Ogni sera, da 28 anni, decine di volontari gestiscono una sempre più impegnativa organizzazione che porta nelle casse della Cooperativa sociale, fondata dal professor Cesare Maltoni, significative risorse. Negli ultimi anni, sempre oltre 50 mila euro netti.
Anche così, cittadini partecipi rivendicano l'apertura di un nuovo poliambulatorio oncologico per la prevenzione dei tumori a costi contenuti (che a settimane dovrebbe finalmente aprire le proprie attività) e lo sviluppo di una sempre più difficoltosa ricerca scientifica sulle cause che determinano la più grave malattia del nostro tempo. E su cui, purtroppo, i finanziamenti pubblici locali e nazionali si sono irresponsabilmente azzerati. Anche quelli regionali della nostra Emilia Romagna, governata dal PD di Vasco Errani.
Ma questo è solo il contesto (se vogliamo assai significativo e da approfondire) dell'aneddoto che qui si vuole raccontare ... e dei pensieri conseguenti.
L'altra sera (domenica 10 agosto) uno di questi volontari stanco e soddisfatto per l'ennesima bella serata, dopo aver fatto la sua parte (come altri "cento") scarpinando su e giù, per ore, tra la cucina e i tavoli per servire la cena ai tantissimi partecipanti che dalle 18 si sono messi in fila per mangiare, verso le 22,40 ha pensato fosse giunta l'ora di andare a riposare.
Per la verità alcune amiche gli avevano anche offerto un passaggio a Bologna, ma essendo del posto, ancora impegnate o dirette altrove, aveva optato per una diversa soluzione: il taxi.
Tra l'altro, quelli di Cotabo, la storica cooperativa di tassisti bolognesi, sono "amici".
Così la prima telefonata allo 051.372525 chiede un'auto sulla via Emilia, angolo via San Cristoforo.
Dopo alcuni minuti di attesa, una voce pre impostata comunica che "al momento, non ci sono auto disponibili" e consiglia di "richiamare tra cinque minuti".
La serata è fantastica, la temperatura ideale per una passeggiata. Non fosse che i chilometri già percorsi al ristorante, pesano su un giovane pensionato.
Comunque, pensa il nostro volontario mettendosi in marcia, così "sciogliamo i muscoli e risparmiamo qualcosa nel costo del mezzo".
Passano alcuni minuti e la seconda telefonata a Radio taxi dà appuntamento alla trattoria La Campana, cucina lucana, in località omonima, sulla via Emilia.
Atri momenti di attesa e la solita voce si scusa "per non poter soddisfare la richiesta". Naturalmente, l'invito resta quello di "richiamare tra cinque minuti".
Così, la solitaria passeggiata sul ciglio (senza marciapiede) della Strada Statale n. 9, continua.
Alla terza chiamata, in corrispondenza del bivio per la frazione di Mirandola, il telefono è occupato.
Idice è raggiunto. Qui, arriva anche il mezzo pubblico: tra venti minuti.
A questo punto, conviene proseguire a piedi.
Passata La Cicogna, ecco San Lazzaro e ... il bus 19 diretto (in senso opposto) a Idice.
Raggiunta Piazza Bracci (da Ozzano, 6 km) l'incontro con TPER è quasi perfetto, solo 5 minuti di attesa. Ma su una comodissima panchina, solo in parte occupata da altri utenti in paziente attesa.
Il tempo di sognare un comodo letto e di pensare che, se in tempi di crisi occupazionale e di disoccupazione giovanile record, non ci sono servizi di trasporto pubblici sufficienti e taxi a disposizione di chi è disposto a pagare, qualcosa davvero non va ed occorre, seriamente, cambiare le politiche nazionali e locali.
A proposito di taxi. Ricordate "le lenzuolate" di Bersani, Ministro del Governo Prodi? Annunci e promesse naufragati e, probabilmente, male impostati. Senza respiro e strategie adeguate.
Poi hanno governato Berlusconi (tre anni e mezzo) con il Centrodestra e Monti (per un anno) con le "larghe intese", quindi Letta e Renzi (dopo il voto del 2013) con il PD più il PdL o il Nuovo Centro Destra ... Qualcuno ha indicato e percepito strategie e prospettive nuove ed adeguate?
Con qualche minuto di ritardo arriva il bus.
Il primo bus. Poi, dopo una nuova attesa, il secondo bus, il 14, che porta a casa. È quasi l'una di notte.
A volte, i sogni (almeno quelli più semplici) diventano realtà.
Per gli altri (quelli collettivi e più "grandi") discutiamone e continuiamo a batterci!
Mettila così. . Con quello che hai risparmiato sul taxi puoi dare un altro contributo al Ramazzini. . Visto che chi dovrebbe farlo
RispondiEliminanon ce la fa proprio!
Fisico eccellente. Complimenti.
RispondiEliminaTassisti cari e servizio scarso. Bocciati.
Ricerca da sostenere. Bene il volontariato. Meno le istituzioni, che non debbono elargire ma esigere progetti per conoscere di più le vere criticità del sistema. Da rivedere a settembre. La Regione in occasione del voto, con programmi alla mano. Basta voti di bandiera!
L.
Gli amici taxisti sono una lobby potente che continua a condizionare le politiche della mobilità. In Italia e nelle città. Bersani e altri ci hanno provato e sono falliti. Prima i loro progetti, poi loro. Auguri!
RispondiEliminaAntonio
A proposito di Istituto Ramazzini e di attività di ricerca: il Governo Renzi ha cambiato verso?
RispondiEliminaE quali sono i campi di attività dell'Istituto?
Leggo che si apre il nuovo poliambulatorio di Ozzano. Bene. L'importante è che sia qualificato e a costi accessibili per tutti i soci.
Invece della ricerca non ho notizie recenti. Su cosa si lavora a Bentivoglio?
Grazie.
Ciao!
Va bene. Questa volta cotabo ha bucato. Però i taxi a Bologna non sono male. Reggono meglio rispetto alla caduta del trasporto pubblico. Soprattutto ferroviario. Soppressioni, ritardi, disservizi.
RispondiEliminaAnna
Molti parlano di ricerca ma pochi la sostengono. Nonostante i nostri avi, la storia e l'arte.
RispondiEliminaCosì si lasciano al loro destino giovani studiosi e ci si lamenta della immigrazione dei "cervelli" italiani.
Guadagnano e contano di più i tassisti e le loro organizzazioni.
È la parabola della crisi "irreversibile" di un paese ...
Robby