnali incoraggianti.
RispondiEliminaIn Italia potrà mai essere un governo con Salvini e la Lega a promuovere scelte ecologiche?
In Europa siamo all'assurdo. Oggi hanno addirittura imposto di risarcire i proprietari di immobili abusivi abbattuti dallo Stato italiano. Tra questi a Bari il mostro di Punta Perotti, opera dei Matarrese.
Zorro
Hai ragione Zorro, nessuna illusione.
EliminaC'è Salvini al Governo. E ci sono tanti intellettuali al servizio della neutralità della scienza e della conservazione.
L'esempio cade a fagiolo.
Oggi Massimo Gramellini, che vedo anche tra i link preferiti di questo blog, ironizza proprio sulle tesi di Parrino in merito alla Xylella. Secondo il corsivista del Corriere, "uno" scienziato su "100" a sostenere certe tesi. Scioccamente riprese da Grillo e 5stelle.
la verità è che in Italia la speranza di cambiare logiche è forse solo una pia illusione ...
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Mi sembra siano in sostanza le posizioni espresse da vari rappresentanti dei 5 stelle. In più loro sono per la doppia Tangenziale. Senza più corsie autostradali nel territorio cittadino. Che dire? Può essere una soluzione?
RispondiEliminaL.