Il passaggio di Papa Francesco da via Massarenti a Bologna (1 ottobre) |
Dopo il voto in Germania, il Corriere della Sera ha intervistato due vecchi amici e compagni.
Secondo Walter Veltroni "serve l'alternanza, non le grandi coalizioni". Conseguentemente, suggerisce di lavorare ad "una democrazia bipolare", entro cui rilanciare "il tentativo più alto di interpretare la modernità in coerenza con il nostro sistema di valori", ossia "quello di Barak Obama".
Sul fatto che le Grandi Coalizioni non abbiano fornito risposte adeguate alla crisi si può concordare: in Germania pare se ne sia convinta anche la SPD (ai minimi storici) di Schultz; in Italia le esperienze di Monti, Letta e Renzi hanno regalato pensioni in età più avanzata e tanta precarietà; in Spagna il Governo Rajoy è alle prese con la crisi democratica più profonda dagli anni della sconfitta del franchismo. In Europa l'accordo tra partiti Popolari e partiti Socialisti, che ha prodotto l'elezione di Juncker, ha avuto ricadute inaccettabili: dalla gestione della crisi greca a quella dei migranti, dalla incapacità di fissare politiche economiche e sociali lungimiranti (e di armonizzarle tra i diversi paesi) alla irresponsabilità nella definizione di trattati e di relazioni internazionali (vedi CETA o Turchia, Libia ed Egitto).
Ma la cultura dell'alternanza e del bipolarismo, come anche l'esperienza americana del Primo Presidente nero degli USA dimostra, non sembrano essere risposte adeguate alla crisi diffusa di democrazia e di rappresentanza, alle preminenti domande di sicurezza, giustizia, salute e partecipazione (in prepotente crescita nell'epoca della globalizzazione e di internet).
Diverse le tesi di Massimo D'Alema. Sostiene (forse autocriticamente?) che i socialisti europei "non sono stati in grado di presentarsi come una forza alternativa alla visione liberista dominante". Constata che da tempo "c'è distanza sul programma e nel giudizio di quel che è accaduto in questi anni" e afferma (per esempio) che "Minniti ha preso misure che hanno lasciato i migranti nelle mani delle milizie libiche, in campi di detenzione dove avviene ogni genere di violazione dei diritti umani: stupri, torture, assassini". Per questo ragionando sulle prossime elezioni politiche dice che "presentarsi uniti nei collegi sarebbe un disastro" e vede un futuro nel "ritorno alle origini, alle ragioni fondative della sinistra: ridurre le disuguaglianze, difendere la dignità del lavoro". Vuole "un nuovo, moderno partito" di sinistra, quel "retaggio" di cui Renzi vorrebbe "liberarsi"; quella sinistra (precisa) a cui ha appartenuto "anche Craxi" perché lui "fu vicino alla causa dei palestinesi e aiutò gli esuli cileni".
Le indubbie responsabilità del fu Segretario e fu Presidente del Consiglio nella storia del nostro Paese e della sinistra italiana ed europea non possono farci negare alcune verità storiche ed attuali di queste analisi e proposte: dalla lunghissima deriva neoliberista dei partiti socialisti, socialdemocratici o new labour d'Europa al giudizio netto in merito alle scelte di Gentiloni, Minniti e Renzi su migranti e politiche sociali, nonché sull'abbandono dei ceti popolari, produttivi ed intellettuali e sulla sostanziale subalternità del PD verso i poteri costituiti e quelli finanziari.
E tuttavia, l'Italia e l'Europa non possono costruire un futuro migliore per le persone ed i popoli che qui vivono e che si rapportano al resto dell'umanità, rifacendosi semplicemente al meglio della cultura del secolo scorso o a personalità importanti che hanno combattuto battaglie autonomiste, libertarie e di solidarietà internazionale praticando contemporaneamente dure ed autoritarie politiche di classe contro i lavoratori e gestendo le Istituzioni come centri di potere, di affari e di corruzione.
Meglio è confrontarsi con le piccole grandi questioni che condizionano la vita quotidiana dei cittadini; ovvero misurarsi, fino in fondo, con soggetti e personalità del nostro tempo che le contraddizioni ed i conflitti (locali e generali) provano ad affrontarli con idee, progetti e prese di posizione forti e nette.
Prendiamo due personalità molto diverse per storie personali e culture di provenienza.
Naomi Klein, invitata da Jeremy Corbyn ha partecipato alla recente Conferenza di Brighton del Partito Laburista britannico.
