giovedì 21 luglio 2016

Consiglio Comunale e Passante di Mezzo

Andrea Pillon, il "facilitatore" scelto da Autostrade ed Istituzioni per mediare con i cittadini di Bologna sul Passante di Mezzo, risponde con chiarezza alla domanda di Silvia Bignami de la Repubblica di oggi (vedi seconda immagine): "Ci sono casi in cui durante il processo di partecipazione si decide se fare un'opera e casi in cui si definisce il come. Sul Passante siamo al come".
Qui sta il punto.
Una parte consistente della Città è ancora al se.
Tante persone di diversa cultura, condizione sociale, orientamento politico esprimono una netta e motivata contrarietà. Oggi, su il Carlino, è il momento dell'architetto Pierluigi Cervellati.
L'intervista di Pierluigi Cervellati su il Resto del Carlino


















Molti cittadini, ambientalisti e pendolari dell'area metropolitana e della regione lo hanno fatto nei mesi scorsi. Quando si sono battuti contro nuovi investimenti stradali ed autostradali e per realizzare finalmente e compiutamente (dopo 20 anni!) il Servizio Ferroviario Metropolitano, potenziando e mettendo in sicurezza le ferrovie e integrando, ad essi i servizi TPER. Assolute priorità, destinate a spostare quote significative della mobilità urbana (nel breve, medio e lungo periodo).

L'intervista di Andrea Pillon su la Repubblica

Altri, hanno dubbi, fanno domande e vogliono capire meglio i problemi, le strategie e le conseguenze di una scelta, comunque costosa e impattante, come l'allargamento di A14 e Tangenziale.
E, allora, la domanda preliminare che deve porsi ogni consigliere eletto a giugno, ogni gruppo politico e il Consiglio Comunale, nel suo insieme, è: tutto scontato?
Possiamo tranquillamente passare al come realizzare la grande infrastruttura voluta da Autostrade SpA e sottoscritta il 15 aprile scorso da Merola, Bonaccini, e Renzi?

Riflettiamo. Una scelta di questa portata (destinata a lasciare il segno per sempre su Bologna) può essere frutto di un improvviso giravolta autunnale (verso le elezioni) del Sindaco (in cerca di sostenitori e di legittimazione in ambienti autorevoli e critici) o, anche di ristrette discussioni di partito (il PD) ed istituzionali (tra i Sindaci della provincia, molti dei quali volevano superare il Passante Nord)?
No. Non è possibile.
E' necessario procedere diversamente.
Qui, non ci sono solo e tanto persone con la sindrome di Nimby, "residenti arrabbiati", comitati per il no.
Qui ci sono cittadini consapevoli e responsabili (vedi terza immagine) che vogliono discutere e decidere in libertà, avendo da contemperare legittimi interessi e/o propensioni personali con interessi generali e diritti costituzionali da fare valere: salute, prevenzione ambientale, eco-compatibilità.

La lettera di Gabriella Bravi, su il Corriere di Bologna


















A chi dice che ci sono state le elezioni amministrative che hanno affidato al Sindaco ed alla maggioranza politica che lo ha sostenuto non solo il diritto ma anche il dovere di procedere, vanno ricordate due fatti.
1. Il 5 giugno la coalizione di quattro liste a sostegno di Merola si è fermata al 38% dei votanti (con 38 mila voti in meno rispetto al 2011).
Dunque, il suo Programma elettorale non rappresenta la maggioranza dei bolognesi.
2. Al ballottaggio del 19 giugno Merola ha prevalso sulla candidata Borgonzoni, del Centrodestra, per una opzione molto generale e comprensibile (per la storia della città), che solo una evidente e inaccettabile forzatura politica può attribuire ad una adesione programmatica e progettuale. In particolare su un tema delicato, difficile e controverso come quello del Passante di Mezzo.

Per questo pare ragionevole accogliere le molte sollecitazioni venute in queste settimane da singoli cittadini, Coordinamento dei comitati per una mobilità sostenibile ed associazioni come Legambiente Emilia Romagna.
Il Consiglio Comunale decida ora di fermarsi al se.
Rifletta su una strategia complessiva ed un Progetto strategico per Bologna 2020-2030. Qualificato su ambiente, mobilità sostenibile e conversione ecologica.

La scelta di procedere comunque e ad ogni costo sarebbe un atto grave, che aprirebbe la strada ad altri percorsi di partecipazione e democratici previsti dalle regole di comune e civile convivenza.



