martedì 30 settembre 2014

Cambiare verso. In peggio?

Cambiare verso. Su Medio Oriente, Mediterraneo ed Ucraina (post del 1 agosto, 1. 2. 3.) il Governo Renzi - Renzi non ci ha fatto apprezzare iniziative significative, nuove ed adeguate. Semmai, subalternità del nostro paese alle volontà di Stati Uniti, NATO ed Israele.
Sull'Europa (post del 28 agosto, 4.) passano le settimane e non si vedono fatti positivi ed annunciati. Al contrario, dopo l'incarico a Mogherini è arrivata la nuova Commissione ad egemonia Merkel, politicamente vecchissima, pro austerità e liberista.
Ma restando ai fatti (ed agli indirizzi del Governo) riflettiamo sulle grandi questioni ambientali, economiche e sociali.

Qui si compiono e si praticano scelte gravi e irresponsabili, destinate a consegnarci un paese peggiore, dove i cittadini sono meno liberi, ricchi e felici.
5. Ambiente.
Continuano i disastri ed i segnali di un mondo senza governo responsabile e della ragione. Inutile insistere. Molti i fatti. Ultime l'alluvione (e i morti) nel Gargano e la grandinata di Firenze.
Sarebbe necessario ascoltare e perseguire con determinazione e coerenza i moniti e le proposte discussi e concordati (da decenni) a livello internazionale da scienziati ed autorità politiche per uno sviluppo mondiale (e nazionale) sostenibile, sano ed eco compatibile. Mai effettivamente praticato e perseguito dalle passate ed attuali classi dominanti e di governo.
Sarebbe urgente cambiare le priorità negli investimenti e nella gestione dei Governi nazionali e locali, delle Regioni e dei grandi Enti Pubblici.
Bignerebbe convertire molte produzioni in direzione della utilità sociale e per le persone, sanificarle a difesa della salute dei lavoratori e dei cittadini.
Invece, si continua a perseguire politiche senza orizzonti e senza progetti strategici nuovi, rapportati alle domande sociali (generazionali, multietniche, di lavoro) del nostro tempo e dei decenni a venire: si vara uno Sblocca Italia che insiste su mattone, cemento, petrolio, vecchie fonti energetiche, libertà delle imprese di "fare" e di sfruttare risorse naturali ... senza autorizzazioni e controlli.
Avanti tutta con le nuove GIOIE (Grandi Intrastrutture e Opere di Importanza Europea): altre Strade, Autostrade, Treni ad Alta Velocità che quasi sempre prevedono di bucare montagne e colline con lunghe gallerie, di sotterrare i percorsi per evitare vecchie e nuove urbanizzazioni (con barriere innaturali nel sottosuolo), di sopraelevare i percorsi per scongiurare alluvioni in territori di pianura (con lunghissimi ponti e piloni di cemento).
Oppure e ancora, lunghissimi gasdotti sotto i mari e lungo le coste per importare da paesi "amici" o considerati "controllabili" materie prime per fonti energetiche non rinnovabili e di vecchia generazione: come il TEP progettato dall'Azerbaijan e che prevede il passaggio sotto l'Adriatico e in Puglia. Con gravi danni all'ecosistema marino, alle coste ed all'entroterra italiano.
Si insiste, dunque, su progetti e realizzazioni oramai vecchi, fuori dimensione e che lasceranno alle generazioni future altri debiti, dissesto, "cattedrali" inutilizzate.
6. Lavoro.
Siamo ai minimi storici. O ai massimi della disoccupazione ufficiale e della inoccupazione giovanile, del lavoro precario e nero. Profonde e internazionali le ragioni.
Per affrontarle bisognerebbe ragionare di visione ed organizzazione della società, di politiche e di cooperazione a livello internazionale e Comunitario (quale Europa: industrie, fisco, lavoro, diritti e doveri), di divisione ed orari del lavoro, di formazione, di riconversione industriale, di nuovi bisogni e servizi da offrire, di altre attivita e lavori, di revisione delle norme Fornero sulle pensioni, di sburocratizzazione e lotta alle illegalità ...
Invece, si interviene (Decreto Poletti) per prolungare i contratti di lavoro precario e si vogliono imporre misure (con il Jobs Act ed il superamento dell'articolo 18) per introdurre "il diritto degli imprenditori di licenziare" (parola di Matteo Renzi) anche senza giusta causa e per consentire ai datori di lavoro di ridurre le mansioni e i contratti dei propri dipendenti.
Così si corre verso soluzioni al ribasso. Sempre meno diritti e risorse per i più, mentre si moltiplicano gli affari, i redditi e le disponibilità per pochi spregiudicati uomini di potere, capitani di finanza e di illegalità.
Non sarà un caso se i due principali interlocutori ed estimatori dei progetti economici e sociali del Segretario - Presidente sono il grande condannato Silvio Berlusconi e il super manager Sergio Marchionne.


5 commenti:

  1. Renzi è per garantire la libertà di licenziamento.
    E il PD sarebbe un Partito Socialista?
    Poveri noi!
    Anna

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  2. Non ci sono idee nuove. Invece di cambiare verso allo sviluppo il Nostro si affida alla imprenditoria italiana ed alla libertà di fare. Lo Stato si ritira. Spende meno, offre meno, vende il patrimonio.
    Un film in bianco e nero. Nessun effetto speciale.
    Ciao!

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  3. In due mesi i tre post pubblicati su Cambiare Verso evidenziano un dato ed una consapevolezza su cui invito a pensare.
    Quando mai? Ad inizio agosto lamentava la mancanza di Cambiamento.
    Il tempo è ora! Un mese dopo sollecitava l'urgenza del Cambiamento.
    In peggio? A fine settembre propone i rischi possibili nel Cambiamento.
    Dalla convinzione e dalla speranza al dubbio e ai timori.
    Il tempo passa veloce. Si invecchia?
    V3M

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  4. Quanto alle GIOIE del Governo nello stesso PD renziano si annuncia la volontà di modificare lo Slocca Italia. Ci sono dichiarazioni del Presidente della Commissione della Camera, Ermete Realacci.
    Concordo che sull'Ambiente si gioca una partita decisiva circa la qualità dello sviluppo e della vita dei cittadini.
    Spero che la questione non sfugga anche ai sindacati in preparazione della mobilitazione di ottobre. Nel paese e a Roma.
    BiBi

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  5. I sindacati fanno, più o meno, la loro parte. Leggo che venerdì a Crespellano la FIOM riceverà Renzi con un presidio ed una contestazione alle richieste di modifica all'art.18 e dice un dirigente regionale "non certo per l'investimento fatto dalla Philips Morris, la multinazionale del tabacco. Loro danno lavoro".
    Sicuri? Quando sarà il tempo per discutere e contrattare anche cosa produrre?
    Se il fumo uccide, possiamo continuare ad investire e lavorare per questo? Oppure la crisi ci impone di occuparci anche della qualità dello sviluppo?
    Fra

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