Sul MOSE emerge uno spaccato del piccolo grande mondo italiano.
35 arresti, cento indagati.
Recentissimi ministri, assessori, consiglieri, sindaci in carica, politici, magistrati, comandanti di corpi dello Stato, alti funzionari, imprenditori, dirigenti di aziende pubbliche e private.
Non "mariuoli", come provò a raccontare Craxi all'inizio degli anni '90.
Non "millantatori", come hanno provato a sostenere dirigenti del PD all'esplodere delle indagini su EXPO.
Non "singoli" episodi, "mele marce" in un cesto di frutti buoni e sani come cercano di proporre in troppi. Inclusi indecenti telegiornali e programmi televisivi, incredibili conduttori, impresentabili commentatori (spesso indagati o avvocati ed amici dei corrotti e dei corruttori) che occupano gli studi RAI, Mediaset e La7.
Un vero e proprio sistema di potere!
Diffuso e pervasivo.
Che sfrutta beni comuni e prospera su risorse pubbliche.
Che determina e predica austerità, sacrifici e precarietà (a vita!) per i più, ma accresce ricchezze e potere per pochi.
Che costruisce carriere politiche e professionali per arrampicatori e "yes man" e rovina presente e futuro per giovani inoccupati, per lavoratori seri e onesti, per persone libere e critiche.
Attenzione!
È necessario indignarsi e reagire, ora.
Partendo dalla realtà, dai fatti, dall'esperienza.
Il MOSE è in costruzione da oltre un decennio, è in discussione da più di venti anni.
Esistevano alternative meno costose. Le hanno sostenute in tanti, cittadini, competenti ed esperti.
Anche il Sindaco Cacciari era per soluzioni diverse ed è finito in minoranza. Perché?
Ha vinto, come spesso succede, non solo in Italia, l'ideologia del "fare" e degli affari "a prescindere".
Come per altre grandi opere, a partire dall'inutile nuovo tunnel sotto le Alpi per la linea TAV Torino - Lione.
Si continua ad investire senza logica e senza priorità. Senza razionalità e senza visione sostenibile del futuro.
Lo dice anche Renzi, quando indica la necessità di mettere in sicurezza le scuole o il territorio. Ma, per queste ben più importanti scelte, restano sempre briciole ...
Per cambiare non bastano uomini soli al comando.
Anche fossero illuminati.
Anche fossero estranei al "sistema" e bene intenzionati (si chiamassero Matteo o Beppe) non riuscirebbero a sconfiggere interessi potenti, organizzati e spregiudicati che sono sempre in campo (e ben allenati).
Decisiva, come sempre, è la partecipazione popolare. Sono le iniziative e le proposte, i progetti.
Alcuni sono in campo e vanno sostenuti e articolati.
1. Inasprire le pene per reati contro il patrimonio pubblico e ambientale.
2. Riproporre il reato di falso in bilancio.
3. Allontanare dalle istituzioni i rinviati a giudizio.
4. Distinguere controllori e controllati.
5. Superare doppi, tripli e più incarichi ed attività lavorative e di consulenza.
6. Legiferare contro i conflitti di interesse.
7. Togliere il controllo politico dalla gestione della RAI e qualificare i programmi premiando competenze, professionalità e cultura.
8. Privilegiare gli investimenti nella prevenzione e nella ricerca.
9. ...
Tutti possiamo contribuire, dobbiamo agire e sintonizzarci con la velocità di Renzi.
Già domani a Venezia si manifesta con il Comitato "No Grandi Navi - Laguna bene comune" per una manifestazione che vuole esprimere il dissenso sull’arrivo delle grandi navi nei canali storici della città patrimonio dell'umanità, per dire basta al malaffare di grandi opere inutili e costose, per sostenere uno sviluppo eco - compatibile.
È una prima occasione per costruire un'Altra Italia!
Manifestazione? Se ne può sapere di più?
RispondiEliminaQualcuno va, organizzato?
Franca
Ciao Franca, ho ho sentito la notizia da una ragazza veneta che ieri sera ha partecipato ad Anno uno di Santoro e Giulia Innocenzi.
RispondiEliminaPer la verità oggi non ho letto nulla sui giornali nazionali e allora mi sono attivato nella ricerca ed ho trovato maggiori notizie su la Nuova di Venezia.
Imitando e forse anticipando M. la propongo.
Io comunque mi sono auto - organizzato con il treno.
