La Città a misura di persone può vivere solo con "lavori in corso" innovativi e radicali ... |
Il pensionato si presenta allo sportello di Via delle Lame per il rinnovo annuale dell'abbonamento urbano del trasporto pubblico. E' sempre riuscito a vivere (bene) senza patente. Non tutti possono farlo, anche volendo. L'auto in questa società non è solo un "simbolo" ma, spesso, anche una necessità. Non per lui che, a Bologna, ha retto per oltre 50 anni alternando bici, bus, treno e quando indispensabile taxi o, raramente, l'aereo, e di tanto in tanto, l'auto di compagne, colleghi, amici e conoscenti. Quest'ultima soprattutto la sera tardi, quando i mezzi pubblici sono rari o non funzionano più (neppure a Bologna) e in occasione di ferie e viaggi estivi, magari Coast to Coast in America, attraverso il grande Nord o il Sud Africa. Dunque nessuna avversione pregiudiziale nei confronti delle "4 ruote", semmai la convinzione che occorra farne un uso razionale e privo di sostanziale dipendenza.
Ora, superati i 70 anni, non vuole certo rinunciare alla libertà di salire e scendere dal 14, dal 27, dal 38, dall'89 ... per raggiungere le mete quotidiane e tornare a casa senza la preoccupazione di dover organizzarsi per acquistare e "timbrare" il biglietto. Così si tratta solo di vidimare la tessera personale da 300 euro (con foto di riconoscimento e data di nascita) ogni volta che sale su un mezzo. E lì seduto si legge l'articolo di un quotidiano o qualche pagina di un libro. Oppure, in piedi, si osservano altri passeggeri, qualche volta si conversa. "Hai fatto un giro in bus?" - suggeriva un tempo un compagno Amministratore, maestro di vita - "lì, si capiscono gli umori di una parte importante della Città" ...
Certo, il mondo è cambiato. Il pensionato molti dialoghi sul bus non riesce a seguirli ora. E se un tempo viaggiare sui mezzi pubblici urbani gli aveva addirittura consentito di perfezionare l'uso del dialetto bolognese, oggi sono molto più ostiche le lingue dei migranti arabi, orientali, africani o dell'Europa dell'Est. Ma l'incontro multietnico piace e riserva spesso gradevoli sorprese. Quindi l'abbonamento annuale al trasporto pubblico non è in discussione.
Semmai vale la pena fare una domanda al personale Tper di via delle Lame. E dopo il classico "Buongiorno! Debbo rinnovare l'abbonamento annuale" e la consegna dell'abbonamento, aggiunge: "Volevo anche chiedere se scattano sconti raggiunta una certa età"? La signora allo sportello osserva l'interlocutore e risponde: "Non vorrà dirmi che lei ha raggiunto i 65 anni" ... Lusingato per la gentilezza (complimenti a chi in Azienda cura la selezione agli sportelli!) il pensionato confessa: "Ho chiesto perché ho fatto i 70". "Complimenti! Allora sono 190 euro" risponde la signora. Se poi ha un reddito inferiore a" ... "No. Centonovanta vanno bene".
Uscendo dai locali Tper il pensionato riflette. E forse tutti dovremmo farlo, Amministratori pubblici in testa, nonché sindacati, partiti ed associazioni.
Piuttosto che curare una brillante interlocuzione con gli affezionati utenti non sarebbe bene mettere più attenzione alla sostanza del rapporto cittadino - Enti pubblici? Si, perché dal pensionato ignorante l'Azienda pubblica ha sicuramente ricavato 550 euro più del dovuto, ma ha anche perso notevolmente di immagine e fiducia. Al contrario, cosa sarebbe scattato nella testa dell'utente se quasi "automaticamente" fosse stato applicata la tariffa ridotta? L'apprezzamento inevitabile per una pubblica amministrazione efficiente e amica, socialmente responsabile. Dunque, da sostenere.
Questa piccola esperienza quotidiana riconduce a questioni ben più rilevanti.
Basti pensare al Progetto "Bologna 30".
"Una proposta contenuta nel Programma di Matteo Lepore" dicono i sostenitori. Non è il caso di insistere, ancora una volta, su aspetti pur rilevanti (e da troppi non considerati!) di quel voto: con il 49% di astenuti (una novità assoluta per Bologna!) e dunque un sostegno partecipe ed attivo al Sindaco solo di una importante "minoranza". Stiamo piuttosto al merito ed alle interconnessioni della decisione presa da Giunta e maggioranza.
Dopo dieci giorni emergono due dati.