20 commenti:

  1. Si vuole dire che se la decisione resterà quella esposta fin qui da Sindaco e facilitatore, ossia che si discute il "come" fare l'opera e non il "se" farla, si procederà anche alle pratiche per richiedere un referendum cittadino?
    sb

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La scelta del Passante di Mezzo pone problemi di ambiente, di salute e di democrazia. Per le generazioni presenti e future.
      La scelta di battersi per un diverso progetto di Città deve mettere in conto ogni strumento consentito dalla Costituzione.
      Gianni

      Elimina
  2. Spero che il Comune faccia chiarezza.
    Sia sul progetto che sul percorso per sceglierlo.
    Prima di decidere bisognerebbe avere un piano coordinato della mobilità. Poi i vantaggi e gli svantaggi dell'opera.
    Qui pare che ora si debba discutere 4 mesi di come farla, mentre il farla non si è per niente discusso.
    Assurdo.
    Spero che si faccia presto chiarezza.
    s.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le relazioni svolte al Consiglio Comunale non hanno aggiunto nessuna novità sostanziale a quanto già detto e pubblicato in questi giorni.
      Solo propaganda (neppure di buon livello).
      Unico dato politico di qualche rilievo, l'apparente isolamento politico del PD.
      Il silenzio di Amelia Frascaroli.
      Le critiche di Forza Italia e Lega Nord.
      La riproposizione del Passante Sud da parte di Manes Bernardini.
      La priorità di investimento verso ferrovie, SFM e TPER di Federico Martelloni per Coalizione Civica per Bologna e di Massimo Bugani per il M5S.
      Gianni

      Elimina
  3. Giusto. Prima del come c'è da decidere il se.
    E la prima preoccupazione dovrebbero averla il Sindaco, responsabile della salute pubblica cittadina, e il bolognese Galletti, Ministro dell'Ambiente (come dice Gabriella), che ha sottoscritto impegni a COP21 a Parigi.
    Mentre Del Rio e Bonaccini dovrebbero preoccuparsi di investire adeguatamente sulla mobilità sostenibile e sicura. Forse l'Emilia non è la Puglia. Ma anche in questa Regione ci sono arretratezze documentabili e su cui potremmo in tanti scrivere libri per esperienza diretta. E, dopo l'incidente ferroviario del nord barese, la questione non è davvero più rinviabile. O aspettiamo una seconda Crevalcore?
    BiBi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Naturalmente su Andria e la arretratezza del sistema di trasporto collettivo locale, nessuna riflessione.
      Da Merola e Mazzanti (capogruppo PD) solo soddisfazione per i 3-400 milioni annunciati. Ben poco rispetto alle necessità.
      Semmai la sensazione che solo Autostrade per l'Italia SpA (3 relatori su 4 sono a loro carico) possa avere le disponibilità finanziarie per "fare politiche" su Bologna.
      Il Sindaco ha insistito sulla "opportunità da cogliere", sulla "occasione da non perdere" per "ricucire" e "rigenerare" la Città: "con gallerie che ricongiungono ciò che fin qui ha diviso (l'asse viario degli anni '60), barriere fonoassorbenti, boschi, nuovi percorsi ciclabili e pedonali ... Naturalmente, il tutto possibile a condizione di realizzare le ulteriori 4-6 corsie in più, i nuovi ponti e i nuovi svincoli. Le strade di completamento. La 4 corsia sulla a14. E di un nuovo Contratto di Concessione per Autostrade, naturalmente.
      Della serie, privatizzazione delle politiche e degli interventi che dovrebbero essere (e formalmente ancora sono) pubblici.
      Al Consiglio Comunale ed ai cittadini un "mero" ruolo di avanzare proposte su "come" realizzare, "come" mitigare l'opera già decisa da Sindaco Metropolitano ("ci ho messo la faccia"), "Governatore", "Premier" (la costituzione materiale, quella dei padri costituenti li chiamerebbe ancora Presidenti).
      Il Ministro Galletti? Se c'è, un Ministro all'Ambiente in questo Governo, batta un colpo!
      Gianni

      Elimina
  4. Il problema è che mancano risorse.
    Chi le ha e le mette a disposizione "a condizione ..." è Società Autostrade.
    Per questo le Istituzioni (in bolletta) trattano. Per fare con loro quello che altrimenti non potrebbero fare. Mitigazioni comprese.
    E' un forse un eccesso di realismo. Ma io leggo così la situazione.
    Antonio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo, purtroppo che leggi bene (non ripeto quanto già scritto a commento).
      Penso però che a questa deriva (realistica, ma deriva, grave deriva) occorre rispondere. Con argomenti, idee, proposte, protagonismo di cittadini consapevoli e responsabili. Come provano a fare i Comitati.
      Gianni

      Elimina
  5. Il problema è che questa amministrazione ha già deciso e che, con la consueta arroganza e supponenza, delle opinioni dei Cittadini se ne freghi altamente .
    Il progetto" passante di mezzo" è un 'opera inutile, costosa ed irreversibile , necessario sarebbe fermarla prima il che/come fare è sempre il problema.
    Riprendersi la Città ripristinare un rapporto corretto Amministrazione - Cittadini è il tema principale .
    Passare dai bisogni dei costruttori e dei sostenitori di un falso benessere/progresso ai bisogni reali e quotidiani dei Cittadini.
    Ascoltare la città .
    Il problema è Politico ,risolverlo e determinante .
    Ciao
    G