Nel suo intervento ha detto: "la nostra è un'epoca in cui è impossibile separare una crisi dall'altra: si sono tutte fuse insieme, rinforzandosi e sprofondandosi a vicenda, come un mostro a più teste sull'orlo del collasso". afferma l'ambientalista new global canadese. "Dobbiamo aiutare una società stanca timorosa a immaginarsi in un mondo migliore ... Dobbiamo indicare la strada per passare ad una società fondata sulla cura reciproca e del pianeta, dove il lavoro di chi protegge la nostra terra e la nostra acqua viene stimato e rispettato. Un mondo dove nessuno, da nessuna parte, viene abbandonato - che si tratti di un edificio popolare in fiamme (come Grenfell a Londra) o un'isola prostrata da un uragano (come Porto Rico). E' il momento di innalzare le nostre ambizioni e dimostrare come la battaglia per il cambiamento climatico sia una sfida epocale per costruire una società più giusta e democratica".
Papa Francesco, nel suo viaggio in Emilia Romagna dell'ultimo fine settimana ha affermato: "la politica è sembrata in questi anni ritrarsi di fronte alla aggressività e alla pervasività di altre forme di potere, come quella finanziaria e quella mediatica. Questa piazza, come tutte le altre piazze d'Italia, richiama la necessità, per la vita della comunità, della buona politica, non di quella asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interesse: una politica che non sia serva né padrona, ma amica e collaboratrice; non paurosa o avventata, ma responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo; che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione; che non lasci ai margini alcune categorie, che non saccheggi ed inquini le risorse naturali. Una politica che sappia armonizzare le legittime aspirazioni dei singoli e dei gruppi, tenendo il timone ben saldo sull'interesse dell'intera cittadinanza".
Da Cesena a Bologna. Incontrando i migranti in via Mattei che chiedevano "documenti, per lavorare qui, per non vivere nella spazzatura" ha risposto "molti non vi conoscono ed hanno paura. Questo li fa sentire in diritto di giudicare e di poterlo fare con durezza e freddezza, credendo anche di vedere bene. Ma non è così". Insomma, "si facciano le cose secondo le regole, ma si facciano" commenta la Repubblica. "Si facciano i corridoi umanitari e si facciano anche i conti con la propria storia di coraggiosa libertà. Bologna è stata la prima città in Europa, 760 anni fa, a liberare i servi dalla schiavitù - erano 5.855, tantissimi - eppure non ebbe paura, vennero riscattati dal Comune. Forse lo fecero anche per ragioni economiche. Non ebbero timore di accogliere quelli che allora erano considerate non persone e riconoscerli come esseri umani".
Poi, in piazza Maggiore, raccomanda alle molte autorità presenti di "togliere centralità alla legge del profitto per assegnarla alle persone e al bene comune". E ancora "l'esperienza cooperativa ha ancora molto da offrire per aiutare tanti che sono in difficoltà e hanno bisogno di quell'ascensore sociale che, secondo alcuni, sarebbe del tutto fuori uso".
Parole sante!
Tutti coloro che davvero vogliono misurarsi, oggi, con la costruzione di un mondo migliore e di pace, più libero e aperto alla vita, ai sogni ed alle azioni delle persone, dovrebbero misurarsi con questi argomenti e con questi gesti semplici e diretti, di incontro e di dialogo fraterno e solidale.
Altri sono gli avversari.
Veltroni è rimasto a Obama e fatica a concepire che dopo di lui è arrivato il ciclone Trump ... L'alternanza è così. E la "democrazia" americana contempla che il potere del Presidente possa essere conquistato anche da una minoranza di elettori (Hillary ne ha avuti di più).
RispondiEliminaD'Alema impegnato nella costruzione del nuovo partito della sinistra per evitare accuse di massimalismo ricorda le buone opere di Bettino Craxi ..... Programmatico e problematico.
Intanto, Corbyn porta i Laburisti che furono di Blair al dialogo con Klein e l'ambientalismo critico ...... e Papa Francesco si occupa di lavoratori, di povertà, di migranti ...... e ripropone la "questione morale" tanto cara ad Enrico Berlinguer.
Sogno o son desto?
Ciao!
Ciao!, sei desto e combattivo. Almeno a me pare così.
EliminaGianni
Benissimo l'incontro tra laburisti e ambientalisti .
RispondiEliminaAnche in Italia sarebbe utile mettere insieme lavoratori e cittadini.
Il problema è che qui manca un partito che rappresenti il mondo del lavoro .
Ed anche il mondo verde non esprime rappresentanti credibili.
Ma partendo da questo la domanda è: qualcuno ci pensa?
VR
Non so. Almeno tra questi partiti e partitini.
