LettAlfano, un Grande Centro.

Tra qualche tempo (magari anche solo qualche ora ...) capiremo tutti di più.
La portata della rottura in casa PdL (o Forza Italia). Il significato e l'intento dello strappo di Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Lupi, Carlo Giovanardi, Roberto Formigoni ed amici.
Non da Berlusconi, ma dal "berlusconismo".
Il primo significativo appuntamento sarà quello del voto sulla decadenza del vecchio leader.
I "moderati" o "Popolari" del Centrodestra, continueranno a sostenere la tesi del complotto della Magistratura politicizzata contro il loro vecchio leader? Voteranno come Letta o come il Cavaliere?
Poi restano i grandi temi economici e sociali per fronteggiare la crisi nazionale ed internazionale.

Si continuerà con le ricette minimaliste e subalterne alle impostazioni liberiste di questi mesi?
Non determina nessuna riflessione il disastro sociale in atto, dopo due anni di maggioranza PD - PdL - piccolo grande Centro (con i Governi Monti e Letta): disoccupazione giovanile record (oltre il 40%), caduta della occupazione, aumento del debito pubblico, il deficit oltre il fatidico 3%, aumento del costo della vita, crisi dei bilanci degli Enti Locali, riduzione dei servizi, aumento di tasse ed imposte ... ?
E non inducono nuove scelte le crisi di interi settori dell'industria, di imprese strategiche, come quelle dell'acciaio, di Telecom, Alitalia, Trenitalia, Italfer?
Sono contemporaneamente aperte grandi questioni politico - istituzionali: un diverso sistema elettorale, la riforma della Costituzione, la crisi di rappresentanza e la illegalità e la corruzione.
Si continuerà sull'onda dell'attività della Commissione dei 40 "saggi" nominati dal Governo? Non dal Parlamento, come logica, coerenza ed intelligenza vorrebbero! Onda discussa e criticata con le 2 dimissioni (Carla Carlassarre e Nadia Urbinati, di area democratica e di sinistra) e la forte opposizione di un'area importante della società e della politica nazionale: Sandra Bonsanti, Don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky, ... che manifesteranno a Roma il prossimo 12 ottobre.
Dunque, avremo presto verifiche.
Per il momento un dato è comunque evidente.
Si consolida una nuova maggioranza politica.
Un nuovo patto (come sottolineato in Senato) per la "Terza Repubblica", nel segno della stabilità bene supremo, in una visione europea. Dell'Europa conosciuta, naturalmente, quella della Troica, di una austerità certa e, forse, domani, di un piccolo sviluppo (paese più, paese meno).
Un nuovo grande Centro - Sinistra (?) - Destra (?). Imperniato sui passati giovani Democristiani: Enrico Letta, Angelino Alfano, Mario Mauro, Dario Franceschini, Maurizio Lupi, ...
Con padri nobili Giorgio Napolitano (ricordiamo, era dirigente comunista, riformista, migliorista) e Mario Monti (un "tecnico" liberista, garante per importanti "circoli" lobbistici e di potere internazionali).
L'ambizione è forte.
Continueremo, riprenderemo, faremo ... Dice Letta: "Basta trincee, cannonate reciproche, concentriamoci sul fare"! Con Destinazione Italia (il progetto per investimenti internazionali in Italia, presentato nei giorni scorsi a Wall Street) e misure  per fisco, regole e giustizia agli imprenditori stranieri; con gli impegni per l'Expo di Milano, risorsa di fiducia, occasione per la ripresa, per le imprese; con grandi opere, in particolare al sud (strade, autostrade e TAV Napoli - Bari e fino a Reggio Calabria); con scelte per l'istruzione, la formazione e la cultura (quali?).
Poi riferimenti agli impegni Europei: dai vincoli economici e finanziari, al rispetto delle scelte della Corte di giustizia europea.
Quindi, l'impegno per provvedimenti sulla giustizia, sulla responsabilità civile dei giudici, per le carceri ed i carcerati italiani. Attuali e futuri?
L'appello finale di Letta: "un si alla fiducia o un no, un si per l'Italia e non contro qualcuno"!
Anche Berlusconi appare convinto e "responsabile": vota la fiducia. Per nascondere l'isolamento, in seguito ad una mediazione o per continuare a trattare?
Partita chiusa. Almeno per ora.
Con una "nuova maggioranza" che vorrebbe chiudere a destra, verso gli ultras di Berlusconi, dopo aver chiuso a sinistra.
Verrà presto, pare, il Congresso PD.
Da Pierluigi Bersani, a Guglielo Epifani, a Matteo Renzi.
Si, forse un altro giovane di provenienza cattolica a dirigere e "rottamare" i resti di un grandi progetti.
Stiamo uniti! Ce ne sarà bisogno ...