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si. In fondo il Sindaco ha colto un nodo: "in discussione c'è una idea di Città". Ha aggiunto: "non accetto si dica che il progetto ha solo una valenza trasportistica", di mobilità. Ha ragione.
      Chi vuole unire Salute, Prevenzione, Conversione ecologica, Mobilità, Partecipazione ha un diverso Progetto per Bologna e non può che essere critico e contro questa opera sbagliata nel merito e nel metodo.
      Gianni

      Elimina
  6. Idee anche condivisibili. Almeno personalmente.
    Però. Cambiare le abitudini è difficile. Per tutti.
    E le abitudini, le cattive abitudini, sono quelle di usare l'auto, di fare strade, di allargare le carreggiate, di migliorare la viabilità, di aumentare la velocità, di ridurre i tempi di trasferimento, di migliorare le prestazioni dei mezzi ...
    Non è facile uscire da questo cliché di successo.
    Ora vado a lavorare a Bentivoglio. Con quale mezzo? L'unico che mi consente di arrivarci.
    l.d.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io, per arrivarci, treno fino a San Giorgio di Piano, poi bus navetta (su chiamata). Bassissima competitività nei confronti delle auto.
      Si. Più in generale occorre cambiare abitudini, cultura, politiche, priorità.
      Partendo dagli investimenti pubblici.
      Gianni

      Elimina
  7. Vedo la tv e leggo la stampa quotidiana e mi chiedo com'è possibile rifiutare tanto ben di Dio.
    Eppure c'è ancora una volta chi dice NO.
    Sic

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E che sarebbe tutto questo ben di Dio?
      Qualche alberello e nuove barriere al posto di quelle messe pochi anni fa?
      alba2021

      Elimina
    2. Parchi verdi, attrezzature sportive, percorsi ciclabili e pedonali, fascie boschive, barriere e gallerie foniche di ultima generazione, grandi raccordi, fondovalle Savena, intermedia di pianura, ... lavoro e profitti per imprese locali private e cooperative.
      Dai, una città bellissima!
      In eredità ai nostri figli e ai nipotini.
      Ancora NO?
      Sic

      Elimina
    3. Come no, sempre no!
      No TAV, No MUOS, No Triv, No People Mover, No Passante Nord, No Passante di Mezzo.
      Ma considera che dal No al Si(c), cambiano solo due lettere.
      Si ferro, Si disarmo, Si energie alternative rinnovabili, Si SFM, Si TPER, Si bici ...
      Gianni

      Elimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. Sic ma tu lo manderesti tuo figlio a giocare nelle "attrezzature sportive" al cui fianco passano 150mila autovetture e TIR al giorno?? E' questa la "bellissima città" che lasceremo in eredità ai nostri figli??
    Sconcertato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siccome non vorrei lasciare nessuno Sconcertato a lungo, vi metto al corrente di una conversazione intercettata negli ultimi giorni tra due autorevoli uomini di governo emiliani.
      S.B.: ... qui i comitati No Passante insistono su un concorso internazionale ...
      G.D.: ... stiamo valutando ... abbiamo parlato ... potremo spiazzarli tutti ...
      S.B.: ... tutti?
      G.D.: ... si, comitati e bolognesi ... anche i "nostri" ... che ondeggiano e mutano ad ogni stormir di fronde ... M.R. a Rio vuole verificare se trasferire il Progetto Roma 2024 a Bologna ...
      S.B.: ... fantastico! Bologna 2024 ... una grandissima occasione, una vera opportunità ... altri grandi progetti, investimenti, lavori, ... abbiamo un Grande Premier ...
      G.D.: ... accontenteremo L.C.dM., un po' depresso dopo la doccia fredda di Roma, ed anche G.P., preoccupato di non portare a casa null'altro che il jobs act per le sue aziende, cooperative e confindustriali ... poi E.G. e consorte, bolognesi del futuro ...
      S.B.: ... Consorte?
      G.D.: ... si, consorte, con la c minuscola ... tranquillo ... seppelliremo la vecchia Ditta e ne fonderemo una nuova ... da Reggio a Rimini, da Piacenza a Ferrara ... con nuove grandi risorse ... ed un concorso internazionale!
      S.B.: ... si, abbiamo un grande Leader!
      Sempre no?
      Sic

      Elimina
    2. Le Olimpiadi a Bologna?
      Ottimo e abbondante.
      Sviluppo garantito per venti anni.
      Mario C.

      Elimina