EliminaIl movimento che si è incontrato a luglio al Teatro Brancaccio, per iniziativa di Tomaso Montanari ed Anna Falcone, mi è sembrato un tentativo interessante e da incoraggiare.
Oggi, però, mi pare navigare controcorrente ...
Gianni
Condivido molte considerazioni.
RispondiEliminaUna sola osservazione: mi sembra che il Papa abbia apprezzato il sistema partecipativo emiliano e il patto per il lavoro raggiunto in regione tra le istituzioni e l'associazionismo sindacale.
Perché non dirlo?
Antonio
Sinceramente non mi è parso questo il segno principale dei discorsi di Papa Francesco in Emilia Romagna.
EliminaMa non voglio certo esserne io il depositario o l'interprete.
Dunque, mi fermo e parlo per me.
Il movimento cooperativo e la cultura politica e partecipativa emiliano - romagnola sono un patrimonio prezioso e da coltivare.
Il punto sono i cambiamenti in corso.
La crisi progressiva del mondo cooperativo, con le contraddizioni che si sono evidenziate, con i fallimenti ed i coinvolgimenti in affari che nulla hanno a che fare con gli interessi del Paese, dei lavoratori e dei soci. Isolati? Non mi pare. Solo deviazioni? Non è la mia valutazione. Parliamone.
Ciò comunque non deve significare attaccare la storia della cooperazione in Italia. Assolutamente. Sarebbe un errore grave.
Quanto alle politiche di sviluppo della Regione. Non mi convincono. Il punto non è sottoscrivere un Patto per il lavoro. Anzi. La ricerca di condivisione e di impegni comuni tra Istituzioni e società organizzata mi pare positiva. La mia riserva e la mia critica è sul merito di molte scelte della maggioranza e della Giunta Bonaccini - Gualmini. Nessun segnale di conversione ecologica. Anzi. Politiche del lavoro e dei servivi (sanitari, scolastici, formativi) non condivisibili o assai discutibili.
Gli effetti mi pare si vedano. Nella estrema e fin qui sconosciuta precarizzazione del lavoro e delle opportunità di vita dei giovani.
Sbaglio?
Gianni
Ps. Anche il riferimento di D'Alema a Craxi mi pare di supporto alla critica al PD di Renzi piuttosto che una scelta postuma di riabilitazione del leader del PSI. O no?
RispondiEliminaAntonio
No, su questo D'Alema non mi ha convinto. È utile emettere giudizi o sentenze? Chi era o è di sinistra? Più di sinistra? E per nulla di sinistra?
EliminaMeglio argomentare sui rispettivi progetti e sui punti condivisi o di dissenso. Sempre aperti ed attenti ad allargare il fronte delle persone impegnate a condurre battaglie comuni. Craxi ha fatto cose buone e molte no, almeno per me. Fatico anche a giudicare "di sinistra" chi si batte per i diritti ed i doveri "dei palestinesi e dei cileni". Questa non mi pare una prerogativa solo della sinistra. Ma di tutti i democratici, anche se di centro o di destra. E vorrei rimanesse così.
Non apprezzo di D'Alema (come di chiunque altro) un uso strumentale delle persone e delle idee: recupero Craxi per meglio attaccare Renzi. Che vantaggi porta?
Infine critico la rimozione (storica) di Enrico Berlinguer e di tante lungimiranti battaglie dei comunisti italiani: sulla questione morale, sui diritti dei lavoratori, per introdurre elementi di socialismo nella società e nelle istituzioni rette sui principi della Costituzione, per discutere e determinare democraticamente "cosa" produrre, per "chi" e "come" ... per un nuovo ordine economico internazionale fondato sulla pace e la cooperazione, contro le guerre ed il riarmo ...
Forse anche per questo la forza dei lavoratori e dei cittadini è diminuita. Ed anche quella della sinistra italiana ed europea.
Gianni
A proposito di argomenti e di avversari, tu accenni alla Spagna. Cosa ci dicono i fatti di Catalogna?
RispondiEliminas.
Argomento troppo serio per essere affrontato in modo superficiale o con battute, come spesso si sente.
EliminaMeriterebbe studio e riflessioni approfondite.
Intanto mi pare necessaria una vasta mobilitazione per l'avvio di un serio confronto politico che scongiuri altra pericolosa ed inaccettabile violenza.
Le posizioni di Rajoy e del Re sono comunque indifendibili.
Se l'iniziativa indipendentista fosse semplicemente "una farsa" - come ripetuto più volte - non ci sarebbe stato il bisogno di mandare guardia civil ed esercito per impedire un referendum popolare.
