Tutti siamo coinvolti. Nessuno si senta escluso.
Questo è, due giorni fa, il cielo sopra Bologna. La foto (1) scattata nel primo pomeriggio, sotto il sole, dal piazzale della chiesa di San Michele in Bosco, evidenzia la cappa di nebbia e smog che colpisce il centro storico del capoluogo emiliano. Si vedono a stento le Due Torri e la chiesa di San Petronio. Anche se ARPA informa che non è stato il picco delle polveri.
(1)
Ma si può parlare di "una vera emergenza" come fanno in molti, tra cui il Ministro per l'Ambiente del Governo Renzi, Gian Luca Galletti?
Sicuramente si, se si considerano i livelli altissimi raggiunti da polveri ed inquinanti, il superamento costante delle soglie di sicurezza stabilite dalle Autorità Sanitarie per tutelare la salute delle persone e per prevenire malattie che causano sofferenze, vittime e costi. Almeno due milioni di morti nel mondo ogni anno e diverse decine di migliaia in Italia.
Ma nessuno può seriamente sostenere che ci troviamo di fronte ad una situazione imprevista e per la quale si è agito adeguatamente con investimenti e con politiche di prevenzione.
Sbagliano Sindaci, Amministratori e Ministri ad auto-assolversi o a scaricare tutte le responsabilità su predecessori ed avversari politici, attivando un noioso ed indecente teatrino.
Le foto che seguono (2 e 3) propongono due numeri di Legambiente News degli anni '90.
(2) |
Il primo è del novembre 1995.
Contiene una lettera aperta della associazione ambientalista al sindaco di Bologna, Valter Vitali.
Si legge: "è un fatto positivo di cui diamo atto a Lei ed ai Suoi predecessori che si effettuino controlli sulla qualità ambientale ...
Emergono seri problemi di vivibilità. I dati sullo stato dell'aria e del rumore di Bologna, resi noti nei giorni scorsi, confermano i dati informali svolti ripetutamente da Legambiente da qualche anno a questa parte ...
C'è altresì una forte disponibilità dei cittadini a contribuire ad iniziative concrete con un volontariato che si fa carico del degrado ambientale e civile della città"...
(Va ricordato che il referendum cittadino promosso dal Comune per "liberare il centro storico dalle auto private" risale al 1984 ed oltre 220 mila elettori, il 70% dei votanti, si espressero favorevolmente).
(Va ricordato che il referendum cittadino promosso dal Comune per "liberare il centro storico dalle auto private" risale al 1984 ed oltre 220 mila elettori, il 70% dei votanti, si espressero favorevolmente).
"Al contrario atti e scelte nazionali e locali propongono ancora la cultura e la politica dei "grandi interventi": Variante di valico, Alta Velocità FS, nuove strade ed autostrade, allargamento della Fiera, crescita incontrollata dell'aeroporto, grandi strutture distributive, parcheggi nel centro storico ...
Le nostre priorità sono altre: la manutenzione urbana, il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio degradato e delle aree dismesse, atti tesi ad ottenere una radicale riduzione dei rifiuti urbani, i parchi fluviali e la fascia boscata, un sistema di mobilità basato su ferrovia e tram, percorsi ciclabili cittadini e altre scelte a sostegno dell'uso quotidiano della bicicletta, garage per residenti da realizzare in base ad un censimento della domanda reale ...
Tali interventi possono determinare nuove possibilità di occupazione e di lavoro che la politica delle "grandi opere" promette ma non garantisce realmente, recuperando allo stesso tempo i valori di solidarietà, collaborazione e rispetto per le persone".
(3) |
Il secondo è del gennaio 1998.
Propone per la mobilità nel nodo strategico bolognese: "Tangenziale più razionale e priorità al trasporto pubblico".
Si legge: "che senso ha rilanciare, progettare e costruire tangenziali invisibili (sotterranee), nuove autostrade, raddoppi di autostrade, quarte corsie?
Se centinaia di miliardi vengono destinati da Enti, Istituzioni, "Grandi Privati" per altro asfalto e cemento che resterà per gli investimenti alternativi del trasporto pubblico?
Ed ancora, con quale autorevolezza ci si potrà rivolgere ai cittadini per chiedere di ridurre l'uso di auto e moto in ragione della difesa del diritto alla salute per tutti?
Legambiente propone di dare priorità assoluta al trasporto pubblico (Sistema Ferroviario Metropolitano, linee di tram urbane) e di intervenire sul grande asse viario per superare la separazione tra corsie autostradali ed urbane ...
In queste settimane Comune, Provincia, Regione, Parlamento Italiano ed Europeo (tutte maggioranze di centro sinistra) discutono e decidono i bilanci '99 ed i piani di investimento del 2000. E' possibile avere segnali nuovi e chiari per una mobilità pulita e per città più vivibili?
Il fatto è che in questi decenni si è andati in direzione opposta. Nel governo delle città, delle Regioni, del Paese e dell'Europa.
Gli ambientalisti ed i protagonisti della Conferenza di Kyoto 1998 sono stati sconfitti, con i loro progetti di riconversione ecologica della economia e della società.
Hanno prevalso altri interessi e lobby, un sistema politico e di potere affaristico o, quantomeno, incapace di innovare con riforme strutturali profonde ed all'altezza delle contraddizioni determinate dalla crescita industriale e tecnologica.