1. L'impreparazione del servizio urbano ed extraurbano di trasporto pubblico. Il limite di velocità a 30 km/h, in assenza di politiche adeguate per potenziare e rendere competitivi i trasporti pubblici, è causa di notevoli problemi di tenuta del servizio e di stress per tutti. Ritardi nelle corse, sovraccarichi di utenti ... Non a caso critiche e proteste hanno coinvolto ampi settori del personale del trasporto pubblico (Tper, taxi, NCC) tanto che, da febbraio, vengono annunciati cambiamenti. Purtroppo con riduzioni significative dei servizi.
2. Il permanere di alti valori di inquinamento urbano. Scattano nuovamente le misure di "emergenza". I biossidi di azoto e le polveri sottili colpiscono tutte le province dell'Emilia Romagna. Con gli effetti tante volte denunciati. Immediati e di prospettiva: danni per la salute delle persone, mortalità anticipate e conseguenze sul riscaldamento climatico e sugli equilibri eco-sistemici che sono causa di siccità, alluvioni, frane ...
E' dunque il caso di uscire decisamente dall'angusto angolo in cui vorrebbero cacciarci Lepore e Salvini, Bonaccini e Meloni: una contrapposizione frontale e principalmente ideologica tra sostenitori di "regole" o di "libertà", essenzialmente virtuali. Ma che "regole" sarebbero se i più coscienti le rispettassero e molti altri (per varie ragioni) no? Del resto più volte lo stesso Lepore ha ripetuto che, comunque vada, quella del Comune è una "buona campagna di comunicazione e di educazione stradale". E di che "libertà" possiamo parlare se comunque in troppi non potremo scegliere il mezzo di mobilità più gradito e /o sicuro e restassimo di fatto sempre "dipendenti" dall'auto?
Questa è una contrapposizione che finirà con il momentaneo successo degli uni e un passo indietro degli altri. In attesa della prossima "rivincita" ... Intanto, Centrodestra e Centrosinistra, Confindustria e Grandi Cooperative procedono d'intesa e con mediatori più o meno occulti in investimenti irresponsabili, fermi a culture e politiche del secolo scorso: più strade ed autostrade (trascinate dal proposito di Passante di Mezzo), più voli aerei e "virtuali" (da FICO a People Mover), più supermercati e centri commerciali, più consumo di suolo e abbattimenti di alberi e boschi (come al Parco Don Bosco e nelle Fasce Boscate attorno alla Tangenziale), più infrastrutture e impianti per la produzione ed il commercio di carburanti fossili. In fondo la recente visita in Regione della Presidente del Consiglio dei Ministri per i Fondi regionali strutturali destinati alla "crescita" quali alternative strategiche propone? E le pressioni del Presidente della Regione e dei suoi Assessori a cosa puntano?
Oggi più di ieri per Bologna, l'Emilia Romagna ed il Paese è bene ripartire dai fondamentali: investimenti sui trasporti pubblici e nelle ferrovie per la salute delle città e degli ecosistemi naturali; salvaguardia degli alberi e dei boschi urbani contro le pratiche diffuse di "disboscamento" e di taglio; ristrutturazione e recupero di efficienza energetica ed antisismica degli immobili esistenti senza altre gettate di cemento e di mattoni.
Sono queste le prove decisive per muovere davvero verso un 2030 - 2050 in cui prevalgano la natura e l'umanità, la conversione ecologica e pacifica di produzioni e consumi, la giustizia sociale e la democrazia partecipativa!