Ed è evidente che i muri contrapposti sono il prodotto di un mancato ascolto e di politiche capaci di affrontare alle radici i problemi nazionali e regionali aperti da una crisi generale che coinvolge l'intera Europa e lo sviluppo globale.
Detto questo, le soluzioni debbono essere ricercate ai vari livelli comunitari, rifuggendo da vecchi e nuovi nazionalismi.
Sperimentare e/o rivendicare forme anche nuove di autogoverno e di partecipazione democratica non deve mai contraddire la necessità di ricercare e concordare forme sempre più avanzate di cooperazione e di civile convivenza. Soprattutto tra società avanzate o ricche (di cultura, di risorse naturali, finanziarie o produttive) e territori più poveri e marginali (esposti ad uno sviluppo diseguale, causa di pericolosi cambiamenti climatici e di inarrestabili processi migratori).
Parliamone.
Gianni
Ma è possibile che a farci sognare debbano essere ancora D'Alema e Veltroni? Siamo nel 2020. Andassero in pensione!
RispondiEliminaForse sarebbe la volta buona che si afferma una nuova generazione capace di dare al paese una vera alternativa.
Quella che potrebbe nascere nella Spagna da Podemos o in Inghilterra da Corbyn.
Carlo
Penso che D'Alema e Veltroni vadano ascoltati e letti con attenzione. Non amo, né accetto alcun pregiudizio. Hanno ancora molto da dire.
EliminaDetto questo, penso che entrambi dovrebbero evitare ruoli politici ed istituzionali di primo piano. Dopo decenni di leadership (con diverse soddisfazioni personali e sconfitte storiche dei rispettivi progetti) dovrebbero auto-pensionarsi (senza vitalizi ingiustificabili e privilegi) e favorire la nascita o la crescita di nuovi soggetti politici e di personalità che sono emerse nel fuoco del confronto politico e culturale (che andrebbero rapidamente responsabilizzati).
È tempo di puntare su persone di 30 - 50 anni per ruoli operativi e su gruppi dirigenti complessi e articolati, più larghi e ricchi, per cultura, generazioni ed esperienze sociali e professionali.
Deve finire il tempo dei capi assoluti o incontrastati (Trump, Putin, Kim, Erdogan, Assad, Macron, Berlusconi, Renzi ...) e del pensiero unico. Un disastro che rischiamo di pagare tutti a caro prezzo.
Gianni
Ma siamo sicuri che MDA e WV abbiano "ancora molto da dire"?
EliminaA me pare il loro tempo sia passato e che bene avrebbero fatto a mantenere gli impegni personali presi. Uno volontario in Africa, l'altro autorevole pensionato presidente di una fondazione politico - culturale europea.
Chissà, forse ci avrebbero dato una mano nelle politiche di cooperazione per combattere la fame e la povertà e per affrontare più seriamente il grande esodo di migranti. Oppure nel modo migliore per rispondere con politiche economiche unitarie ai problemi della Catalogna (o della Scozia) e del Meridione italiano (o della Grecia).
Raffa
L'incontro tra Corbyn e Naomi Klein è una buona azione. Ma resta un sogno per chi sogna un cambiamento in Italia.
RispondiEliminaEppure da Genova a Taranto le cose ci suggeriscono davvero una rivoluzione etica ed ecologica.
Ma né i compagni di D'Alema, né gli amici di Veltroni sembrano interessati e Papa Francesco pare non molto amato dalla chiesa italiana.
BiBi
Sogno che i parlamentari della repubblica italiana siano capaci di riflettere: dopo l'italicum ora votano la fiducia al governo per varare il rosatellum?
RispondiEliminaSolo un sogno?
Se così fosse passerò all'azione: prima o poi voteremo!
Sogno che il Governo faccia pace con la Costituzione e riduca le spese per armi, esercito e missioni militari.
Solo un sogno?
Se così fosse passerò all'azione ........
Raffa
Vedo nella politica dei partiti solo ambiguità e inganni.
RispondiEliminaSi vorrebbe il bipolarismo ma rispetto a chi e a cosa?
Nel passato qualcosa intuivo e sentivo anche mio: Berlusconi o Prodi erano persone e mondi diversi, percepibili su molti versanti.
Ora no.
Renzi attacca i populisti (Grillo e i suoi; forse Salvini e la Lega) e i traditori (Bersani e compagni). Il PD governa con politici di centrodestra (Alfano, Galletti, Lorenzin e Verdini) e condivide obiettivi con il centrodestra di Berlusconi (Jobs Act, meno tasse, Libia, Magistrati).
Messa così come si può pensare di capirsi?
V.
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