martedì 12 dicembre 2017

Le contraddizioni di Merola e Delrio

Il cielo sopra Bologna, con la cappa di smog (dicembre 2015)

















"Bologna ha fatto tanto, questa Regione ha fatto tanto, ma dobbiamo migliorare ancora. Perché l'utilizzo dell'auto è ancora troppo alto nelle città. Il mezzo più sostenibile e sicuro è il mezzo pubblico, non l'auto" sostiene Graziano Delrio, a Bologna, per sottoscrivere "il patto del ferro" con le Istituzioni locali e per partecipare agli "Stati Generali del Trasporto pubblico".
Si potrebbe approfondire i "fatto tanto". Quanto, come e per chi?
Ma l'ammissione delle ragioni di chi, da alcuni decenni, critica "uno sviluppo insostenibile" e in contrasto con la volontà popolare (del referendum bolognese del 1984 e non solo) è importante e da sottolineare.

Come evidente è l'autocritica e la preoccupazione del Ministro per i ripetuti errori compiuti da chi ha governato Bologna, l'Emilia Romagna e l'Italia nei anni e, in particolare, negli ultimi tempi. Si possono progettare ed aprire F.I.CO., nuovi supermercati, molti altri impianti di distribuzione di benzina senza pensare, per tempo, alle conseguenze insostenibili sulla mobilità e sull'inevitabile incremento di smog e rumore? Senza considerare le ricadute sociali e di salute pubblica, il ricorso generalizzato a maggiori spese sanitarie?

Il cielo sopra Bologna, come lo vorremmo tutto l'anno (novembre 2017)

















Ma, qui ed ora, interessa soprattutto ragionare sulle priorità che si prospettano per il futuro.
Delrio, mentre inaugura un nuovo tunnel per l'Alta Velocità da Bologna Centrale verso Padova e Venezia, promette 10 miliardi per i prossimi 15 anni e rievoca con enfasi il "Piano Marshall": "96 nuovi treni, di cui 75 entro il 2019, e 600 nuovi bus", inoltre "aziende pubbliche accorpate: Trenitalia e TPER; RFI e FER " e, ancora, "tariffe coordinate". Impegni, almeno in alcuni casi, ripetuti e (fin qui) non rispettati.
Poi il Ministro dice "Bologna si sbrighi se non vuole perdere il tram".
Sicuramente una tirata d'orecchi al Sindaco Metropolitano per il grave e incomprensibile ritardo.
Ma i quotidiani assicurano: un "pacco" è già in viaggio per Roma con un "progetto" elaborato in fretta e furia per non perdere "i finanziamenti disponibili" (a detta di Delrio). Un "progetto" originale e ancora segreto: perché non è ancora chiaro il percorso (da "F.I.CO. a Borgo Panigale scrive oggi il Corriere, "dallo Stadio a F.I.CO." dice la Repubblica) e perché era stato annunciato da diversi Amministratori che di esso si sarebbe ampiamente discusso in occasione del percorso partecipato che avrebbe portato alla redazione del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (su proposta di un autorevole Comitato scientifico, costituito da poche settimane).
Pasticci o fake news? Prima o poi ne sapremo di più.

Le ferrovie attraversano Bologna. Il SFM attende da decenni di essere completato e competitivo! 

















Priorità al Passante di Mezzo? Ulteriori 4-6 corsie stradali ed autostradali?

















