Giorni di svolta!

Alcuni fatti delle ultime ore sono destinati a lasciare un segno profondo nella storia politica italiana.
1. La scomposizione del centrodestra. Silvio Berlusconi ritorna a Forza Italia, passa all'opposizione del Governo Letta (con una motivazione lineare e comprensibile: non si può essere alleati di chi non è tuo alleato), Angelino Alfano e tutti i Ministri restano al Governo, si costituiscono due nuovi Gruppi parlamentari: Nuovo CentroDestra.
2. Letta e Napolitano insistono nella fiducia al Ministro di Giustizia, nonostante le nuove conferme dei legami di amicizia, affari ed interessi di Annamaria Cancellieri (marito e figlio) con la famiglia Ligresti. Nonostante l'imbarazzo crescente di ampi settori del PD, il parere di almeno 3 dei 4 candidati alla segreteria nazionale e l'invito a riflettere del quarto.
3. Il Presidente della Regione Puglia risulta abbia intrattenuto rapporti confidenziali e meritevoli di indagine della Magistratura con la Direzione dell'ILVA. In particolare risulta una telefonata, con un personaggio come Archina' (che, successivamente al fatto, emerge come grande corruttore nell'interesse dei Riva) in occasione di una squalificante bravata di questi contro un giornalista impegnato nel proprio lavoro. E', quantomeno, la conferma di uno stile disinvolto e di discutibili relazioni di governo di Niki Vendola con ambienti imprenditoriali e politici affaristici e dediti alla illegalità (da don Luigi Verze' del San Raffaele, al Gruppo Marcegaglia, da Sandro Frisullo ad Alfredo Tedesco).
4. Un "fiume in piena" travolge Napoli.
Tantissime persone, donne, giovani e giovanissimi marciano contro il biocidio prodotto dalle montagne di rifiuti solidi urbani, industriali tossici e nocivi (spesso del nord Italia) trattati dalle organizzazioni criminali mafiose e scaricati senza controllo nei territori campani senza limiti e precauzioni, con effetti cancerogeni devastanti per le persone, l'ambiente e le produzioni agricole ed alimentari. Lo caratterizzano parole dure contro le amministrazioni e i governi che si sono succeduti per decenni nella Regione, senza intervenire per colpire i responsabili ed avviare il (sempre e solo promesso) risanamento: da Rastrelli a Bassolino, da Improta a Catenacci, a Pansa, da Bertolaso a De Gennaro. La forte volontà comune è di passare dalla Terra dei Fuochi alla Terra Felix, simbolo di recupero, salute, lavoro.
Contemporaneamente, altre decine di migliaia di persone marciano di nuovo in Val di Susa, contro la nuova linea TAV Torino - Lione. Un altro grande affare per pochi e contro molti, moltissimi. Simbolo dello spreco di risorse nazionali (limitate, come mai in passato!) per un'altra grande opera fuori tempo.
5. Centinaia di migliaia di cittadini, di lavoratori, di disoccupati, di nuovi emarginati, di studenti sono protagonisti, da settimane, in tutta Italia, di iniziative politiche, sindacali, di lotta.
Da "La via Maestra" per difendere ed attuare gli indirizzi della Carta Costituzionale, alla imponente manifestazione dei comitati per il diritto alla casa e dei movimenti territoriali contro le grandi opere.
Dai lavoratori pubblici e privati organizzati nelle Rappresentanze Sindacali di Base a CGIL, CISL e UIL che ritrovano un comune terreno di unità nel rivendicare una più incisiva ed equa Legge di stabilità con centinaia di migliaia di lavoratori che scioperano e manifestano nelle città.
Scendono in campo anche gli studenti che non vedono prospettive di lavoro e vivono in scuole e università pubbliche impoverite e sempre più costose, frutto dei tagli progressivi delle risorse e dei crescenti finanziamenti alle scuole private parificate.

Cosa cambieranno questi fatti combinati insieme e nel vivo di una crisi pesante e irrisolta, come ci segnalano (insieme alle autorità europee) tutti gli indicatori economici, finanziari e, soprattutto, sociali?