Di questo sistema fanno parte numerosi uomini politici e di Governo, Presidenti di Regione e Sindaci in carica. Molti di quelli che domani si riuniranno per "coordinare le iniziative contro l'emergenza smog".
A partire proprio dal Ministro per l'Ambiente.
Gian Luca Galletti, dottore commercialista bolognese, è stato eletto nel '90 consigliere comunale, prima nelle liste DC poi in quelle del CCD (sempre al fianco dell'amico Pierferdinando Casini). Dal 1999 al 2004 è stato Assessore al Bilancio, Programmazione Economica, Entrate e Patrimonio, Assetti societari e Privatizzazioni della Giunta di Centrodestra di Giorgio Guazzaloca. Poi viene eletto deputato, nel 2008, e si candida (senza successo) a Presidente della Provincia di Bologna e a Presidente della Regione Emilia Romagna. Nel 2012 è capogruppo dell'UDC e nel 2013 Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nel Governo Letta. Insomma, un politico passato indenne dalla cosiddetta Prima Repubblica a quella del "rottamatore".
Con Lui ci saranno altri interessanti protagonisti della politica italiana e dell'emergenza smog: Piero Fassino e Sergio Chiamparino dal Piemonte, Luigi Brugnaro e Luca Zaia dal Veneto ... Vincenzo De Luca dalla Campania, Roberto Maroni dalla Lombardia ... il Prefetto Francesco Paolo Tronca, Commissario di Roma.
Per fortuna dall'Emilia Romagna andranno Virginio Merola ("no al Passante nord autostradale"), Stefano Bonaccini ("si al Passante Nord autostradale") e, forse, l'Assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo che, intervistata da la Repubblica, ha affermato testualmente: "Noi ci siamo mossi prima degli altri e i provvedimenti li abbiamo presi per tempo coi blocchi ordinari dal lunedì al venerdì per i mezzi più inquinanti. Anzi, siamo stati anche molto più restrittivi, includendo i Diesel Euro3. Inoltre nel prossimo Piano di disinquinamento, che dovrebbe portarci aria più pulita nel 2020, ho proposto che lo stop al traffico in caso di smog fuori controllo, scatti dopo quattro giorni e non sette come adesso. ... Il PAIR (piano aria integrato regionale) sarà operativo dall'autunno 2016 e per esso la Giunta regionale, nel corso della legislatura, ha stanziato 150 milioni. L'obiettivo è quello di ridurre all'1% la popolazione emiliano romagnola esposta a livelli alti di polveri (oggi gli interessati sono il 64%)".
Insomma, se ci pensano loro e con queste idee ... possiamo star sereni!
Lasciamo perdere i grandi problemi che attanagliano il mondo barbaro.
RispondiEliminaQuello che non mi ha ancora conosciuto ed eletto.
Piuttosto, vi diffido dal diffondere notizie false.
Non parteciperò certo ad un incontro di personaggetti così insignificanti, che non hanno ancora studiato le misure risolutive che ho inventato Io, a Salierno, e portato Io, in Campania!
VDL
Viva Crozza!
EliminaGianni
Accidenti. Mi sono persa troppe cose della storia di Bologna.
RispondiEliminaCerto che il mondo è piccolo e noi siamo comunque e sempre in ritardo.
s.
Con la scelta di Gelletti (non conoscevo tutto il suo curricula) all'Ambiente mi pare che Renzi si sia qualificato: o non lo considera un grande tema per il nostro futuro, oppure ha subito condizionamenti politici indicibili dai vari Casini.
RispondiEliminaBuon anno!
Franca
Cara Franca, 2016 auguri!
EliminaForse entrambe.
Ho letto della recente promozione a capo della Direzione generale del Ministero dell'Ambiente della 45enne fiorentina Gaia Checcucci da parte di Gian Luca Galletti.
La fonte informa che la signora, già portabandiera di Alleanza Nazionale, è stata sposata con un ex Assessore al personale del Comune di Firenze poi segretario cittadino del PD e figura nel CdA di Nuove Acque, multiutility di Arezzo partecipata da Banca Etruria e da Montepaschi di Siena.
Gianni
Un'emergenza che dura da decenni?
RispondiEliminaÈ una contraddizione palese.
All'incontro di Roma organizzato dal Ministro si parla di provvedimenti per centinaia di milioni ...
Poi si investono miliardi in grandi opere autostradali.
Renzi inaugura la variante di valico appenninica e annuncia il Ponte sullo Stretto di Messina.
Ci prendono per i fondelli?
Nik
Nik, probabilmente ci provano.
EliminaIn ogni caso, per ora, sono stati annunciati 12 (dodici) milioni!
Per le centinaia si dovrà attendere ancora.
Forse serviranno per la prossima "emergenza".
Gianni
A proposito di agire localmente e pensare globalmente ......
RispondiEliminaQuesta mattina mi sono alzato dal freddo senza aspettare la sveglia.
Ho pensato .......
Possibile che si debba ridurre di 2 gradi il riscaldamento nelle nostre case senza prevedere contemporaneamente ordinanze amministrative per vietare le stufe (funghi?) all'aperto che si propongono di supportare i clienti "coraggiosi" e sfrontati di bar e ristorantini che in pieno inverno vogliono seguire una tendenza contro natura?
Titti