A 30 km/h in via Massarenti: una misura per dare sicurezza a cittadini pedoni, ciclisti, motociclisti ed automobilisti. Non certo l'unica ... (25 gennaio 2024) |
Eppure questa è - 25 anni dopo - la realtà di via Massarenti: nessun marciapiedi, bus senza corsie preferenziali esposti alla congestione del traffico ... (25 gennaio 2024) |
I dati delle polveri sottili PM10 registrati ieri in Emilia Romagna. In tutte le province, Bologna inclusa, è emergenza smog! Chi se ne preoccupa ed assume misure di prevenzione e salute pubblica? |
Protestano varie categorie di lavoratori: dagli autisti del trasporto pubblico ai vigili urbani ... (il Corriere di Bologna, 24 gennaio 2024) |
Vari quotidiani locali e nazionali riportano il confronto Salvini - Lepore ... |
"Città 30, prove di intesa" scrive, oggi, il Carlino ... (con un curioso focus su via Massarenti) |
Secondo il Corriere di Bologna il ViceMinistro Bignami "gela" il Sindaco ... (25 gennaio 2024) |
Carlino Bologna intervista Galeazzo Bignami e pubblica le tesi di politici PD, Lega e Forza Italia ... (25 gennaio 2024) |
In Città la sfida continua: cambiare le priorità si può, investire su boschi e trasporto pubblico si deve, Passante di Mezzo ed altro consumo di suolo è un errore! (7 dicembre 2023) |
L'Italia non può permettersi di destinare miliardi per altre infrastrutture che ripropongono la dipendenza del Paese da auto ed autocarri: Ponti, Tunnel e Passanti ... (7 dicembre 2023) |
Le alternative esistono, sono dolci e musica per le orecchie del popolo inquinato e di giovani che vogliono un Pianeta vivibile ... (7 dicembre 2023) |
Pensare globale ed agire locale è la sfida da vincere per il futuro di noi tutti ... (16 dicembre 2023) |
Bologna si mobilita per salvare parchi, suolo e biodiversità ... /16 dicembre 2023) |
Sotto le Torri della Regione Emilia Romagna: "Dal Don Bosco al Passante, basta cemento!" ... (16 dicembre 2023) |
Prossimi appuntamenti di mobilitazione a Bologna: venerdì 26 gennaio, ore 16, in Piazza del Nettuno e sabato 27 gennaio ore 10 al Parco Don Bosco e ore 11 in via Ferrarese 12, 14, 16. |
Io direi che il pensionato ha pagato la sua ignoranza ed è giusto che tutti i cittadini si impegnino per vedere riconosciuti i propri diritti.
RispondiEliminaTra i diritti non includo quello di considerare una strada urbana come una pista della Formula 1. Condivido la decisione di stabilire limiti alla velocità nei centri urbani. Epperò 30 mi sembrano difficili da tenere con i mezzi attualmente in circolazione (la mia auto può raggiungere i 180). Poi che il primo giorno uno prenda la multa perché va a 39 km /ora mi sembra una cattiveria. Anche perché tantissime violazioni oltre i 60 restano regolarmente impuniti. Così finisce come per le tasse pagate da una minoranza e solo perché dirette.
Infine per la sicurezza di chi si muove in città si possono fare anche tante altre cose. Coinvolgere i cittadini è comunque fondamentale come mi risulta sia stato fatto di recente con l'assemblea dei cittadini sorteggiati.
WM
Pensionato fottuto, tper super!
RispondiEliminaSalvini presente, PD emiliano vincente.
Sic
In effetti i lavori in corso non finiranno mai in una città 30. Se il Comune pensa di uscirne bene riducendo il servizio tper, mettendo 18 milioni e 6 pattuglie di vigili credo sbagli. Ed è sproporzionato l'investimento complessivo di questi progetti rispetto ai miliardi destinati alle nuove infrastrutture stradali.
RispondiEliminaDunque o in verità non ci credono o sono inadeguati.
L.
La cura dei fondamentali è stata abbandonata da tempo per mancanza di risorse e di idee. Via Massarenti? Qui è bene evidenziato il problema dei marciapiedi. Poi c'è la ciclabile protetta in un tratto di 30 metri verso periferia tra Albertoni e Pelagi.
RispondiEliminaCosì pedoni e ciclisti possono sentirsi sicuri?
M.C.
Il fondamentale dell'aria? In questi giorni è peggiorata ancora! Superando le soglie di allarme, prima 70 poi 80.
RispondiEliminaRicordiamoci che città 30 non interviene sul tema della riduzione dello smog. E del resto il Sindaco ha sempre correttamente detto che l'obiettivo è ridurre la mortalità e le vittime di incidenti gravi.
Vorrei lo si tenesse presente!
L.
Forse saranno banalità quelle che scrivo ma mettiamola così: seppur Tper ti abbia pizzicato 500 euro in più, in questi anni la tua scelta di non prendere la patente e non possedere un auto ti ha fatto risparmiare un bel po’ tra l’acquisto e i costi vivi del mezzo rombante (per una vettura di media cilindrata con un chilometraggio di circa 10 mila chilometri all'anno, si possono spendere circa 650 euro al mese. La cifra può diminuire nel caso in cui si riesca a risparmiare sul parcheggio, sui pedaggi autostradali, su eventuali multe e sulla manutenzione generale ) e in più ti ha tenuto al riparo dall’infrangere i “dieci comandamenti”(cosa che ho sentito alla presentazione di un libro di un teologo di cui non ricordo il nome e che può far sorridere, ma che ha decisamente un fondo di verità).
RispondiEliminaPer il resto, tutto il resto, continuo a coltivare rabbia e tristezza...