Ciò che invece è certo, almeno nell'orientamento di Merola, Bonaccini, Galletti e Delrio è che nel 2018 si apriranno i cantieri per fare il Passante di Mezzo (4-6 nuove corsie per A14 - Tangenziale) e un complesso di nuove strade di collegamento. In più, la quarta corsia per senso di marcia sulla A14 e la terza corsia per l'A13.
Ma come, onorevole Ministro?
Lei giustamente denuncia che "l'utilizzo dell'auto è ancora troppo alto nelle città" e poi sostiene, come primo investimento certo per Bologna e l'Emilia, il Passante di Mezzo?
Le è forse sfuggito che il via fornito dal Ministero per l'Ambiente a questa costosa infrastruttura (inizialmente stimata in almeno 700 milioni di euro) si basa su un confronto (di Impatto Ambientale) esclusivo con il vecchio Progetto di Passante a Nord, senza prendere in considerazione altre possibili opzioni (come la razionalizzazione e la gestione tecnologica delle attuali 12 corsie) e dando per scontata una previsione di ulteriore aumento del traffico stradale al 2030 del 10,1% per i veicoli leggeri e del 17,8% per quelli commerciali (che evidentemente non tiene in conto alcuno i possibili effetti sulla mobilità locale e regionale del suo Piano Marshall e del "patto del ferro" sottoscritto ieri)?!

Viene da concludere che sotto il cielo di Bologna, d'Emilia Romagna e d'Italia c'è quantomeno nebbia, confusione, approssimazione, incapacità.
O peggio malgoverno e interessi privati, anziché rispetto dei principi e dei dettati Costituzionali e coerenza con gli impegni internazionali assunti per ridurre gli inquinanti clima-alteranti.
Verso il voto di primavera e senza scelte nuove, chiare e nette sulle priorità di investimento (come potrebbero essere la realizzazione completa e l'avvio del S.F.M. unito al potenziamento di trasporti collettivi integrati e ad una rete efficiente di percorsi e di servizi per le bici) sulle forze politiche di governo si addenserebbero nubi nere e minacciose.

Molti cittadini si organizzano. L'incontro in Montagnola di "Aria Pesa. Pesa l'Aria" (1 dicembre 2017)

















Parlano i medici: "primo la salute"!
"Con visione europea ..."
"... per salvare l'ecosistema naturale!"



11 commenti:

  1. Qui non siamo più al tradizionale "alle parole non seguono i fatti".
    Per i "nostri" politici le parole hanno perso significato e sostanza.
    Pensiamo a termini come "ambientalizzazione", come "sostenibilità", come "rigenerazione", come "partecipazione", come "riforme" ............
    Si può continuare.
    R89

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    1. Purtroppo la questione non riguarda solo "i politici" del nostro tempo. E a ragion del vero non tutti "i politici" sono classificabili nella stessa categoria.
      Resta il fatto che di buona politica e di partecipazione critica e propositiva c'è molto bisogno. A livello europeo e internazionale. Per difendere diritti universali e beni comuni, per contrastare e limitare poteri privati sovranazionali sempre più arroganti e aggressivi.
      Gianni

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  2. Se è stato giusto e stimolante lamentare un impegno diretto a potenziare la viabilità (in evidente sofferenza in tutta l'area bolognese), trovo ora assurdo e sbagliato non cogliere una forte attenzione a promuovere treni e bici. Non sarà un piano Marshall ma gli investimenti sono concreti e significativi (come da tempo non si vedevano). No?
    Antonio