A. La maggioranza PD, PdL, SC e UdC non c'è più.
Il Governo perde il sostegno di Silvio Berlusconi e dei suoi falchi e falchetti. Saranno liberi da vincoli e responsabilità. Faranno opposizione, gestendo da destra le debolezze di LettAlfano. Al contempo i Ministri del PdL, tutti (!) e a suo tempo scelti dal Capo, restano ai loro posti. Il Governo si regge sul sostegno di personaggi noti (e squalificati!) come Fabrizio Cicchitto, Renato Schifani, Roberto Formigoni, Carlo Giovanardi e Maurizio Sacconi. Dunque, un Governo più omogeneo e coeso, come dice qualcuno? Frutto della politica ferma e coerente del PD sulla decadenza di Silvio Berlusconi? Davvero difficile sostenerlo. Come non vedere la crescente debolezza progettuale del Governo, la rinuncia alle iniziali ambizioni, l'esposizione ai condizionamenti della destra, di gruppi o correnti, anche ristretti ...
In questo Parlamento, il Governo LettAlfano(bis) è quello che può garantire più di ogni altro gli interessi (non solo politici) di Berlusconi, del CentroDestra attuale e futuro. Lo stesso Centro è sempre più inquieto e condizionato dai movimenti a destra e pare prendere le distanze (Monti) e pensare a come ricollocarsi nel mutato contesto (Mauro e Casini).
Principale punto di forza per LettAlfano appaiono sempre più le oligarchie, i grandi burocrati e i centri di potere che controllano le istituzioni, le banche, le grandi aziende pubbliche e private, gli interessi e gli affari espliciti e/o coperti. Non è questa la ragione che mesi fa ha portato ad archiviare presto la scandalosa vicenda Alfano - Shalabajeva e che porta, ora, a trascinare ancora la vicenda Cancellieri - Ligresti, mentre in estate sono arrivate rapide le dimissioni del Ministro Josefa Idem?
B. Sta evaporando la sinistra organizzata e di governo che abbiamo conosciuto in questi decenni, vittima della subalternità agli interessi costituiti e delle politiche neo liberiste, della incapacità di leggere con autonomia politica e culturale la crisi mondiale del capitalismo ed i cambiamenti sociali, tecnologici ed informativi in corso.
Il confronto congressuale del PD lungi dal discutere i nodi strategici per il necessario cambiamento (di cui parlò lo stesso Bersani dopo il voto di febbraio) pare ridotto ad una lunga conta interna tra gruppi dirigenti auto-referenziali, uniti prevalentemente nella gestione di un potere diffuso, frutto del bipolarismo che ha contrapposto per anni il Centrosinistra a Berlusconi ed oramai superiore alla reale rappresentanza dei consensi raccolti nel paese.
Un vuoto di contenuti alternativi, di progetti forti, di radici sociali, di vita democratica che ha progressivamente omologato e svuotato tutte le forze: da SEL a Rifondazione, al PdCI, soggetti sempre più incapaci di differenziarsi dalle politiche di conservazione e dalle pratiche da casta.
Anche in Emilia, dopo l'emergere delle spese indecenti in Regione, colpiscono gli assordanti silenzi di molti e gli interventi locali e nazionali (Epifani, Fassino, Delrio e Cuperlo) a pura difesa di una diversità e di un "modello" che (sempre discusso), forse, fu (negli anni 60 - 70 del secolo scorso!), ma che oggi (sicuramente) ha perso pezzi importanti e che viene irrimediabilmente colpito dai tagli delle politiche di austerità praticate dai governi nazionali e dall'Europa (popolare e socialdemocratica).
C. Si pone, così, il problema di una nuova rappresentanza politica del paese, della sinistra, del bisogno e della volontà di cambiamento che muove milioni di italiani, come di altri cittadini d'Europa e del mondo.
Verso le elezioni Europee del 2014, per affrontare le sfide aperte in campo economico, sociale e civile, per cambiare le scelte di austerità ed i trattati insostenibili in essere, le forze in campo possono continuare ad essere quelle (liberiste e balbettanti) proposte fino ad oggi?
Naturalmente, questo interrogativo vale in particolare per chi non ritiene credibile il Movimento 5 Stelle. Le scelte discusse e discutibili di Beppe Grillo.
Altrimenti, quali costi si pagherebbero alla democrazia ed alla partecipazione?
Anche l'affluenza al voto in Basilicata (47,6% con un meno 15,2% sulle precedenti regionali) dovrebbe essere un ennesimo campanello d'allarme!