Le immagini di fine anno più difficili da dimenticare sono quelle di alcuni Sindaci, qualche Presidente di Regione ed un povero Ministro riunirsi, il 30 dicembre, per inventarsi misure in grado di rispondere ad una grande "emergenza" inquinamento, nazionale e internazionale, annunciata almeno da qualche decennio; mentre il Presidente del Consiglio e Segretario del "più grande partito italiano ed europeo" giungeva, con la famiglia, in Valle d'Aosta, per alcuni giorni di meritate vacanze, dopo una conferenza stampa in cui ha ribadito che "l'Italia è in ripresa" e la vera sfida, per Lui, sarà quella del prossimo referendum sulle riforme costituzionali - istituzionali.
fatti, notizie, commenti di tugnoli gianni e di chi vuole cooperare per una società più giusta, eco-compatibile, democratica e partecipata.
giovedì 31 dicembre 2015
mercoledì 30 dicembre 2015
L'Italia fermata dallo smog
Il mese di dicembre era servito a Matteo Renzi per rincorrere ogni inaugurazione. E ogni volta, dalla variante autostradale appenninica ai restauri di Pompei, il messaggio era sempre lo stesso: l’Italia è ripartita e corriamo più degli altri paesi europei. Non ha finito di pronunciare quelle frasi che – caso esemplare di autogufaggio — le città italiane si sono fermate. A causa dell’aria avvelenata il traffico automobilistico privato è bloccato da Milano a Napoli e molte importanti città della pianura padana fermano il loro cuore produttivo.
martedì 29 dicembre 2015
Mal'aria. Pensare globalmente, agire localmente?
Da Pechino a Teheran, da Milano a Roma, da Torino a Frosinone, da Piacenza a Rimini.
Tutti siamo coinvolti. Nessuno si senta escluso.
Questo è, due giorni fa, il cielo sopra Bologna. La foto (1) scattata nel primo pomeriggio, sotto il sole, dal piazzale della chiesa di San Michele in Bosco, evidenzia la cappa di nebbia e smog che colpisce il centro storico del capoluogo emiliano. Si vedono a stento le Due Torri e la chiesa di San Petronio. Anche se ARPA informa che non è stato il picco delle polveri.
(1)
Ma si può parlare di "una vera emergenza" come fanno in molti, tra cui il Ministro per l'Ambiente del Governo Renzi, Gian Luca Galletti?
Tutti siamo coinvolti. Nessuno si senta escluso.
Questo è, due giorni fa, il cielo sopra Bologna. La foto (1) scattata nel primo pomeriggio, sotto il sole, dal piazzale della chiesa di San Michele in Bosco, evidenzia la cappa di nebbia e smog che colpisce il centro storico del capoluogo emiliano. Si vedono a stento le Due Torri e la chiesa di San Petronio. Anche se ARPA informa che non è stato il picco delle polveri.
(1)
Ma si può parlare di "una vera emergenza" come fanno in molti, tra cui il Ministro per l'Ambiente del Governo Renzi, Gian Luca Galletti?
lunedì 28 dicembre 2015
Mal'aria. Invertire gli investimenti
I grandi responsabili della trappola smog sono due assenti: il vento e il trasporto pubblico. Il primo è stato inghiottito dal cambiamento climatico che ce lo restituisce raramente, spesso in forma violenta, qualche volta come tromba d'aria. Il secondo è stato snobbato come arcaico e poco seducente privando gli italiani di un'alternativa di trasporto dignitosa e rinchiudendoli in una nuvola di polveri sottili che corrodono i polmoni.
martedì 22 dicembre 2015
Oltre le "opposte ottusità"
Se Matteo Renzi ed il PD hanno voluto eleggere i 3 componenti della Corte Costituzionale di nomina parlamentare hanno dovuto aggiustare (cambiare?) progressivamente strategia, uomini ed alleanze.
