Riprendere La via Maestra

Le Istituzioni democratiche vanno difese e valorizzate. Senza incertezze.

I problemi incalzano. 

La vita di molti cittadini peggiora. Lo Stato aumenta i debiti e non paga ancora imprese piccole e grandi che hanno lavorato per realizzare opere o per prestare servizi; la disoccupazione giovanile ha raggiunto record storici; le aziende in crisi aumentano e i lavoratori colpiti sono sempre meno tutelati e non vedono prospettive; la riduzione delle tasse viene agitata ed annunciata ma maggiori imposte sono attivate dai comuni (che calano i servizi) ...

La politica continua a perdere credibilità. Verticalmente.

Dopo le dimissioni dei Consigli Regionali di Lazio, Lombardia, Molise (per fatti di corruzione conclamata) al centro delle indagini e dell'attenzione pubblica per spese indecenti sono altri Presidenti, Assessori, Consiglieri di Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Campagna. 

La Corte Costituzionale ha sentenziato la incostituzionalità di una legge elettorale che nelle ultime tre legislature ha determinato maggioranze "politiche" inconsistenti e che sono sempre crollate prima della scadenza naturale (mentre si diceva che, togliendo rappresentatività, doveva assicurare maggiore governabilità). 

Gli ultimi due Governi sono stati sostenuti da Partiti e coalizioni votati dai cittadini solo perché ritenuti alternativi.

Una Ministra del Governo LettAlfano si è dimessa a tempo di record ed altri autorevoli, discussi, squalificati Ministri e Viceministri restano solo per l'esplicita richiesta di un Presidente del Consiglio sempre più debole ed isolato.

Il leader condannato Silvio Berlusconi dopo aver voluto e sostenuto questo Governo passa alla opposizione denunciando, ora, ben "quattro colpi di stato" e la "mancanza di democrazia". Ma è tutto il Centrodestra, vecchio e Nuovo, a lamentare "il grande complotto" della Giustizia contro il loro anziano (e futuro) Capo.

Uno spettacolo orrendo ed offensivo per tantissimi cittadini.

Intanto, un Magistrato impegnato in un delicato processo per fare luce sui rapporti tra mafia e uomini dello Stato viene bloccato nell'esercizio del suo lavoro (e nei suoi trasferimenti) "per le minacce di un boss di mafia". Non era mai successo.

Si, le Istituzioni democratiche vanno difese. Occorre valorizzare Parlamento, Governo, Magistratura.

Ma per farlo occorre fare pulizia e dare segnali immediati, ad ore:

A) di moralizzazione della vita politica, oltre l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, liberando subito le istituzioni da chi non è stato all'altezza delle responsabilità ed ha fatto uso privato di denaro pubblico;

B) di provvedimenti economici e finanziari di forte impatto sociale, lo Stato deve pagare i debiti, tagliare i redditi d'oro, tassare progressivamente i grandi patrimoni, fare pagare a tutti le tasse con equità, sospendere spese militari insensate e grandi opere insostenibili che costano ed indebitano ulteriormente lo Stato e le generazioni future, investire maggiormente in risanamento, prevenzione, istruzione, cultura, sicurezza, servizi, lavori produttivi e socialmente qualificati;

C) di riconoscimento dei diritti fondamentali: di cittadinanza, di lavoro, di giustizia, di reddito minimo, di libertà costituzionali e civili, di rappresentanza, a partire dal Parlamento, dalle Regioni e dagli Enti Locali eletti. 

Dopo il voto il Presidente della Repubblica e molti capi partito hanno sostenuto che l'unica via per governare erano "le larghe intese".

Ora, che siamo alle "strette intese" non possono cavarsela con il rinnovo della fiducia a LettAlfano e dire che "essere meno e più omogenei" (omogenei su che?) è meglio.  

Ed è irresponsabile nascondere queste clamorose contraddizioni politiche alzando i toni e le accuse verso chi protesta e chiede un cambiamento sostanziale e radicale.

È ridicolo denunciare da parte di dirigenti del PD "assi eversivi" tra il M5S e Berlusconi, per il voto congiunto su emendamenti alla Legge di Stabilità (tra l'altro per destinare maggiori fondi al controllo ambientale riducendo quelli per le spese aereo-navali) o per iniziative contro il ruolo politico debordante del Capo dello Stato, dopo aver scelto (loro) di fare accordi istituzionali e di maggioranza politica con il Partito di Berlusconi fino a due mesi fa e governando, ancora, con il Nuovo Centrodestra di Alfano  e di sodali del Cavaliere decaduto (futuri promessi alleati del vecchio leader o dei suoi eredi).

Si, le Istituzione democratiche vanno difese. Ma con scelte di Governo radicalmente nuove ed alternative nei contenuti.

Soprattutto occorre agire politicamente e coerentemente per accogliere, rappresentare e unire i soggetti che esprimono malcontento sociale, proteste e proposte sacrosante. Combattendo così, nei fatti e non solo a parole, disinvolti demagoghi e interessati nuovi agitatori, poteri costituiti ed occulti. 

I tempi sono decisivi.

Si preparano nuove manifestazioni e una "marcia su Roma".
Occorre essere in campo. Offrire una sponda democratica, costituzionale, di sinistra (una sinistra moralmente credibile!) alla disperazione di molti ed alla voglia di cambiare della maggioranza del paese.

Chi vuole difendere le Istituzioni democratiche deve assumersi responsabilità precise.
Gli eventi dei prossimi giorni possono assumere direzioni diverse.
Nella protesta si muovono falchi, falchetti, corvi, rapaci di ogni specie.
Vanno messe in conto nuove provocazioni, forme aggiornate, magari inedite, di quella che un tempo si definiva "strategia della tensione e del terrore". 

La via Maestra della democrazia e della Costituzione va ri-messa in movimento. Subito!