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    1. Alcune precisazioni Antonio.
      1. Fin qui si è lavorato con grande risolutezza solo per il Passante di Mezzo e per le nuove opere stradali ed autostradali.
      Proprio ieri leggevo sui quotidiani che alcune opere di manutenzione degli argini dei fiumi finanziate nel 2014 (Giunta Errani) non sono state ancora eseguite per completare pratiche burocratiche necessarie. Così che la pioggia dei giorni scorsi ha avuto effetti decisamente superiori al lecito nella bassa emiliana, causando esondazioni e danni gravi, evacuazioni di massa da case ed aziende agricole (che tutti noi pagheremo a caro prezzo). Al contrario, per una grande opera come il Passante di Mezzo, si vogliono aprire i cantieri entro il 2018, quando nell'autunno 2015 il Sindaco di Bologna era ancora determinato a costruire il Passante (autostradale) Nord e a superare l'A14 nel tratto bolognese destinando tutte e 12 le corsie al traffico urbano.
      2. Diversamente è andata per i Progetti approvati (alcuni decenni fa) dalle Istituzioni per l'ambiente e per le ferrovie e il SFM bolognese. Sono ancora al palo, causa mancati finanziamenti (nazionali, regionali e locali)! Parlo di reti (potenziate e sicure) e di stazioni (es. Ravone-Ospedale Maggiore o Cirenaica-Ospedale Sant'Orsola), non solo di mezzi moderni in sostituzione dei vecchi (come da "piano Marshall" di Delrio) e di frequenze (coordinate ed integrate con bus e corriere). Su questo non sono state indicati ancora oggi impegni precisi e scadenze certe. Quanto al tram, è stato rilanciato a settembre, in occasione della settimana europea per la Mobilità Sostenibile e a pochi giorni dall'apertura di F.I.CO. con i problemi che si evidenziavano (da anni) per il traffico cittadino a causa di una irresponsabile pianificazione di sistemi di trasporti collettivi e non (o meno) inquinanti.
      3. L'accelerazione di questi giorni è ancora una volta fuori da una programmazione partecipata. Ed è motivata dall'obiettivo di non perdere risorse nazionali disponibili. Ma perché non si è proposto, ragionato e discusso per tempo? Che senso ha applicarsi al PUMS in presenza dei lavori attuativi degli Accordi dell'aprile 2016 su Passante e opere connesse (che come dice il Sindaco "condizioneranno gli investimenti e la mobilità per i prossimi decenni")?
      4. In conclusione. Ben vengano nuove significative risorse per potenziare e promuovere la mobilità sostenibile (per persone, innanzitutto i pendolari, e per le merci). Questa è la priorità che ci interessa e che vogliamo discutere in Città (appena presentato il PUMS). Ma non possiamo accettare che si proceda con previsioni di incremento del traffico su gomma (10% di veicoli leggeri e 18% di commerciali) sostenuti da prossimi grandi investimenti (pubblici e privati) su asfalto e cemento.
      Gianni

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  3. Sono per cogliere due evidenze.
    1. Gli Enti Locali sono progressivamente svuotati delle loro storiche prerogative di programmazione del territorio.
    Qui sostanzialmente subalterni a Società Autostrade, che non ha mai di fatto visto bene (per i suoi interessi) la bretella a Nord e la "banalizzazione" dell'asse cittadino a 12 corsie. Ora, ottenuto il si di Città metropolitana e Regione sul vecchissimo progetto di potenziamento della A14 in Città, Autostrade è in condizione di forza e può permettersi tranquillamente di rifiutare ulteriori richieste dei Quartieri e del Comune di Bo.
    2. Gli Enti Locali perdono progressivamente pezzi di gestione dei servizi pubblici. Un tempo esistevano Aziende pubbliche di trasporto controllate da Comuni e Province (a Bologna ATC e APT), ora sono Aziende Regionali (TPER) e si dice possano presto essere accorpate ad altre Aziende fino ad una dimensione nazionale (Trenitalia). Analogamente FER si ipotizza venga inglobata in RFI.
    Con tutti i vantaggi (sinergie di bilancio) e gli svantaggi (programmazione e controllo distanti dai cittadini) del caso.
    Forse è il caso di discuterne?!
    pl

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  4. Contraddizioni & contraddizioni.
    Contraddizioni chiamano contraddizioni ...
    .... e si arriva ai doni del sindaco per una dirigente del comune. Senonché il quadro scelto è di proprietà pubblica e sarà apprezzato nel salotto privato della neo pensionata .....
    Basta telefonarle ........ e lei aprirà .......... (the incluso?)
    Sic

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    1. Le tristissime cronache riportano che, all'emergere del fatto, il quadro è stato prontamente restituito.
      Gianni

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    2. Pensa che mi voleva dare in comodato d'uso il Nettuno , meno male che ho rifiutato , sai il polverone altrimenti
      Ciao G.

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    3. Le Loro contraddizioni?
      Le contraddizioni sono le Nostre!
      Mario C.

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