Dopo molti mesi e ben 31 improduttive votazioni basate su un patto tra PD, Forza Italia e centristi vari per eleggere uomini di partito (discussi, discutibili o impresentabili, anche per chi doveva votarli) si è passati ad una più modesta e circoscritta "intesa di scopo" tra PD, maggioranza di Governo e Movimento 5 Stelle che ha portato alla Consulta 3 personalità con percorsi e profili meno noti ed esposti: il costituzionalista Franco Modugno, il giuslavorista Giulio Prosperetti ed il giurista e politico Augusto Barbera.
Una evidente mediazione, inevitabilmente segnata dagli attuali rapporti di forza parlamentari.
Ma, anche, indice di crescenti contraddizioni nella gestione del sistema di potere dominante e della necessità / possibilità di sperimentare diverse prospettive.
Dopo molti mesi e ben 31 improduttive votazioni basate su un patto tra PD, Forza Italia e centristi vari per eleggere uomini di partito (discussi, discutibili o impresentabili, anche per chi doveva votarli) si è passati ad una più modesta e circoscritta "intesa di scopo" tra PD, maggioranza di Governo e Movimento 5 Stelle che ha portato alla Consulta 3 personalità con percorsi e profili meno noti ed esposti: il costituzionalista Franco Modugno, il giuslavorista Giulio Prosperetti ed il giurista e politico Augusto Barbera.
Una evidente mediazione, inevitabilmente segnata dagli attuali rapporti di forza parlamentari.
Ma, anche, indice di crescenti contraddizioni nella gestione del sistema di potere dominante e della necessità / possibilità di sperimentare diverse prospettive.
mercoledì 9 dicembre 2015
L'Altra Europa con Francesco
E' sempre più difficile riconoscersi in Questa Europa.
Prima, la moneta unica in un contesto di politiche (agricole, industriali, fiscali, del lavoro, del territorio, di difesa) nazionali, diverse e in competizione; Istituzioni Comunitarie (Parlamento di Strasburgo e Commissione) deboli a fronte di poteri economici e finanziari condizionanti e di Governi nazionali ancora troppo forti ed egemonizzati dall'asse franco-tedesco.
Prima, la moneta unica in un contesto di politiche (agricole, industriali, fiscali, del lavoro, del territorio, di difesa) nazionali, diverse e in competizione; Istituzioni Comunitarie (Parlamento di Strasburgo e Commissione) deboli a fronte di poteri economici e finanziari condizionanti e di Governi nazionali ancora troppo forti ed egemonizzati dall'asse franco-tedesco.
lunedì 7 dicembre 2015
Lusetti, i Magistrati e la Cooperazione
"Not in my name" potremmo dire.
Chissà se in inglese ci si può capire meglio con i vertici della Cooperazione.
Infatti, fin qui, parlando in italiano e, a volte, nei vari dialetti emiliani, non ci siamo riusciti.
Eppure per qualche giorno in coincidenza con il Congresso nazionale di Legacoop (dicembre 2014) avevamo pensato alla possibilità di avviare un processo reale di riflessione e di cambiamento anche all'interno della cooperazione italiana.
Purtroppo i fatti non hanno corrisposto alle parole ed agli impegni.
Chissà se in inglese ci si può capire meglio con i vertici della Cooperazione.
Infatti, fin qui, parlando in italiano e, a volte, nei vari dialetti emiliani, non ci siamo riusciti.
Eppure per qualche giorno in coincidenza con il Congresso nazionale di Legacoop (dicembre 2014) avevamo pensato alla possibilità di avviare un processo reale di riflessione e di cambiamento anche all'interno della cooperazione italiana.
Purtroppo i fatti non hanno corrisposto alle parole ed agli impegni.
domenica 6 dicembre 2015
Appello per Can Dundar ed Erdem Gul
Prima di tutto, come primo ministro e ora come presidente, Recep Tayyip Erdogan ha disposto una repressione metodica dei media in Turchia per anni. Erdogan sta perseguendo giornalisti di tutti i colori politici in maniera sempre più feroce nel nome della lotta al terrorismo e per la difesa della sicurezza dello stato. Gli arresti del regime di Erdogan, le minacce e intimidazioni non sono degni di una democrazia.