Gianni
NO GRANDI NAVI, STOP CORRUZIONE: CORTEO SABATO
VENEZIA. Una manifestazione contro le grandi navi, ma a questo punto anche contro le grandi opere in generale e la corruzione dilagante, è in programma sabato mattina a Venezia. La organizza il Comitato «No Grandi Navi-Laguna bene comune» che annuncia anche nuovi esposti alla Procura sul filone Mose e convoca tutti per sabato mattina in Marittima. Corteo che partirà alle 11 dalla Stazione e raggiungere il piazzale della Marittima attraverso il ponte di Calatrava e la Rampa Parisi. «Staremo lì per tutta la giornata, dovranno spostarci di peso», annuncia Tommaso Cacciari. E assicura: «Sarà una manifestazione non violenta, ma vogliamo esprimere il dissenso della città sull’arrivo delle grandi navi».
Ma il Governo Renzi che fa?
RispondiEliminaLa sua velocità pare esaurirsi in battute.
Legge anti corruzione e poteri al Commissario Cantone sono bloccati al Consiglio dei Ministri.
Che succede?
Che risposte si possono dare a corruzione, malaffare e mafia se ci si trova in sintonia con Berlusconi, si governa con Alfano, Formigoni e Schifani, si nomina Marcegallia e Moretti?
RispondiEliminaCon queste maggioranze non c'è alcuna speranza!
Nik
Sono convinta che Renzi vi stupirà.
RispondiEliminaAbbiate pazienza.
Sono maturi provvedimenti drastici, forti, popolari.
Così si libererà di condizionamenti ed avversari vari.
Se lo facesse, chi può fermarlo?
Solo la sua autocensura. O il suo calcolo.
Buona notte.
Anna
Non so se Renzi è nella condizione di potersi permettere di cambiare il personale che ha gestito il potere. Vedremo.
RispondiEliminaSo che hanno ragioni e meriti coloro che si sono battuti per alternative possibili quanto difficili. Comitati, Associazioni, Professionisti ed Esperti ...
L'appuntamento di oggi è una ulteriore (Gianni, non prima) occasione.
Ne parla anche La Voce di Venezia. Attenti a l'ora: dalle 13. Partenza dalla stazione FS.
M.
Dopo la richiesta ufficiale da parte dell’organizzatore della manifestazione, Tommaso Cacciari, alla Questura di Venezia, sembra essere quasi tutto pronto per la protesta pacifica di sabato e domenica 7 e 8 giugno prossimi.
Saremo pacifici e gandhiani, ma ugualmente efficaci: obiettivo della nostra protesta è non far partire le navi, per questo saremo “#tuttigiùperterra” davanti all’ingresso dello scalo in Marittima. Ai passeggeri diremo: “Go back home by plane or by train”: una volta potevano non sapere quali danni provocano queste navi alla città, quale il loro impatto sulla laguna, ma ora lo sanno bene’’ così ha annunciato l’attivista del Comitato No Grandi Navi.
L’evento prevede infatti un primo incontro in Piazzale Roma con tutti i partecipanti, poi il corteo proseguirà verso il Tronchetto, per poi fermarsi al Porto, con l’intento di rovinare la festa ai passeggeri delle navi da crociera di almeno cinque colossi del mare: Splendour of the Seas (Royal Caribbean), Norwegian Jade, Msc Preziosa, Aida Aura e Seven Seas Marines (in arrivo).
Il giorno dopo, domenica 8, le associazioni hanno deciso di ‘’interrompere’’ la Vogalonga prevista con striscioni e dirigersi poi verso i padiglioni della Biennale Architettura, alla cerimonia di premiazione dei leoni.
L’organizzazione ha promesso che il tono della manifestazione sarà forte, ma colorato, allegro e pacifico, ma hanno anche avvertito che se la Questura non darà il via libera e sarà vietato il blocco del transito passeggeri, ‘’sarà l’intera città a fermarsi’’.
E come annunciato da Cacciari nel suo stesso profilo Twitter, quindi: ‘’il #7G h13 in piazza contro #grandinavi e #grandiopere, per dar voce all’indignazione e ridare la parola ai cittadini’’.
Sulla iniziativa di Venezia scrive la Voce.
RispondiEliminaM
La protesta oggi del Comitato No Grandi navi ha avuto numeri eccezionali di adesione. Oltre 2.000 persone hanno manifestato per tornare a chiedere lo stop irrevocabile al passaggio delle navi da crociera davanti a Piazza San Marco e una inversione di rotta sulle grandi opere in laguna.
Una manifestazione che ha avuto anche lo scopo di rinsaldare diverse espressioni della città: gli antagonisti e gli ambientalisti, i secessionisti della prima ora capeggiati da Franco Rocchetta e quanti, senza nessuna bandiera, si battono perchè a Venezia i grattacieli del mare passino più a pochi metri da Piazza San Marco.
Gli aderenti al Comitato No Grandi Navi, che nel settembre scorso si esibirono in un tuffo in laguna per stoppare le navi, hanno scelto la rivolta colorata e rumorosa, rappresentata da un autentico muro umano che ha impedito per tutto il pomeriggio ai crocieristi che dovevano imbarcarsi di varcare i cancelli della Stazione Marittima.
“Portate un libro, uno strumento musicale, un gioco di società, racchettoni da spiaggia, tutto ciò che viene in mente per distrarsi per qualche ora – recitava il volantino di invito alla protesta -. Portate un cuscino per stare comodi, dobbiamo stare seduti il più possibile”. Tutto si è svolto pacificamente, sotto gli occhi delle forze dell’ordine, anche se più di un turista, soprattutto straniero, ha perduto la pazienza e tentato in tutti i modi di superare lo sbarramento, preoccupato di perdere il viaggio già pagato.
I disagi per le navi sono stati limitati ad un ritardo delle partenze sino ad un’ora, ma ora i No Grandi Navi sono pronti a rilanciare, sulla scia della questione Mose.
Redazione
[07/06/2014]
... e il Corriere.
RispondiEliminaM.
La protesta contro le grandi navi
blocca i crocieristi in partenza
Mobilitazione degli ambientalisti: striscioni, cori e slogan. Un migliaio in corteo da piazzale Roma al Terminal Marittima
VENEZIA - La protesta «no grandi navi» blocca la partenza dei crocieristi». Slogan contro il Mose e le grandi navi. Cori da stadio e striscioni per la difesa della laguna e People mover bloccato da transenne in piazzale Roma per fermare il via vai dei crocieristi. É iniziata così, sabato alle 13, la mobilitazione dei Comitati ambientalisti contro lo scavo di nuovi canali in laguna, per l'estromissioni delle grandi navi dal centro storico e, soprattutto, contro la «cricca del Mose». In circa 500 si sono mossi dopo le 14 da piazzale Roma diretti all'ingresso del Terminal Marittima per rallentare le operazioni d accoglienza dei passeggeri delle sei navi ormeggiate in porto.
Una volta raggiunto il terminal, i manifestati si sono seduti per terra, hanno srotolato striscioni (compreso quello affisso al campanile di San Marco due settimane fa), sfoderato asciugamani, ombrelloni contro il sole battente e allo slogan «Fuori le navi dalla laguna» hanno annunciato un blocco ad oltranza della Marittima. A vegliare sulla sicurezza, carabinieri e polizia, in assetto anti sommossa all'ingresso del porto. Tutte le navi sono partite due ore dopo, verso le 18 di sabato.
Non so se le vicende del MOSE abbiano fatto irruzione sul voto, ma resta il fatto che domenica i ballottaggi hanno riservato sorprese.
RispondiEliminaLa navicella democratica di Matteo Renzi ha incontrato prime acque agitate. Io spero che si riesca a riprendere la navigazione con maggiore consapevolezza e coerenze. Nell'interesse di tutti.
a.a
Fin qui oltre agli arrestati ed agli indagati ... sono usciti i nomi di Lunardi, Tremonti, Gianni ed Enrico Letta.
RispondiEliminaÈ chiaro che c'è un'ombra su un'intera classe dirigente.
Oggi, altre indagini hanno colpito comandanti e generali della Guardia di Finanza, ieri Corrado Clini, dirigente e Ministro dell'Ambiente.
Come si può continuare così?
Si può costruire un'altra Italia con questa alleanza di governo e con queste burocrazie?
Non credo.
Bisogna costruire Altro con tutti coloro che ci stanno.
Presente Messina? Ha prevalso un piccolo Davide!
Certo l'Italia è più complessa. Ma Renzi non può pensare di FARE con Berlusconi ed Alfano, contro i tanti Mineo, Civati e c.
M.V.
Forte Orsoni.
RispondiEliminaPatteggia (quattro mesi): ho chiesto e ricevuto soldi dal Consorzio Venezia Nuova per la campagna elettorale; ma non è stata una iniziativa personale e non li ho intascati io.
Quindi, vuole restare Sindaco: altri sono mandanti, responsabili e fruitori.
Non si rende conto che il problema non è chi ha proposto e chi ha incassato!
Ma perché sono stati utilizzati soldi pubblici e perché il Consorzio ha pagato!
Ora è chiaro che le sue dimissioni non chiudono la vicenda.
Il vecchio PD di Bersani (Zoggia e c.) e il nuovo PD di Renzi ("il problema sono i ladri, non le opere") debbono spiegarci l'utilità (pubblica non privata!) di quell'investimento e di quella Autorità (il Consorzio) che molti studiosi ed esperti ritengono sbagliati e fonte di distorsioni.
Ne va della credibilità di uomini, donne, partiti, imprese, enti ed istituzioni. Non solo sul MOSE. Si intende. Chi nasconde fatti ed interessi una volta, può farlo due, dieci, cento volte.
Ricordiamoci altri casi passati e presenti.
Franca
"Sul MOSE tutti hanno lucrato. Il sistema ha pagato a destra e a sinistra!"
RispondiEliminaDue considerazioni.
1. Non è vero. Non tutti i partiti sono stati foraggiati. Ad esempio, non risulta nessun Verde e nessuno dei 5 Stelle!
2. Chi paga non crede al valore del "progetto". Fosse il migliore, verrebbe scelto e sostenuto anche senza oliare i decisori.
Sbaglio?
Robby
Si. Non tutte le istituzioni ed i politici sono corrotti.
RispondiEliminaSu Today Venezia ...
M.
Bettin denuncia: "Tangenti anche per le bonifiche di Porto Marghera"
Mentre l'inchiesta sui fondi neri per la grande opera lagunare prosegue l'assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, Gianfranco Bettin, ha fatto di nuovo sentire la sua voce e, attraverso una nota stampa, ha parlato di come anche le bonifiche di Marghera possano essere state trascinate nel gorgo di illeciti dietro il Cvn e la Mantovani, che Bettin definisce “dramma nel dramma”.
SOLDI SPORCHI - “Nell’ambito dell’inchiesta sul sistema Mose – scrive l'assessore di In Comune - finalmente scoperchiato dalla magistratura veneziana, emerge un aspetto di grande rilievo che riguarda le bonifiche delle aree contaminate di Porto Marghera, illuminano crudamente questo dramma nel dramma in cui la crisi di un modello industriale ha prodotto gravi problemi occupazionali e sociali, oltre che sanitari, e lascia in eredità un disastro ambientale senza precedenti. Apprendiamo dalle carte e dagli sviluppi dell’inchiesta che da parte di politici, ministri e funzionari in particolare dei ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture si sarebbe lucrato su questa tragedia per milioni e milioni di euro (prodotti dalle inchieste e dai processi che avevano spinto le aziende inquinatrici a pagare indennizzi allo Stato, cioè alla comunità). Una parte di questi fondi sarebbe stata distratta dalla bonifica in favore di tangenti pagate a imprese nullafacenti ma con il ruolo di canalizzare tangenti verso politici.
TUTTO BLOCCATO - “Si comprende meglio, così, che cosa possa avere a lungo impoverito e frenato i meccanismi di bonifica e, ancor più, come questi stessi meccanismi possano essere stati resi più complicati e farraginosi, sempre dipendenti dall’arbitrio di dirigenti e politici dei vari ministeri. Se così è stato, hanno lucrato, come vampiri, su una immensa tragedia sociale e umana, su un enorme disastro ambientale. Si capisce anche, così, la violenza degli attacchi dei reggitori di questo sistema contro chi si è sempre opposto a questo sistema, le querele infinite e milionarie, le intimidazioni, le accuse di voler smantellare Marghera quando invece erano proprio loro a impedirne il risanamento e quindi la rigenerazione. Scoperchiare il sistema – conclude Bettin - vuol dire liberare la città e il territorio anche da quello che ne ha frenato il risanamento e il rilancio”.
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Il problema da affrontare sono le cosiddette Grandi Opere, il MOSE, il TAV (come priorità per l'ammodernamento delle FS), il Ponte sullo Stretto ...
RispondiEliminaSono essenzialmente il modo per ingrassare grandi aziende, grandi burocrazie, grandi affaristi ... La loro utilità ambientale e sociale non è dimostrata ed argomentata. Progettati decenni fa, ora si insiste sulla decisione presa! Come? Attraverso quali percorsi?
In molti si facciano un serio esame di coscienza!
Bisognerebbe investire altrove. Prevenzione. Manutenzione. Ecc.
L.
Un'altra Italia non ce la darà Renzi con le alleanze che sta costruendo e che non sono il frutto delle rigidità dei grillini.
RispondiEliminaCome dimostrano i fatti di Venezia e Milano, ma non di meno della Sicilia e del Piemonte vi è un grumo di interessi e di potere dietro la profonda sintonia.
Chi lo nega, mentendo a se stesso, libero di farlo.
Gli altri, uniscano le energie!
BiBi